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Autore: Kikari_    09/01/2013    2 recensioni
| Primo posto e Premio Risata al contest indetto da clalla97 ma giudicato da fa92, "Gocce di quotidianità" |
Non credete che i nostri personaggi meritino un po' di tranquillità?
Li buttiamo sempre - e senza il loro permesso - in situazioni pericolose e in avventure impossibili, aspettandoci che loro sopravvivano pure, magari salvando l'Universo.
E se, per una volta, fossero loro a dettare le regole?
E se, per una volta, fossero accompagnati delicatamente nella vita normale che noi assaporiamo ogni giorno?
Forse capiranno una volta per tutte che, in fondo, non è poi tanto male sconfiggere un drago con solo un cucchiaino da té e un frullatore.

[...]
7. Game Table. ~ «È finita.»
8. Honored. ~ «Hai una pistola? Voglio uccidermi.»
«Oh, mi spiace. Ho usato l'ultimo proiettile per spararmi alla coscia.»

9. Fall to Pieces. ~ Solo quando anche l'anima di Lee cadde a pezzi Will si sentì veramente meglio.
10. Chocolate. ~ «Allora, Lee, ti faccio una domanda: qual è la cosa più importante che si fa a Natale?»
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Daily Drops ~


Titolo del Capitolo: 10. Chocolate.
Rating della shot: Verde
Elemento del prompt utilizzato: Oggetto - Cioccolatino
Note: Flash Fic {382 parole Yuppieyeaaaaaaaaaaaaaah!
Note2: Non ci posso credere *commoss* Ho finito tutte e dieci le Missing Moments. IN TEMPO. Sono ancora scioccata, e devo dire che quest'ultima mi piace particolarmente. Cìcì. Spero che vi possa divertire e che questa mini-raccolta vi sia piaciuta; grazie ad Annabel Cotton che ha recensito gli scorsi capitoli (♥); bisogna ringraziare soprattutto clalla97 che mi ha dato l'input per buttarmi nell'Originale e fare una nuova esperienza. #milosityago-go(?)
Ci sentiamo presto, neh ~





«♪ Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle all the way... ♪»
«Will?»
«Sì~?»
«Taci o ti strappo la lingua e la appendo al caminetto al posto delle calze.»



...




Il vento sbatteva violentemente contro le finestre, causando dei sinistri sibili che non si addicevano per nulla al calmo e candido paesaggio innevato delle strade illuminate da centinaia di luci colorate.
Il tempo si era fatto più freddo e gli animi delle persone, come una reazione inversamente proporzionale, si erano scaldati fino a bollire di gioia e amore.
Finalmente il Natale si sentiva anche nell'enorme New York.
«Allora, Lee, ti faccio una domanda: qual è la cosa più importante che si fa a Natale?»
«William, è una richiesta stupida.»
«E tu rispondi!»
«Non so, scambiarsi i regali?»
«No!»
«Stare con la famiglia?»
«Acqua!»
«Ringraziare le persone care?»
«Ah-ah! Hai sbagliato! È regalare cioccolatini!»
Aileen storse la bocca. «Veramente si fa a San Valentino.»
«Oh, ma quanto sei pignola!» sbuffò lui.
«Allora, hai del cioccolato?»
«No.»
La bionda si portò una mano sulla faccia. «E allora perché tiri fuori questo argomento?!»
«Calma, lasciami arrivare al punto» disse serafico.
Si imbronciò. «Come sei contorto.»
«Dunque, qual è la seconda cosa più importante che si fa a Natale?»
«Mangiare il Pandoro?»
«No! Baciarsi sotto il vischio!»
Un brivido di terrore percorse la schiena della ragazza: come poteva essersene dimenticata? Per anni aveva sempre fatto attenzione a dove si trovasse pur di non cascare in quell'appiccicosa tela.
Tremante, alzò lentamente la testa fino a scorgere, proprio sopra i loro capi, un piccolo e innocente rametto di vischio.
Ebbe solo il tempo di riportare lo sguardo orizzontale che vide Will a meno di dieci centimetri dal suo viso.
Nel panico più completo e con le guance più rosse del suo maglione, strizzò gli occhi sperando che nessuno li vedesse e aspettandosi un umido e caldo contatto.
Invece di questo, però, percepì un gusto dolce e zuccheroso che si scioglieva sulle sue labbra.
Alzò le ciglia e trovò Will a poco più di due centimetri dal suo volto, con il dito indice che premeva sul cioccolatino in direzione della propria bocca e un sincero ghignò stampato sulla faccia.
Lee non impiegò molto a intendere la dinamica degli eventi e, beh, quello che disse dopo possiamo immaginarlo tutti, ormai.



«...WILLIAAAAAAAAAAAAAAM!»



  
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