ATTENZIONE! Questa fanfiction
non è stata scritta a scopo di lucro e non è
intenzione delle autrici recare
offesa a nessuno. Questo scritto non presenta comportamenti da imitare;
vuole
semplicemente essere una denuncia nei confronti dei problemi
adolescenziali
quali disordini alimentari, bullismo, droga e autolesionismo. Presenta
quindi temi
e argomenti forti trattati nei limiti del rating. Nel caso non vi
piacesse il
genere, vi prego, non leggete.
CAPITOLO
III
When
you love someone but it
goes to waste, could it be worse?
17
dicembre.
Caro Diario,
Oggi
ho una buona notizia: finalmente Zayn torna a casa dopo due anni
passati in quell’orribile centro di disintossicazione. Ogni
volta che lo vado a
trovare mi meraviglio di come non sia impazzito, in mezzo a tutti
quei…
drogati. Certo, è stato un drogato anche lui, ma non certo
per gli stessi
motivi di quegli sballati. Zayn ha sofferto, e anche molto.
Due anni fa è andato in overdose di droga, ma questo
già lo sai. Lo confesso,
sono sempre stata arrabbiata con lui per avermi lasciata da sola in un
periodo
che non è certo dei più rosei della mia vita, ma
da brava egoista quale sono
non mi è mai nemmeno passata per la testa l’idea
che anche lui abbia sofferto,
solo che, essendo un maschio, non l’ha mai ammesso
spontaneamente.
Ho odiato Zayn perché non faceva altro che litigare con
nostra madre, la quale
ha cominciato ad essere sempre più distante da noi.
L’ho odiato perché alla
fine mi sono ritrovata da sola ad affrontare la vita quando ancora ero
troppo
piccola e dovevo capire ancora tante, tante cose.
Zayn è sempre stato un punto di riferimento per me. Quando
la sua ragazza, una certa
Sarah,
lo ha lasciato per mettersi con il suo migliore amico, è
impazzito. Ha
cominciato a frequentare tipi poco raccomandabili, gente che lo ha
portato a
drogarsi e a sfiorare di un soffio la morte.
Eppure so che ha sofferto tanto. Per questo l’ho perdonato.
*
21
dicembre.
Caro Diario,
le
vacanze si avvicinano e Zayn è tornato proprio stamattina.
Ho sentito il
rumore di chiavi e dei suoi passi che si avvicinavano al mio letto. Poi
si è
buttato di peso sopra di me.
« Sorellina! » ha urlato. Non credo di averlo mai
visto così contento. Non è
mai stato un tipo tanto allegro, a dirla tutta, ma io l’ho
sempre amato così
com’è.
Mi sono stropicciata gli occhi e l’ho guardato sorridendo
« Sei tornato,
finalmente ».
Lui mi ha concesso uno dei suoi rari sorrisi «
Già. Pronto per ricominciare una
nuova vita ».
Zayn ha insistito per accompagnarmi a scuola, anche se io ero
evidentemente
contraria. Non volevo che vedesse. Quando lo andavo
a trovare gli ho
sempre detto che a scuola andava tutto bene, che avevo vari amici... le
solite
cose, insomma, ma non credo che mi abbia mai creduto davvero. Non
è uno
stupido.
Comunque, nessuno ha osato guardarmi male o avvicinarsi a me mentre ero
con
lui. Se quello è l’effetto che mio fratello fa
sulle mie coetanee, allora lo
dovrei portare più spesso con me.
Naturalmente, quando sono entrata le occhiate sono ricominciate e
addirittura
una ragazzina che avrà avuto sì e no quattordici
anni mi si è avvicinata e ha
detto « Quello è il tuo ragazzo? È
troppo bello per te ».
L’ho guardata bene in faccia; evidentemente, era la sorella
minore di Jade. E’
questo il terribile piano che mi hanno preparato? Affibbiarmi la
sorellina
minore?
Poco ci è
mancato che le scoppiassi a ridere in
faccia.
*
22
dicembre.
Caro Diario,
oggi
pomeriggio, dopo che sono tornata da scuola, mi sono infilata nel
bagno con la mia lametta. Ora che mio fratello è tornato a
casa devo stare più
attenta a non farmi vedere, o saranno guai. Devo dire che mi sono
sentita un
bel po’ in colpa perché da lui pretendo
sincerità e io, in cambio, lo riempio
di bugie su bugie. Ma per ora non ci posso fare niente.
Capirà da solo.
Le cicatrici si sono riaperte immediatamente e il dolore emotivo
è scomparso.
Ne avevo bisogno.
Mentre ero in procinto di fare l’ennesimo taglio sulla pelle,
Zayn è entrato
come una furia in bagno « Con quale coraggio lo fai, Joey?
».
Con una mano ha afferrato saldamente il mio polso ancora sanguinante.
Lo ha
stretto forte, e ci ho dovuto mettere tutta la mia buona
volontà per non urlare
dal dolore o scoppiare a piangere.
Zayn ha guardato disgustato le ferite che la lametta ha impreso sulla
mia pelle
e ha ripetuto la domanda. Nei suoi occhi c'erano solo rabbia e dolore.
« Non dire che ti fai schifo, Joey, non è una
scusa valida. Dimmi dove trovi il
coraggio per farti questo » io ho
abbassato lo sguardo, e lui ha
continuato « non è possibile. Tu… tu
non puoi odiarti così tanto ».
« Io… » non so da dove cominciare. Ma,
soprattutto, devo cominciare?
« Perché non ti piaci, Joey? Cos’hai che
non va?» mi ha chiesto.
« Sono grassa » ho risposto subito, senza pensarci.
« Quanto pesi? »
« Sessantacinque chili per un metro e settantacinque
». Lui è scoppiato a
ridere, anche se è palese che non fosse minimamente
divertito.
« E tu saresti grassa? Credi davvero di esserlo? »
Capisco che per lui non è una motivazione sufficiente,
così ho continuato
l’elenco « Sono brutta ».
« Certo che sei brutta. Sei brutta perché non
sorridi, perché ti ostini a
vedere solo il lato negativo delle cose e ti lasci troppo condizionare
dagli altri.
Sei brutta perché piangi troppo. Ti ho sentita, sai?
».
Sono arrossita furiosamente « Tu… tu mi hai
sentita? ».
Lui ha annuito.
« Non… non lo immaginavo ».
« Per chi piangi, Joey? » ha
chiesto.
« C-come? » ho balbettato timidamente. Davanti a
mio fratello mi sono sempre
sentita debole, forse perché il suo sguardo può
diventare veramente duro se si
impegna.
« E’ per lui, vero? Per quel ragazzo, il biondino
di cui non hai mai voluto
dirmi il nome ».
Ho abbassato nuovamente lo sguardo, imbarazzata, e ho annuito. Zayn
continua a
stringere il mio polso «Be’, tu dici che quel
biondino è dolce e gentile, ma io
lo odio con tutto me stesso. Nessuno può farti soffrire
così, Joey. Nessuno può
far soffrire così la mia bambina
».
« Io lo amo ».
Lui ha guardato di nuovo le cicatrici « Lo devi amare davvero
tanto per
permettergli di farti una cosa del genere. E sentiamo » ha
detto con tono di
sfida « cosa ha fatto per meritarti di tanto speciale? Se ne
va in giro con
aria vissuta, è questo che ti attira di lui? ».
« Tu… non lo conosci. Non capisci » ho
mormorato, e le mie parole sono suonate
così incerte che mi sono costretta a continuare «
Lui… lui mi ha rubato
l’innocenza, la purezza. Ha preso tutto quello che avevo
».
Mi ha guardato, ha capito.
« Gli spaccherò la faccia » ha
ringhiato, e non è mai stato così determinato.
Per un attimo mi è sembrato di vedere in lui il drogato che
ha preso il posto
di mio fratello tempo fa, anche se so che quel periodo fa ormai parte
del
passato.
« No, Zayn. Ne ero pienamente cosciente » ho
sospirato, e lui ha mollato la
presa del mio polso.
« Ne parliamo un’altra volta. Sei stanca, adesso,
vai a riposarti ». Si è
lavato le mani e poi si è diretto verso la porta.
Prima di uscire dal bagno ha sussurrato « Scusami, non avrei
mai dovuto lasciarti
da sola. Sono stato tremendamente egoista ».