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Autore: luccichio    09/01/2013    1 recensioni
> domandò il ragazzo. Questa volta lei alzò gli occhi quasi di scatto, e si morse un labbro nell'esaminarlo. Aveva la pelle chiara nonostante l'estate fosse appena finita, quasi diafana; gli zigomi erano pronunciati e tinti di rosso per l'eccessivo freddo e le labbra erano piene. I capelli color cioccolato erano disordinati e gli cadevano sulla fronte, mettendo in risalto due spettacolari occhi color del ghiaccio. Ad Azzurra mancò il respiro...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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<< Allora? >> sembrava divertito.
<< Ehm no, cioè sì. Mi sono trasferita dall'Italia per approfondire i miei studi: mi fermerò a Auckland fino alla fine dell'estate prossima, poi tornerò e finirò la scuola a casa mia >> non riuscivo a dargli una spiegazione migliore, sperai si accontentasse di quella. Si passò una mano fra i capelli, mentre camminavamo lungo i corridoi sotterranei illuminati della stazione, io con passi veloci stringendomi gli appunti con una mano e le valige nell'altra, lui a suo agio con le mani nella tuta grigia, che dovevo ammetterlo, gli donava molto.
<< Dall'Italia fino a qui? E chi te l'ha fatto fare? >> benissimo, non gli bastava la risposta più banale. Respirai lentamente e mormorai.
<< Volevo cambiare vita, ricominciare da capo, oltre a ricevere crediti, anche se, sinceramente, è come trovarsi in mezzo ad un oceano senza sapere le coordinate >> Lui annuì invece di guardarmi con la faccia da pesce lesso che assumevano tutti i ragazzi della mia età quando parlavo.
Ormai eravamo usciti dalla stazione e mi preparai a salutarlo, quando lui mi precedette con un << Ti andrebbe di mangiare qualcosa? >>. Arrossii immediatamente e questa volta per nascondermi affondai il viso nella sciarpa. Cavolo, ci conoscevamo da poco più di mezz'ora e mi invitava a uscire? Sperai fossero tutti così i ragazzi neozelandesi e che lui non ci stesse affatto provando con me, che tutto questo fosse prova di quanto erano aperti e socievoli con gli stranieri.
<< Non credo sia una buona idea... >>
<< Ma...? >> insistette lui
<< Dalle mie parti non si parla con gli sconosciuti >>
<< Neanche se non sa orientarsi e ha bisogno d'aiuto, signorina? >>
Mi misi a ridere, e per la prima volta da quando ero arrivata in Nuova Zelanda mi sentii meglio, glielo dovevo.
<< Posso almeno sapere come ti chiami? >>
<< Peter, tu? >> finalmente rispose. Peter, che bel nome.
<< Azzurra >> pregai non facesse le solite battutine, ma per fortuna era abbastanza maturo da prendermi sul serio.
<< Bel nome! Dunque è un sì? >>
<< Non saprei... non conosco ancora questa città e non mi piace il buio, preferisco di no. E poi devo sistemare le valige nel mio appartamento, mi dispiace >> mi sembrò di intravvedere una nota di delusione sul suo volto, ma non lo diedi a vedere. Feci per andare, ma il ragazzo si fermò toccandomi una spalla. Era la prima volta che ci sfioravamo, non che fosse un avvenimento importante, ma sprofondai ancora di più nella sciarpa.
<< Mi hai detto che non conosci Auckland, come fai a sapere dov'è il tuo appartamento? >>
<< Me l'hanno spiegato, è in una parallela di via Rain al numero 11 >>
<< Si, ma sai trovarlo? >> aveva vinto lui. Feci segno di nego u una smorfia apparve sul mio volto: mi avevano sempre messa in guardia sugli sconosciuti.
<< Ho capito, ti accompagno. Passami quel trolley >> mi ordinò con un sorriso. Non sapevo cosa fare, poteva davvero essere un delinquente tanto quanto il bravo ragazzo che appariva, ma aveva un sorriso meraviglioso e alla fine cedetti.
Ci incaminammo e piano piano potevo osservare quella stupenda città verde, con tutti i suoi parchi, i suoi bar, le sue strade, la sua gente; mi dava un senso di gioia e libertà, o forse tutto dipendeva dal fatto che era l'inizio della mia vita da indipendente.
<< Cos'è che ti rende così felice? >> mi domandò. Mi piaceva il suo essere loquace.
<< Sai, è tutto così strano. Sono sempre vissuta in ambienti tristi o agitati, tutto era già stato pianificato, io dovevo solo percorrere una strada asfaltata. Ora tocca a me >>
<< Sembri più matura della maggior parte delle ragazze che conosco... Comunque se vuoi io ci sono >>
<< Ah si? >>
<< Sì >>
<< Abiti qui vicino? >> gli chiesi d'impulso, sperai di non apparire troppo sfacciata.
<< Non è importante, ma se starai a Auckland ci vedremo >>
<< Sinceramente non mi sembra una piccola città >>
<< No, non lo è, ma so orientarmi molto bene. Comunque, se non te ne sei accorta siamo arrivati. E' questa? >>
 
 
 
Sinceramente non mi piace questa parte..... tranquilli ho dovuto metterla per forza perchè altrimenti il racconto non stava in piedi, ma non saranno tutti così ;)eh eh, ve lo prometto! Se non sapete cosa fare una recensione non mi offende ;) A presto, Luccichio ^^
   
 
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