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Autore: Aries Pevensie    09/01/2013    3 recensioni
E non capiva perché gli venisse voglia di sentire il suo sapore. Non lo capiva assolutamente, perché lui non aveva mai provato niente di simile per un ragazzo. E non capiva.
Larry
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Do you bet?'
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Questa OS è stata scritta in risposta alla sfida mossa da Yvaine0 (che non ha ancora terminato la sua .-.).
Prompt: altalena, galassia, caffelatte.


We're in Heaven


Louis era sdraiato sul suo letto, le braccia dietro alla nuca e gli occhi chiusi. Alla radio cantava la dolce voce di Bryan Adams con la canzone “Heaven”. Era sempre stata una delle sue canzoni preferite, lo portava in un’altra galassia, in un’altra era, in un altro corpo, con il quale vedeva il se stesso di adesso, quello che faceva strage di cuori con un semplice sorriso, quello che aveva sentito il bisogno di tatuarsi una semplice parola. La prima. La prima parola che lo aveva redento. La prima parola che lo aveva fatto sentire vivo. La prima parola che gli fece sentire il battito del cuore accelerato. Mai nessuno era riuscito a fargli quell’effetto con un semplice “ops”. Ma Harry Styles  non era un nessuno qualsiasi. Harry Styles era il tormento di Louis, lo aveva subito guardato con gli occhi di un bambino che per la prima volta può salire sull’altalena per i grandi, quella senza le protezioni. Quella che lo rendeva grande agli occhi degli altri bambini. Harry Styles era un mix letale di emozioni, di profumi, di caratteri. Di sapori. Sì, perché Louis Tomlinson non sapeva che sapore avessero le labbra di Harry, la sua pelle. Ma qualcosa dentro di lui lo avvertiva che di qualsiasi cosa sapesse quel ragazzo, a lui sarebbe piaciuto. 
E non capiva perché gli venisse voglia di sentire il suo sapore. Non lo capiva assolutamente, perché lui non aveva mai provato niente di simile per un ragazzo. E non capiva.
 
Harry era nell’altra stanza e cercava disperatamente il cellulare. Inveiva a voce bassa, bisbigliava insulti in direzione dell’oggetto, se la prendeva con il suo disordine cronico. Ma cosa comprendeva il suo disordine? Di certo non solo il sistematico caos in cui viveva. Di certo non la poco sviluppata memoria, che lo portava a lasciare le cose in giro e a non trovarle per giorni. 
Riguardava il suo cuore.
E la cosa che più lo faceva incazzare era che a mettergli tutto questo casino era il suo migliore amico Louis Tomlinson.
Sì perché quel ragazzo, per quanto potesse sembrare innocuo e dolce, in realtà era una chimera, un rapace pronto a strappare il cuore di chiunque di lasciasse ammaliare. 
E Harry c’era cascato in pieno. Era troppo tardi per tirarsi indietro, non si sarebbe comunque salvato. Assolutamente impossibile per lui uscire dalle sabbie mobili in cui stava sprofondando lentamente. Una morsa gelata che lo attanagliava e gli prendeva lo stomaco ogni qualvolta Louis si facesse vedere in giro con qualche ragazza. Harry era certo che Louis ricambiasse almeno in parte l’amore che lui gli donava. Ma il ragazzo peccava di orgoglio e non avrebbe mai ammesso di essere gay e di essere innamorato del proprio migliore amico. Invece Harry, con non poca fatica, era riuscito a mettersi l’anima in pace e ad accettare il fatto che Louis stesse diventando per lui linfa vitale, motivo di vita, motivo di sorrisi, lacrime, emozioni. Era innamorato di un ragazzo che fingeva di non ricambiare. Fingeva.
Harry si sentì un groppo in gola quando riconobbe la canzone che Louis stava ascoltando a ripetizione. “Heaven” di Bryan Adams. Sussultò appena quando notò una figura in piedi alla porta, le braccia incrociate al petto e lo sguardo fisso su di lui.
Si voltò lentamente e notò il viso di Louis contratto da un’emozione indecifrabile. Rabbia? Tristezza? Dolore? 
-Lou…- mormorò Harry, come a giustificare il fatto che si fosse fermato, -Mi hai spaventato!-. Louis non abboccò. Fece un passo verso di lui e incastonò lo sguardo color ghiaccio in quello smeraldo del più giovane. 
-Hai finito di scappare?- domandò, la voce arrochita dalle ore passate in silenzio. 
Aveva discusso con Harry qualche ora prima e da quel momento non aveva più aperto bocca. Si era rifugiato in camera ad ascoltare sempre la stessa canzone. Lo aveva accusato si scappare dai problemi, non appena Harry aveva lasciato la stanza dopo avergli detto che provava qualcosa per lui. Qualcosa che andava oltre il semplice affetto per un fratello. Qualcosa che somigliava più a quel caldo e rassicurante sentimento chiamato amore.
-Non ricominciare.- tagliò corto Harry. No, non aveva finito di scappare. 
-Non ricominciare?! Harry! Come puoi dire “non ricominciare”?! Mi hai detto delle cose…-, si interruppe: Harry si era avvicinato a lui velocemente ed ora erano a mezzo metro di distanza.
-Ti ho detto delle cose tremende? Ti ho scioccato? Ti ho detto la semplice verità. Io ti amo. E non mi interessa se non ricambi! Ti amo e non mi rimangio niente.-.
Con uno scatto felino si avvicinò ancora di più a Louis e appoggiò le labbra su quelle dell’amico, che sgranò gli occhi. Un rassicurante calore gli invase il cuore, lo stomaco, il corpo. Si sentiva in pace, amato, voluto, ricambiato. In quel momento si rese conto che sì, era fottutamente innamorato del suo migliore amico. Si lasciò cullare tra le braccia forti e sicure di Harry; si lasciò guidare in quello che per lui era un nuovo mondo; si lasciò amare, abbracciare e baciare.
E adesso poteva dirlo con certezza: Harry Styles sapeva di caffelatte.
 
Baby you're all that I want 
When you're lyin' here in my arms 
I'm findin' it hard to believe 
We're in heaven 
And love is all that I need 
And I found it there in your heart 
It isn't too hard to see 
We're in heaven
 
(Heaven, Bryan Adams, 1984)


Right around the corner
Hi Peeps! Premetto che non so cosa ho scritto...sì, insomma...sono andata di getto. Quando Yvaine mi ha proposto la sfida, non mi aspettavo minimamente una Larry. 
Nemmeno questa OS mi piace, ma la canzone di Bryan Adams mi ha addolcito un po', quindi ecco qui questa caramella troppo troppo zuccherosa e fuori dal mio stile!! Spero che nessuno trovi strano il fatto che io conosca una canzone "vecchia" come questa, del 1984 (io ero ancora nel mondo delle idee e ci sarei rimasta per altri 10 anni!). Io ho una passione sfrenata per la musica e la musica anni '70/'80 è qualcosa di incredibile! Mi fa battere il cuore come niente altro! Io amo curiosare tra i vecchi cd e i dischi di vinile e spesso mi perdo tra vecchie canzoni che nessuno ricorda più! Tuttavia questa è parecchio famosa e l'ho trovata abbastanza azzeccata per questa Larry, in cui i due protagonisti sono confusi, tremendamente confusi! Così è come mi sento io!

Che dire, ho già parlato -straparlato- abbastanza...spero con tutto il cuore che vi piaccia! Soprattutto a Yvaine (bastarda!), che ovviamente -e come sempre- me la pagherà! <3 
See you!
-M
   
 
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