-Ti prego!- Rose era nella corte di Camelot e cercava di convincere il re a farla partire con loro.
-Non posso! Ho promesso a Merlino di tenerti al sicuro- replicò Artù.
Merlino era partito da un paio di giorni per cercare delle erbe per Gaius, quella era la versione ufficiale; invece Rose sapeva che era diretto alla caverna dei Cristalli dove forse avrebbe potuto ritrovare i suoi poteri.
La guerra tra Morgana e Artù era stata dichiarata e si sarebbero scontrati a Calmann dove l’esercito reale era diretto.
Da quando Artù aveva saputo che il suo servo non lo avrebbe accompagnato anche in questa avventura si aggirava nei corridoi del castello alla ricerca di qualcosa, come se fosse incompleto senza la presenza di Merlino.
Ginevra era stata accanto al suo re e lo aveva accompagnato in tutti i suoi preparativi e adesso stata abbandonando i vestiti da regina per indossare abiti semplici e comodi per essere facilitata nei movimenti e per poter meglio aiutare Gaius ad assistere i feriti.
-Prometto di non muovermi dalla tenda dove Gaius medicherà i feriti- disse Rose, quel tono pieno di vita che la caratterizzava aveva preso una piega diversa, era afflitta e più di tutto era disarmata; sapeva che non avrebbe potuto fare più niente per accompagnare il re e la regina a Calmann.
Artù vide lo sguardo di Rose spegnersi e qualcosa dentro di lui si incrinò; aveva promesso al suo leale servo di tenere Rose lontano dai guai ma non poteva separare i due amanti che si limitavano a guardarsi senza dichiararsi.
-Gaius assicurati che non si allontani da te- proclamò infine il re, non sarebbe successo niente di male, la vittoria era loro e tutti sarebbero stati sani e salvi.
Lo sguardo di Rose riprese vita e corse a preparare il necessario per partire.
 
-Galvano!!!!- gridò Rose correndo per raggiungerlo nello spiazzale
-Rose- rispose il ragazzo finendo di preparare il cavallo per partire, avrebbe scortato Merlino alla caverna e sarebbe tornato indietro per raggiungere il suo re a Calmann.
-Proteggilo- fu l’unica cosa che la ragazza riuscì a dire prima di scoppiare a piangere; stava piangendo perché sapeva che sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbe visto sorridere, sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe riso per una strana battuta del cavaliere.
Galvano vedendola in quello stato la abbracciò, intuì che quello stato era dovuto alla mancanza di Merlino ma non sapeva che stava piangendo per lui, per quello che sarebbe successo,
-Hey andrà tutto bene- continuò il cavaliere non riuscendo a consolarla, portò un dito sotto il mento della ragazza in modo da poterla guardare negli occhi e Rose disse –Guardati le spalle!- prima di sciogliere quell’abbraccio e correre lontano da lui.
 
Erano giunti a Calmann e si erano accampati montando le tende per i soldati, per il re e per tutti quelli che sarebbero stati feriti in guerra.
Si respirava una strana aria in quel posto: impazienza, paura, frustrazione, coraggio e voglia di arrivare vivi alla fine dello scontro; ogni comportamento urtava qualcuno e i nervi tesi come le corde di violino erano pronte a saltare ma grazie all’intervento del re che gestiva con grande calma la situazione tutto tornava in ordine.
 
La battaglia ormai era cominciata e Rose seguiva come un cagnolino Gaius in tutti i suoi movimenti, era l’unica cosa che poteva fare; correva a destra e a sinistra per cercare di alleviare in qualche modo i dolori degli altri, guardandosi intorno Rose si rese conto di quanto dolore c’era e vedendo le varie ferite trattenne a stento le lacrime.
All’improvviso il rumore di un tuono si levò sopra al fragore della battaglia e disobbedendo agli ordini del re Rose uscì dalla tenda per vedere di cosa si trattasse e la speranza ritornò ad albeggiare nei cuori dei soldati di Camelot.
Un anziano mago posizionato su una rupe stava aiutando con i vari sortilegi Artù contro i soldati nemici e disobbedendo per l’ennesima volta Rose corse verso il re schivando più e più volte il pericolo; Merlino aveva notato una figura diversa dalle altre correre verso Artù e nel riconoscere Rose un senso di preoccupazione lo invase.
Aveva chiesto solo un favore al suo padrone, tenerla al sicuro lontano da Calmann ma Rose, testarda com’era aveva sicuramente fatto qualcosa per raggiungerli e adesso stava andando incontro al suo futuro, non sapeva chi aiutare prima e alternando la sua magia aiutava sia Rose che Artù, tenendo lontano dalle persone più importanti per lui i vari nemici.
Rose si rese conto che Merlino la stava aiutando e per un istante si voltò per guardarlo sicura di essere notata e gli regalò un sorriso di gratitudine
-Ma cosa ci fa qui una ragazza indifesa?- chiese una voce alle sue spalle, una voce fin troppo familiare, fin troppo conosciuta.
-Mordred- disse Rose voltandosi e guardandolo con aria di sfida, gli avrebbe fatto pagare tutto il male e i problemi che aveva creato.


SickOfLoveSong
premetto che per questo capitolo non avevo ispirazione e ho carcato di fare il meglio anche se sono consapevole che faccia schifo XD
sono maledettamente in ritardo e chiedo scusa, ho avuto dei problemi in famiglia e con gle esami in vista, quando mi collegavo al pc era per staccare la spina e finalmente ho pubblicato:)
pensavo che questa storia fosse un pò più lunga invece credo che non supererà i 12 capitoli, meglio per voiXD vi lascio leggere in pace e corro a nascondermi prima che mi lanciate qualcosa addosso visto che fa schifo questo capitoloXD
grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi apre il link per vedere di cosa si tratti e a chi mi sopporta:)
Bisous