Teach me art
Allenamento
Il sole stava sorgendo placido
all'orizzonte, i suoi fiochi raggi illuminavano a malapena la radura, due figure coperte da un mantello nero
stavano camminando ormai da
ore.
"Sempai... Sono ore che camminiamo..."
"Non manca molto..."
"L'ha detto anche due chilometri fa...Sempai...io sono
stanca..."
Alexi si buttò con decisamente poca grazia a terra, abbandonandosi sulla
soffice erba ed inspirando profondamente.
Deidara non potè che fermarsi accanto alla giovane e borbottare tra sè e
sè che sarebbe stato meglio continuare a camminare, ma lei del resto non aveva
la ben che minima intenzione di ripartire a breve.
Dopo poco più di due minuti Deidara si alzò in piedi, voltandosi verso il
percorso che avrebbero dovuto seguire.
"La sosta è finita, alzati e non fare stor...?"
Deidara iniziò il rimprovero, ma si bloccò subito non vedendo Alexi da
nessuna parte. Alzò un po' lo sguardo e scorse una figura lontana che lo
salutava con la mano: Alexi ad almeno duecento metri percorsi in pochi istanti,
tra l'altro .
"Alla faccia del -sono stanca-" pensò l'artista incamminandosi verso la
ragazza.
Alexi stava seduta in riva ad un laghetto poco profondo, con i piedi
immersi nell'acqua fresca, rallegrata un po' da quella frescura che rendeva
sopportabile il caldo causato dalla mancanza di alberi, salvo che per un giovane
e modesto alberello che cresceva timido vicino
all'acqua.
"Deidara...non possiamo allenarci qui?" domandò con sfrontatezza lei,
immergendo una mano nell’acqua.
Deidara esitò per un attimo, poi si guardò intorno.
Un
laghetto ed un piccolo torrente, un alberello che faceva un po’ d’ombra, qualche
roccia nemmeno tanto piccola…ed un’apparentemente infinita distesa d’erba che li
circondava.
E
perché no? Dopotutto…prima iniziavano l’allenamento meglio
era.
“Si…potrebbe andare…” disse infine il ragazzo dopo aver analizzato il
posto.
“Bene! Sono pronta!!!” Alexi scattò sull’attenti sorridente come una
bambina che deve imparare un nuovo gioco.
“Ma tu non eri mica stanca…?” puntualizzò il
biondo
“Ero semplicemente stufa di camminare e oltretutto era anche noioso: te
ne stavi zitto zitto a fissare il vuoto…” replicò
lei.
Deidara emise un “Mpf” di disappunto ed appoggiò le borse di argilla su
di un largo masso, poi tolse anche lo zaino e lo sistemò vicino alle borse,
Alexi fece lo stesso con i suoi bagagli.
“C’è da mangiare, vero?” domandò di punto in bianco la ragazza spezzando
il silenzio che si era creato.
“Spiacente…è tutta argilla.” disse Deidara
soddisfatto.
“…Eh?!”
“Siamo qui per allenarci.”
“Si, ma…” interruppe lei.
“Mangeremo quando torneremo al covo.” Continuò lui leggermente stizzito
dall’interruzione.
“E’ disumano!!! Hai detto che torneremo quando sarà
sera!”
“Imparerai a mangiare due volte al giorno, se va bene…Scordati i quattro
pasti al giorno e le comodità di casa…”
“Hm…e va bene…” si arrese.
Queste erano le nuove regole, per sopravvivere, prima le accetti meglio
è, si disse questo Alexi.
“Bene, possiamo cominciare: prendi l’argilla…ecco adesso dovresti
mangiarla…cosa diav…ma non tu!!!”
Deidara iniziava a disperarsi: Alexi aveva addentato un pezzo d’argilla,
un po’ per fame e un po’ perché dopotutto il Sempai le aveva detto di
farlo…
“Hem…scusa…ma che cavolo! Anche tu vedi di essere più chiaro!!!”
Alexi era vagamente arrossita per la cavolata che si era resa conto di
aver appena fatto, cercava quindi di addossare almeno un po’ di colpa al biondo,
che al momento si era portato la mani ai capelli.
“Temo che sarà un lungo allenamento…” ammise Deidara un po’ rassegnato ed
un po’ intenerito dalla scena.
Passò un po’ di tempo, finalmente Alexi era riuscita a far mangiare alla
bocca sul palmo della mano un po’ d’argilla.
I
risultati non erano dei più soddisfacenti, ma Deidara pensò che per una che
aveva rinnegato quell’abilità innata fino ad ora, non doveva essere
facile.
“Devi cercare di fugurarti la statuina nella mente…in tutti i
particolari.” Suggeriva l’artista di tanto in
tanto.
La
ragazza si stava impegnando come mai aveva fatto prima, ad ogni errore
s’accompagnava una dritta per il prossimo tentativo, ad ogni statuina con un’ala
spezzata ne seguiva una migliore, da ogni grossolana imperfezione ne derivava un
dettaglio migliore, finchè la ragazza non riuscì a fabbricare un grazioso
gufetto, che pareva sorridere.
“Deidara-Chan!!! Ce l’ho fatta!!!” esultò la ragazza stringendo tra le
mani la statuina.
“Bene, era ora…!” disse ridendo lui, canzonandola un
po’.
“Hei tu…ti ricordo che con la tua chioma color evidenziatore hai rovinato
il mio quadro!!!” rispose lei dandogli un leggero pugno in testa.
“Mpf…è stato un tocco d’arte” si difese il biondo con tono altezzoso e
fiero della sua chioma color del sole.
Il
biondino le si avvicinò per vedere meglio la statuina, poi le mise una mano
sulla spalla.
“Ora…dobbiamo rendere questa statuina arte.” Disse con fare
trionfale.
Dopo pochi minuti Alexi imparò un jutsu per ingrandire ed animare il
gufetto d’argilla.
Ora era tempo di esplosioni.
“Fallo volare verso quelle montagne.” Suggerì il
ragazzo.
“Ecco…li va bene?”
“Perfetto, e adesso…” iniziò lui
“…KATSU!!!” Alexi anticipò il maestro di qualche
secondo.
Un’esplosione abbastanza potente fece sorridere Deidara, soddisfatto del
livello raggiunto dalla ragazza.
“Ben fatto, Alexi” si complimentò lui dandole un buffetto sulla
testa.
“E’ così…così liberatorio…!” disse lei prendendo dell’altra
argilla.
“Ora preoccupiamoci del chakra…devi imparare a dosarlo
bene.”
Iniziò la seconda fare dell’allenamento: il controllo del
chakra.
Con grande sorpresa del biondo Alexi controllava il flusso ed il dosaggio
del chakra molto bene, le insegnò quindi quale statuina era meglio usare per
l’uno e per l’altro dosaggio.
“Ovviamente imparerai da te a migliorare i miei suggerimenti…e creerai i
tuoi modelli quando padroneggerai meglio il jutsu, inoltre…” il ragazzo
continuava a parlare mentre Alexi era intenta nella creazione di una nuova
statuina.
“Sempai…” interruppe lei con voce flebile.
“Uh…?” Deidara si voltò verso la ragazzina smettendo di
parlare.
“Cose ne dice di questo…?”
“…”
Alexi poggiava la mano sulla sua nuova creazione: un bellissimo angelo
alto circa due metri, avvolto in una tunica leggera su cui fluivano dei capelli
lunghi e lisci, teneva gli occhi chiusi e il viso trasmetteva una sensazione di
beatitudine, il tutto circondato da due paia di ali piumate
semi-schiuse.
“…E’…b-bellissimo…”
Da
quando gli occhi zaffirei del ragazzo si erano posati su quel trionfo d’arte,
non riuscivano più a distogliersi dalla statua, percorrevano le dolci linee del
viso e si spostavano sulla morbidezza delle ali, catturavano ogni piega della
tunica ed ogni movimento dei capelli, contemplavano rapiti le mani giunte in
preghiera per poi perdersi di nuovo in un movimento inaspettato dei capelli
mossi dal vento.
“Sempai?” Alexi scosse leggermente il
biondino.
“Sei…davvero molto brava…” disse
fugacemente lui con ancora il pensiero rivolto alla
statua.
“Le piace allora!” sorrise lei.
Le
labbra del biondo si allargarono in un sorriso
soddisfatto.
“Rendilo arte…” sussurrò con lo sguardo ancora rapito dalle ali
piumate.
Alexi si
allontanò e con un gesto deciso della mano fece alzare in volo l’angelo, la
figura angelica si librò fiera sempre più in alto muovendo solennemente le
quattro forti ali, finchè non raggiunse l’altezza
desiderata.
“Pronto sempai?” chiese Alexi eccitata dall’imminente
esplosione.
Deidara si limitò ad allargare il sorriso e ad annuire guardando in
su.
“KATSU!!!” gridò Alexi come se l’angelo potesse non
sentirla.
La
figura spalancò le braccia e le ali
gettando la testa all’indietro, poi s’illuminò d’un bagliore accecante,
ne seguì un boato tremendo.
Alexi e Deidara dovettero chiudere gli occhi, per la troppa luce e
successivamente perché una coltre di fumo li investì
violentemente.
Qualcosa sfiorò il braccio
sinistro di Alexi, poi la ragazza percepì un urto più forte sulla spalla, cercò
di ripararsi con le braccia, frammenti d’argilla le sibilavano all’orecchio, poi
sentì un sussulto alla sua destra, tentò di voltarsi, ma venne colpita da un
frammento alla testa, tutto iniziò a farsi buio, sentì il suolo farsi sempre più
vicino, poi…il silenzio.
“Argh…malediz…maledizione…”
Un
eco lontano, che rimbomba fino a farsi vicino, un sussulto, come rientrare in
sé.
Alexi riprese conoscenza, con la vista ancora annebbiata vide una figura
sfocata farsi vicina.
“Tutto bene?”
Deidara le si era seduto accanto, premendo la mano contro la spalla e
soffocando gemiti di dolore.
“Cosa…? Cos’è
successo...?” biascicò la ragazza mettendosi a
sedere.
“L’esplosione era…era un po’ forte…” disse lui con un sorriso
amaro.
Alexi concretizzò la situazione.
“Ma sei ferito!” sussultò avvicinandosi al
biondo.
“Temo che una scheggia mi abbia trapassato la spalla…” spiegò sorridendo
col fare un po’ da duro…
“Chiamala scheggia…saranno trenta centimetri…” ipotizzò la ragazza
estraendo l’argilla e stando attenta a non far troppo male al
ragazzo.
“He
he…argh!...” Deidara strinse i denti soffocando un
grido.
“Con quello che ho qui posso fare una medicazione semplice…sarebbe meglio
se sciacquassi la ferita...”
Detto questo la ragazza aiutò Deidara a raggiungere il
laghetto.
“Cerca di lavare il sangue, io prendo le bende…” ordinò la Alexi
dirigendosi verso il kit medico.
“Ok, ok…” biascicò Deidara
Quando la ragazza tornò Deidara era completamente immerso nel laghetto,
la maglia bagnata ed ancora un po’ sporca di sangue era stesa su un ramo
dell’alberello, mentre pantaloni e sandali giacevano scomposti sulla
riva.
Deidara intanto si faceva una nuotata stando attento a non bagnarsi i
capelli raccolti in una coda alta.
Alexi sussultò e portò una mano agli occhi
coprendoli.
“T-ti ho portato le bende…” disse poi
arrossendo.
“Guarda che ce le ho le mutande…per chi mi hai preso?” si giustificò il
biondo, malizioso.
“Avevo detto di lavare la ferita, non di farti un
bagno!!!”
“Ho
risolto il problema del caldo…” fece lui come un bambino che vuol trovare una
scusa.
“Mpf…quando ti deciderai a riemergere chiamam…” iniziò Alexi, ma dovette
interrompersi.
Deidara era uscito dall’acqua e le veniva incontro, ancora bagnato e per
di più in mutande…alto, magro, muscoloso ma non troppo, si sciolse la coda e i
capelli dorati gli ricaddero morbidi sulle spalle e sulla schiena, gli occhi
color del cielo brillavano sotto i raggi del sole
e…e…Dannazione!
Alexi si rese conto di essere imbambolata a fissare il biondo che le si
avvicinava provocante, distolse bruscamente lo sguardo e gli porse le
bende.
“Non ti da fastidio…?” Domandò calmo lui
“N-No figurati…” mentì lei guardando a
terra.
“Hmm…” continuò lui rivestendosi
“Non fa tanto male…ma credo che sarebbe meglio medicarla lo stesso…”
continuò indicando la ferita sulla spalla.
“Come non fa male?! Baka!! Ovvio che va medicata!!!” Alexi gli si
avvicinò impacciata dall’imbarazzo.
“Tremi…” osservò il biondo.
“C-cosa dici…pensa a stare fermo piuttosto…” ribattè la ragazza rossa in
viso.
“Hmm…” Deidara si voltò mollemente verso di lei e
sorrise.
“…Perché ridi?” chiese lei titubante.
Deidara non disse nulla, si limitò a continuare a
sorridere.
Alexi finì la medicazione.
“Dovrebbe essere a post…!”
Alexi si sentì sfiorare il mento, la mano di Deidara risalì fino a
carezzarle la guancia, poi il biondo s’avvicinò a lei, posando la fronte alla
sua le sussurrò un “grazie” poi si alzò, lasciando la ragazzina con le gote
rosse d’imbarazzo.
“E’
meglio tornare al covo…quella tecnica è davvero potente.” Il biondo richiamò la
sua attenzione, prendendo dalla borsa una manciata
d’argilla.
In
breve apparve un dragone gigantesco dinnanzi a
loro.
“Dai sali…” la invitò lui
“Ma…mica lo potevamo usare anche per arrivare fin qui?” osservò Alexi un
po’ stupita.
“Volevo vedere quanto resistevi…” disse saccente
lui.
“Potevi risparmiarmelo…”disse lei
sorridendo.
“…Baka”
Weeeee!!!
Alla fine sono tornata!!! Non avete idea di quello che mi è successo...sigh!!!
In breve tentando di debellare un visus dal pc sono riuscita a resettare tutto!!! Per fortuna che con XP esiste un opzione che ti permette di tornare indietro di qualche giorno...il punto è che tante applicazione come Word o Page Breeze non andavano e oltretutto...non riuscivo a connettermi!!! Azzu!!!
Beh...alla fine sono tornata e non temete...tornerà anche "L'Akatsuki in campeggio!!!"
Humm...pensando alla storia:
X LadySnape: Spero di aver scritto meglio questa volta^^ E' vero l'altro capitolo non è ventuto fuori un gran che...Beh sbagliando s'impara XD
X Mizar89: Anche io adoro disegnare!!! E ovviamente adoro Deidaruccio!!! XD (ho persino l'accounto su D.A. :3)
XAzu: Ehehe...che dire compagna d'arte...questa volta non hai avuto anticipazioni!!! XD
XGinny: Spero ti piaccia il capitolo, è pure un po' più lunghetto XD
XKitty16: ...Maledetto capitolo 362!!! Credo siamo tutti d'accordo qui...sigh! Deidapuccio... ç__ò
XCHIHIRO: Scusa il ritardo!!! Forze superiori...>__>
XHubb: Peccato che non ti piacciano le storie con un nuovo personaggio...sigh! Ed è strano che le trovi tutte uguali, perchè dovrebbero essere quelle più diverse tra loro. Poi sarà un mio difetto (che tenterò di corregere) ma per le storie a più capitoli prediligo il "Nuovo Personaggio", lo dimostra anche "Se fossi un Homunculus?" di FMA...deformazione professionale :P
Bene...al prossimo capitolo!!! (e scusate ancora il ritardo pauroso!!!)
Owari
Aly
ArT iS a >>BaNg!<<