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Autore: Yuichan    10/01/2013    3 recensioni
Dopo sette anni di vuoto Makarov è alle prese con una decisione che coinvolgerà tutti i suoi figli e metterà in pericolo le loro vite...la donna in nero su cui nessuno sguardo deve essere posato, la cui voce non può essere ascoltata farà versare lacrime di sangue al Dragon Slayer di fuoco. Una battaglia in cui resistere è l'unica speranza...
Genere: Azione, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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17. Ritorno a casa.

 

- Hoi! Svegliati!- Natsu continuò a scuoterlo dandogli dei piccoli colpi sul viso. Non si era accorto di niente, nella convinzione di aver vinto la sfida, aveva abbassato la guardia ed era accaduto tutto troppo velocemente per i riflessi del Dragon Slayer provati dalla lotta. Yama lo aveva protetto, usando l'ultima scintilla di magia si era portato alle spalle di Natsu e lo aveva schermato dal colpo di Seere. Ora il mezzo demone giaceva tra le braccia del ragazzo, con una ferita al petto così profonda, che per qualche secondo a Natsu sembrò di vedere il cuore di lui battere appena. Gray strisciò a fatica accanto all'amico, era stato in grado di vedere tutta la scena, ma le sue condizioni fisiche non gli avevano permesso alcuna contromossa. Si portò a sedere a fatica e lo sguardo ricadde su Yama e sul respiro irregolare e spezzato.

- Natsu, non credo che...-

- Non dirlo!- Il Dragon Slayer lo gridò e gli occhi gli si riempirono di lacrime. Gray rimase completamente senza parole, ma in una circostanza del genere, non avrebbe potuto dire o fare nulla per cambiare la situazione. - Lucy non me lo perdonerebbe mai.-

Al suono del nome della maga stellare, Yama riuscì ad aprire gli occhi, Natsu notò che il colore delle iridi del ragazzo era diventato scuro e vacuo.

- Lascia... lascia stare... tornate a casa.- Lo disse a fatica, la voce roca e la bocca piena di sangue resero difficile continuare. Natsu gli portò la mano sulla ferita, come riuscisse ancora a parlare era un mistero. Seere lo aveva colpito alla schiena, ma la forza della sua mano aveva completamente trapassato la gabbia toracica da parte a parte.

- No, non posso. Rigenerati, so che puoi farlo, hai salvato Lucy così.-

- Ragazzi!- Non si voltarono. Percepirono appena il rumore dei passi e dell'armatura di Erza. Non chiesero cosa fosse accaduto loro o come si fossero ripresi, perchè una volta raggiunti, il grido di Varuna e le sue lacrime, fecero scendere il silenzio. La ragazza ricadde in ginocchio accanto al corpo del fratello, provò a svegliarlo e constatare le sue condizioni, ma gli occhi offuscati dalla paura e dal pianto le resero il tutto impossibile.

- Curalo, avete gli stessi poteri, puoi salvarlo.- La supplica del Dragon Slayer colpì la ragazza, era certa che tra i due ci fosse del risentimento eppure ora Natsu la stava implorando. Allungò le braccia e cercò di concentrarsi. I loro corpi erano molto più resistenti di quelli di un essere umano e la loro rigenerazione veloce, eppure Yama non riusciva a curare la ferita e lei non era in grado di rimarginarla in nessun modo.

- Non ci riesco...è stato colpito da Seere e la sua aura blocca ogni mio intervento.-

- Va bene così...- lo disse a denti stretti, il dolore e il sangue, impedirono a Yama di parlare oltre, ma provò con tutto se stesso ad esprimere i suoi sentimenti almeno con lo sguardo.

- Fratello mio!- Varuna si piegò su di lui sporcandosi il viso di sangue, al suo fianco Surya trattenne a stento le lacrime, stringendo i pugni così forte da farsi sanguinare i palmi delle mani.

- Ci deve essere un modo... Wendy! Lei può curare qualsiasi cosa, se la portiamo qui possiamo salvarlo!-

- Non lo capisci?- Varuna alzò appena il viso, era furente e disperata e l'ostinazione di Natsu prese a darle fastidio. - Non si può curare, non c'è modo di estirpare il potere di Seere dal suo corpo e lui non può sopportarlo.-

- Ma io posso!- Lo disse deciso, lo sguardo fiero e desideroso di agire. Per nulla al mondo avrebbe lasciato Yama in quelle condizioni. - Il patto con Seere non è ancora sciolto, dentro di me c'è ancora il suo potere e riesco a sentirlo. Se ci fosse un modo per me di assorbirlo da lui potremo fare qualcosa. Non lascerò che finisca in questo modo. Per nessuna ragione al mondo tornerò da Lucy portandole una notizia del genere... si può fare?-

Rimase in silenzio, doveva pensare. Guardò Yama seguendo il respiro sempre più lento ed irregolare, il sangue sembrava essersi fermato, ma la ferita era troppo profonda per dargli una speranza di sopravvivere. Lei era in forza, poteva curarlo in qualche modo e Surya poteva sostenerla, ma Natsu sarebbe stato solo. Essere legati a Seere e assorbirne l'aura maligna erano cose diverse.

- Potresti morire, potreste morire entrambi.-

- Non morirò. Questa battaglia non sarà conclusa se non torneremo tutti a casa e voi ora siete miei compagni, non ne perderò mai più uno.-

Varuna spalancò gli occhi, guardò la decisione di Natsu e poi osservò i suoi compagni di gilda e notò la stessa identica espressione. Condivisa da tutti era la ferma decisione di non perdere un compagno, perchè così vedevano Yama e nello stesso modo vedevano anche loro due. Così decise e agì. Prese il braccio di Yama e lo sollevò lentamente, nel mentre ordinò a Surya di iniziare a guarire il fratello, anche senza risultati potevano tenerlo in vita ancora per un po'.

- Sei un Dragon Slayer, il tuo potere ti da la possibilità di cibarti di magia. La nostra magia è nel sangue ed è li che Seere agisce. Mentre lo farai noi guariremo Yama e controlleremo anche te. Sarà dura lo hai gia provato, quindi per favore non cedere.-

Natsu fece solo un gesto con la testa, afferrò il braccio di Yama e lo portò accanto alla sua bocca. La schiuse mostrando i denti e poi afferrò il polso del giovane stringendo con forza. Sentì la pelle dell'altro lacerarsi e il sangue riempirgli la bocca, non riuscì a sentire alcun sapore, solo un calore enorme che gli scaldò le interiora. Aveva gia mangiato elementi diversi dal fuoco e ogni volta il dolore dell'adattamento era lancinante. Questa volta invece il sangue di Yama, così delicato e dolce, gli provocò una strana calma mentre scendeva fino allo stomaco.

Poi improvvisamente tutto cambiò. Il sangue divenne freddo e gli ferì il palato, seguito da una sensazione sgradevole e una fitta al cuore, quasi volesse fermarsi. Natsu strinse le palpebre e comandò a se stesso di non cedere, ora ciò che stava assimilando non era più solo il sangue di Yama, ma anche la malignità di Seere.

Nella mente del Dragon Slayer si fecero spazio frammenti di vita non sua, visse come se stesse accadendo in quel momento, ogni istante della vita di Yama e poi trovò nei ricordi del compagno il viso di Lucy. Ne era geloso perchè Yama vedeva Lucy come una luce brillante e calda, una speranza a cui si era aggrappato pur di trovare del buono in quel mondo che lo aveva sempre ferito. Capì perchè lo aveva salvato, per quanto volesse Lucy per se, non le avrebbe più recato dolore in nessun modo, per nessuna ragione al mondo avrebbe reso quella donna triste. Così la domanda si fece chiara nella mente di Natsu e la ripetè così intensamente, che alla fine Yama rispose.

“ Cosa provo per lei? Dire amore non è la parola giusta. Non conosco bene i sentimenti umani quindi anche amare per me è qualcosa di nuovo e troppo complicato. Ciò che Lucy ha visto dentro di me è stata una persona che non credevo di poter essere. Salvare qualcuno? Non lo avrei mai fatto, ma lei mi ha mostrato una via diversa da seguire, una via in cui crede fermamente e ho voluto provarla... ammetto che così il mio cuore è molto più leggero... ma sai Natsu, anche tu mi ha donato molto e in me si è instaurato un sentimento contraddittorio e molto strano. Mi piacerebbe poter stare con Lucy, scoprire le cose che lei ama e vedere il mondo come lei lo vede, ma non te la porterei mai via e ho iniziato a pensare che il solo vedervi insieme, mi rende comunque una persona felice.”

Quelle parole lo colpirono, perchè erano vere e sincere e lui sapeva di poterci credere fermamente, così il suo cuore e la sua mente iniziarono a bruciare, per quanto forte e malvagia, per quanto perfida e meschina fosse Seere, per tutto il male che lei aveva fatto e il dolore che lui e i suoi compagni avevano dovuto subire, nulla sarebbe stato forte come quel sentimento e così bruciò. Non solo il suo corpo, ma la sua mente e la sua anima arsero di fermezza e volontà, di bontà e dedizione. Gridò così forte che la terra prese a tremare e gli alberi ad ondeggiare, il ruggito di un drago potente e feroce scosse ogni angolo della terra.

- Sparisci per sempre!!! -

Il fuoco si alzò verso il cielo creando una colonna rossa e incandescente e il grido del Dragon Slayer scosse gli animi dei compagni. Lentamente tutto tornò ad essere silenzioso e le fiamme si ritirarono di colpo. Natsu in ginocchio lasciò che la testa gli ricadesse in avanti senza forze e chiuse gli occhi. Al suo fianco Gray tentò di toccarlo, percepì il calore delle fiamme del compagno, ma nessun dolore e gli poggiò la mano sulla spalla.

- Natsu, tutto bene?-

- Si, ora è veramente tutto finito.- Aprendo gli occhi incontrò quelli di Yama, anche se affaticati splendevano di vita e gli regalò un sorriso. A fatica provò a tirare su il braccio, portandolo verso il cielo ed alzare la testa. - Torniamo a casa.-

Esultarono tutti nello stesso istante, Gildarts si avvicinò al Dragon Slayer e lo tirò su di peso come un bambino. Natsu provò a protestare, ma le forze non gli permisero neanche di dire una parola.

- Non credo tu sia in grado di tornare con le tue gambe, quindi sta buono e sopporta.-

- Eh eh, portato in braccio come una principessa.- Gajeel sghignazzò avvicinandosi a Gray e tirandolo su in modo che si appoggiasse sulla gamba non ferita. Risero insieme, mentre Natsu diventava bollente d'imbarazzo e provava a reagire.

- Se ti imbarazza Natsu posso portarti io.- Erza si offrì volontaria e allungò le braccia verso Gildarts per permettergli di prendere il compagno, ma Natsu non sembrò propenso ad accettare quella proposta e iniziò ad agitarsi ancora di più, muovendosi come una piovra impazzita. - Vieni Natsu!-

- Smettetela!- Il povero Dragon Slayer continuò ad essere preso in giro per qualche altro minuto, fino a che Gildarts non si voltò verso i tre Aditya e li osservò serio e deciso. Poi però la sua espressione cambiò di colpo e sfoggiando un sorriso a trentadue denti e uno sguardo sornione incitò il gruppo a tornare a casa.

 

Non appena la situazione in città si era placata e, constatato che nessun abitante di Magnolia fosse ferito, avevano deciso di tornare alla sede della gilda. Laxus varcò la soglia distrutta stringendo tra le braccia il corpo di Mirajane addormentata. Elfman corse dalla sorella preoccupato e Laxus gli porse la ragazza con dolcezza chiedendogli di stenderla da qualche parte affinchè si riprendesse.

- Che cos'è accaduto?-

- Il suo potere è andato fuori controllo, ma è tutto apposto ora. Deve solo riposare. Qui invece com'è la situazione?-

Lo sguardo di Elfman vagò su tutti i visi dei presenti, non si stupì di trovarvi anche i vecchi compagni, sapeva che nonostante ci fosse stata qualche incomprensione, non li avrebbe mai persi del tutto. Togliendo la polvere e qualche maceria, stese la sorella sul bancone della locanda e tornò a concentrarsi su Laxus e gli altri. Raccontò di come Levy si fosse impegnata, ma senza successo, nel cercare un modo per salvare Juvia e di come avessero poi trovato lei e Lucy svenute.

- E ora come stanno?- Wendy si fece avanti, uscendo tra la folla e non appena visibile, la gatta bianca le volò incontro abbracciandola e piangendo di gioia. Si abbracciarono da brave amiche e compagne e le lacrime bagnarono anche il viso della bambina, illuminandolo.

- Stanno riposando, ma entrambe si sono svegliate e Juvia è tornata normale.-

Ci fu un grido di gioia, tutti esultarono e si abbracciarono, con i cuori leggeri e liberi da un gravissimo peso.

- Chissà che cosa hanno combinato Natsu e gli altri?-

La domanda di Freed ebbe subito risposta quando una raffica di vento freddo riempì la locanda attirando l'attenzione di tutti. In pochi secondi le figure dei compagni si materializzarono davanti ai loro occhi e furono accolti da un secondo grido di gioia.

- Abbiamo vinto!- Natsu lo gridò sovrastando tutti, ma in pochi secondi il parlottare e le risate dei compagni coprì ogni cosa. - Ohi, che avete?Abbiamo vinto, non dovreste essere più felici?-

- La principessa torna in braccio al suo principe!- Non gli importò chi avesse pronunciato la frase, il viso iniziò a prendergli fuoco e provò a ribattere, quando l'exceed blu gli volò contro gridando il nome del compagno e cercando le sue braccia.

- Natsu! Finalmente sei tornato...come una principessa!-

- Happy anche tu no!- Il Dragon Slayer si divincolò cercando di sciogliersi dalla presa di Gildarts, che alla fine fu costretto a poggiarlo sul pavimento. Nonostante le prese in giro e le risate, alla fine Natsu si sciolse al calore e all'affetto dei propri compagni e, dopo giorni tristi, rise di gusto.

- Natsu!- Il suono dolce e delicato di quella voce fece ammutolire tutti. La ragazza scese le scale barcollando, reggendosi appena sulla balaustra e cercando di trattenere le lacrime. - Siete tornati...- Decise che i dolori del suo corpo non erano nulla e così sforzò tutta se stessa e si lanciò contro di lui, cadendo poi in ginocchio e abbracciandolo forte. Il Dragon Slayer si trovò quel corpo caldo e tremante tra le braccia e si sentì finalmente a casa. Poi Lucy spostò gli occhi su Yama, si reggeva appena a sedere e con i vestiti sporchi di sangue, si slacciò dal compagno per abbracciare anche lui.

- Sei stata magnifica, senza di te non saremo riusciti a fare nulla.- Yama lo disse con un filo di voce, la rigenerazione aveva avuto successo, ma per riprendere il pieno controllo del suo corpo e dei suoi poteri, sarebbero serviti più giorni. Lucy si staccò appena, sedendosi sui talloni e osservando tutti gli altri intorno a lei.

- Ho solo fatto ciò che ritenevo giusto, ma siete stati voi a porre fine a questa storia.-

- C'è anche un ultima sorpresa!- la voce di Leo attirò l'attenzione di tutti. Dalla scalinata, lo spirito stellare, prese a scendere lentamente i gradini, trasportando qualcuno tra le braccia. Il viso pallido, ma comunque solare di Juvia colpì ognuno di loro, ma al cuore del mago di ghiaccio fece perdere qualche battito. - Voleva salutarvi e così l'ho accontentata.-

Nessuno parlò. Gray riuscì a muovere qualche passo con l'aiuto di Gajeel, poi il Dragon Slayer di ferro lo lasciò andare e il mago barcollò in avanti, senza mai distogliere lo sguardo dal viso della ragazza. Leo la fece accomodare su una sedia, la maga sentì i muscoli dolerle dallo sforzo di dover rimanere eretta con la schiena, ma non disse nulla, rimanendo ad osservare il ragazzo che si avvicinava a lei. Gli occhi di Gray erano spalancati, quasi come se non riuscisse a vederla e, appena raggiunta, cadde in ginocchio riaprendosi la ferita alla gamba, ma senza curarsene.

A fatica allungò la mano verso la gamba di lei, ogni muscolo del braccio prese a tremare vistosamente. Non appena riuscì a toccarla, sentì come se ogni suo organo interno collassasse. Gli occhi si riempirono di lacrime e incurante di dove fosse o chi fosse presente, pianse così forte da far tremare il cuore di tutti.

- Mi dispiace.-

- Gray-sama non ha nulla per cui scusarsi.- La voce della maga dell'acqua era debole, ma fu comunque meraviglioso riuscire ad ascoltarla di nuovo. - Juvia è felice di averti protetto e ora è felice di essere torn...- le parole le morirono in gola. Così veloci e inaspettate, le labbra del mago si poggiarono con forza su quelle di lei. Deciso e sicuro, Gray espresse tutto ciò che le parole non sarebbero riuscite a fare in un unico gesto. Un bacio lungo e carico di sentimento, così passionale che i presenti rimasero a bocca aperta. Quando si staccò da lei, riuscì a poggiare la fronte sul grembo della ragazza e si lasciò accarezzare da lei.

- So di non aver meritato il tuo amore, di non essere riuscito a proteggerti e salvarti da tutto quell'orrore, ma giuro su me stesso che mai più nella mia vita staccherò gli occhi da te.-

- Si... a Juvia va benissimo.-

L'applauso venne spontaneo, chi con gli occhi gonfi di lacrime e chi le gote arrossate, tutti si unirono a quell'espressione d'amore che era riuscita a toccare anche il cuore più freddo e distante, ma le battute, come d'obbligo nella gilda più pazza di tutto il regno, arrivarono in pochi secondi.

- Gray ti sei fregato, ora la devi sposare!- Wakaba lo gridò togliendosi addirittura la pipa dalla bocca.

- E' fatta! Ora sei al guinzaglio!- Max ribattè ridendo e imitando un cane, dando enfasi alle sue parole.

Il viso di Juvia si infiammò e percependo l'imbarazzo del ragazzo ancora in ginocchio davanti a lei, provò a fermare l'euforia, ma ormai erano tutti su di giri e la sua voce, gia debole e fiacca, non riuscì a sormontarne nessuna, fino a che non fu Gray a parlare. Alzò il viso umido e la guardò, per quanto fosse stato sciocco in passato e avesse fatto finta di non notare le attenzioni della ragazza, ora che aveva temuto di perderla tutto era diverso. Fu come se la guardasse per la prima volta in vita sua, ogni suo lineamento delicato, gli occhi profondi e brillanti, i capelli morbidi e ribelli, la pelle calda e vellutata, tutto di lei in quel momento era meraviglioso.

- Hanno ragione.- provò a sistemarsi meglio tenendo più che potè quella posizione e chiuse gli occhi. Nella sua mente provò ad evocare l'immagine più bella che riuscì a trovare, qualcosa che poteva dimostrare tutte le sue intenzioni. Prese la mano sinistra della ragazza e la chiuse tra le sue, evocò la sua magia e del fumo freddo si sprigionò a quel contatto. Juvia non si ritrasse, la magia di Gray non le dava alcun fastidio, al contrario i fumi del ghiaccio sembravano volerla accarezzare. Quando riaprì gli occhi e lasciò la mano della ragazza, Juvia si ritrovò un bellissimo anello intorno all'anulare e i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa. - Accetta i miei sentimenti Juvia Lockser.-

Non riuscì a rispondere con le parole, la portandosi una mano davanti alla bocca prese a piangere come una bambina, riuscendo solo ad annuire con la testa.

Fairy Tail esplose in un'ovazione di gioia e risate. Tutto era tornato alla normalità, l'oscurità della loro gilda era finalmente sparita e loro potevano tornare ai giorni sereni che tanto attendevano.

Si separarono dopo aver bevuto, riso e festeggiato tutti insieme. Era ormai sera e nella locanda erano rimasti in pochi. Juvia e Gray riposavano al piano superiore, la maga era ancora troppo debole per muoversi e Gray, dopo le cure di Wendy, era crollato dalla stanchezza.

Laxus, atteso il risveglio di Mirajane, si era precipitato dal Master per constatarne le condizioni di salute e non avevano ancora fatto ritorno. Yama, Varuna e Surya riposavano nella stanza di Seere, tutti e tre avevano bisogno di recuperare le forze e rigenerare i loro corpi. Al piano inferiore invece Lucy e Natsu avevano provato a mettere in ordine il locale, ma i danni della battaglia erano decisamente elevati.

Seduto su uno sgabello, con in grembo il piccolo Exceed addormentato, Natsu continuò ad osservare la compagna, che nonostante l'ora tarda non accennava a volersi fermare.

- Come ti senti?- Lo disse all'improvviso, tanto che la ragazza quasi trasalì dallo stupore. Lucy si voltò verso di lui, lasciando cadere il panno sporco che da ore non serviva più a portare via la polvere dai mobili.

- Sto bene. Soltanto non me la sento di andare a dormire. Ho paura che se chiudo gli occhi, tutto quel dolore che abbiamo superato, torni a farci del male.-

- E' finita e io vorrei parlare con te... di noi.- Fu diretto, ormai girarci intorno non aveva più senso. Le guance di Lucy presero colore, un bel rosso delicato che le accese il viso. Sorrise dolcemente imbarazzata e provò ad avvicinarsi a lui, quando una strana fitta allo stomaco la fece piegare in avanti. - Cos'hai?-

- Niente. Forse ho solo...- non riuscì a finire, si piegò in avanti stringendosi con le braccia il ventre e gemendo di dolore. Ricadde in ginocchio e Natsu corse a soccorrerla, la prese per le spalle e notò che il viso della compagna era divenuto pallido e sudato in pochissimi secondi. Alla fine il dolore risultò troppo forte e Lucy grido, piegandosi verso il compagno e cercando da lui un po' di forza per reagire. Era come se il suo corpo fosse scosso dalla corrente, una scarica lancinante, che ad intervalli regolari le scuoteva le membra.

Alla fine il dolore fu insopportabile e Lucy perse i sensi, mentre il Dragon Slayer in preda al panico iniziò ad urlare il nome di lei.

   
 
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