La mia sfida
Mi guardo ancora una volta allo specchio e questa volta le vedo. Amare lacrime mi scendono dagli occhi rigandomi il viso di piccole strisce nere dovute al trucco. Piango. Ed è la prima volta che mi succede, così, senza un preciso motivo. O almeno io voglio far credere a me stessa che non ci sia un motivo. Ma purtroppo nel più profondo del cuore so il perché delle lacrime.
L’amore.
Quel sentimento che nessuno, neanche io quasi, avrebbe mai creduto provassi. Quel sentimento che se ricambiato ti fa passare i momenti più belli della tua vita. Ti fa sentire felice, importante, speciale, bella e tanti altri sentimenti allegri che sembra quasi impossibile poter provare tutti insieme. Ma è anche quel sentimento che se non ricambiato ti fa sprofondare nella tristezza, nella malinconia, a volte nella depressione. E ti fa diventare insicura di te stessa e delle tue azioni. Ed è così che mi sento io ora.
Di sicuro vi chiederete, come a volte faccio io a me stessa, il motivo per cui una persona come me, Sharpay Evans, meglio conosciuta come la Regina del Ghiaccio, si sia potuta innamorare di lui, un wildcats.
Non ci credo neanche io.
Eppure è successo, ed è iniziato tutto qualche mese fa. In una sola sera la Regina del Ghiaccio si è innamorata per la prima volta di un giocatore di basket. Ma in fondo lo sanno tutti che l’amore è davvero imprevedibile. Mi ricordo quella sera come fosse oggi.
Era una sera di giugno e
nelle palestra della East High School si sarebbe tenuta la festa per la fine
dell’anno scolastico. Era stata invitata naturalmente tutta la scuola, ma i
professori non ci sarebbero potuti stare. Io ero già decisa a non andarci, ma
le mie migliori amiche Gabriella e Taylor avevano già deciso che ci saremmo
andate insieme e io non riuscii a fargli cambiare idea e così dovetti
accettare.
Vi sembrerà strano che sia diventata amica di Gabriella e Taylor,
ma è successo. Dopo lo spettacolo Twinkle Town Gabriella si venne a
complimentare con me e io stranamente feci la stessa cosa con lei. Da quel
momento iniziammo a salutarci pian piano ogni volta che ci incontravamo, e un
giorno decisi di invitarla a casa mia. Lei accettò felice e portò con se la sua
inseparabile amica Taylor. Quel giorno ci divertimmo davvero molto tutte e tre
insieme e loro mi proposero di entrare in un loro club formato per ora solo da
loro due ed io accettai entusiasta, perché in quel momento capii che loro
sarebbero state quelle amiche che sognavo fin da piccola e non avevo purtroppo
mai trovato. Il club lo chiamammo “Le margherite intonate”, e mi ricordo
solo che il nome lo decidemmo una sera in cui avevamo un po’ bevuto, quindi capite voi il perché.
Insomma ero e sono ancora
adesso molto amica di Gabriella e di Taylor da non riuscire a rifiutare
l’invito per la festa davanti ai loro occhi supplicanti. Così l’indesiderato
giorno arrivò e alle 17.00 vennero Gabriella e Taylor a casa mia in modo che ci
saremmo aiutate a prepararci a vicenda. Passai le due ore seguenti a truccare
per bene le mie amiche perché si sapeva in tutto il pianeta che io ero una
maestra in quel mestiere.
Soltanto nell’ultima
mezz’ora riuscii a prepararmi per bene. Mi guardai allo specchio e sorrisi. Ero
veramente bella e me lo fecero notare anche Gabry e Tay (i soprannomi con cui
le chiamo io). Indossavo un vestito di seta blu lungo poco più sotto le
ginocchia, con delle spalline fatte di paillette (non sono sicura si scriva
così NdA.) e con piccoli disegni di fiori fatti con un leggero filo blu più
scuro del colore del resto del vestito. Le scarpe erano alte con il tacco e
anche esse blu scuro. Avevo i capelli legati alti, con qualcuno dei miei
piccoli e perfetti boccoli che mi ricadevano sulle spalle. Il trucco era
leggero e semplice, ma mi stava d’incanto. Non mi sto vantando, ero veramente
splendida.
Naturalmente anche Gabry e
Tay non erano da meno.
La prima indossava un vestito bianco ricoperto di fiori con un
fiocco blu scuro legato alla vita che le ricadeva fino alle ginocchia. I
capelli erano sciolti e indossava un piccolo cerchietto. Ai piedi aveva delle
ballerine nere. Il trucco lo avevo fatto proprio bene, era il migliore venuto
fuori. Troy sarebbe morto vedendola. Si perché finalmente dopo mesi passati a
guardarsi, sorridersi, arrossire, erano tutti e due riusciti a dichiarare i
propri sentimenti l’uno per l’altro e si erano messi insieme.
Tay invece indossava in
vestito corto sopra le ginocchia rosa, senza spalline, ma con un velo da
abbinare sulle spalle. Il vestito aveva come decoro una grossa rosa ricamata
sulla parte avanti. Ai piedi scarpe alte rosa, con un tacco molto fino. I
capelli era sciolti con una molletta messa da una parte sola. Il trucco per lei
lo avevo deciso semplice, ma con un tocco di romanticismo. Anche Chad sarebbe
morto (preparate le bare per tutte le persone che moriranno!!! NdA) vedendola.
Loro fortunatamente si erano messi insieme dopo la vittoria dei wildcats nel
campionato scolastico. Bastava semplicemente dire che erano nati per stare
l’uno con l’altra.
Mentre mi guardavo allo
specchio suonò il campanello.
“Sono arrivati!!!” urlò
Gabriella. Scese di corsa le scale e andò ad aprire la porta.
Questo perché alla festa non
ci saremmo andati da soli, ma ci avrebbero accompagnati Chad e Troy, con la
nuovissima macchina di quest’ultimo.
Anche io e Tay, dopo esserci
guardate e aver sospirato sul fatto che Gabry non sarebbe mai cambiata,
scendemmo le scale. Al piano inferiore c’erano Gabry e Troy, con quest’ultimo
che le teneva dolcemente un braccio sulle spalle, Chad che appena vide Taylor
sbiancò, e poi in un angolo c’era lui.
Naturalmente non ci feci
molto caso dato che allora non mi ero ancora innamorata di lui, ma ora so che
feci uno sbaglio terribile. D’altro canto lui mi guardò meravigliato e quando i
nostri sguardi si incrociarono arrossì e chinò lo sguardo. Tutta la scuola
sapeva che lui si era innamorato di me al terzo anno e come sempre succede lo
sapevano tutti tranne me; avevo però avuto qualche notizia dalle mie amiche sul
fatto che lui fosse attratto da me, e dico attratto, non innamorato, perché è
una cosa diversa.
Venni interrotta dai miei
pensieri da Tay.
“Ehi Sharpay tutto bene? Gli
altri sono già andati in macchina, sei rimasta solo tu…c’è qualcosa che non
va?” mi chiese veramente preoccupata.
“No, tranquilla Tay, sono
solo un po’ stanca e poi sai che non mi va tantissimo di venire alla festa.”
risposi a Tay, grata però che si fosse preoccupata per me.
“Ok, allora andiamo” disse
“E poi non mi fido a lasciare Gabry da sola con quei tre…” aggiunse, ma non
riuscì a finire la frase perché la interruppe il suono del clacson della
macchina.
“Andiamo” dissi
semplicemente io ridendo.
Entrammo in macchina, che
tra l’altro era molto bella, comoda e spaziosa, e io finii nel sedile
posteriore vicino a lui e entrando gli pestai un piede. Che figura! Pensai tra
me e me.
“Scusa” dissi invece a lui,
che sorridendomi mi rispose “Non ti preoccupare, capita!”.
In quel momento mi ritrovai
a pensare che aveva proprio un bel sorriso.
Il tragitto durò poco e fu
piuttosto imbarazzante per me trovarmi così vicino a un ragazzo.
Arrivati a scuola notammo
che la maggior parte degli invitati era arrivata, e dalla palestra
fuoriuscivano luci colorate, musica moderna e il rumore della troppa gente
tutta insieme. Insomma era in corso una vera e propria festa.
Scendemmo dalla macchina ed
entrammo direttamente nella palestra. Passando molte persone, soprattutto
maschi, mi salutavano.
Ci sedemmo tutti e sei ad un
tavolino e ordinammo delle bibite. La festa era fatta molto bene ed aveva anche
un mini bar con i camerieri.
Passammo il resto della
serata chiacchierando, e ridendo. Gabry e Tay andarono anche a ballare, ma io
non mi mossi dalla sedia.
Verso la fine della festa,
come sempre, il Dj annunciò che ci sarebbe stato un ballo lento e che i ragazzi
avrebbero dovuto scegliere le accompagnatrici.
Subito si alzò un parlottio
eccitato e una grande confusione per trovare il partner.
Si diceva fosse obbligatorio
ballare il lento a fine serata.
Naturalmente Troy e Chad
invitarono immediatamente Gabry e Tay a ballare, e io rimasi al tavolo da sola.
Ma mi ero scordata di lui.
Ad un certo punto lo vidi
alzarsi e venire verso di me. Ebbi un po’ timore di quello che avrebbe potuto
fare e che ovviamente fece.
“Ti va di ballare?” mi
chiese con un tono che trovai dolcissimo.
Non sapevo cosa fare. Da una
parte volevo molto ballare. Dall’altra c’era come sempre quel muro che mi
impediva di fare, e quindi divertirmi, come una normale ragazza.
Ad un certo punto però
guardai quegli occhi dolcissimi e quasi senza volerlo gli dissi di si.
Vidi il suo volto
illuminarsi e provai gioia nel constatare che per una volta una persona era
felice grazie a me.
Raggiungemmo gli altri sulla pista e io gli misi le braccia
intorno al collo. In quel momento provai un brivido. Continuammo a ballare e ogni
tanto ci guardavamo negli occhi e sorridevamo, così, senza volerlo. Quando la
canzone finì rimanemmo ancora abbracciati, provocando gli sguardi di alcuni
presenti.
Ma stranamente a me non
importava. Per una volta la regina del ghiaccio non teneva conto del giudizio
degli altri. Tra le sue braccia mi sentivo libera e nello stesso tempo
protetta. Mi sentivo al sicuro, come nella propria casa.
Dopo quello che sembrò
un’eternità, ci staccammo ed eravamo tutti e due molto rossi in viso.
Lui mi prese per mano e mi
portò fuori dalla palestra. Girammo intorno alla scuola e finimmo su una
panchina all’aperto da cui si vedeva tutto il cielo, cosparso di stelle.
“Le sai riconoscere le
stelle?” mi chiese all’improvviso lui con il suo solito tono dolcissimo.
Rimasi un po’ sorpresa dalla
domanda, ma anche perché sapevo che la risposta era no, non conosco le stelle.
Stessi in silenzio per un
bel po’, poi dopo essere arrossita gli dissi la verità.
A quel punto lui mi sorrise
e mi iniziò ad indicare qualche stella nel cielo.
Ma io non lo ascoltavo, lo
osservavo.
Era molto elegante nel suo
vestito da sera e, devo ammetterlo, era anche molto affascinante, anzi, molto
bello e attraente.
Non riuscivo a credere che
io Sharpay Evans, stessi pensando a
queste cose, ma non potevo continuare a mentire a me stessa.
Infine lo ammisi, ero
attratta da lui. Più precisamente lo trovavo molto bello e ogni volta che lo
guardavo iniziavo a pregare a me stessa che l’attrazione che aveva lui per me
fosse più di una semplice attrazione. E poi desideravo con tutto il cuore che
lui mi baciasse.
Ero a dir poco scandalizzata
dai miei pensieri, ma più che altro non avevo mai pensato che un giorno potessi
prendermi una cotta per un wildcats.
Forse lui si accorse della
mia distrazione, o forse aveva finito di parlare delle stelle, fatto sta che mi
guardò con i suoi dolcissimi occhi e mi spostò delicatamente un boccolo fuori
posto dietro l’orecchio.
Ma poi non ritirò la mano e
iniziò ad accarezzarmi la guancia.
“Lo sai che sei bellissima
stasera?” mi sussurrò.
“Mi sembra logico, io sono
sempre bella” risposi, ma subito mi pentii di quello che avevo detto. Come
avevo potuto dirgli quelle cose? Ero una stupida.
E me ne accorsi ancora di
più, quando guardai il suo sguardo ferito.
“Scusa io non…” cercai di
scusarmi, ma non finii la frase perché lui mi interruppe nuovamente.
“No, scusami tu, lo so che
non avrò mai speranze con te, mi dispiace” e detto questo mi diede un piccolo
bacio a fior di labbra e se ne andò.
Io rimasi paralizzata su
quella panchina per un tempo indefinito a pensare a quello che era appena
successo. Mi aveva dato un bacio. Non sulla bocca, però era pur sempre un
bacio.
Poi però ricordai la frase
che aveva detto prima di quel piccolo gesto “Lo so che non avrò mai speranze
con te”, e che poi se ne era andato.
E lì, su quella fredda
panchina, iniziai a piangere. E anche lì mi scesero moltissime lacrime amare
che mi rigarono le guance. Piansi per molto tempo.
Lui se ne è andato, non lo
riavrai più. Pensavo solo a questo e piangevo.
Piangevo perché sapevo che
non sarebbe stato facile farlo ritornare.
Piangevo perché ero stata
una stupida a dirgli quella frase.
Piangevo perché avrei voluto
qualcosa più di un piccolo bacio a fior di labbra.
Piangevo perché volevo di
nuovo essere abbracciata a lui e sentirmi sia libera che protetta.
Piangevo perché già mi
mancava.
Piangevo perché sapevo che
non mi ero presa una semplice cotta per lui.
Piangevo perché sapevo che
mi ero innamorata di lui e del suo sorriso.
Piangevo perché avevo
finalmente capito che Sharpay Evans si era innamorata di lui, Zeke Baylor.
E ora che mi guardo allo specchio continuo a piangere perché non lo vidi più da quella volta.
Finita la festa Gabry e Tay mi vennero a cercare e mi trovarono lì, su quella panchina. Vedendo e capendo che stavo male mi riportarono subito a casa e quella notte rimasero lì con me. Non le ringrazierò mai tanto per quello che fecero. Mi stettero vicine e mi consolarono e io gli raccontai tutto. In fondo erano e sono come sorelle per me.
Ripensando a quello che è successo, penso che sia accaduto tutto per un sfida che il destino mi ha mandato, ma a cui io ho perso la prima battaglia, se non tutta la sfida.
Mi guardo ancora una volta allo specchio, ma poi mi vado a sedere sulla scrivania e apro il mio diario segreto.
È pieno di lettere scritte per lui, ma che naturalmente non ha mai letto nessuno.
Prendo la penna, scrivo su una nuova pagina la data di oggi
e inizio una nuova lettera che nessuno leggerà mai.
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E dopo secoli ritorna…. Kikka93!!!!!
Lo so, lo so. Non scrivo da molto tempo, ma purtroppo non penso
cambierò mai.
Insomma mi piace scrivere, ma preferisco leggere le bellissime
storie che scrivono tutti i bravissimi autori di efp!!!!
Comunque per questa storia confesso che mi hanno ispirato
_PinkGirl_ e Titty90.
La prima perché con le sue storie mi ha fatto vedere il personaggio di Sharpay da tutto un altro punto di vista, quindi grazie!!!
Titty90 perché scrive storie stupende e con la sua ultima
one-shot mi ha risvegliato la voglia di scrivere una storia!!
Comunque che ne dite di questa storia? All’inizio doveva essere
una one-shot, ma poi ho deciso di dividerla in due capitolo, quindi
probabilmente il prossimo sarà l’ultimo.
Però di sicuro sarà più allegro perché questo è piuttosto
triste!
Oppure se non piace penso la lascerò così. Perciò fatemi sapere
se continuarla o lasciarla così.
Spero in tante anzi tantissime recensioni, mentre le vorrei
molto da _PinkGirl_ , Herm90, Titty90 e Vivvy93, anche se so che ha il computer
rotto quindi non so se ci riuscirà.
Accetto anche critiche, in fondo sono una principiante a
scrivere!!!!!!
Baci a tutti!!
Kikka93