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Autore: kikka93    30/07/2007    4 recensioni
Sono tornata con una nuova storia, questa volta dedicata ad una coppia che non è stata ancora completamente presa in considerazione.... Il primo vero amore di Sharpay. Questa storia è dedicata a _PinkGirl_ e Titty90!!! Per favore, leggetela e recensite! Accetto anche critiche se la storia non piace!!! baci :-)))
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Sharpay Evans
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardo ancora una volta allo specchio e questa volta le vedo

                        La mia sfida

 

 

Mi guardo ancora una volta allo specchio e questa volta le vedo. Amare lacrime mi scendono dagli occhi rigandomi il viso di piccole strisce nere dovute al trucco. Piango. Ed è la prima volta che mi succede, così, senza un preciso motivo. O almeno io voglio far credere a me stessa che non ci sia un motivo. Ma purtroppo nel più profondo del cuore so il perché delle lacrime.

L’amore.

Quel sentimento che nessuno, neanche io quasi, avrebbe mai creduto provassi. Quel sentimento che se ricambiato ti fa passare i momenti più belli della tua vita. Ti fa sentire felice, importante, speciale, bella e tanti altri sentimenti allegri che sembra quasi impossibile poter provare tutti insieme. Ma è anche quel sentimento che se non ricambiato ti fa sprofondare nella tristezza, nella malinconia, a volte nella depressione. E ti fa diventare insicura di te stessa e delle tue azioni. Ed è così che mi sento io ora.

 

Di sicuro vi chiederete, come a volte faccio io a me stessa, il motivo per cui una persona come me, Sharpay Evans, meglio conosciuta come la Regina del Ghiaccio, si sia potuta innamorare di lui, un wildcats.

Non ci credo neanche io.

Eppure è successo, ed è iniziato tutto qualche mese fa. In una sola sera la Regina del Ghiaccio si è innamorata per la prima volta di un giocatore di basket. Ma in fondo lo sanno tutti che l’amore è davvero imprevedibile. Mi ricordo quella sera come fosse oggi.

 

Era una sera di giugno e nelle palestra della East High School si sarebbe tenuta la festa per la fine dell’anno scolastico. Era stata invitata naturalmente tutta la scuola, ma i professori non ci sarebbero potuti stare. Io ero già decisa a non andarci, ma le mie migliori amiche Gabriella e Taylor avevano già deciso che ci saremmo andate insieme e io non riuscii a fargli cambiare idea e così dovetti accettare.

 

 Vi sembrerà strano che sia diventata amica di Gabriella e Taylor, ma è successo. Dopo lo spettacolo Twinkle Town Gabriella si venne a complimentare con me e io stranamente feci la stessa cosa con lei. Da quel momento iniziammo a salutarci pian piano ogni volta che ci incontravamo, e un giorno decisi di invitarla a casa mia. Lei accettò felice e portò con se la sua inseparabile amica Taylor. Quel giorno ci divertimmo davvero molto tutte e tre insieme e loro mi proposero di entrare in un loro club formato per ora solo da loro due ed io accettai entusiasta, perché in quel momento capii che loro sarebbero state quelle amiche che sognavo fin da piccola e non avevo purtroppo mai trovato. Il club lo chiamammo “Le margherite intonate”, e mi ricordo solo che il nome lo decidemmo una sera in cui avevamo un  po’ bevuto, quindi capite voi il perché.

 

Insomma ero e sono ancora adesso molto amica di Gabriella e di Taylor da non riuscire a rifiutare l’invito per la festa davanti ai loro occhi supplicanti. Così l’indesiderato giorno arrivò e alle 17.00 vennero Gabriella e Taylor a casa mia in modo che ci saremmo aiutate a prepararci a vicenda. Passai le due ore seguenti a truccare per bene le mie amiche perché si sapeva in tutto il pianeta che io ero una maestra in quel mestiere.

Soltanto nell’ultima mezz’ora riuscii a prepararmi per bene. Mi guardai allo specchio e sorrisi. Ero veramente bella e me lo fecero notare anche Gabry e Tay (i soprannomi con cui le chiamo io). Indossavo un vestito di seta blu lungo poco più sotto le ginocchia, con delle spalline fatte di paillette (non sono sicura si scriva così NdA.) e con piccoli disegni di fiori fatti con un leggero filo blu più scuro del colore del resto del vestito. Le scarpe erano alte con il tacco e anche esse blu scuro. Avevo i capelli legati alti, con qualcuno dei miei piccoli e perfetti boccoli che mi ricadevano sulle spalle. Il trucco era leggero e semplice, ma mi stava d’incanto. Non mi sto vantando, ero veramente splendida.

 

Naturalmente anche Gabry e Tay non erano da meno.

 

 La prima indossava un vestito bianco ricoperto di fiori con un fiocco blu scuro legato alla vita che le ricadeva fino alle ginocchia. I capelli erano sciolti e indossava un piccolo cerchietto. Ai piedi aveva delle ballerine nere. Il trucco lo avevo fatto proprio bene, era il migliore venuto fuori. Troy sarebbe morto vedendola. Si perché finalmente dopo mesi passati a guardarsi, sorridersi, arrossire, erano tutti e due riusciti a dichiarare i propri sentimenti l’uno per l’altro e si erano messi insieme.

 

Tay invece indossava in vestito corto sopra le ginocchia rosa, senza spalline, ma con un velo da abbinare sulle spalle. Il vestito aveva come decoro una grossa rosa ricamata sulla parte avanti. Ai piedi scarpe alte rosa, con un tacco molto fino. I capelli era sciolti con una molletta messa da una parte sola. Il trucco per lei lo avevo deciso semplice, ma con un tocco di romanticismo. Anche Chad sarebbe morto (preparate le bare per tutte le persone che moriranno!!! NdA) vedendola. Loro fortunatamente si erano messi insieme dopo la vittoria dei wildcats nel campionato scolastico. Bastava semplicemente dire che erano nati per stare l’uno con l’altra.

 

Mentre mi guardavo allo specchio suonò il campanello.

“Sono arrivati!!!” urlò Gabriella. Scese di corsa le scale e andò ad aprire la porta.

 

Questo perché alla festa non ci saremmo andati da soli, ma ci avrebbero accompagnati Chad e Troy, con la nuovissima macchina di quest’ultimo.

Anche io e Tay, dopo esserci guardate e aver sospirato sul fatto che Gabry non sarebbe mai cambiata, scendemmo le scale. Al piano inferiore c’erano Gabry e Troy, con quest’ultimo che le teneva dolcemente un braccio sulle spalle, Chad che appena vide Taylor sbiancò, e poi in un angolo c’era lui.

 

Naturalmente non ci feci molto caso dato che allora non mi ero ancora innamorata di lui, ma ora so che feci uno sbaglio terribile. D’altro canto lui mi guardò meravigliato e quando i nostri sguardi si incrociarono arrossì e chinò lo sguardo. Tutta la scuola sapeva che lui si era innamorato di me al terzo anno e come sempre succede lo sapevano tutti tranne me; avevo però avuto qualche notizia dalle mie amiche sul fatto che lui fosse attratto da me, e dico attratto, non innamorato, perché è una cosa diversa.

 

Venni interrotta dai miei pensieri da Tay.

“Ehi Sharpay tutto bene? Gli altri sono già andati in macchina, sei rimasta solo tu…c’è qualcosa che non va?” mi chiese veramente preoccupata.

“No, tranquilla Tay, sono solo un po’ stanca e poi sai che non mi va tantissimo di venire alla festa.” risposi a Tay, grata però che si fosse preoccupata per me.

“Ok, allora andiamo” disse “E poi non mi fido a lasciare Gabry da sola con quei tre…” aggiunse, ma non riuscì a finire la frase perché la interruppe il suono del clacson della macchina.

“Andiamo” dissi semplicemente io ridendo.

 

 

 

Entrammo in macchina, che tra l’altro era molto bella, comoda e spaziosa, e io finii nel sedile posteriore vicino a lui e entrando gli pestai un piede. Che figura! Pensai tra me e me.

“Scusa” dissi invece a lui, che sorridendomi mi rispose “Non ti preoccupare, capita!”.

In quel momento mi ritrovai a pensare che aveva proprio un bel sorriso.

Il tragitto durò poco e fu piuttosto imbarazzante per me trovarmi così vicino a un ragazzo.

 

Arrivati a scuola notammo che la maggior parte degli invitati era arrivata, e dalla palestra fuoriuscivano luci colorate, musica moderna e il rumore della troppa gente tutta insieme. Insomma era in corso una vera e propria festa.

 

Scendemmo dalla macchina ed entrammo direttamente nella palestra. Passando molte persone, soprattutto maschi, mi salutavano.

Ci sedemmo tutti e sei ad un tavolino e ordinammo delle bibite. La festa era fatta molto bene ed aveva anche un mini bar con i camerieri.

 

Passammo il resto della serata chiacchierando, e ridendo. Gabry e Tay andarono anche a ballare, ma io non mi mossi dalla sedia.

 

Verso la fine della festa, come sempre, il Dj annunciò che ci sarebbe stato un ballo lento e che i ragazzi avrebbero dovuto scegliere le accompagnatrici.

Subito si alzò un parlottio eccitato e una grande confusione per trovare il partner.

Si diceva fosse obbligatorio ballare il lento a fine serata.

 

Naturalmente Troy e Chad invitarono immediatamente Gabry e Tay a ballare, e io rimasi al tavolo da sola.

Ma mi ero scordata di lui.

Ad un certo punto lo vidi alzarsi e venire verso di me. Ebbi un po’ timore di quello che avrebbe potuto fare e che ovviamente fece.

“Ti va di ballare?” mi chiese con un tono che trovai dolcissimo.

 

Non sapevo cosa fare. Da una parte volevo molto ballare. Dall’altra c’era come sempre quel muro che mi impediva di fare, e quindi divertirmi, come una normale ragazza.

Ad un certo punto però guardai quegli occhi dolcissimi e quasi senza volerlo gli dissi di si.

Vidi il suo volto illuminarsi e provai gioia nel constatare che per una volta una persona era felice grazie a me.

 

 Raggiungemmo gli altri sulla pista e io gli misi le braccia intorno al collo. In quel momento provai un brivido. Continuammo a ballare e ogni tanto ci guardavamo negli occhi e sorridevamo, così, senza volerlo. Quando la canzone finì rimanemmo ancora abbracciati, provocando gli sguardi di alcuni presenti.

Ma stranamente a me non importava. Per una volta la regina del ghiaccio non teneva conto del giudizio degli altri. Tra le sue braccia mi sentivo libera e nello stesso tempo protetta. Mi sentivo al sicuro, come nella propria casa.

 

Dopo quello che sembrò un’eternità, ci staccammo ed eravamo tutti e due molto rossi in viso.

Lui mi prese per mano e mi portò fuori dalla palestra. Girammo intorno alla scuola e finimmo su una panchina all’aperto da cui si vedeva tutto il cielo,  cosparso di stelle.

“Le sai riconoscere le stelle?” mi chiese all’improvviso lui con il suo solito tono dolcissimo.

Rimasi un po’ sorpresa dalla domanda, ma anche perché sapevo che la risposta era no, non conosco le stelle.

Stessi in silenzio per un bel po’, poi dopo essere arrossita gli dissi la verità.

A quel punto lui mi sorrise e mi iniziò ad indicare qualche stella nel cielo.

Ma io non lo ascoltavo, lo osservavo.

Era molto elegante nel suo vestito da sera e, devo ammetterlo, era anche molto affascinante, anzi, molto bello e attraente.

Non riuscivo a credere che io Sharpay  Evans, stessi pensando a queste cose, ma non potevo continuare a mentire a me stessa.

Infine lo ammisi, ero attratta da lui. Più precisamente lo trovavo molto bello e ogni volta che lo guardavo iniziavo a pregare a me stessa che l’attrazione che aveva lui per me fosse più di una semplice attrazione. E poi desideravo con tutto il cuore che lui mi baciasse.

 

Ero a dir poco scandalizzata dai miei pensieri, ma più che altro non avevo mai pensato che un giorno potessi prendermi una cotta per un wildcats.

 

Forse lui si accorse della mia distrazione, o forse aveva finito di parlare delle stelle, fatto sta che mi guardò con i suoi dolcissimi occhi e mi spostò delicatamente un boccolo fuori posto dietro l’orecchio.

Ma poi non ritirò la mano e iniziò ad accarezzarmi la guancia.

“Lo sai che sei bellissima stasera?” mi sussurrò.

“Mi sembra logico, io sono sempre bella” risposi, ma subito mi pentii di quello che avevo detto. Come avevo potuto dirgli quelle cose? Ero una stupida.

E me ne accorsi ancora di più, quando guardai il suo sguardo ferito.

“Scusa io non…” cercai di scusarmi, ma non finii la frase perché lui mi interruppe nuovamente.

“No, scusami tu, lo so che non avrò mai speranze con te, mi dispiace” e detto questo mi diede un piccolo bacio a fior di labbra e se ne andò.

Io rimasi paralizzata su quella panchina per un tempo indefinito a pensare a quello che era appena successo. Mi aveva dato un bacio. Non sulla bocca, però era pur sempre un bacio.

Poi però ricordai la frase che aveva detto prima di quel piccolo gesto “Lo so che non avrò mai speranze con te”, e che poi se ne era andato.

E lì, su quella fredda panchina, iniziai a piangere. E anche lì mi scesero moltissime lacrime amare che mi rigarono le guance. Piansi per molto tempo.

Lui se ne è andato, non lo riavrai più. Pensavo solo a questo e piangevo.

Piangevo perché sapevo che non sarebbe stato facile farlo ritornare.

Piangevo perché ero stata una stupida a dirgli quella frase.

Piangevo perché avrei voluto qualcosa più di un piccolo bacio a fior di labbra.

Piangevo perché volevo di nuovo essere abbracciata a lui e sentirmi sia libera che protetta.

Piangevo perché già mi mancava.

Piangevo perché sapevo che non mi ero presa una semplice cotta per lui.

Piangevo perché sapevo che mi ero innamorata di lui e del suo sorriso.

Piangevo perché avevo finalmente capito che Sharpay Evans si era innamorata di lui, Zeke Baylor.

 

 

 

E ora che mi guardo allo specchio continuo a piangere perché non lo vidi più da quella volta.

 Finita la festa Gabry e Tay mi vennero a cercare e mi trovarono lì, su quella panchina. Vedendo e capendo che stavo male mi riportarono subito a casa e quella notte rimasero lì con me. Non le ringrazierò mai tanto per quello che fecero. Mi stettero vicine e mi consolarono e io gli raccontai tutto. In fondo erano e sono come sorelle per me.

Ripensando a quello che è successo, penso che sia accaduto tutto per un sfida che il destino mi ha mandato, ma a cui io ho perso la prima battaglia, se non tutta la sfida.

Mi guardo ancora una volta allo specchio, ma poi mi vado a sedere sulla scrivania e apro il mio diario segreto.

È pieno di lettere scritte per lui, ma che naturalmente non ha mai letto nessuno.

Prendo la penna, scrivo su una nuova pagina la data di oggi e inizio una nuova lettera che nessuno leggerà mai.

 

 

                                           ********************************

 

 

E dopo secoli ritorna…. Kikka93!!!!!

Lo so, lo so. Non scrivo da molto tempo, ma purtroppo non penso cambierò mai.

Insomma mi piace scrivere, ma preferisco leggere le bellissime storie che scrivono tutti i bravissimi autori di efp!!!!

Comunque per questa storia confesso che mi hanno ispirato _PinkGirl_ e Titty90.

La prima perché con le sue storie mi ha fatto vedere il personaggio di Sharpay da tutto un altro punto di vista, quindi grazie!!!

Titty90 perché scrive storie stupende e con la sua ultima one-shot mi ha risvegliato la voglia di scrivere una storia!!

Comunque che ne dite di questa storia? All’inizio doveva essere una one-shot, ma poi ho deciso di dividerla in due capitolo, quindi probabilmente il prossimo sarà l’ultimo.

Però di sicuro sarà più allegro perché questo è piuttosto triste!

Oppure se non piace penso la lascerò così. Perciò fatemi sapere se continuarla o lasciarla così.

Spero in tante anzi tantissime recensioni, mentre le vorrei molto da _PinkGirl_ , Herm90, Titty90 e Vivvy93, anche se so che ha il computer rotto quindi non so se ci riuscirà.

Accetto anche critiche, in fondo sono una principiante a scrivere!!!!!!

Baci a tutti!!

                                                      Kikka93

  
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