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Autore: Fefy94    10/01/2013    5 recensioni
Non ha una collocazione precisa all'interno della serie...
Damon sono due anni che se n'è andato dopo aver spezzato l'asservimento e Elena pensa a lui, a tutti i momenti che hanno passato insieme e vorrebbe che fosse con lei, in questo giorno in particolare.
Dal testo:
"Mi giro e rigiro sul letto assalita dalla noia. Senza di te ogni cosa adesso mi sembra stupida e senza senso; mi mancano le tue battutine inopportune che, anche se all’inizio mi irritavano, dopo averti conosciuto meglio, invece, erano diventate indispensabili per me, per andare avanti. Mi mancano le nostre liti, i tuoi baci, le tue carezze e più di ogni altra cosa mi mancano i tuoi occhi, quegli occhi azzurri, magnetici, in cui mi perdevo per ore. "
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pov Stefan
 
Non posso crederci. Dopo tutto questo tempo, dopo due anni che non si fa vivo, adesso lo trovo qua che se ne sta tranquillamente seduto e continua a bere come se non ci avesse sentito!
Anche Caroline deve esserne rimasta sorpresa perché adesso non emette nemmeno una parola.
Preso dalla voglia di rivederlo, insieme agli altri mi muovo verso la sua direzione.
Appena arriviamo da lui, che è seduto nello stesso sgabello di sempre, Caroline parte all’attacco.
<< Damon!!! Ti sembra questo il modo di ritornare?? Senza nemmeno avvisare o passare a salutare?? >>  Damon la lascia finire di parlare e con tutta la lentezza del mondo si gira verso di noi con uno sguardo tra l’annoiato e lo scocciato e con calma le risponde.
<< Perché sarei dovuto venire a salutarti, biondina? Nemmeno se tu fossi la persona più importante di questo mondo sprecherei il mio tempo per informarti del mio arrivo.>> Almeno il suo sarcasmo, vedo che non l’ha mai abbandonato e nonostante Caroline sembri colpita dalle parole di Damon, io e Bonnie non riusciamo a trattenerci dal ridere. Caroline se l’era proprio cercata.
Dopo essere ritornato serio, però, dico a Caroline:
<< Dai Car, non te la prendere. Non lo ha detto a suo fratello e avrebbe dovuto dirlo a te? >> E prima di finire di parlare mi giro verso Damon. Se uno sguardo avesse potuto uccidere, il mio a quest’ora avrebbe reso Damon un mucchio di polvere.
Questa volta è Bonnie a parlare che al contrario di noi, gli si rivolge con tono più pacato chiedendogli quello che io non ho avuto il coraggio di domandargli.
<< Lei lo sa? L’hai già vista? >>  A questa domanda sussulta, come se avesse appena ricevuto una scossa elettrica, contrae la mascella e ritornando a fissare il bicchiere di liquore davanti a sé, risponde.
<< Non l’ho vista e non ho intenzione di farlo. >> Ovvio che sta mentendo. Sicuramente ogni singola cellula del suo corpo freme dalla voglia di rivederla.
Io lo so, perché è quello che provavo anche io, quando ancora lei era mia e aveva scelto me. Ma ormai, quella gelosia e quella rabbia che provavo nel vederli insieme e nel sapere che per lei sarebbe stato sempre Damon sono passate. Adesso ho ricominciato una nuova vita, da umano e Elena è solo un’amica che avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.
Ma probabilmente Caroline non la pensa allo stesso modo perché riprende a urlargli in faccia.
<< Lo sapevo! Tu l’hai sempre ingannata, sfruttata! Ti sei soltanto approfittato di lei perché il tuo solo scopo era quello di far soffrire Stefan! Sei solo uno schifoso bastardo! E io che avevo cambiato idea su di te!! >> Bonnie mette una mano sulla spalla dell’amica per cercare di calmarla
<< Caroline, smettila. >> Cerco di parlare anche io, ma Caroline continua imperterrita, sovrastando la mia voce con la sua.
<< Io glielo dicevo che non c’era da fidarsi di te! Che eri un manipolatore, un egoista, un dongiovanni e che non saresti mai cambiato, ma lei continuava a difenderti! L’asservimento la rendeva talmente cieca da non vedere la verità che era davanti ai suoi occhi!! >> Caroline finisce di parlare e Damon, stranamente, rimane in silenzio con lo sguardo ancora fisso sul bicchiere. Sembra non volersi difendere, ma io non ce la faccio a vederlo così, perché so che sta soffrendo ed è pur sempre mio fratello.
<< Caroline adesso basta, smettila! >> lei mi guarda accigliata << Stefan non dirmi che lo stai difendendo!! >> Agita le braccia proprio come fa quando qualcosa non va come vuole lei.
<< Bonnie di qualcosa! >> Cerca appoggio in Bonnie ma lei al contrario di Caroline, sta osservando Damon e sembra aver notato tutta la sofferenza che sta cercando di nascondere.
<< Caroline credo che tu abbia esagerato >> Alle parole dell’amica, spalanca ancora di più gli occhi.
<< Se mi sono sbagliata allora che si alzi e me lo dica in faccia! >> Non appena finisce la frase, sento il rumore di un bicchiere che va in frantumi. Schegge di vetro sono ancora conficcate nel suo palmo della mano che sta sanguinando. Ma noncurante della ferita, Damon alza lo sguardo verso Caroline e non appena lo vedo, per un attimo non mi spavento.
Mi stavo sbagliando poco fa. Il mio sguardo di prima non era nulla in confronto a quello che ha Damon in questo momento.
E’ furioso, lo vedo dalle scintille che i suoi occhi sembrano lanciare.
<< Non ti azzardare mai più a dire una cosa del genere! Tu non sai niente, niente di quello che c’è stato tra me ed Elena.
Hai tutte le ragioni per odiarmi, ti ho trattato come un oggetto, ti ho manipolata, soggiogata ma questo non vuol dire che non possa essere cambiato! Se fossi ancora quello schifoso bastardo, manipolatore non sarei rimasto in questa fottuta città tutto questo tempo a salvarvi la vita e non avrei aiutato Elena a salvare mio fratello!!
Se avessi voluto solo farlo soffrire avrei approfittato di lei nel periodo in cui era più debole! E se fossi veramente l’egoista che credete non avrei lasciato andare Elena! Non…non avrei spezzato l’asservimento dicendole di dimenticarsi di me. Di non pensare più a me e che quello che c’era stato tra di noi era stato tutto sbaglio!
Non mi sarei messo da parte, non avrei fatto la cosa più giusta per lei e Stefan, ma avrei fatto la cosa più giusta per me facendola rimanere al mio fianco! Ma invece ancora una volta ho dovuto rinunciare alla mia felicità, perché nonostante voglia Elena più di ogni altra cosa al mondo, non avrei sopportato l’idea che lei potesse stare con me, amare me, solo per via dell’asservimento e non per sua volontà! >> Tutti noi eravamo scioccati, nessuno aveva il coraggio di dire niente. Era la prima volta che Damon si sfogava in questo modo, in pubblico. Non aveva mai fatto trapelare nulla davanti a nessuno, forse solo davanti ad Elena.
Sto per parlare, dirgli che Elena non lo aveva dimenticato, ma lui riprende a parlare. E sento la sua voce spezzata, come se si stesse trattenendo dal piangere.
<< Non volevo che passasse l’eternità a compiacermi, a fare cose che non avrebbe voluto. L’ho lasciata libera di vivere la sua vita.
Voi non sapete quanto sia stato difficile per me in questi anni starle lontano. Non poter più sentire la sua voce, non poter più vederla sorridere.
Ho passato periodi tremendi! E adesso sono ritornato perché non ce la facevo più. Subito dopo averla rivista ed essermi assicurato che stesse bene me ne sarei andato di nuovo. >>
Basta! Non posso più sopportare di vederlo in questo stato.
<< Damon…. – lo interrompo e lui sembra svuotato. I suoi occhi sono spenti. – lei non ti ha dimenticato….>>
Alza lo sguardo su di me sorpreso e nei suoi occhi vedo per un attimo, la speranza. << Co...cosa?? >>
<< Quando tu te ne sei andato, il giorno dopo me la sono ritrovata in casa tutta sicura di se e con uno strano luccichio negli occhi. Mi chiese dove eri, ti voleva parlare, così le dissi che eri partito. – ripenso a quel momento e me ne vergogno. Si perché ricordo di come ero contento del fatto che l’avesse lasciata. Avrei potuto riconquistarla, quindi non ebbi nemmeno un po’ di tatto nel annunciarle la sua partenza. –  Lei inizialmente non volle credermi. Continuava a dire che non era possibile, che non l’avresti mai lasciata da sola, ma vedendo che io me ne stavo in silenzio, capì che eri partito sul serio. In un attimo non la vidi più davanti a me. Aveva controllato di corsa ogni camera della casa non trovandoti e quando entrò nella tua e non ti trovò nemmeno la, crollò in lacrime, iniziò a urlare e a scaraventare per terra qualsiasi cosa si trovasse davanti.
Iniziò ad imprecare contro di te “ Stupido! Idiota! ”, disse persino parole che non avevo mai sentito uscire dalla sua bocca. Prima che rompesse tutto però, la bloccai, imprigionandola con le mie braccia e allora si lasciò andare ad un pianto disperato. Restammo li per ore. Lei a piangere ed io a vegliarla, dopodiché lei mi spiegò cosa era successo. Mi disse che l’avevi liberata ma che non per questo avrebbe smesso di amarti. Mi disse che era tutto vero quello che aveva provato e che non avrebbe rinunciato a te.
Così, nonostante fosse un colpo al cuore per me, mantenni la promessa che ti avevo fatto: “Se avesse continuato a volere te anche dopo aver spezzato l’asservimento, io l’avrei lasciata andare” e così ho fatto. >>  Non avevo tolto lo sguardo dal suo nemmeno per un secondo e mentre raccontavo vidi sul suo viso passare mille espressioni diverse. Sorpresa, incredulità, rabbia, tristezza, compassione, amore!
E ora si sta sforzando di non piangere ma è più forte di lui, non riesce a trattenersi a lungo e una, due, tre lacrime scendono dai suoi occhi.
Siccome sembra aver perso l’uso della parola, continuo.
<< Damon, credimi, anche lei non sta passando bei momenti. Non esce quasi mai se non per andare all’università, sta sempre chiusa in camera sua. Averti lontano è l’ultima cosa che la farebbe stare bene…. >> Non mi lascia nemmeno finire di parlare che è già volato via.
 
Pov Elena
 
Dopo aver passato il pomeriggio a letto a guardare stupidissimi film in televisione, ai quali, in realtà, nemmeno avevo prestato attenzione, ero andata a fare una bella doccia rigenerante!
Ora si che va meglio!
Sono ancora in bagno. Ho appena finito di asciugare i capelli e mi sto mettendo il pigiama, una canottiera rossa e un pantaloncino blu a pois bianchi. Finito di prepararmi per la notte, esco dal bagno e lo vedo.
Seduto sotto la mia finestra, dove lo trovavo sempre ogni volta che si intrufolava in camera mia di nascosto, che mi guarda. Rimango ferma a fissarlo per qualche attimo ma la mia mente mi costringe a credere che non sia veramente qua. Sicuramente è un’altra delle tante immaginazioni. Non è la prima volta che mi capita di vedermelo spuntare tutto ad un tratto come se nulla fosse e ormai mi sono rassegnata.
Decido così di non prestargli attenzione e mi avvicino al letto. Sicuramente adesso, appena chiuderò gli occhi per addormentarmi scomparirà.
Sto per sdraiarmi sul letto quando inizia a parlare. La sua voce sembra così dannatamente vera!
<< Mi stai evitando di proposito o per caso sono diventato un fantasma senza saperlo? >> Una parte di me continua a dirmi che è solo un’allucinazione, ma io sento che questa volta non è così…. Nelle mia immaginazioni lui mi ha sempre detto quanto gli ero mancata, che mi amava e che non mi avrebbe lasciata più. Questo è veramente lui.
<< D…Damon? >>Ritorno a fissarlo, sento che sto per piangere ma non devo!
Lui intanto rimane in silenzio e, senza distogliere lo sguardo dal mio si alza.
Tutto ad un tratto, tutta la felicità che avevo provato nel realizzare che non era tutto frutto della mia mente, si trasforma in rabbia. Mi avvicino a lui, furiosa, con il dito puntato su di lui.
<< Tu! Come…come ti è saltato in mente di ritornare in città dopo tutto questo tempo??? Te ne sei andato senza dire niente a nessuno. Sei sparito, non ti sei fatto più sentire! Sai quante volte ti ho chiamato?? Quante volte ho provato a cercarti?? Per mesi interi ho cercato tue informazioni per tutti gli Stati senza mai trovarti!!
Sono pure arrivata a pensare che fossi morto!!! Ero qua a preoccuparmi per te mentre tu probabilmente eri in qualche città europea a spassartela! >>
Nel frattempo io lo spingo, sempre più adirata, fino a quando non lo imprigiono tra me e la parete della mia stanza. Lui, invece, è fermo, non reagisce e mi lascia fargli ogni cosa. Potrei anche impalettarlo e lui non me lo impedirebbe. E questo non mi aiuta di certo a capire, anzi mi fa infuriare ancora di più!
 
Pov Damon
 
Sono senza vie d’uscita. Mi ha bloccato tra lei e la parete. Continua a prendermi a pugni nel petto e io non faccio niente. La lascio sfogare….lascio che si liberi di tutta la rabbia che aveva represso.
Ovviamente dentro di me sto morendo dalla felicità per tutto quello che ha detto. Mi ha cercato, si è preoccupata per me!
Oh Elena, adesso sono qui. Non me ne andrò più fino a quando non sarai tu a volerlo.
<< Ma a te non interessa vero?? Te ne sei andato senza aspettare una mia reazione. Non hai aspettato nemmeno un giorno, Damon! Se solo avessi aspettato un po’, prima di andartene…. – Adesso tutta la forza che aveva avuto di poco fa è sparita. Ha iniziato a piangere ma continua a parlare, tra un singhiozzo e l’altro -  Ti rendi conto di quello che ho passato?.... Due anni, Damon! Due maledettissimi anni sono passati e sono stati i peggiori di tutta la mia vita! Non trovavo nemmeno la forza di nutrirmi…. Per poco non rischiavo di  morire di fame... >>
 A quelle parole non posso fare a meno di preoccuparmi. Lei, la mia Elena, ha passato l’inferno per causa mia.
Come posso essere stato così stupido da averla lasciata?? Avrei dovuto rimanerle accanto lo stesso… La stringo a me, accarezzandole i capelli, cercando di tranquillizzarla, di farla smettere di piangere.
<< Io non mi sono mai dimenticata di te…. Non potrei mai farlo! Tu sei stata la cosa più bella che mi sia capitata nella vita e…sono stata una sciocca a non averlo capito subito. L’asservimento non c’entrava nulla con quello che provavo per te…. – Lo so Elena, adesso l’ho capito…è quello che vorrei dirle ma le parole non riescono ad uscirmi. – Io ti amo! Ho sempre voluto te, Damon. >> Dice quelle tre parole ancora in lacrime. Quelle tre parole che non avrei mai creduto di poter udire, soprattutto da lei. Un sorriso mi sfugge e mi sento felice come un bambino a cui hanno dato il giocattolo che tanto desiderava. Vorrei dirle che la amo anch’io, che è tutto il mio mondo ma lei questo lo sa. Gliel’ho dimostrato e confessato infinite volte e non mi sembra il momento adatto, continuo semplicemente ad abbracciarla forte dandole leggeri baci sulla fronte e in mezzo ai suoi capelli. L’unica cosa che mi sento di dire è soltanto questa.
<< Lo so, Elena. Lo so. >> Le prendo la testa tra le mie mani e la guardo negli occhi lucidi e arrossati dal pianto. << Sono qui adesso. Non ti lascio più >> Lei annuisce e mi abbraccia di nuovo. << Oh Damon! Quanto mi sei mancato!! >>
<< Anche tu mi sei mancata, piccola. Quello che hai passato tu, l’ho passato anche io. Non c’è stato un giorno in cui non pensassi a te >> Mi stringe ancora più forte. Ad un tratto però si allontana leggermente da me.
<< Dove sei stato? In questi due anni? >> Finalmente ha smesso di piangere. Le asciugo il viso con la mano mentre le rispondo.
<< A Parigi. >> I suoi occhi si illuminano appena sente il nome di quella città.
<< Deve essere bellissima!! Ho sempre desiderato andarci ma non ho mai avuto l’occasione… >> Quanto è bella, anche quando è tutta pensierosa e imbronciata.
<< Ti ci porterò un giorno. >> Le sorrido << Andremo ovunque vorrai andare >> La bacio, un bacio dolce, a fior di labbra e lei sembra perdersi nei miei occhi, e io nei suoi.
Si avvicina e questa volta è lei a baciarmi. Le sue mani si infilano tra i miei capelli e io la stringo di più a me. Lei, allora, mi butta sul letto senza mai staccare le sue labbra dalle mie.
Capovolgo la situazione e adesso io mi trovo sopra di lei. Riprendo a baciarla ma mentre lo faccio con le mani inizio a farle il solletico nei fianchi. La sento ridere sulle mie labbra e siccome non mi fermo, lei inizia a muoversi tutta, contraendosi dalle risate.
<< Damon….ti prego….basta!! >> E’ tutto ciò che riesce a dire tra una risata e l’altra.
<< Uhmm…vediamo…e qua lo senti il solletico? >> Scendo più giù verso le gambe, fino ad arrivare ai piedi. << No! Ti scongiuro…ahahahah, Damon!! >>
<< Ok, ok… >> Lascio stare i suoi piedi e ritorno su, a baciare di nuovo quella bocca così perfetta che mi era mancata. << La smetto…sei una guastafeste però…>>
<< E tu sei un cretino >> Le piace prendermi in giro.
Con queste ultime parole ci concediamo di nuovo dopo tanto tempo, l’uno all’altra.
 
Pov Elena
 
Finalmente mi sento completa. Adesso che lui è di nuovo qui, con me, credo di poter superare ogni ostacolo. Abbiamo fatto l’amore per tutta la notte, dovevamo recuperare il tempo perduto. E ora sono qui sul mio letto con lui accanto a me che dorme. Mi sistemo meglio e mi appoggio sul suo petto. Lui si sveglia un attimo, mi avvolge con le sue braccia e mi sorride per poi richiudere gli occhi e riaddormentarsi. Potrei stare ore a guardarlo dormire, sembra un angelo ed è tutto mio. Sorrido e adesso si che ogni cosa è ritornata al proprio posto.
 

 
 
 
****
Angolo autrice
Salve gente!!!!!!!! Eccoci arrivati all’ultimo capitolo. Dunque…che ve ne pare? Spero che Damon non sia troppo OOC, soprattutto all’inizio °-°….Avevate immaginato una reazione simile da parte di Elena? Spero di essere riuscita a spiegarmi bene!
Mi scuso con tutte le fan di Caroline xD…sappiate che anche io sono una team Caroline, ma in queste ultime puntate non la sto sopportando più! .-.
Per concludere… mi farebbe piacere sapere se la FF vi è piaciuta, e ringrazio le magnifiche persone che hanno recensito (Ben 9 recensioni con solo 3 capitoli *-*) e tutte quelle che l’hanno messo tra le seguite e le ricordate. Grazie veramente, non sapete quando sono felice *-*
Kiss kiss =)
  
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