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Autore: Roxy_ 91    11/01/2013    1 recensioni
Quattro amiche, legate da un'amicizia speciale.
Quattro città diverse, che non le ha divise, ma unite ancora di più.
Una rivelazione.
L'inizio di una nuova vita piena di difficoltà.
Un segreto che sconvolgerà molti di loro.
Ho rivisitato la storia.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Eccomi qui ragazzi.
Capitolo uno di questa storia.
Spero che vi piaccia e che continuiate a 
leggere.
Grazie
Roxy_ 91







CAPITOLO UNO
- PROMESSA.-


 

POV BELLA.

Guardo l’orologio per l’ennesima volta. È sera e di Alice nemmeno l’ ombra, eppure il suo aereo dovrebbe essere atterrato già da un pezzo.
Che le sia accaduto qualcosa? Oddio, no non ci voglio nemmeno pensare.
Afferro la tazza che è sul piccolo tavolino di vetro e sorseggio il tea ormai freddo. Bleah… che schifo. Mi alzo e vedo Rosalie e Angela fissarmi.
―  Che c’è? ―
―  Mi stai facendo innervosire lo sai vero?? ―  Rosalie si sistema meglio sul divano mentre Angela chiude la rivista per  rivolgere l’attenzione
totalmente su di me.
―  Non posso farci niente, lo sapete benissimo che mi preoccupo quando viaggiate. ―
―  Ti capiamo, ma hai mai sentito parlare di ritardi Bella? ―
Faccio una piccola smorfia. È vero, gli aerei sono costantemente in ritardo ed io mi faccio prendere dal panico troppo facilmente.
Sbuffando, mi dirigo verso la cucina, dove riverso il tea, ormai freddo, nel lavabo. Mi appoggio al bancone della cucina incrociando le braccia
sotto al seno e fisso la porta d’ingresso sperando che si spalanchi rivelando l’esile figura di Alice.
Nel tentativo di distrarmi, mi perdo nei ricordi. Ripenso a quando per la prima volta ho conosciuto Alice, Rose ed Angela al college, eravamo
delle bambine, insieme ci siamo divertite, abbiamo condiviso gioie e dolori ed insieme, siamo diventate donne. Sorrido, sembra essere passato
un secolo, ma in realtà sono passati solo pochi anni… sette se la memoria non mi inganna.
Ad un tratto, vengo riportata al presente da delle urla e melodiose risate.
Una tra le altre si distingue, la sua risata. Alice.
Come una molla scatto in avanti e mi fiondo nel piccolo ingresso. Mi fermo avanti la porta spalancata ad osservare la scena che mi si para d’avanti.
Una Alice sorridente, è seduta sulle fredde assi della veranda, completamente sommersa da Rose e Angela che sono aggrappate a lei come due polipi.
Porto le mani sui fianchi e sorridendo scuoto la testa, quelle due… non cambieranno mai.
Con non poca difficoltà, Alice riesce a scrollarsi di dosso le due donne e una volta rialzata, si dirige verso di me abbracciata a loro.
Quando si accorge di me, si ferma. Mi guarda ed io guardo lei. Ci studiamo, cerchiamo di leggere le nostre anime attraverso gli occhi ed io
spero vivamente che nei miei occhi si legga ben poco.
Poi, con poche falcate, colmiamo la distanza che ci separa avvolgendoci in un abbraccio.
È un abbraccio lungo, carico d’affetto. Uno di quegli abbracci che ti tolgono il respiro, che ti fanno sentire dolore alle costole, ma non mi importa.
 Sono troppo felice in questo momento e quando Angela e Rosalie si aggiungono all’abbraccio, mi sento finalmente completa.
―  Sei qui, sei venuta. ―
Alice mi abbracci ancora più forse se è possibile e poi si avvicina al mio orecchio.
―  Certo tesoro. Abbiamo fatto una promessa ricordi? ―
Sorrido sulla sua spalla. Che domande, certo che ricordo la nostra promessa.
Dura da anni ormai, dai tempi del college.
 
Presto, presto. Dobbiamo fare presto. C’è ancora una montagna di roba da impacchettare.
Uff, sono esausta, non credevo che fare gli scatoloni fosse così faticoso, come non credevo di aver accumulato così tanta roba nella mia stanza.
Sospiro. Devo fermarmi due minuti. Mi dirigo nella piccola saletta comune dove Angela Rose ed Alice stanno riempiendo gli scatoloni. Io mi siedo
su uno di quelli chiusi e le osservo.
Anche loro hanno l’aria stanca, sono giorni che lavoriamo senza sosta. Mi guardo intorno. Le pareti dove c’erano poster e foto, sono ormai vuote,
gli stemmi di Yale sono accuratamente piegati in uno scatolone.
Sospiro, in questo momento, mi rendo conto che è finita. Siamo laureate. Ce l’abbiamo fatta. Ma cosa né sarà di noi?
Senza rendermene conto, le lacrime sgorgano copiose dai miei occhi. È finita, non le rivedrò mai più. Io, non posso vivere senza le mie amiche, senza la mia famiglia.
Le lacrimi si trasformano in singhiozzi. Porto le mani sul volto per la vergogna e mi siedo sulla spessa moquette della stanza. Le mie amiche si avvicinano
e mi abbracciano sedendosi al mio fianco. Allontano le mani dal volto e apro gli occhi, sorprendendomi di vedere lacrime anche sui loro occhi.
― Come faremo? Io non voglio perdervi. ―
― Non accadrà tesoro, vedrai che troveremo una soluzione. ― Alice mi incoraggia con le sue parole, ma non bastano. So che saremo molto impegnate
una volta intrapresa la nostra nuova vita.
Piangemmo forse per ore, fino a quando Angela non si allontanò da noi.
Fa su e giù per la stanza, assorta da chissà quale pensiero, poi d’un tratto, si ferma.
 ― Ho trovato!!! – Urla facendoci sobbalzare.
― Cosa? ― Chiede curiosa Rosalie.
― Facciamo una promessa… ―
Tutte e tre, la guardiamo stranite. Promessa? Che intende dire?
― Dai ragazze, accendete quei pochi neuroni che avete. Facciamoci una promessa, un patto che ci obblighi a vederci abbandonando qualsiasi cosa stiamo facendo… ―
La guardiamo ancora per qualche attimo confuse, poi ci apriamo in un gran sorriso.
― Cos’hai in mente? Spara! ―
― Ogni due mesi, qualsiasi cosa noi stiamo facendo, ci riuniamo per due giorni per una sessione di shopping sfrenato, sarà il nostro rito, la scusa per riunirci. ―
― E come facciamo? Ti ricordo che saremo in quattro città diverse…―
Si Rosalie, abbatti pure questa speranza.
Angela si porta l’indice sotto il mento poi, come prima si illumina.
― Alterneremo le città. Una volta Miami, poi New York e così via.. ―
Ci guardiamo negli occhi, e insieme annuiamo.
― E sia… ―
Questo è il nostro grido.

 
 
Sorrido. Dopo aver stipulato il patto, lo suggellammo facendo un tatoo. Adesso quattro stelle di diversa misura, fanno bella mostra di sé
sul fianco destro. È carino e discreto. Mi piace.
È Alice a sciogliere l’abbraccio. Recupera le sue cose che sono ancora in veranda e si reca in salotto. Io invece, vado in cucina a preparare
dell’altro tea e quando è pronto, Rose mi aiuta a portare le tazze in salotto.
―  Allora Bella, cosa ci racconti di bello? ―
Guardo Alice ed alzo gli occhi al cielo. Ogni volta la stessa domanda,
―  Sai benissimo che Forks è una noia mortale e che qui non capita mai niente, a parte la costante pioggia. ―
―  Oggi non piove. ―  Fa notare Angela.
―  Per chissà quale miracolo. ―  Ribatte Rose.
Sospiro. Ancora non è finita. C’è la domanda che sempre temo e che arriverà tra cinque, quattro, tre, due, uno…
―  E Mike? Dov’è tuo marito? ―
Appunto. Guardo verso Alice che mi ha rivolto la domanda.
―  Mike è al lavoro. Gli ho chiesto di non tornare a casa, verrà solo a prendere le sue cose e poi si fermerà a casa del suo socio Taylor. ―
―  Oh che bello… ―
Angela e rose fulminano Alice con lo sguardo.
―  Alice, è suo marito. Non puoi comportarti così. ―  Ecco lo spirito guerriero di rose che si risveglia.
―  Scusatemi, non posso farci niente, non lo sopporto, non è adatto per Bella. ―
―  Cosa dovrei fare Alice? Divorziare? ―
Le parole escono dalla bocca quasi come un ringhio.
―  Sarebbe la cosa migliore, l’ultima volta mi hai detto che anche il sesso è iniziato a scarseggiare e che non né vuole sapere di avere figli. ―
La guardo sconvolta, le altre non sapevano questa cosa!!
― Cosa???? ―  
Ecco, lo sapevo.
―  Ehm… io. Scusatemi se non ve l’ho detto. ―
―  Sei nei guai, lo sai vero?? ―
―  Grazie Alice… ―
―  Ops… ―
Già… ops….
―  Parla! ―
―  Non c’è niente da dire Angie. Mike non vuole più fare l’amore con me, per adesso non vuole figli. ―  abbasso lo sguardo ―  Io in realtà
credo che abbia un’altra. Ultimamente si comporta in modo strano. ―
Tre paia di braccia corrono ad avvolgermi stretta.
―  Sarà solo un brutto periodo, vedrai che tutto si sistemerà. ―
Sospiro.
―  Lo spero Rose…―
Si, lo spero… da un anno ormai.
Chiudo gli occhi e mi abbandono a quell’abbraccio che sa di amore, che sa di famiglia. 




ANGOLINO MIO:

Eccoci qui.
Anche questo cap è giusto al termine.
come vi sembra? 
Io spero vi sia piaciuto e che vi incuriosisca.
Io, non voglio dilungarmi.
voglio solo ringraziare tutti coloro che hanno letto.
Coloro che hanno recensito
e bedw , bellinaC , elisatwilight   e   marvullisara per
aver inserito la storia tra le seguite.

Grazie di cuore. Al prossimo cap.

Domanda ficcanaso: Avete anche voi almeno un'amica speciale di cui non potete fare a meno?

A presto.

Roxy_ 91

Tatoo: Vi piace??

   
 
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