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Autore: Erica_A7X    11/01/2013    0 recensioni
Ecco qua l'ennesima Frerad direte voi. Eh si avete ragione, anche se questa è diversa, ha un inizio diverso.
Dal Capitolo 8:
"-Mi chiamo Gerard, Gerard Way- si presentò calmo e cordiale
-Piacere, Frank Iero- mi presentai anche io, ero distrutto, ma non ero mai stato maleducato e non lo sarei mai stato.
-Sei il fratello di Emily, giusto?-
Come lo sapeva? Magari lui era il ragazzo di cui lei mi aveva parlato.
-Si. Sei tu quello delle foto?-
-Si. Mi dispiace molto per lei. Mi sarebbe piaciuto conoscerla meglio.-"
Beh ecco a voi un pezzo della storia.
Speri che vi piaccia!
Erica :3
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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17. Problems.

Ero triste e sfinito, pensavo che con mia nonna non avrei mai più fatto pace, ma Frank aveva ragione. Io almeno avevo una speranza mentre lui non ce l’aveva mai avuta.

Cosa avrei fatto per stanotte? Andare in giro per locali mi sembrava troppo stupido, troppo assurdo ma di certo non potevo tornare a casa, sarebbe stato come rinunciare alla mia libertà e darla vinta alla nonna.

-Frankie adesso cosa facciamo?-

-Tu e Mikey venite a casa mia, starete lì per un po’, tanto io non ho nessuno e la villa è fin troppo grossa per una persona sola-

-Grazie Frank. Ti devo un favore e forse so anche come restituirtelo-

-Stasera no Gee. Te l’ho detto anche prima, per oggi basta-

Mikey si intromise –Scusate l’intromissione, ma per la mia sanità mentale potreste evitare di fare sesso almeno per stanotte?-

-Si Mikes, il signor Iero è particolarmente indisposto stasera- gli rispose Gee sarcastico.

Arrivati a casa Mikey rimase a bocca spalancata, evidentemente non s’aspettava che casa mia fosse così grossa.

-Frank, tu vivi qui?! Ma sei sicuro?-

-Si Mikey sono abbastanza sicuro di dove abito e di com’è casa mia-

Entrammo tutti in casa, Mikey era ancora incredulo della grandezza della mia casa e Gee invece si diresse direttamente verso il soggiorno, dato che sapeva già dov’era. Chiesi ai due fratelli che volevano fare, Mikey mi chiese di fargli fare un tour della casa, mentre Gee disse che lui aveva voglia di rilassarsi con un po’ di tv. Lasciai il telecomando della tele in mano a Gee e iniziai il tour della casa con Mikes.

Alla vista della sala prove, il biondo andò in brodo di giuggiole. Non aveva mai visto una stanza come quella, piena di chitarre, pareti insonorizzate, una batteria e microfoni ovunque. Disse di volerci rimanere tutta la notte, ma lo costrinsi a venir via.

Continuai il tour con Mikey, voleva fermarsi in qualunque stanza fossimo e voleva stendersi su ogni letto, provare ogni divano e guardare le cabine armadio. La villa di mio nonno era troppo grossa per una sola persona, ma ai suoi tempi era uno di quei ricconi sfondati con troppi domestici in casa per sentirsi anche minimamente da solo. Mikey sembrava un bambino nel paese dei balocchi.

-Grazie Frank- mi guardò tornando improvvisamente serio, ma perché mi ringraziava? Che avevo fatto?

-Per cosa Mikey?-

-Per far felice mio fratello-

Sorrisi. Era bello sentirsi dire grazie, ma non era assolutamente necessario in quel momento.

-Io non lo faccio felice, lui fa felice me. Lui è la persona migliore che io abbia mai conosciuto, che mi considera solamente per chi sono e non per quanti soldi ho, che vuole essere felice con me come io lo sono con lui-

-Era da troppo tempo che non vedevo Gee così allegro, con tanta voglia di vivere e con un sorriso sempre stampato in faccia, anche quando di sorridere non c’è proprio nessun motivo-

-Dai, basta con i ringraziamenti, continuiamo il giro- Non ero mai stato un tipo molto espansivo quando c’era da parlare, in altre occasioni ero fin troppo bisognoso di affetto e Gerard lo sapeva fin troppo bene, dovevo solo farlo capire a Mikey.

Qualche minuto dopo finimmo il giro turistico della villa e tornammo in soggiorno, dove Gee era felicemente addormentato; Mikey mi chiese dove poteva dormire e se avessi qualcosa da prestargli perché ovviamente lui non aveva nulla.

-Scegli la camera che vuoi, a parte la mia che hai già visto, troverai dei vestiti in ogni armadio credo, non so se ti possano andare bene, ma sono le uniche cose che ho-

-Mi farò entrare qualsiasi cosa, non ti preoccupare. Notte Frankie, salutami Gee se si sveglia-

-Ci vediamo domani mattina Mikes-

Guardai Gee, non potevo lasciarlo lì a dormire, il divano l’avrebbe fatto svegliare con un terribile mal di schiena, cosa che non avrebbe certamente fatto bene al mio meraviglioso ragazzo.

-Gee, piccolo.. dobbiamo andare a letto-

-Mmmh.. Voglio dormire qui- disse lui mooolto oltre la soglia dell’addormentato.

-Non puoi Bimbo, ti farebbe male la schiena se restassi e domani mattina ti voglio in perfetta forma-

-Dai Frankie, lasciami stare-

-Ti porto in braccio piuttosto, ma poi domani non avrai un piccolo premio-

-Adesso mi alzo- disse ancora addormentato, ma con un po’ di lucidità mentale.

Con moooolta calma riuscì a fare qualche passo verso la fine del soggiorno, ma per arrivare fino alla camera più vicina dovette aggrapparsi a me, nonostante fossi decisamente più basso di lui riuscii ad essere un perfetto “bastone da passeggio”. Lo adagiai sul letto rifiutandomi di mettergli il pigiama, ero anche io troppo stanco e nonostante Gee fosse magro, di certo non pesava poco come avevo scoperto nel fargli da appoggio.

Dopo averlo messo a letto, andai anche io nella mia camera, presi le cose per la doccia e mi diressi nel bagno più grosso, o come lo chiamavo io, “il mio regno privato”. Sperimentai il piacere della doccia di mezzanotte, era decisamente migliore di quella delle quattro del pomeriggio.

Uscendo dalla doccia sentii qualcuno urlare: Gee.

Andai in camera sua per controllare che stesse bene, ma mi trovai di fronte ad un ragazzo urlante caduto sul pavimento della camera, andai a chiamare Mike ma nell’aprire la porta lo trovai già lì.

Ero nel panico, non ero abituato ad avere problemi come quello. Mikey mi disse di stare calmo ma non potevo riuscirci: il mio ragazzo stava male e io non riuscivo a capire cosa avesse.

Finita la crisi Mike mi disse di non svegliare Gee, sarebbe stato peggio.

-Ma che cosa ha avuto?-

-Nulla, solo i soliti incubi. Li fa quando è stressato per qualcosa o quando è particolarmente giù. Da quando sta con te aveva smesso di averli, ma dopo la litigata con la nonna avrei dovuto aspettarmelo. Scusami per non averti avvisato-

-Di nulla Mikes, solo non capisco perché Gee non m’abbia detto dei suoi incubi, di solito mi dice tutto-

-Non ti ha raccontato la sua storia?-

-No, cosa dovrei sapere?-

-Ti racconto. Appena nato Gee cadde dalla culla, per i miei genitori fu un grande trauma perché loro credevano fermamente nel fatto che bisognava ripudiare un figlio caduto dalla culla, non potendo ripudiarlo lo tennero ma non lo trattarono mai bene come me. E Gee se ne accorse, fin troppo bene secondo me, ma era inevitabile i miei facevano come se non esistesse-

-Deve avre avuto una brutta infanzia allora, chi potrebbe non voler bene a tuo fratello, lui è fantastico-

-Ma i miei non la pensavano così purtroppo. Coccolavano me e trascuravano lui ma io non permisi ai miei di isolarlo anche da me. Appena riuscii anche io a capire cosa succedeva in casa mia fui abbastanza intelligente da staccarmi dalle convinzioni dei miei. Diventai il miglio e e unico amico di Gerard. Quando iniziò le superiori fu un periodo orribile-

-Perché?-

-Beh perché non aveva amici e io non lo potevo aiutare a scuola, non andavo dove andava lui, i miei decisero di mandarmi ad una scuola privata. I bulletti della scuola picchiavano Gee, dicevano che era un drogato, lo maltrattavano in ogni modo possibile, ma io riuscii a farli smettere facendo una rissa tra i bulletti e i miei amici della privata, ovviamente quelli con le borse di studio per lo sport. Gee soffrì anche per la rissa perché mi feci un po’ male anche io, ma almeno lo lasciarono stare. In quei giorni iniziarono gli incubi. Io non so cosa sogni, ma presumo che l’incubo cambi ogni notte, non è sempre lo stesso-

-Povero piccolo, io gli sbatto in faccia la mia sala prove, la mia enorme casa, i miei amici, la mia infinita eredità e poi mi dispero per la morte di mia sorella. Tutto davanti a lui. Gee avrebbe dovuto raccontarmi la sua storia, avrei evitato di sbattergli in faccia la mia vita felice-

-Non lo sapevi Frankie, non darti colpe che non hai e poi da quando sta con te non ha più incubi e sorride, le cose che ti ho detto prima, le penso davvero- mi ero dimenticato del discorso che mi aveva fatto Mikey, magari non ero una cosa così cattiva per Gee e lui non lo era sicuramente per me. Lo salverò, anche se dovesse essere l’ultima cosa che faccio.

-Poi da quando si è iscritto all’università sta meglio, l’arte è la sua vita. Lui vive per quella-

Gee andava all’università? Da quando?

-Va all’università?-

-Si, non te lo ha detto? Alla fine dell’estate tornerà al campus-

-E io?-

-Non lo so Frankie, so che lui voleva parlartene, ma non so nulla di più. Ma tu non devi dirgli nulla di tutto quello che ti ho raccontato io, non sarebbe giusto nei suoi confronti-

-Si, non gli dirò nulla. Aspetterò che mi parli lui, però Mikey ti ringrazio per avermelo raccontato, voglio aiutare Gee-

-Tu lo aiuti con la sola presenza, basta che ci sarai sempre per lui e tutto andrà meglio-

-Te lo prometto Mikes, lo prometto-

-Grazie Frankie- Mikey andò via lasciandomi preda dei miei pensieri.

Gee andava all'università. Porca Troia.

Io non avrei certo potuto lasciare la lavanderia, non avevo abbastanza soldi ancora per poter assumere qualcuno prima o poi quelli di mio nonno sarebbero finiti.

Mio dio, non voglio prendere una decisione, la mia vita è qui a LA, non posso prendere tutto e andare via con Gee, ma io amo Gerard e non voglio fargli del male, non mi perdonerei mai di farlo soffrire. Che cavolo potevo fare? Una relazione a distanza è fuori discussione, non funzionerebbe mai, prima o poi quelle vanno a finire sempre male. E poi se Gee si stufa di me? E se poi la nostra storia andrà a finire male? Non voglio rimanere solo, non voglio rischiare di trasferirmi per poi perdere tutto, non voglio.

Basta Frank, è tardi e non sei lucido, vai a letto, dormici su e domani avrai la risposta.

* * * * *

Il mio cellulare suonò alle 10, era Frank che mi chiamava, probabilmente dalla lavanderia.

-Pronto- risposi ancora addormentato.

-Buongiorno bel addormentato sul letto. Come andiamo questa mattina?-

-Vaffanculo Iero, hai la voce troppo alta per l'ora a cui hai chiamato-

-Ma sono le 10! Hai dormito una cosa come 10 ore, è arrivato il momento di alzarsi Gee-

Fottiti Iero, io non mi alzerò da questo letto, ne adesso ne alle 12.

-Si Frankie, mi alzo subito. Ci sentiamo dopo. Baci-

-Buonanotte Gee-

-Grazie Frankie-

Mi aveva sgamato, mi conosceva troppo bene nonostante il breve periodo trascorso dal giorno del nostro “fidanzamento, che cosa bella. Lui teneva a me e io a lui. Ma quando arriverà l'inverno e io dovrò tornare all'università, cosa succederà tra di noi?

Ad un tratto quel problema mi sembrava decisamente urgente, forse troppo per non averlo nemmeno detto a Frank. Non poteva chiedergli di andare con lui, Frankie aveva una bella villa, una bella vita, una band e un lavoro, sarebbe stato puro egoismo fargli una proposta come quella.

Che enorme problema. Non potevo nemmeno restare io qui, l'arte è il mio futuro, la mia professione, la mia vera e unica strada. Non potevo nemmeno proporgli una relazione a distanza, quelle non funzionavano anni fa, figuriamoci ora che ci sono tutti questi comportamenti espliciti e abbigliamenti provocatori, va bene che sono un bravo ragazzo ma sono pur sempre un uomo.

Prima di farmi tutte le pare del modo avrei fatto meglio a parlarne con il diretto interessato, dopotutto lui avrebbe potuto trovare una soluzione migliore di quelle drastiche che stavo progettando io.

Magari dormendoci su avrei trovato altri modi, altre soluzioni.

Salve gente,

ho detto nell'ultimo capitolo che avrei aggiornato in due settimane, ma il tempo, i compiti e il mio viaggio a Londra durante le vacanze di Natale non me lo hanno permesso.

Il capitolo non è lunghissimo, ma credo sia di una certa importanza per i prossimi capitoli della storia.

Gerard e Frank troveranno una soluzione?

Vi ringrazio molto per leggere e per le recensioni, insomma grazie mille <3

Torno alla mia lezione va! (si, sono a scuola -.-” )

Baci :3

Erica.

  
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