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Autore: Diiiva    11/01/2013    1 recensioni
La mia prima Minkey...
Scosse la testa, non poteva credere che i suoi due migliori amici, coinquilini, si trovassero in quella situazione.
"Key, sono Minho..." sussurrò
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono io qua



Ciao a tutte ragazze, sono qua. Alcune mi hanno chiesto di continuare ed io l'ho fatto ... Scusate per il ritardo. Grazie a tutte voi che l'avete letta, recensita messa tra le preferite e altro. Un bacio



Le lacrime di Key bagnavano il petto del moro.

L'aveva stretto ma lui si era ribellato, poi si era abbandonato alle sue braccia soffocando i singhiozzi.

Quel silenzio non era dolce e tranquillo, c'era tensione nell'aria.

Sentì Jonghyun sbattere con forza la porta della cucina ed urlare qualcosa di indefinito.

Il suo comportamento non riusciva a comprenderlo, prima lo tradiva poi era arrabbiato ed urlava per casa

Che razza di comportamento era? Avrebbe fatto meglio a starsene zitto in un angolo a vergognarsi delle sue azioni.
 

 

"Calmo, shh" disse accarezzandogli i capelli.

"Mi-Minho" singhiozzò lui nel tentativo di dire qualcosa ma il moro lo cullò e gli accarezzò la testa per tranquillizzarlo.

"Ci sono io qua!" sussurrò.

Sentì il respiro di Key calmarsi piano ad ogni sua carezza e, forse, Minho si sentì un po' meno inutile.
Pian piano il suo viso si asciugò e e si addormentò tra le sue braccia.
Minho non ebbe il coraggio di svegliarlo, aveva paura riniziasse così poggiò la sua schiena al muro e restò lì a cullarlo.
Key era forte, non l'aveva mai visto in quel modo, "un bambino" ecco cosa gli sembrò.
In quel momento gli apparve indifeso, piccolo e sensibile, queste erano le sensazioni che gli suscitava guardandolo mentre poggiato con la testa sul
suo petto stringeva ancora i lembi della sua maglia.
Il suo amico non era in grado di perdonare, lui lo sapeva e forse era questa la cosa che lo spaventava di più.
Non sapeva perdonare quindi non avrebbe potuto dimenticara,  ma lui avrebbe provato ad insegnarglielo.

La porta della stanza si aprì piano, Jonghyun fece capolino con gli occhi gonfi di lacrime e le gote arrossate.
Buttò uno sguardo su Key poi guardò la scrivania dove vi era ancora poggiato il ramen ormai freddo.

"Non ha mangiato?" biascicò tanto piano che Minho a stento lo capì.
Il moro che era seduto sul letto annuì e l'altro scosse la testa amareggiato.
Richiuse la porta della camera e Minho lo sentì urlare ancora. Non poteva muoversi Key era sul suo petto anche se non l'avrebbe fatto ugualmente.
Il suo amico doveva capire, non poteva consolarlo, non quella volta.

Restò a fissare la porta per qualche secondo, sbuffò e si passò una mano tra i capelli.
Si ricordò del discorso che Jonghyun gli aveva accennato quel pomeriggio e non riusciva a trovare una risposta plausibile.
Lui li aveva sempre visti bene insieme, cosa significava "L'ho fatto per lui?"
Cosa aveva fatto per lui oltre a spezzargli il cuore?
Il gelo, quella stanza era fredda. L'unica cosa che lo riscaldava era il caldo respiro di Key.

Kibum aprì gli occhi nel cuore della notte e si sentì spaesato, vuoto. Le mani non tremavano più ed erano strette a pugno.
La luce dell'abatjour era spenta e lui era abbracciato a qualcuno.
Strizzò gli occhi e cercò di fuocalizzare le immagini, li sbarrò quando si accorse che era Minho.
Ricordò la sera precedente e gli si attorcigliò lo stomaco.
Sospirò nel sentire gli occhi di nuovo umidi, l'unico sentimento acora acceso in lui era la rabbia.
Proprio Jonghyun che poche ora prima dell'accaduto lo baciava dicendogli di amarlo si era rivelato un falso e un traditore.
Non riusciva a dargli tutte le colpe ed era per questo che si arrabbiava di più.
Le domande cominciariono a spuntare una dietro l'altra fin quando il suono di un pianto proveniente dal bagno le bloccò.
Strinse di più Minho e iniziò a respirare forte cercando di gestire l'ansia.
Sbagliato, si sentiva sbagliato. Si sentiva brutto dentro e fuori.
Si sentiva la causa del tradimento, doveva alzarsi ed andare ad abbracciarlo annullando la sua dignità e il suo orgoglio?
Gli venne la nausea al solo pensiero di poter stare di nuovo tra quelle braccia e le lacrime bagnarono di nuovo il suo viso.
Una dietro l'altra calde tanto da bruciargli.
Ricordò il loro primo bacio e gli mancò il respiro. Vedeva tutto sfumare, vedeva i colori farsi più freddi e pian piano la loro immagine sbiadire fino
a scomparire.
Non chiuse occhio per il resto della notte, restò semplicemente lì cercando di non bagnare troppo la maglia dell'amico che dormiva tranquillo.
I suoi pensieri cambiarono, svanirono poi tornarono a pulsare nella sua testa.
Il tempo non passava ma le immagini scorrevano davanti ai suoi occhi, una lacrima le aiutava a dissolversi.
Non poteva toccare quelle foto ma poteva sfiorare i ricordi e tutto ciò lo faceva rabbrividire.
 

 

Si chiese come sarebbe stata la casa senza di lui, non riusciva proprio ad immaginarsi senza "da solo" nonostante gli avesse fatto male.



Le stelle cominciarono a sfiorare l'alba mentre Minho si svegliò sentendo l'amico piangere e gli accarezzò i capelli.

Il sole sole sembrò sfiorare le lenzuola, Minho s'incantò a guardare quel raggio di luce abbracciato a Key.

La neve aveva smesso di cadere? Si stava asciugando al sole?

 

  
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