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Autore: Vale__91    30/07/2007    6 recensioni
Videl, 10 anni, alle prese con un diario in cui scrive della sua famiglia e della sua vita che lentamente cambia. Quali emozioni l'attraverseranno?
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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13 Marzo

Papà mi vede taciturna, isolata. Forse si sta preoccupando. In realtà passo la maggior parte del tempo a trovare la mamma. Quasi ogni giorno le porto dei fiori, che ormai non so più nemmeno dove mettere. Se penso a tutto quello che mi ha regalato lei, quello è solo il minimo.
Oggi un fiore l’ho portato a casa. Continuo a rigirarmelo tra le mani. Lo volevo dare a papà per scusarmi di come mi sto comportando, visto che ormai non gli rivolgo nemmeno la parola, ma forse è lui che si dovrebbe scusare con me per avermi trascurata. Non so, sono confusa.
Come prevedevo mi sta bussando alla porta. Cosa devo fare? Farò parlare prima lui.

§

14 Marzo

Siamo rimasti tutta la sera a parlare, io fra le lacrime ovviamente. Sto diventando una piagnucolona.
All’inizio sembrava essere partito con il piede giusto. Mi ha detto che la mamma le manca, che tiene sempre il regalo che gli ho fatto con sé, che anche se lavora molto mi pensa sempre. A quel punto gli ho dato il fiore che avevo in mano. L’ha preso tra le dita e mi ha fatto una carezza. Stavo per tornare a sorridere, quando poi gli ho fatto una domanda. “Papà tu ami ancora la mamma vero?”. Era così scontato. Se ti manca la mamma vuol dire che la ami. La sua risposta mi ha uccisa. “ Certo che la amo, ma vedi papà adesso vede anche altre persone per essere…un po’ più felice ”. Me le ricordo bene quelle squallide parole. Sono arrabbiatissima, mi sento più sola che mai. Dopo quella frase gli ho chiesto urlando se io non gli bastavo per essere felice. Io cosa sono per lui allora? Sua figlia che significato ha adesso?
Gli ho strappato dalle mani il fiore che gli avevo dato e l’ho cacciato dalla mia camera.
Ma cosa sta succedendo? È proprio vero che la vita può cambiare da un momento all’altro. Mi chiedo se riuscirò a farla cambiare anche io, almeno una volta.

§

28 Aprile

È da secoli che non scrivo. In realtà avevo perso il diario, ma per fortuna l’ho ritrovato.
Sono cambiate un po’ di cose dall’ultima volta. Diciamo che ho fatto pace con papà. Anche se mi dà sui nervi che lui esca con altre persone, sto cercando di auto-convincermi che va bene lo stesso. Non so perché ho iniziato a fare questo strano ragionamento. Di sicuro starò ancora sbagliando, ma per ora non posso farci nulla.
Ho da poco festeggiato 11 anni. Papá é un portento nel fare i regali, non posso negare che mi abbia conquistata con l'ultimo ricevuto. Era un album di foto tutto ricamato con le immagini di noi tre. Nelle ultime pagine c’erano delle foto in cui c’eravamo solo io e lui. In alto come titolo ha scritto “Mi prenderò cura di te”. Non ho saputo resistere e nonostante tutto l’ho perdonato. Mamma, forse sto sbagliando, ma sai com’è fatto papà, in fondo mi vuole bene e ne vuole tanto anche a te.
Diventa ogni giorno più forte e lo scorso torneo di Lotta Libera l’ha vinto lui. È diventato campione del mondo, quasi non ci credevo. Certo, avere un papà così non è da tutti, mi auguro solo che non diventi vanitoso ed egoista come succede a tanti. Proprio su questo argomento ho notato che essere famoso ed elogiato da tutti gli piace. Spero che per me rimarrà l’unico vero eroe.

§

29 Aprile

Nonostante sia passato del tempo, in testa ho sempre e solo la mamma. Mi sto impegnando un po' di piú a pensare ad altro, ma é davvero complicto.
Ogni istante di più mi abituo alla notorietà di papà e in un certo senso sto diventando “ famosa ” anche io, solo per il semplice fatto che sono la figlia di “ Mr.Satan ”.
Sto iniziando a prendere lezioni di arti marziali. L’altro giorno ho visto dei ragazzini a scuola che maltrattavano un bambino più piccolo, solo per avere i soldi della merenda così non ho resistito e mi sono scagliata contro di loro.
All’inizio si sono messi a ridere e mi hanno anche presa in giro perché hanno detto che faccio la “ paladina della giustizia ” solo perché mio padre è un uomo famoso. A quel punto mi sono arrabbiata ancora di più e l’ho presa come una questione personale. Non avevo mai tirato un pugno a un ragazzo prima di allora, ma probabilmente ho la forza che mi scorre nelle vene, dev’essere una cosa ereditaria. Sono bastati due pugni, uno nello stomaco e uno sul viso, ed il ragazzo è caduto a terra. Quando ho realizzato quello che era successo ero già in presidenza a prendermi la mia sgridata. Per fortuna non mi hanno sospesa perché hanno capito che l’ho fatto per aiutare un altro studente, ma papà si è un po’ arrabbiato con me.
Prima di andare a letto sono andata da lui e l’ho guardato dritto negli occhi. Gli ho tirato un pugno abbastanza forte e lui prontamente l’ha parato. Vista la sua faccia sconvolta sarei scoppiata a ridere, ma ero determinata a fare la mia richiesta. “Papà mi insegni le arti marziali?”. Non mi ha chiesto nemmeno il motivo e gli si sono illuminati gli occhi. Mi ha risposto “Certo!”, e con un sorriso orgoglioso mi ha abbracciata.
Almeno così potrò passare più tempo con lui e stargli vicino. Tra poco c’è la prima lezione è meglio che vada.

§

2 Maggio

Le lezioni che mi dà papà vanno a gonfie vele. Sto diventando molto brava e ho già affrontato dei ragazzi come me. Ovviamente li ho battuti, ma sto diventando troppo modesta è meglio se torni con i piedi per terra.
Purtroppo le arti marziali mi distraggono un po’ dallo scrivere, ma questo non cancella la mia voglia di farlo.
Io e papà per fortuna ci siamo riavvicinati. Ora sì, che siamo una famiglia. Me lo sento, da ora in poi tutto andrà bene.
Ora devo scappare di nuovo, le lezioni mi aspettano.

§

12 Maggio

Papà mi ha detto che per ora le lezioni bastano così e mi ha dato un periodo di tregua. Ho acconsentito anche io, in fondo stava iniziando a diventare troppo faticoso.
Oggi mentre ero a scuola ho sentito delle strane scosse di terremoto. Non le ho sentite solo io, tuttavia non è scattato alcun allarme per liberare l’edificio, poi a casa mentre guardavo il telegiornale con papà ho visto che ci sono state delle esplosioni in una città poco lontano da qui. Non si capisce come sia successo, ma ci sono state anche delle vittime. È orribile. Speriamo sia stato solo un incidente.

§

14 Maggio

La situazione sembra critica. Ci sono dei robot che distruggono le città provocando degli incidenti. Non ho ancora capito cosa sta succedendo, ma è tutto sempre più confuso e disastroso. Ho una paura immensa che vengano anche qui. Papà mi dice di non preoccuparmi e che se anche venissero qui, ci sarebbe lui a proteggermi. Nonostante sia forte non so se davvero sia più potente di loro. Spero non si sbagli.

§

20 Maggio

Quei cyborg adesso non sono più una minaccia. C’è quel mostro di Cell a rovinare la pace di un tempo. A volte mi sembra di vivere in un film.
Pare ci sia questo strano mostro, che ha già sterminato intere città, che sta per organizzare un torneo di Arti Marziali per chiunque voglia sfidarlo. A quanto sembra tutta la Terra è in pericolo e le persone sono prese totalmente dal panico. Ho paura anche io, ma papà mi ha detto che in questi giorni si allenerà ancora di più per battere quel mostro. L’ho pregato di non farlo, ma lui ha insistito tanto e alla fine non sono riuscita a fermarlo. Ha persino fatto una conferenza stampa in cui continuava a dire di essere troppo forte per Cell, ma a me è sembrato un po’ ridicolo. Tuttavia voglio fidarmi di lui. In fondo è o non è Mr. Satan? L’intera Terra si fida di lui e io che sono sua figlia farò lo stesso.
Sono passati due giorni da quando Cell è apparso in televisione, mi auguro ci sia abbastanza tempo per prepararsi al meglio. Papà sono con te.

§

29 Maggio

È il grande giorno purtroppo. Papà si sta preparando per quello scontro al Cell Game. Gli ho chiesto di andare con lui, ma non ha voluto allora ho deciso che rimarrò qui in casa da sola e lo vedrò dalla televisione.
Tante volte mi sono arrabbiata, l’ho detestato, ma visto quello che sta facendo per l’umanità sono orgogliosa di lui come un tempo.
Aveva ragione la mamma a dire che crescevo troppo in fretta. Adesso provo sentimenti che magari una ragazzina della mia età non proverebbe o non dovrebbe provare. E ora che mio padre potrebbe andare in contro alla morte e lasciarmi completamente sola, cosa dovrei sentire? Paura? Angoscia? Magari rabbia perché non pensa a me? Eppure mi viene da provare forza, speranza, coraggio.
La fiducia che avevo perso in lui si sta riunendo finalmente.
Mamma, tu da lassù proteggilo ti prego, e fa che tutto vada per il meglio. Fallo per la tua Videl, per la tua bambina alla quale è rimasto solo il suo papà.

§

30 Maggio

È finita, Cell é stato sconfitto. Mi tremano ancora le mani. È stato papá, papá ha sconfitto Cell, ancora non ci credo. Il mio papá!
Devo ammettere che é stato tutto molto strano. Prima é stato improvvisamente lanciato fuori dal ring, ma le immagini erano confuse, non ho capito bene cosa sia successo. Sembrava finita, ma dopo di lui un uomo dai capelli dorati e gli occhi azzurri ha sfidato quel mostro e in seguito un ragazzino con lo stesso colore di capelli e lineamenti. Che fosse suo figlio? Con che coraggio é salito su quel ring quello che sembrava un ragazzino della mia etá per sfidare un essere del genere? Come hanno potuto anche solo pensare di potercela fare contro di lui. Eppure, sembrerá strano, ma sembra gli abbiano dato del filo da torcere. É difficile articolare i pensieri su quello che ho visto, la diretta tv é stato un vero disastro, per lo piú non si é capito nulla e ad un certo punto é saltata completamente la trasmissione.
Ho avuto una paura tremenda di non rivedere piú il mio papá, ho pregato e pregato che stesse bene, non potevo accettare l’idea di perdere anche lui. E poi tempo dopo, una voce ha annunciato che l’incubo era finito e che “il grande Mr.Satan” ci aveva salvato e lo aveva sconfitto. Non potevo crederci. Non solo stava bene, ma era anche l’eroe che aveva salvato la Terra. Devo ammettere che ancora faccio fatica a riordinare i pensieri. Credevo che Cell avesse dei poteri sovrannaturali, mentre mio padre é un normale essere umano, ma chissá, forse il suo coraggio e determinazione hanno scoperto dei suoi punti deboli che lo hanno fatto disintegrare.
Papá ora non é piú solo il Campione del Mondo, ma dell’intero pianeta. La gente non fa che gridare il suo nome da ieri, ovunque vada é una festa. Io non potrei che essere piú fiera di lui, fiera di essere la figlia del grande Maestro Satan. Il nostro salvatore, il mio eroe!
Grazie mamma, per averlo protetto, so che tutto questo é anche merito tuo.


 

§

<< Pan non correre per casa… Pan… Ma mi stai ascoltando? >>
<< Sì mamma.>> disse la bambina salendo di corsa le scale.
Salita al piano superiore notò poggiate sul soffitto, delle piccole travi. Presa dalla curiosità si alzò in volo e abbassò gli scalini di legno che percorsi portavano a una piccola entrata.
A passi lenti, per non farsi sentire dai genitori, li salì e si ritrovò immersa nella polvere della grande mansarda.
Il pavimento scricchiolante faceva rumore ad ogni minimo movimento, così la piccola Pan si preoccupò di spostarsi in punta di piedi.
Lentamente si avvicinò a delle scatole. Queste erano tutte chiuse con dello scotch e ricoperte quasi interamente da cenere e ragnatele. Ne prese una a caso e vi soffiò forte sopra. In un attimo si ritrovò tutta sporca di nero, ma per non farsi scoprire cercò di trattenersi dal tossire.
Vide che sul lato superiore della scatola vi era una grande scritta nera. La bambina da poco iniziava a leggere, ma riconobbe subito le lettere che componevano il nome della madre.
Senza perdere tempo l’aprì e vi frugò dentro. Vi erano libri di ogni tipo che iniziò a sfogliare uno per uno con poco interesse. Nel frattempo non si accorse del rumore dei passi furtivi di qualcuno alle sue spalle.
<< Cosa stai combinando qui?>> disse l’inconfondibile voce di Videl.
Pan per lo spavento perse l’equilibrio e cadde all’indietro, poi a testa in giù guardò sorridendo sua madre.
<< Ciao mamma!>>
<< Da quando hai scoperto la soffitta? >>
<< Dieci minuti >>
<< Ma guardati sei tutta sporca. Appena scendiamo vai a prepararti per il bagno>>
<< Ma mamma…>>
<< Niente “ma”.>>.
La bambina fece una faccia imbronciata e si rialzò.
<< Chi sono questi?>>.
Tra le mani Pan aveva un album di foto molto familiare alla ragazza.
<< Questi->> disse accarezzando un’immagine in cui erano ritratti suo padre, lei e sua mamma Hanae << Questi siamo io, tuo nonno Satan e tua nonna>>
<< Nonna Chichi?>>
<< No tesoro. Mia mamma, nonna Hanae>>
<< E perché non l’ho mai vista?>>
<< Beh vedi, lei è andata in cielo molto tempo fa. In paradiso.>>.
Videl continuò a sfogliare le pagine ingiallite dal tempo, quando finalmente arrivò in quella dove Mr.Satan aveva lasciato la sua scritta. “Mi prenderò cura di te” era segnato ancora chiaro e leggibile.
<< Mamma questo cos’è?>>
Ora tra le mani la piccola Pan teneva un libricino che sua madre conosceva molto bene. Ormai da tempo credeva di averlo perduto, e invece era rimasto sempre lì, vicino a lei.
Lo prese, lo sfogliò con lentezza e si vide proiettata nella testa le lacrime, i sorrisi, l’inchiostro blu della penna con cui scriveva e tutti i tasselli della sua vita trascorsa in quegli anni. Improvvisamente le si velarono gli occhi e la vista si fece appannata.
<< Cos’hai?>> chiese preoccupata la bambina.
<< Questo tesoro, è un regalo di compleanno molto speciale.>> disse con voce un po’ tremante.
<< Anche io ne voglio uno>>.
Videl sorridendo si inginocchiò verso Pan e le fece una carezza.
<< Un giorno io e papà te lo regaleremo ok?>>
Lei annuì con la testa, ma continuò a fare domande.
<< Chi l’ha scritto questo libro?>>
<< Non è un libro qualsiasi, è un diario che ho scritto io quando avevo dieci anni>>.
Mentre parlava continuava a guardare il frammento dei suoi ricordi con commozione. Dopo tanti anni ora ce l’aveva ancora lì, tra le sue mani.
<< Me lo leggi?>>.
Di certo non si aspettava quella domanda. Cosa le avrebbe risposto ora? Dicendole solo di no l’avrebbe fatta rimanere male, ma forse era lo stesso troppo presto far conoscere quelle emozioni a sua figlia.
<< Facciamo così, arriverà il giorno in cui insieme risaliremo in questa soffitta e ti darò questo diario. Non c’è bisogno che io te lo legga adesso. Capirai tutto quando lo leggerai tu stessa, va bene? >>
<< Ok.>> rispose un po’ controvoglia.
<< Adesso andiamo a fare il bagno? Non vorrai che papà e i nonni ti vedano così?>>.
Pan scosse la testa.
<< Andiamo>> rispose trascinando sua madre per una mano.
Videl ripose il diario nella scatola e la richiuse, poi si avvicinò agli scalini. Con la testa all’altezza del pavimento guardò un’ultima volta la polverosa mansarda. Pensò che davvero quel regalo di compleanno non l’avrebbe mai dimenticato, e quelle parole scritte in quelle pagine, mai si sarebbero perse.






Eccoci arrivati alla fine di questa fic...Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta, seguita, sentita...è importante davvero!Io sono soddisfatta di tutto il mio lavoro perchè davvero ci ho messo impegno e voglia...Spero non vi abbia deluso...Vi consiglio di leggere la mia fic con una canzone di sottofondo che vi piace ( magari una lenta ) anche se l'avete già letta...rende davvero l'idea di quello che succede a Videl secondo me...ho provato a farlo e mi ha emozionata tanto...nn lo dico per vantarmi XDDD!Era solo un piccolo consiglio...passiamo ai ringraziamenti...come ho detto prima ringrazio tutte le persone che hanno letto e in particolare chi ha recensito:
lallyk, Cavolovai, #°Kairi°#, ila, Tara, Elechan86
Siete state carinissime con me...grazie davvero di cuore...
Che altro dirvi...fatemi sapere se alla fine questa fic vale la pena di leggerla ok...Ci vediamo presto con le altre ficcy...Baci...BYEEEEEEEEEEEEEEE!

   
 
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