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Autore: vampirettafolle    11/01/2013    1 recensioni
Il risveglio dopo una notte di sesso selvaggio o dopo una sbornia è indifferente. Ossa a pezzi e mal di testa. Però nel caso del sesso il ricordo della notte prima allevia qualsiasi male. Il vomito della sbornia no.
...
Immaginavo che Edric fosse andato a letto con parecchie donne. Sapevo che non avrebbe mai intrapreso una relazione con un’anonima ragazza come me, ma che fosse un puttaniere stronzo che non ha neppure le palle di dirti al risveglio ‘è stato bello , ma addio’ proprio no.
Gliela avrei fatta pagare non solo a nome mio, ma anche di tutte quelle che sono state fregate come me.
Tratto dal Capitolo 2.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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BT4
Scusate il ritardo, spero che mi perdonerete. Un grazie a tutti e buona lettura.






Capitolo 4
  Ragione e sentimento

È a dir poco assurdo. Che sbruffone. Crede veramente che alla fine cadrò tra le sue braccia?!
È convinto che con la sua bella faccia,quello sguardo magnetico e quella parlantina impeccabile possa avere ogni donna ai suoi piedi.
Devo immediatamente chiamare Allycia per raccontarle l’assurdità e consigliarmi il miglior modo per proseguire la mia vendetta.
All'improvviso bussano insistentemente alla mia porta, mi avvolgo alla meglio nella mia vestaglia blu notte stile geisha e corro ad aprire.
“Jamey?!” entra immediatamente senza che lo inviti. Fa sempre cosi quando mi viene a trovare. Non vuole che qualche paparazzo ci trovi insieme non sarebbe salutare per la mia carriera e vita privata dice.
“Senti ho bisogno di parlarti. Non faccio altro che leggere e rileggere l’articolo e mi sento sempre più incazzato…”
“Jamey, per piacere non ti immischiare”
“Tesoro non posso: tu sei importante per me e poi…” oh oh sento odore di sensi di colpa!
“ Te l’ho presentato io” sputa tutto di un fiato, come se fosse veleno.
“Jamey non la devi minimamente pensare una cosa simile…sono stata solo una stupida fan che si è lasciata travolgere dall’evento” afferro le sue grandi e calde mani nelle mie piccole e come sempre fredde. Mi rivolgo a lui con un tono dolcissimo quasi come una mamma al suo bambino piccolo.
Jamey riveste un ruolo importante nella mia vita. È il primo amico maschio che io abbia veramente mai avuto. A Albany era disdicevole un’amicizia tra due persone di sesso opposto oltre che impossibile, data la scarsa scelta di ragazzi intelligenti. Io e Jamey abbiamo subito legato. Lui con me può comportarsi da ragazzino di 22 anni senza sembrare sempre un attore strafigo pronto a firmare autografi e io posso vivere quelle esperienze che, da figlia unica che sono, non ho mai provato. Mi protegge, mi coccola, mi sgrida, litighiamo, lo rimprovero e ci abbracciamo, come ora…
“Jamey Jamey Jamey”sospiro.
”Sono una donna adulta, me la so cavare non ti preoccupare e soprattutto non prenderti colpe che non hai. Il mio orgoglio è stato ferito e ora voglio solo ricambiargli il favore, ma non ti preoccupare non ne uscirò colpita”
“Scusa se te lo dico ma sei tanto bella quanto ingenua. Ora è il tuo orgoglio ad essere ferito, ma se dopo fosse il tuo cuore?” non mi scosto dal suo forte abbraccio anzi lo intensifico. Rifugio il mio naso freddo tra il suo braccio e il suo petto muscoloso fasciato da una polo nera.
Sento il suo battito dovuto alla corsa precedente per sfuggire a sguardi indiscreti e percepisco anche il suo sospiro di rassegnazione dovuto alla mia non risposta. Non voglio pensare alle conseguenze. Non ora almeno…
“Promettimi almeno che starai attenta”
“Sì, lo prometto”
”Ma dimmi un po’ ” mi interrompo per allontanarmi dal suo petto accogliente ”tu sei venuto fin qua solo per questo?”
“Certamente” risponde indignato, perché non dovevo dubitare del suo buon cuore.
“Anche se sarei venuto più volentieri per avvertirti che gli ho spaccato la faccia” sorride sognando ad occhi aperti mentre sono io ora a lanciargli un sguardo esasperato.
“Va bene lasciamo stare da parte tu sai chi e dimmi che cos’hai per colazione, ho una fame” e così, trascinandomi per mano, ci dirigiamo in cucina.

Quando Allycia è tornata per l’ora di pranzo le ho raccontato tutto e subito si è proposta come mia consulente per la vendetta che ha ribattezzato : Bastardo in trappola.
Addirittura voleva rinunciare al suo appuntamento con Jared , ma alla fine siamo arrivate ad un accordo: Jared passerà del tempo con me ed Allycia. Poverino!!
“Allora Brenda, hai già in mente qualcosa per l’appuntamento?”
“A dire il vero no. Gli ho solo mandato un sms che lo volevo vedere stasera”
“STASERA?? Ma dico sei I-M-P-A-Z-Z-I-T-A?? è troppo presto, abbiamo bisogno di tanto tempo per prepararci” urla Allycia, camminando avanti e indietro per il salotto scavalcando ogni volta le gambe di Jared seduto sul divano.
“Prima di tutto, MI devo preparare solo IO, secondo, prima ci incontriamo e meglio è…non voglio dargli il tempo di escogitare un qualche subdolo piano per farmi cascare ai suoi piedi” rispondo mentre offro a Jared dei biscotti al cioccolato.
“Ok stiamo calmi” fa un respiro profondo e si siede al fianco di Jared.
“Il piano è questo lo devi mettere in imbarazzo e per farlo lo devi portare in un luogo che magari frequenta sempre” esordisce eccitata Allycia.
“E io come faccio a sapere che posti frequenta?” il  sorriso vittorioso scompare dalla sua faccia.
“Bè…basta che lo porti  in un ristorante frequentato da celebrità. Lì sarà costretto a portare la sua solita maschera di attore bello e tenebroso” ci consiglia Jared con noncuranza.
Quel ragazzo è un genio. Se non lo avesse appena fatto Allycia, lo ricoprirei  di baci. Beh, magari solo un abbraccio.
“Perfetto” Allycia salta giù dal divano ”ora passiamo all’aspetto. Primo ceretta,secondo bagno rilassante,terzo acconciatura e make-up, quarto abito e quinto, e più importante, ti addestrerò ad essere una femme fatal… e lui cascherà, oh si se cascherà nella trappola ahahahahaha” Allycia scoppia in una risata sadica alla Crudelia de Mon facendo strabuzzare gli occhi sia a me che a Jared.
Mentre mi trascina in camera da letto per modellarmi come creta si rivolge al poveretto sul divano ”Ah tesoro tu, invece, ti occuperai di trovare il ristorante e prenotare per due” Jared sospira e ritorna a mangiucchiare il suo biscotto.

Nonostante sia andata dall’estetista una settimana fa, Allycia ha insistito a togliermi i peli sulle gambe che solo pensavano di uscire per il prossimo anno. Cerco di farle capire che è inutile che mi speli totalmente dato che non ho assolutamente intenzione di concludere qualcosa stasera, ma lei mi ha guardato con gli occhi fuori dalle orbite, perciò ora sono stesa a pancia in giù mentre Allycia mi strappa la pelle del sedere.
Mentre, finalmente, mi godo un bagno rilassante per riprendermi da quella torturatrice della mia coinquilina, quest’ultima sta scegliendo attentamente il mio abbigliamento: un tubino nero allacciato dietro al collo che mette in risalto non solo il mio sedere ma anche il mio decolté con un gioco di intrecci. Naturalmente abbinato con un paio di  decolté nere con tacco dorato che richiama la clutches  a cofanetto. Mi ha addirittura scelto biancheria sexy. Dice che noi donne dobbiamo essere sempre perfette. Metti il caso che mi rompo una gamba e vado all’ospedale, almeno avrò la ceretta fatta e un paio di slip da far prendere un infarto al dottore.
“Bene bel pesce lesso, ora è il momento del meke-up” batte Allycia le mani felice.
“Niente acconciature complicate. Voglio i capelli sciolti e un trucco semplicemente luminoso”
Dopo un’ora di phon e fondotinta, Jared bussa educatamente alla mia porta. Mi sono dimenticata che fosse ancora in casa. Chissà cosa ha fatto in tutto questo tempo in salotto da solo.
“Ragazze posso?”
“Certo tesoro, stai attento a non inciampare tra gli abiti sparsi sul pavimento” lo avverte Allycia intenta ad arrotolare una mia ciocca che proprio non vuole stare a posto.
“Sono riuscito a prenotare all’Alto”io ed Allycia ci blocchiamo improvvisamente e lo guardiamo allibite. Ha prenotate in uno dei migliori ristoranti newyorkesi eletti da Forbes. È il ristorante frequentato assiduamente da Brad Pitt e Angelina Jolie.
“Che c’è? Anch’io ho delle conoscenze importanti” ribatte offeso.
“Oh amore” Allycia gli si butta al collo baciandolo con foga ”appena Brenda se ne va ci divertiamo” sorridono complici.
“Appunto, appena Brenda S-E-N-E-V-A io invece sono ancora Q-U-A” ribatto contrariata di fronte alla loro smielata scenetta.

Sono prontissima. Ho detto a Edric che ci saremmo visti direttamente al ristorante, ma naturalmente lui non sa quale sia, infatti ho contattato un taxi che lo prenderà e lo porterà direttamente al nostro luogo d’incontro. Voglio fargli venire un colpo. Sono sicura che non mi riconoscerà, sono bellissima.

Il mio taxi mi ha portato con un po’ di anticipo come avevo previsto. Il tavolo è al centro della sala. Perfetto. Il cameriere mi fa accomodare sulla poltrona in velluto rosso e ordino già qualcosa da bere che verrà servito naturalmente una volta arrivato il mio accompagnatore.
Eccolo è arrivato e naturalmente non mi ha riconosciuta in quanto do le spalle all’entrata. Ma io riesco perfettamente a vederlo dalle vetrate blu notte di fronte a me, nonostante la luce soffusa.
Mi volto leggermente e i nostri sguardi si incrociano. Gli faccio un sorriso di incoraggiamento e viene finalmente guidato dal cameriere al tavolo. È bellissimo come al solito. È impeccabile, nonostante indossi un look un po’ troppo casual per il posto.
Ma ciò che mi colpisce di più è il suo atteggiamento di disagio per la sorpresa che gli ho fatto.
“Buonasera” mi fa un perfetto baciamano da far voltare un paio di signore qualche tavolo più in là.
“Buonasera a te” rispondo sorridendogli per lo sguardo di apprezzamento nei confronti del mio abbigliamento.
“Sai, non ti avevo riconosciuta. Anzi, appena ti ho vista ho pensato subito di farce un pensierino a quella brunetta al centro della sala”
“Ehi non è educato. Anche se tecnicamente la persona su cui hai fatto il pensierino sono io, tu non ne eri a conoscenza, perciò è come se avessi apprezzato un'altra donna in mia presenza”prendo fiato e parlo più lentamente”non dovevi farmi ricredere sul tuo conto?” batto le ciglia e uso un tono seducente.
“giusto e voglio rendere la scommessa più interessante” gli faccio un cenno con la testa affinché prosegua ”se a fine appuntamento ti avrò impressionato, tu mi dovrai dare un bacio” pensa di fregarmi, ma non ci riuscirà ”certo” rispondo entusiasta.
“Si parla di un bacio vero, a labbra schiuse e con la lingua, non sulla guancia o la fronte”
“Ma…” cerco di ribattere perché mi ha incastrata ”niente ma, ormai hai accettato“ speriamo bene,anche se non credo proprio che possa impressionarmi, positivamente almeno.
“Scusate, siete pronti per ordinare?” ci interrompe un cameriere molto carino.
“Certo, allora io prendo il polpo alla piastra con piselli e per il signore…nodini di vitello con cipolline e pancetta e poi passiamo direttamente al dolce. Tortino al cioccolato per me e per lui panna cotta al cocco. Per il vino, porti qualcosa che ben si accompagni sia con il pesce e con la carne” chiudo velocemente il menù prima che Edric possa ribattere e lo porgo al cameriere.
“Mi consenta di dirle che ha fatto uno ottima scelta di piatti” e con un piccolo inchino e un gran sorriso rivolto a me si congeda.
“Devo proprio dire che il cameriere ha ragione “ esordisce Edric con un sorriso malizioso su quella faccia da schiaffi. Mi sembra di essermi persa qualcosa.
“Come scusa?”
“Il cameriere sta spargendo la voce che al tavolo 9 c’è una bellissima signorina in nero” lo guardo a bocca aperta. Mi ero accorta dello sguardo del cameriere, ma non pensavo che mi sarei dovuta preoccupare di rifiutare un suo probabile invito a fine serata.
“Comunque” continua Edric, arrivando al nocciolo della questione ”lo sai che hai ordinato tutti cibi che io odio?”
“Certo. Ne sono perfettamente consapevole” rispondo mentre appoggio il tovagliolo sulle mie gambe.
“E come fai a sapere questi piccoli particolari della mia vita?”
“Perché IO quando parlo con una persona l’ascolto senza secondi fini” lancio la prima frecciatina.
Improvvisamente scoppia a ridere, ma si ricompone subito all’arrivo del cameriere.
“Potevi almeno dirmi che avevi prenotato in un posto del genere. Credo che il mio abbigliamento non sia adatto”si guarda i jeans blu scuro abbinato con una giacca di velluto nera che abbraccia le sue spalle coperte da una splendida camicia blu notte.
“Non potevo mica perdermi le occhiate indignate delle signore qui presenti per il tuo abbigliamento inappropriato” ribatto sorridente invitandolo a brindare”bon apetit”
La serata procede proprio bene. Edric ha lasciato i suoi piatti quasi intatti scusandosi con lo chef per il suo comportamento maleducato. Come se non bastasse a metà serata il nostro cameriere di fiducia ha avuto il coraggio di dire a Edric di trovare una cravatta da indossare, in quanto questo ristorante richiede un look elegante. E io, prontamente, ho estratto una bellissima cravatta gialla a pois verdi dalla pochette.
“Stai scherzando vero?!” mi  guarda contrariato.
“Signore la prego, la indossi” lo supplica il cameriere. Prende con uno scatto di stizza la cravatta  e va alla toilette degli uomini a sistemarsi.
La seconda parte della cena è molto silenziosa. Edric sta letteralmente morendo di fame e il mio enorme budino al cioccolato non aiuta. Mi sento un po’ in colpa. Io speravo che questi innocenti scherzi ci avrebbero portato ad una lunga sequenza di battute e punzecchiamenti, invece da parte sua ho una faccia a dir poco incazzata e credo anche uno stomaco che brontola.
Prendo la sua forchetta da dolce e l’affondo nel mio budino e l’allungo alla sua bocca.
“Fai ahhhhh”
“Mi prendi in giro?” risponde con un tono piuttosto duro. E va bene me lo merito
“È buono, non lo vuoi assaggiare?” insisto io innocentemente.
Alla fine cede. La fame è troppa. E afferra il boccone che gli porgo.
“Ottimo. Lo potevi prendere anche per me” risponde con un bel broncio da bambino. Gli offro tutto il mio dolce. Non mi va di vincere così. Dov’è il divertimento. Gli sguardi di sfida, le battute.
“Grazie” risponde sincero sorridendomi. Oddio. Ho sentito come un tuffo al cuore.
Forse mi è andato qualcosa di traverso.
“Sai perché odio il cocco? È una storia divertente. Avevo 16 anni, ero in vacanza ai tropici con i miei genitori, avevo incontrato una fantastica bagnina sulla spiaggia e dopo nemmeno un’ora che ci eravamo visti lo stavamo facendo sotto una palma, ma improvvisamente mi è caduta in testa una noce di cocco. Grazie al cielo non mi sono fatto niente a parte un bernoccolo. Tutto è partito da quella volta”
“Se vuoi con il budino do l’ultimo tocco alla tua camicia già deturpata da quell’orribile cravatta” rispondo acida. Non solo il danno, ma anche la beffa. Prima mi umilia con la sua fuga e poi mette il dito nella piaga raccontandomi le sue scappatelle.
“Dai, non fare quella faccia scherzavo! In realtà avevo tre anni durante quella vacanza e una mattina avevo letteralmente scocciato i miei genitori perché volevo un cocco vero. Appena me lo hanno comprato me lo sono dato contro la testa. Avevo visto il film di Tarzan e mi ero convinto che potessi anch’io aprire cosi un cocco” ci guardiamo seri per un momento e poi scoppiamo a ridere.
“Come pensavi di proseguire la serata?”
“Veramente, dopo averti umiliato a morte al ristorante, pensavo di abbandonarti in mezzo la strada e prendere l’ultimo taxi rimasto per fuggire lontano da te”
“E se lo prendessimo insieme questo taxi, per fuggire insieme?” ha lo sguardo un po’ allarmato.
“Edric, io e te stasera non finiremo a letto” ribatto puntandogli un dito contro. Ma lui non mi ascolta si sfila la cravatta lasciandola sul tavolo insieme al conto e mi prende per mano.
“Scusi, avete un’uscita secondaria?” chiede preoccupato Edric al cameriere. Non capisco come mai abbia tutta questa fretta finché non vedo due persone sospette. Sembrano avere delle macchine fotografiche. Potrebbero essere dei paparazzi.
Edric mi tiene ancora per mano mentre imbocchiamo un’altra uscita per poi essere finalmente fuori dal locale. Ma fuori si sono appostati un paio di fotografi. Maledizione, lo hanno rintracciato.
“Ok, utilizziamo un vecchio trucco” finalmente mi rivolge la parola.
“Edric, lascia stare, torniamo a casa ognuno per proprio conto”
“Non se ne parla, ti ho promesso che avremmo avuto un appuntamento e lo avremo” afferma deciso.
Fermiamo un taxi proprio sotto il naso dei paparazzi. Il clamore che si crea lo avevo visto solo nei telegiornali o nei film. Apriamo lo sportello. Entriamo. Usciamo dall’altro sportello e ci infiliamo nel locale di fronte. Però semplice, ma geniale.
Il locale-rifugio  è un pub. Ma non un pub normale dove la gente si fa un bicchierino con gli amici, ma un pub-karaoke. Mi ridesta dai miei pensieri la mano di Edric che mi guida ad uno dei tavolini sotto il piccolo palco.
“Restiamo per un po’ qui. Finché non si sono calmate le acque”
“Lo fai spesso?”
“scappare dai paparazzi? Continuamente” risponde triste.
”No, intendevo escogitare questi piccoli trucchi”
“Quello di stasera è il mio preferito. Fa uscire di testa i paparazzi” ride divertito.
“Mi sa che questa serata non è proprio andata come speravo” si guarda intorno come alla ricerca di un’idea.
“Per me si”
”L’ho notato, solo che ci tenevo veramente a mostrarti un po’ di me”
”E io ci devo credere?” lo guardo con un sopracciglio alzato. Mi guarda anche lui con un sorriso che non riesco veramente a decifrare.
“Mi è venuta un’idea e alla fine resterai cosi di stucco e mi darai quel bacio”
“sogna Ward” si alza dal tavolino e si dirige verso il palco dove inizia a parlottare con il pianista-dj. Oddio. Io odio cantare. Sicuramente vuole farmela pagare per la cena. Scatto dalla sedia e non mi curo degli sguardi affamati degli uomini e invidiosi delle donne. Di certo il mio abbigliamento non è proprio adatto per il luogo.
Afferro Edric per il gomito e lo porto e voltarsi verso di me.
“Io non canto sia chiaro” lo minaccio.
Ma come se non avessi aperto bocca sale sul palco e annuncia un fantastico duetto tra me e lui. Il poco pubblico presente applaude entusiasta dato che finalmente ha riconosciuto Edric. Salgo riluttante sul palco mimandogli tutte le parolacce presenti nel mio vocabolario. Certo lui crede di stupirmi facendomi fare la cosa che più odio al mondo? Cantare di fronte ad un pubblico?
Magari sarò buona e invece di un pugno sui denti lo mordo.
“Signori mi raccomando che questo piccolo spettacolo resti tra noi”e fa l’occhiolino ad un gruppo di ragazzine in prima fila mandandole furori di testa.
Appena la musica parte comprendo subito quale sia la canzone: Total eclipse of the heart.
No no no. Io la adoro, ma è una canzone talmente triste che ogni volta che la sento scoppio a piangere. Ma finita la canzone io glielo faccio ingoiare il microfono.

Ed: Turn around

Brenda: every now and then I get a little bit lonely and you're never coming around

Ok Brenda, stai calma sei partita bene. Non farti distrarre da Edric. Dal modo in cui canta, suona, si lascia trasportare dalle note.

Turn around

Every now and then I get a little bit tired of listening to the sound of my tears
Turn around

Every now and then I get a little bit nervous that the best of all the years have gone by.
Every now and then I get a
little bit terrified and then I see the look in your eyes

Ed: Turn around bright eyes

Oddio mi guarda dritta negli occhi. Forza Brenda, fai uscire quella voce.

Brenda: Every now and
then I fall apart

And I need you now tonight
And I need you more than ever
And if you'll only hold me tight
We'll be holding on forever
And we'll only be making it right
Cause we'll never be wrong together
We can take it to the end of the line

Un momento. Ma questa canzone ha un doppio senso. Lo sta facendo apposta .questa canzone dice che io ho bisogno di lui. Che nel mio cuore c’è un’eclissi che non mi consente di vedere. Mi sta facendo cantare una canzone d’amore per farmi dire queste parole che MAI potrei dirgli.
Che bastardo!!

Your love is like a shadow on me all of the time
I don't know what to do and I'm always in the dark
We're living in a powder keg and giving off sparks
I really need you tonight
Forever's gonna start tonight

Once upon a time I was falling in love
But now I'm only falling apart
There's nothing I can do
A total eclipse of the heart

Once upon a time there was light in my life
Now there's only love in the dark
Nothing I can say
Total eclipse of the heart

Ed: Turn around bright eyes

Brenda: Every now and then I fall apart

Turnaround bright eyes

Every now and then I fall apart

And I need you now tonight
And I need you more than ever
And if you'll only hold me tight
We'll be holding on forever
And we'll only be making it right
Cause we'll never be wrong together
We can take it to the end of the line
Your love is like a shadow on me all of the time
I don't know what to do, I'm always in the dark
We're living in a powder keg and giving off sparks..
I really need you tonight
Forever's gonna start tonight

Once upon a time I was falling in love
Now I'm only falling apart
There's nothing I can do
Total eclipse of the heart ..
Total eclipse of the heart..
A Total eclipse of the heart ..

Però credo che sia proprio facile innamorarsi di Edric e…no no no. Brenda non lasciarti trasportare dalla canzone.

Ed: Turn around bright eyes

Con un sorriso che illumina la sala viene verso di me e mi prende la mano per la seconda volta. Alza le nostri mani intrecciate in segno di vittoria e facciamo un inchino.
Beh, lo devo ammettere mi sono divertita, ma di fronte a lui non lo ammetterò mai.
“Sei bravissima, non capisco perché tu odi cantare in pubblico”
”Allora lo sapevi?”
“Certo me lo hai raccontato alla cena” uh allora mi ascoltava per davvero, non stava solo puntando le tette.
”E allora perché hai insistito tanto stasera?”
”Avevi bisogno di superare questa tua assurda paura” risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Mi sento un po’ in imbarazzo, in fin dei conti mi ha veramente stupita.
“F-forse è meglio che vada” mi accarezza dolcemente la guancia e sorride.
”Ti accompagno al taxi”. Ma appena usciamo dal locale ci investe una vera e proprio tempesta di pioggia. Le strade sono completamente allagate. Il traffico è inimmaginabile, c’è gente che corre ovunque, cercando riparo.
”Maledizione, non abbiamo nemmeno un ombrello” impreca Edric estraendo dalla tasca del jeans un cellulare e chiamando un taxi. Siamo rimasti mano nella mano uno accanto all’altra sotto la tettoia del locale. Nonostante ciò io mi sto  letteralmente inzuppando. All’improvviso sento un tessuto caldo accarezzarmi la nuca. È la giacca di Edric. Si è levato la giacca per coprirmi.
Si appoggia con la schiena al muro ormai bagnato e mi posiziona davanti a se tra le sue gambe con la giacca in testa.
“Spero che tu non prenda freddo. Dovevi portarti almeno una giacca anche se devo ammettere che preferisco le tue spalle nude” non  riesco a controbattere. È stato troppo dolce nei miei confronti come adesso che con la sua mano ha fatto poggiare la mia testa sul suo petto per ripararmi ancora di più dalla pioggia che cade fitta sulla tettoia poco stabile.
“Mi aspettavo qualche risposta pungente o per lo meno uno sguardo contrariato e invece ottengo che ti stringi di più a me” alzo lo sguardo per incontrare i suoi fantastici occhi verdi che hanno fatto sognare migliaia di telespettatrici e che ora guardano solo me con tanta serenità.
“Sei adorabile quando arrossisci così. Sembri proprio una bambina”
Il tempo si è fermato. La sua mano sinistra intensifica la sua presa sul mio fianco, mentre la destra ritorna sulla mia guancia avvicinando il mio viso sempre di più al suo. E ci baciamo. Le nostre labbra si incontrano,si schiudono, si assaggiano. Questa volta non c’è foga come la scorsa volta. È dolce, ma sensuale allo stesso tempo. Mi aggrappo alla sua camicia e vado in punta di piedi per approfondire il bacio. Da parte sua, sento il braccio sinistro che ora avvolge completamente la mia vita. Dopo un tempo infinito ci stacchiamo ansanti. Non ho la forza di guadarlo negli occhi. Da un lato mi sento felice per averlo baciato, ma dall’altro sento di non aver fatto la cosa giusta. Mi sono di nuovo lasciata andare. Si prenderà di nuovo gioco di me.
“Brenda è arrivato il tuo taxi” finalmente ho il coraggio di guardarlo in faccia. Ha le guance rosse, penso per il freddo, e un sorriso adorabile che lo fa sembrare un angelo.
“Torna a casa e fai un bagno caldo, sei fredda” sfiora il mio naso con il suo.
“Ci sentiamo” mi rassicura ”E il prossimo appuntamento sarà organizzato interamente da me” ecco di nuovo lo sguardo malizioso. Non riesco ad emettere neppure mezzo suono. Lo saluto semplicemente con un gesto della mano e salgo sul taxi senza voltarmi. Ho ancora indosso la sua giacca che profuma di lui…profuma di…di bastardo. Non mi devo lasciar abbindolare da un paio di sguardi. È stato bravo stasera, ma lo sarà altrettanto la prossima? Un bip mi ridesta dai miei piani di battaglia.
È un messaggio di Edric:

Girati, occhi lucenti
(Turn around bright eyes)

Mi volto e vedo che è sotto la pioggia e mi saluta sbracciandosi.






Note:
Vorrei ribadire che si tratta di una semplicissima commedia romantica con tutti i clichè che ne comporta, senza pretese, con l'unico scopo di divertire e dare al lettore una lettura piacevole.
Ragione e sentimento diretto da Ang Lee.
   
 
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