Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: SaraRocker    11/01/2013    10 recensioni
serie DxG ^.^
Gwen è sconvolta da un passato che l'ha traumatizzata.
Un giorno incontra Duncan, un ragazzo che ha intenzione di aiutarla, ma lei avrà il coraggio di rivelarle il suo segreto?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*Riciao :'')  oggi ben due aggiornamenti :') è perchè avevo iniziato da un po' a scrivere alla fine sono riuscita a finire proprio :''( Ahimè, siamo all'ultimo capitolo della ff... Spero vi piacerà! :3
è
dedicato a tutti voi lettori, che avete avuto la voglia di leggervi tutti capitoli *o*!!!
E beh, ora vi lascio :') mi raccomando
recensite eh! 

p.s. so già come sarà la mia prossima storia ^_^ yeeee x''D no, vabbè, se vi va, spero la seguirete, sarà molto diversa da questa e decisamente più "d'azione"*



"Duncan devo dirti una cosa... Non posso dirti tutto a metà... Perchè infondo so di tenerci a te e molto..."
"Cosa succede?"
"Vedi... Io..."
Il ragazzo era di fronte al semaforo. Era verde per i pedoni, iniziò ad attraversare in fretta non sapendo quando sarebbe potuto diventare rosso...
"...Ho baciato Jake..."
Si fermò.
Non se ne rese nemmeno conto. Si fermò. In mezzo a quella maledetta strada. E fu in quell'istante che il semaforo si fece rosso, e fu in quell'istante che un'auto passò.
"...Ma non è stato nulla, io... Non so ancora se lo amo... Ecco. Dovevo dirtelo." concluse Gwen. Si aspettava qualcosa, invece, nessuna risposta.
Che avesse attaccato?
"Pronto? Duncan? Ci sei?? Duncan!" nulla. Probabilmente era così. Aveva riattaccato la linea.
Sospirò.
Doveva odiarla. Ed infondo non lo si poteva biasimare... Lei aveva sbagliato tutto. Non si era fidata, non lo aveva ringraziato... Nulla. Non una vera gentilezza da quando l'aveva aiutata con il suo stupido passato.
"S-Sono un mostro..." disse accasciandosi a terra lasciando il cellualre sul letto.
 
Duncan non l'aveva più chiamata... In tutto il giorno. Si sentiva in ansia... Ma che poteva fare?
Sentì il cellulare vibrare: una chiamata.
Agguantò frettolosamente l'oggetto per poi poggiarlo all'orecchio "Pronto?"
"Buongiorno, lei è una conoscente del signor Duncan Smitt?"
"S-Sì... Perchè?"
"Ha avuto un incidente... E' stato investito da un'auto, ora è qui, in ospedale"
Gwen spalancò gli occhi. Lui non aveva mai attaccato "E'-E' grave??"
"Ora è al pronto soccorso... Senza sensi... Lo stanno operando di urgenza... Signorina, la preghiamo di venire al più presto"
"C-Certo! Arrivo subito!" balbettò lei già mettendosi la giacca.
 
Prese un taxi e dopo qualche minuto si ritrovò all'ospedale... 
Era davanti quella porta... Sopra c'era un cartello con su scritto "Chirurgia di emergenza". 
"E' lì dentro..." disse con le lacrime agli occhi iniziando a vagare per il corriodio... 
In quell'istante, si rese conto di quanto lo amasse... Duncan era la sua vita. Lui aveva fatto tutto per lei. E lei aveva dubitato. Troppe volte... Cosa provava per Jake allora? Amore, ma un amore diverso, molto.
Ora, in quel momento era certa di potere dare la vita per Duncan... Ne era certissima. Ricordava tutte le sue azioni... Dolci. Gentili. Uniche. Lui c'era sempre stato.
 
Era a causa sua se ora andava tutto a rotoli. Se lui rischiava la vita. 
A causa dei suoi errori e dei suoi dubbi. Lo amava. Ne era certa. Ma dannazione... Sapeva di amare anche Jake. Sì, ormai lo sapeva. E tra due amori diversi, quale è il più forte? Quale dei due il più vero?
Quello nato per resistere?
 
Sentì dei passi alle sue spalle. Si voltò. Era Adrienne.
"Dov'è?" chiese la ragazza con le lacrime agli occhi.
Gwen indicò con la poca forza che aveva la porta "E' lì... Da ormai un'ora..." disse per poi voltarsi.
"Come è successo?"
"E' stata colpa mia! Eravamo al telefono e... E gli ho detto di Jake e del bacio e lui... Lui si è distratto ed ora sta rischiando la vita!" urlò Gwen piangendo.
"Sì, è stata colpa tua... Da quando ci sei tu, non succedono altro che danni! Prima Jake, poi lui! Io... Io credevo fossi la ragazza giusta per Duncan, ma poi, poi... Poi..." si lasciò andare in un pianto sommesso e doloroso "Poi hai rovinato tutto! TUTTO!"
"I-Io... Scusa" disse senza parole... Non poteva contraddire. Da quando era arrivata a Londra aveva rovinato la vita a tutti... Doveva andarsene. Ora che era guarita, poteva. Sì. Lo realizzava solo ora... Ma era proprio così.
Poteva farsi nuovi amici e lasciare i vecchi a delle vite normali... Felici.
 
 
Poco dopo una barella uscì trasportata da quattro medici che correvano "Presto muovetevi!" urlarono. Sopra c'era Duncan.
"DUNCAAAN!!" urlò Gwen non trattenendosi.
 
Sentiva tutto ovattato. Che era successo? Quel sapore metallico alla bocca. Respiro affannoso. Aprì lentamente gli occhi. Tutto sfocato... E tra tante voci che urlavano una, in particolare, chiamava il suo nome lacerata da una lama... Gwen.
Voleva alzarsi. Urlare che era lì. Che stava bene. Ma non ce la faceva. Era tutto troppo pesante.
 
"Zitta!! Zitta! Tu non hai il diritto di avvicinarti a lui! Lascialo stare! Non venire mai più!! Smettila! Smettila di metterti in mezzo a noi! Ti prego... Smettila... IO LO AMAVO! IO! E LUI SI E' INNAMORATO DI TE! JAKE AMA TE!" finì Adrienne alle prese con una rabbia troppo grande per lei... "Vattene..." disse alla fine rendendosi conto di ciò che le aveva appena detto.
 
"Ami Jake..."
"Zitta. Tu non sai nulla di lui! Perchè lui ama te?" chiese infine come alle prese con una domanda che dipendeva la sua vita o la sua morte...
"Scusa..." si limitò a dire Gwen.
 
Poi corse fuori. Adrienne aveva ragione. Lei stava rovinando la vita a tutti loro. Tutti. Prima a Duncan, poi a Jake e infine anche a lei. Doveva andarsene. Per sempre. Tornare in Canada. Sua madre e suo fratello avevano bisogno. Un disperato bisogno di lei... Sì, vero? A qualcuno lei doveva pur servire...
Corse in fretta a casa.
 
Prese la valigia ed iniziò a infilarci dentro tutti i suoi vestiti: quelli che le aveva preso Duncan, quelli che si erano salvati dall'incendio, ed infine la divisa scolastica...
Aprì il portafoglio. Aveva dentro $25,00, ma sapeva di avere raccimolato la somma giusta per un biglietto.
Andò quindi a cercare per i vari cassetti, finchè non raggiunse i $350,00. Aveva messo insieme i risparmi per bolletta, affitto, cibo e acqua, ma soprattutto anche quelli per il regalo che aveva avuto fino a pochi giorni prima intenzione di fare a Duncan... Ma ormai non sarebbero più stati usati così.
 
Scrisse velocemente un biglietto per la padrona di casa, lasciandoci sopra $50,00 per scusarsi.
Poi, uscì velocemente dall'edificio.
 
Camminava per i marciapiedi londinesi in uno stato di totale desolazione mentre accostava a sè il trolley blu. 
Stava camminando attraverso una piccola vietta commerciale, quando si fermò di fronte un negozio di televisori.
Andava in onda un telegiornale
 
"Un grave incidente è avvenuto quest'oggi vicino a Kandmen Town. Un ragazzo, appena 17enne è stato investito da un'auto. L'autista afferma che il ragazzo era al cellulare e che ad un certo punto si è fermato in mezzo alla strada, e lui non è riuscito a fermarsi in tempo. L'autista è ora fermo in centrale..."
 
Gwen guardava gli schermi con il cuore a pezzi. 
Parlavano di Duncan. Avevano definito l'incidente grave. 
Continuò ad ascoltare...
 
"... E questo è ciò che si sa dell'uomo che era al volante, mentre passando a parlare del ragazzo, è stata avvisata la famiglia. Ora la vittima, Duncan Smitt è stata sottoposta ad un intervento d'urgenza, che è da poco terminata. Il ragazzo si trova ora in prognosi riservata, ma sembra da fonti attendibile dell'ospedale, che sia in condizioni tanto gravi da potergli essere ancora fatali. Sono state riscontrare più fratture nel corpo, e un'emorragia interna che si è cercata di fermare, ma di novità certe nulla, purtroppo a livello cerebrale non si sa ancora niente, e questo preoccupa più del resto i medici."
 
"Duncan..." 
 
Senza rifletterci si voltò dall'altro lato abbandonando la valigia su quel marciapiede umido per poi iniziare a correre nuovamente verso di lui...
 
Correva con tutta se stessa mentre il terrore le attanagliava il petto. La paura di perderlo, per sempre. E pensare che fino a poco prima programmava di lasciare Londra. Anche quello comportava non rivederlo più.
"Duncan!"
Correva con tutta la sua anima.
Sperava solo che quella stanchezza non arrivasse. 
E così fu. C'era qualcosa, che la spronava a non cedere. No. Avrebbe continuato a muoversi fino a raggiungerlo. Non poteva lasciarla. Lei ne aveva bisogno. Doveva sentirlo vicino. Sentirlo al suo fianco. Respirare. Parlare. Toccarla. Abbracciarla. Lui doveva ancora curarla. Dovevano ancora fare troppe cose... Lei, lei lo amava.
Lo amava con tutta se stessa.
 
Era quello. L'amore vero. Qualcosa per la quale, nel caso fosse morto se ne sarebbe andata anche lei. Lo sapeva.
Ora capiva.
Capiva tutto.
Era quello a farla correre così, senza mai fermarla. Lo avrebbe raggiunto. In un modo e nell'altro sarebbero stati insieme. Vivi o meno. 
Questo era tutto ciò che lei desiderava.
 
Jake era casa. Confuso.
Si sentiva strano... Adrienne lo aveva totalmente destabilizzato. Perchè lo aveva trattato in quel modo?
Lui non si sentiva di avere sbagliato... Forse, aveva detto qualcosa?
Prese un respiro, mentre accendeva la tv e gli si parò di fronte un telegiornale... Lo guardava annoiato, finchè non sentì un nome "Duncan Smitt"
Spalancò gli occhi.
Per poi correre fuori da casa verso la clinica di cui aveva sentito il nome. 
Perchè? Perchè quell'idiota non si era mosso? Perchè?
Ad un certo punto vide di fronte a lui quella figura che riconosceva benissimo. Gwen. Correva anche lei verso Duncan. Lo sapeva.
 
Si fermò come preso da una confusione totale... Si aspettava di essere lacerato mortalmente, invece, lo accettava.
Non doveva essere così.
Perchè non piangeva?
Perchè?
Perchè non soffriva come aveva fatto lei tutte le volte che si era sentita confusa?
Sospirò. Qualcosa si sgretolava dentro di lui.
Lui... La amava?
O no?
 
Forse... Aveva sbagliato tutto il tempo? No... Lui... La amava, sì, ma non in quel senso... Era un amore fortissimo, ma non era qualcosa oltre la vita. Era un amore unico e bellissimo, ma non era lo stesso che provava lei per Duncan. Questo lo sentiva. Ecco perchè poteva accettarlo.
 
RIprese a correre. 
Piangeva. Dopo tanto piangeva. Per loro. Perchè lui ce la facesse. Per dare loro un dannato lieto fine che lui si era ostinato a toglierli.
La amava, sì, ma non era la stessa cosa. Non era così forte. 
 
Gwen entrò in fretta non appena si ritrovò di fronte all'edificio.
"Duncan Smitt! Mi dica dov'è! Io sono la sua ragazza! La prego!" urlò ad unìinfermiera
"Venga" arrivarono in un corriodio spoglio dove si trovava anche Adrienne "Mi dispiace, ma non si può entrare" disse la donna per poi andarsene.
 
Le due ragazze rimasero sole "Mi dispiace... Per prima... E' solo che lui... E' mio fratello e lo amo con tutta me stessa... Io non posso crederci che per amore è finito così... E poi Jake... Lui non so nemmeno io da quanto provo un sentimento simile per lui..."
"Non devi scusarti... Scusami tu. Io non amo Jake. Non in quel senso comunque. Io ho bisogno di Duncan. Se lui ora morisse... Io... Io non sopravviverei nemmeno. Ci sono troppe cose che... Troppe promesse..." Disse Gwen iniziando a piangere.
 
Poco dopo arrivò anche Jake con il fiatone.
Si affacciò al vetro della porta. Non si vedeva nulla "Duncan è dietro una tenda... Non so perchè..." sussurrò Adrienne cercando di asciugarsi le lacrime inutilmente.
"Calmati Adry... Vedrai che starà bene" disse lui avvicinandosi a lei fino ad abbracciarla.
Gwen rimase in silenzio, seduta a terra con la schiena contro il muro.
Non ci credeva. Non poteva essere vero che Duncan sarebbe morto. Che il mondo per lei si sarebbe fermato. 
Non poteva accettare una tale ingiustizia... No.
Non poteva accettare che qualcosa che per lei significava tutto stesse per sparire per sempre dalla faccia della terra senza che tutti se ne accorgessero. E poi... Stava accadendo tutto quello, senza che lei potesse rivederlo.
 
Si alzò. 
Andò contro la porta e iniziò ad abbassare frettolosamente la maniglia. Era chiusa a chiave.
Continuò così iniziando anche a spingere sperando di forzare la serratura.
"Cosa fai?" chiese Jake guardandola
"Io devo vederlo! Devo... Non può essere che lui morirà così... Che io non possa dirgli addio! Devo vederlo..."
"Lui non morirà! Devi solo sperare!" continuò il ragazzo
"E se non servisse? Ho passato 3 anni della mia vita a sperare! E la verità è che solo sperare è inutile! La verità è che farsi dannatissime congetture su qualcosa di tanto relativo è l'abitudine umana più patetica! Ammettilo anche a te stesso che proprio ora, stai vacillando! Che hai paura che lui, il tuo migliore amico muoia! Ammettilo dannazione! Io, non passerò queste ore a sperare! Io cercherò di rivederlo almeno una volta! DI parlargli perchè non possono vietarmelo! Io ce la farò..." disse infine Gwen mentre la sua voce andava con il lacerarsi dal dolore... Quella porta in metallo era troppo forte, ma lei non sarebbe rimasta con le mani in mano.
 
Poi, sentì aggiungersi una spinta alla sua, di Adrienne.
"Anche io credo che sia inutile... Che se morisse, avrei per sempre il rimpianto di non avere potuto rivederlo... Lui è mio fratello"
 
Jake le guardò qualche istante...
Lui continuava a mostrarsi positivo quando in realtà l'ansia lo coglieva come un leone.
Si avvicinò alla porta "Ferme..." disse scostando le due ragazze per poi prendere tra le proprie mani la maniglia e iniziandola ad abbassare con forza mentre spingeva con tutto se stesso.
Alla fine sentì la porta farsi leggera ed aprirsi.
Entrarono.
 
Duncan era ricoperto di gesso. Sdraiato su un letto con dei cavi che rilevavano il proprio battito cardiaco attaccati a un monitor.
 
Un respiratore gli corpiva la bocca, e al polso sinistro porlava una flebo.
"Duncan..." disse Gwen guardandolo.
Gli sfiorò lentamente il volto.
Adrienne non sapeva che dire... Suo fratello era bloccato in un letto con i battiti cardiaci fin troppo lenti e instabili.
"Gwen" la voce di Jake si levò nella stanza "Tu, parlaci, noi andiamo a controllare che non arrivi nessuno..." disse il ragazzo sorridendole.
 
Gwen gli sorrise di rimando.  Lui aveva capito. Era un muto accordo quello tra i due. Conoscevano uno i sentimenti dell'altro, e non era lo stesso. 
Si rendevano conto di avere commesso errori su errori solo per scoprire se stessi in un viaggio arduo e sporco, ma alla fine si erano compresi, e quello era ciò che importava davvero.
 
La ragazza si avvicinò a Duncan, poi iniziò a sussurrare "Ciao... Sono Gwen... Mi riconosci? Beh... Io volevo solo dirti che ti amo. Che sei sempre stato tu quell'amore che avevo cercato... Tu... E che non puoi andartene... I-Io... Senza di te non sono niente! Io... Io ho bisogno del tuo amore... Tu mi devi ancora curare! Come farò senza i tuoi abbracci? O senza te al mio fianco? I-Io... Io mi sono sbagliata... Ti ho fatto soffrire, e ora a causa mia sei qui... Ti prego, ti prego, alzati... Apri gli occhi e parla. I-Io me ne andrò, non voglio mai più infastidirti, ma almeno una volta, fammi sentire la tua voce... Fammela sentire e sparirò per sempre.... Io ti amo..." disse infine non facendocela più. 
La sua voce era andata con il calare in un pianto sommesso ed ora si ritrovava con il viso chinato su quel letto mentre le lacrime bagnavano incessantemente le lenzula.
 
Era  tutto così difficile da accettare.
Troppo.
 
Il mondo è una fogna di rimpianti, si ritrovò a pensare mentre posava in un ultimo caldo bacio le sue labbra sulla fronte di lui.
 
Si alzò per poi voltarsi.
Jake e Adrienne la guardavano anche loro piangendo.
Fece per raggiungerli ma non ci riuscì.
 
Fu un tocco. Leggero, che la paralizzò.
Poi un sussurro "No..."
 
La ragazza si voltò incerta se avere ragione, e quando vide Duncan con gli occhi aperti senti il cuore scaldarsi di sollievo, sorpresa e troppo amore... 
 
"Duncan?"
"Non... Non andartene.... Mai" disse affaticandosi nel parlare.
Gwen si chinò nuovamente verso il letto per vedere bene l'amato "Oddio... Non me ne andrò  mai! O-Oddio Duncan! N-Non parlare... Ti affaticherai..."
 
Adrienne e Jake si avvicinarono. Duncan era sveglio. Il battito cardiaco era normale...
 
Era un miracolo...
 
Era come se l'amore avesse salvato la vita di entrambi... 
Gwen prese la mano a Duncan... Sarebbero rimasti uniti, in un modo o nell'altro avrebbero affrontato tutto. Non si sarebbero più divisi.
 
Jake guardava l'amico... Guardò le mani di lui e di Gwen... Era felice.
Poi, guardò la sua e quella di Adrienne. 
Gliela afferrò.
 
Da quel momento in poi, sarebbero stati tutti felici... Sì.
  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: SaraRocker