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Autore: Ariju    11/01/2013    3 recensioni
Dì un po' Sanders, non ce l’hai un nome?- fece lui incrociando le braccia.
Ma che razza di scorbutico e scimmiotico ornitorinco è questo? Pensai.
-Lilith, per gli amici Liz o Lily, ma dato che tu non rientri in questa categoria, mi puoi chiamare Lilith- risposi mettendomi davanti a lui nella stessa sua posizione -a proposito, con chi ho il dispiacere di parlare?-
-Sam Davies, per gli amici Sam, ma dato che tu non rientri in questa categoria, puoi chiamarmi Davies-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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BAD BED

Mi svegliai solo dopo aver fatto suonare il cellulare parecchie volte e con mano molle, mi allungai a spegnere la sveglia delle sette.
Avevo dormito seduta con la testa di Sam in grembo, inutile dire che avevo la schiena a pezzi.
Valutai per un pò l'idea di alzarmi e prepararmi, ma poi decisi che avrei saltato le lezioni.
Certo, sarebbe servito il permesso sia per me che per Sam, ma avrebbero capito...con un pò di fortuna.
Cecai di spostarmi la testa di Sam di dosso, e mi sdraiai anche io. Quando mi stavo addormentando, mi arrivò un messaggio di Emy, che voleva sapere se "avevo ritrovato il mio amore perduto" e gli risposi facendo finta di niente, spiegandogli che non avevo intenzione di andare alle lezioni.
Dopodichè mi misi giù e tempo tre secondi dormivo già.
Erano quasi le undici quando aprii gli occhi di nuovo. Il mal di schiena era quasi passato, mentre Sam non dava segni nè di vita, nè di miglioramento.
Gli appoggiai la mano sulla fronte e sentii che ancora scottava, allora gli provai la febbre mentre io mi vestivo e mi davo una sistemata.
Poi, provai a levargli il termometro senza svegliarlo, ma avevo le mani freddissime (o era lui che scottava) e lo svegliai.
-Ho ancora la febbre?- chiese con la bocca impastata dal sonno.
-Già, trentanove e mezzo. Ora vado in infermeria e a prendere la tachipirina- . Si passò una mano sul viso mentre io prendevo la borsa e aprivo la porta.
-Dormi. E magari mettiti un pigiama, hai una faccia orribile!- gli consigliai e chiudendo la porta, sentii che rispondeva:
-Agli ordini capo!-
Scesi velocemente i pochi scalini e raggiunsi l'atrio della scuola. Poi seguii le indicazioni per l'infermeria e vi entrai.
Era un locale azzurrino che puzzava di garze vecchie e aereosol, pieno di scaffali bianchi a muro.
Chiesi ad una donnina dall'aspetto indaffarato: -Ehm, mi scusi, avrei bisogno di due giustificazioni. Vede, il mio compagno di stanza sta male e non mi ha fatto dormire stanotte, sono a pezzi e....-
-Va bene, ho capito, ho capito...- disse guardandomi amorevolmente da sopra a quegli occhialetti buffi e porgendomi due foglietti di carta firmati e aggiunse: - Senza contare che i ragazzi non sono nemmeno capaci di stare fermi a letto un attimo, ci vuole proprio una dona, per queste cose.
Poi mi fece l'occhiolino mentre io ridacchiavo e uscivo.
Sorpassai anche il cancello del parco, evitando pozzanghere di qua e di la e mi avvolsi nella sciarpa.
La flebile nebbia di Londra avvolgeva le macchine dei pendolari e i piccoli ombrelli dei passanti, ed ebbi qualche difficoltà a riconoscere l'edificio che doveva essere la farmacia.
Quando vi uscii con una scatoletta di tachipirina e altri semplici medicinali, pensai di fare un salto al negozietto di alimentari sull'altro lato della strada.
Comprai acqua, frutta, pomodori, insalata, pane, formaggio e affettati, riempiendo una grande borsa e ritornando finalmente alla scuola.
Quando tornai in camera, Sam era ancora sdraiato nel letto, apparentemente addormentato, ma almeno si era cambiato.
-Dormi?- dissi appoggiando la borsa e mettendo tutta la spesa nel frigo.
Fece schiccare la lingua, poi disse: -Ora non più....-
-Ha.Ha.Ha, ma che simpatico, dai, ora alzati...- risposi io, estraendo una piccola pillola dalla confezione e buttando via la scatola di tachipirina vecchia.
-Mmmm, perchè?- mugolò tirandosi le coperte fino al naso.
-Perchè devi mangiare, scemotto!- e detto questo mi avvicinai e con un gesto fulmineo gli strappai dalle mani la coperta e lo scoprii del tutto, solo che....
-Sam, ma sei matto?! Non puoi dormire in boxer con quasi quaranta di febbre!- dissi scandalizzata, vedendolo in maglietta e mutande.
-Dai Lilith, non ho più pantaloni della tuta, gli ho bucati tutti!- disse cercando la coperta con gli occhi ancora chiusi.
Allora mi avvicinai al mio armadio e gli lanciai una tuta blu mia.
-Mettiti questa, allora, e siediti, che devi mangiare qualcosa- dissi afferrando dal frigorifero qualche confezione di mozzarella, frutta, affettati e insalata.
-Devo proprio?- chiese, infilandosi però i pantaloni della mia tuta e alzandosi a sedere.
-Si, ho anche fatto la spesa, non puoi dire di no- e così dicendo, gli diedi in mano un piatto trovato nell'anta del frigo con affettato e insalata, mentre io mangiavo mozzarella e pomodori.
-Ah, finalmente cibo decente, non so proprio cosa farei senza di te!- disse innocentemente, senza notare che alla sua affermazione io mi ero irrigidita e avevo iniziato a ricordare i pensieri del giorno prima.
Poi però mi guardò con gli occhi lucidi per la febbre e chiese: -Che c'è, tutto bene?-
-Si, si, certo, non ti preoccupare...- dissi fingendo un tono normale, che a quanto pare non servì a molto, dato che mi disse: -Mmmm, se certo, come no. Dai vieni a sederti qui- indicò il letto accanto a lui, e con gli occhi bassi mi avvicinai fino a sedermi.
Per un pò rimanemmo in silenzio, poi io dissi delle giustificazioni che avevo ottenuto per me e per lui.
All'inizio smise di mangiare, poi con aria sorpresa e seria disse: -Sei un genio-
Il modo in cui lo disse, però mi fece scoppiare a ridere come una scema! La sua faccia allora prese un'espressione offesa, ma poi sorrise.
-Grazie Liz, davvero, per tutto. Non so come fai a sopportarmi...- confessò.
-In effetti non lo so nemmeno io, certe volte. Ma comunque, mi spieghi perchè mi chiami Liz?- chiesi aggrottando la fronte come i bambini.
-Beh, perchè mi piace....e poi perchè chiamavo così una vecchia amica. Lei però si chiamava Sophia. Non chiedermi cosa c'entra, perchè non lo so......-
Ridacchiai piano, poi Sam si rimise a dormire.
Non sapevo che fare, così mi misi alla scrivania e presi una penna. All'inizio pensai di scrivere una poesia, ma poi, dato che non mi veniva in mente nulla, iniziai a scarabocchiare.
Ogni tanto, guardavo lo scimmione per vedere che non si agitasse, poi decisi di fargli un ritratto mentre dormiva.
Ci misi quasi un'ora, ma il risultato fu bellissimo. Avevo sempre amato disegnare, ma tutte le volte che lo facevo, avevo l'abitudine di finire i miei lavori e poi buttarli.
Tuttavia, non so per quale motivo, non feci lo stesso con il ritratto, ma lo nascosi sotto una pila di vestiti miei nell'armadio: se Sam lo avesse visto, o peggio, se EMILY lo avesse visto, sarei morta di vergogna, poco ma sicuro.
Nel pomeriggio venne a trovarmi Daniel, dicendo che Emily non voleva rischiare il contagio e che aveva spedito lui a vedere com'era la situazione.
Dopo aver fatto quattro risate insieme, si svegliò Sam e Dan se ne andò fuori dai...papillon.
Aspettammo l'ora di cena io ascoltando la musica e lui dormendo e svegliandosi ogni dieci minuti e poi mangiammo qualcosa di veloce.
Dopo, mentre lui si faceva una doccia veloce, io dovetti ripassare la lezione del giorno dopo, e andai avanti anche dopo che lui si era messo a letto un'altra volta (gli era di nuovo salita la febbre nonostante la tachipirina).
Poi però, dato che rischiavo seriamente di diventare cieca a studiare con quella luce, mi misi il mio amato pigiama e m'infilai sotto alle coperte.
Quando mi stavo per addormentare, Sam mi chiamò: -Liz? Vieni qui che ti scaldo-
 

Dopodichè, senza aspettare la risposta, allungò un braccio e prendendomi da un fianco, fece aderire la mia schiena al suo petto.
Ci addormentammo così, mezzi abbracciati e stranamente rilassati.

NOTE:
Yeeeee, eccomi di nuovo quiiiiiiii!!!!!!!!
Grazie, grazie, non applaudite (?).........
Sono molto contenta delle recensioni, come sempre.
PS: sto scrivendo una storia su una ragazza un pò matta un pò no ambientata a Parigi. La protagonista si chiamerà Julie.....;-)
Vi farò sapere quando pubblicherò.........Alla prossima, popolo di efp.
Julia
  
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