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Autore: Satyros_    11/01/2013    2 recensioni
(Het, con un pizzico di Slash e FemSlash.)
Le stelle erano infinite. Eppurre volevo contarle. Tutte, dalla prima all’ultima.[...]Sentii dei rumori, attorno a me. Non ebbi paura, erano i rumori della natura. Ma tutto peggiorò, quandi concepii che si trattava di passi.[...]
Se c’era davvero qualcosa di cui avere paura non era Madre Terra, ma L’uomo. Spalancai gli occhi, e mi sedetti sulle ginocchia, allerta. Sperai fosse qualche forestiero, nulla di chè.
«Ciao!» Sentii alle mie spalle.[...]Mi voltai, e lo vidi. Un ragazzo alto, snello, in una improbabile tenuta da Smoking.
« Ero al Bar, dovevo andare in bagno…ma c’era troppa coda, così sono passato per il retro, per addentrarmi nel bosco, ma cedo di essermi perso…»
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Nuovo personaggio, Paul McCartney , Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Strange Days -

Strange days have found us

And through their strange hours

We linger alone

Bodies confused

Memories misused  

As we run from the day

To a strange night of stone
[The Doors]

 
 

 

Melissa's Point Of View
Mi vestii in fretta, ed uscii. Dovevo assolutamente andare da Angel Rosati, la mia unica amica Liverpooliana con cui avevo stretto amicizia, nell’ultimo mese.
Mi diressi verso casa sua, totalmente intenzionata a raccontarle ciò che mi era appena successo. Di solito odiavo rapportarmi con gli altri, ma Angel era diversa. Aveva la mente aperta, ed era una sognatrice, come me. Una ragazza senza barriere ne frontiere. Un volta mi confessò che se un giorno ci fosse stata una ragazza speciale per lei, non si sarebbe fatta problemi ad avere una relazione con lei. Angel era bisessuale, per questo punto di vista, nonostante non avesse mai avuto rapporti con una donna. Ed io l’ammiravo. Non potevo far altro che ammirarla, perdchè io non sarei mai riuscita ad aprirmi così, al mondo.
Mi ritrovai difronte a casa sua, o meglio difronte alla sua villa. Era un’enorme casa color Avorio, in stile Vittoriano, il marmo che ornava le colonne bianche, era venato di un color lapislazzulo, che si estendeva pittoricamente lungo tutte le colonne in stile Traiano. Sospirai nell’invidiare cotanta magnificenza.
Suonai ripetutamente il campanello, fino a che non spuntò Angel dal portone in Ciliegio della Villa.
« Mel, che ci fai qui?» mi chiese, decisamente felice di vedermi. Una volta nella sua stanza le raccontai di Paul.
«Lo rivedrai domani sera? Oh Mio Dio, Melissa! Dobbiamo subito pensare a conciarti decentemente, è il tuo primo appuntamento con un ragazzo che non sia… tu-sai-chi!» Esclamò felicemente. Ripensai un attimo al fatto di quel Tu-sai-chi, sottointeso. Non ricordavo di averle raccontato mai di Sam. O forse mi era sfuggito.
« Domani, hai detto che viene lui da te verso le sei, vero? E suonano alle dieci. Mi sembra poco ragionevole, sai?» mi domandò. In effetti era vero, ma feci spalluccie, per sentire cos’aveva in mente Angel.
« Bene, vorrà dire che tu sarai a casa Rosati alle quattro in punto, non mi interessa nulla del tuo insegnante privato, digli che hai la febbre e che non venga!» esclamò esuberante. Significava che avrei dovuto annullare ogni appuntamento con Jack, il mio insegnante privato. Proprio così, per il mio effettivo mese a Liverpool, avevo un insegnante privato Italobritannico a mia disposizione, perché io non perdessi lezioni, finchè mi trovavo nel Regno Unito.
« E come faccio ad annullate tutto?» chiesi sconvolta, non potevo certo presentarmi a casa del mio insegnante e digli: “salve, domani avrò la febbre, non venga!”.
« Ho un telegrafo, ci arrangeremo con quello. Voglio che tu ti tenga libera per il tuo primo appuntamento, col ragazzzo più bello di Liverpool!»
« Non era Stuart Sutcliffe, il ragazzo più bello di Liverpool?» le domandai, in base ad un’affermazione fatta tempo addietro.
« Cara Melissa, devi sapere che Stu, è il mio segreto amore; ma se il McCartney che intendi tu, è quello che credo che sia, allora è proprio il caso di dargli il titolo di “Ragazzo più Bello di Liverpool, dopo Stuart e Lennon!”» Concluse incrociando le braccia. Adoravo Angel, sapeva sempre come farmi ridere!
  ***La giornata seguente, alle Quattro e mezza, casa Rosati.***
Angel era femminile, decisa, intraprendente, e con un anno di esperienze in più, alle sue spalle. Proprio così, Angie aveva Dicassette anni, e tra lei, e Paul, mi sentivo davvero piccola. La ragazza dai lunghi capelli castani, e gli occhi verdi, era li, difronte a me, intenta a truccarmi e darmi delle dritte su come mi sarei dovuta comportare. Aveva assolutamente bandito il mio stile Mascolino ma elegante, ispirato a gli anni d’Oro di Coco Chanel, la donna che aveva rivoluzionato il mondo della femminilità, Portando le donne alla pari con gli uomini; Almeno nel campo del vestiario.
« D’accordo, Mel, tu hai un gran bel decoltè che ti invidiamo tutti, ma che tieni sempre nascosto sotto quelle camice a quadri da campagnola, per cui, basta camice, bretelle e calzoni Tartan di stoffa. Non sei un uomo, e non hai nemmeno Quarant’anni, ragazza! Quindi vediamo…» disse addentrandosi nella sua infinita Cabina-Armadio. Se ne uscì con un intimo di pizzo bianco, un vestito in stile Monroe sui toni del blue Navy, e – per mia fortuna – decisamente meno scollato dell’originale indossato da Marilyn Monroe!
« Bene, tu indossera questo intimo, nel caso la serata proseguisse per il meglio, poi, questo vestito Blue Notte, che abbinerai ad un tacco bianco che andrà a riprendere il pizzo del reggiseno, che farà anche da ornamento alla scollatura del vestito, poi ti presterò anche il mio collier di perle, e gli orecchini – di perle anche quelli – così sembrerai una donna di gran classe…in quanto ai tuoi capelli, Ahi mè, non si può far nulla!» esclamò con vero fare da stilista, il suo sogno nel cassetto. Angie aveva un’occhio speciale per la moda, amava lo stile Pin-Up, che aveva regnato durante la seconda guerra mondiale, ai gloriosi tempi di Rosie La Rivettartice.
Amavo questo suo lato rivoluzionario. Ma odioavo quando voleva che la sua rivoluzione interiore, divenisse anche mia. Infatti mi sentivo maledettamente a disagio con quegli indumenti. Soprattutto i tacchi. La storia dei tacchi era nata all’inizio del Milleottocento, i primi tacchi erano indossati dalle Prostitute dei Lupanari francesi. Non volevo sembrare una maledetta prostituta! Tanto meno Francese!
« Angie, apprezzo la tua ottima capacità, ed il tuo infallibile fiuto, nel evidenziare il meglio delle persone, ma… mi sento a disagio con la gonna, e con i tacchi, e… con tutto qusto trucco, mi sento… un prostituta!»
Esclamai, cercando di far cambiare idea alla mia amica, che invece si ritenne offesa.
« Non se ne parla nemmeno, le prostitute non sono minimamente paragonabili al tuo aspetto, Mel, tu emani Charm da tutti i pori, ora non sembri più una donna che vuole lanciare un messaggio di allerta a gli uomini, ma ora sei una donna più sicura, e non dimostri i tuoi insulsi Sedici anni!» Tentò di propinarmi in testa le sue intenzioni, con quel suo Parlar Forbito, capace d’incantare chiunque. Chiunque tranne me! Le conoscevo benissimo anche io, le tecnice del Parlar forbito e della psiocologia inversa!
«no, non se ne parla, non voglio dare l’impressione di essere una…facile!» Vidi Angel stringere i pugni.
« Maledizione, Melissa, non rompere le palle, suvvia! Lamentati ancora, e giuro che ti appesantisco talmente tanto quel trucco da farti apparire come una Geisha Giapponese!» Mi minacciò.
« Fai pure, le geishe non sono prostitute! La Geisha è un’artista intrattenitrice, che fa culto delle sue arti per intrattenere e divertire i…» Non feci in tempo a finire la frase, che Anglie mi tappò la bocca
« Risparmiami la lezione di storia Orientale Mel! non ti lamentare, vedrai che mi ringrazierai!» disse spingendomi letteralmente fuori da casa sua.
« E prenditi questa, ti servirà a non congelare dal freddo!» disse lanciandomi una giacca color avorio con rifinizioni Blue, probabilmente appartenuta ad un completo da Tailleur.
In primo piano, tentati di camminare con quegli stramaledetti trampoli, neanche fossi una trapezista!
Rischiai di slogarmi le caviglie almeno dieci volte, prima di raggiungere casa mia, e chiudermici dentro, attendendo le sei, ed attendendo Paul.


Little Girl Blue:

SALVEE! da quanti secoli che non aggiornavo 'sta noia. Lo so, non vi prende per nulla. Neppure a me piace. Ultimamente sto scrivendo sempre peggio - DAMMIT JANET! (cit. Rocky Horror) - e quindi i miei elaborati fanno mpiangere un cieco.
Non so che dire. Si va di male in peggio, poi ho cominciato il 2013 (BUON 2013 A TUTTI, SCUSATE IL RITARDO!) proprio di merda. E' morto un professore nella nostra scuola, ed ho 4insufficienze da recuperare!!
Fortutanamente nessuna materia artistica. Almeno in quello me la cavo D:
Almeno così credevo.

BUONSALVE A TUTTI.
 

   
 
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