Fanfic su artisti musicali > Big Bang
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Autore: Crea_my    11/01/2013    2 recensioni
Salve a tutti ^^ volevo semplicemente dire che sono un fan del kpop da pochissimo tempo e i gruppi che amo di più sono i B.A.P e i Bigbang, inizialmente tifavo per il TOPRi (se si dice così lol) ma poi ho approfondito i miei "studi" su Zelo e Ri e li trovo carinissimi ;;
"trovava affascinante il modo in cui digrignava i denti quando quelle ciocchette di capelli gli coprivano imperterrite gli occhi e la strana maschera che portava sul collo e che gli copriva anche il mento di sicuro portava con sé una motivazione, o forse era per far scena, comunque sia intorno a quelle poche caratteristiche si creava un bel personaggio. Un personaggio che a SeungRi piaceva e si spaventava pensando a quanto questo sarebbe potuto durare."
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La situazione era alquanto strana e difficoltosa, fino a quel momento non aveva mai messo in dubbio ciò che voleva costruire con il suo Hyung, non si era mai ritrovato a poter parlare, a poter esprimere la vera essenza della sua personalità…con il suo TOP era solo…il passivo.  Non riusciva a fare discorsi seri o a imporsi, e non era per l’età, ma per il temperamento del ragazzo.

Guardò il ragazzino sospirare, lo vide abbassare lo sguardo e darsi una spinta nella sua direzione, studiò i suoi occhi e furono l’ultima cosa che vide perché poi qualcosa lo portò a chiudere i suoi. Un bacio. E si lasciò portare com’era solito fare con il più grande, ma questa volta era lui a dover muovere i giochi, era l’altro che gli chiedeva i comandi, con quella richiesta silente dischiuse le labbra strizzando gli occhi come per bloccarci dentro i rimorsi, i sensi di colpa, li lasciò tutti intrappolati fra le pieghe delle palpebre contratte mentre acconsentì al tacito accesso andando a bagnare le labbra del biondino con la propria lingua lasciandole poi conoscere la gemella, e gli sembrò strano come quei due pezzi di carne si abbracciarono fra loro con estrema eleganza, come se in realtà si conoscessero già, o addirittura come se fossero stati creati per quello. Fu una danza lenta la loro, fra movimenti languidi che le loro labbra incastrate riuscivano appena a compiere data la tensione della situazione, solo quando il più piccolo gli posò una manina sulla guancia si fermò, quelle labbra non portavano il suo sapore, non erano impregnate del suo calore e non riusciva a identificarle, quelle di TOP invece sapevano di lui per quanto le aveva baciate, gli sembrò sbagliato, ma non volle ammetterlo e provò a metterla su un piano sfavorevole all’altro sperando, forse, che lui si sarebbe allontanato.

-Mi stai sfiorando.-

-Direi di sì.-

-Questo…non va bene.-

-Seung…hai aperto la bocca.-

-E’ che mi sono lasciato andare…-

-No Seung..- e si avvicinò ancora di un goffo passetto –I nostri respiri si sono mescolati, hanno vibrato insieme, lo sentivo dritto nell’orecchio il tuo. Ho sentito a distanza il tuo battito cardiaco e il mio che lo copriva, e so che per te invece è stato il contrario, quindi anche il tuo batteva forte. Le tue labbra hanno accettato la chiamata delle mie…e sento che stanno per richiamare…-

Di sicuro quello non era un ragazzino di sedici anni.

Era il suono della sua voce a chiamare un bacio, non le sue labbra come credeva lui. Era l’accento che dava ad ogni parola, era il tono tenue, come cadenzava respirazione e voce, come il fiato leggero che gli usciva dalle labbra così libidinosamente schiuse gli sbatteva sulla pelle. E come il cobra sviene ad occhi aperti e si lascia portare dal suono del flauto così lui chiuse gli occhi facendo rincontrare le loro bocche protese, desiderose, e per fortuna tenevano gli occhi chiusi altrimenti se ne sarebbero resi conto. Di come si volevano in quel momento.

Non fecero l’amore. E nemmeno sesso. Non volevano rovinarsi più di come avevano già fatto. Semplicemente il più grande, accorgendosi del sole ormai calato, constatò che era ora di mandare via il più piccolo.

-Vieni con me, ti accompagno a casa.-

-Si Hyung- annuì il più piccolo alzandosi dal letto mentre si inumidiva le labbra, quelle dannate labbra, Seung le aveva fissate per tutto il tempo nella speranza, forse, di trovarsele abbastanza vicine da poterle rubare un’altra volta. Ma così non fu. SeungRi munendosi di chiavi e cellulare era già uscito di casa e stava solo aspettando il ragazzino per poi richiudere la porta del dormitorio e montare in macchina prendendo la prima via per arrivare di corsa all’altro dormitorio.

Durante quel breve viaggio erano rimasti zitti, sospesi dall’imbarazzo probabilmente, ogni tanto la mano del più grande finendo sul cambio andava a sfiorare il ginocchio di Jun e a entrambi veniva a mancare un battito, in quello spazio angusto si scambiavano sguardi di sottecchi, senza farsi notare. 

Erano giunti sotto il portico dell’edificio e si stavano giusto salutando..

-Allora…ehm…ci vediamo domani per le prime prove del programma-

-Possiamo fare coppia Seung? Nel programma…potremo usare come scusa il fatto che siamo Maknae, potrebbe andare..-

  
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