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Autore: LizTheStrange    11/01/2013    3 recensioni
— Stiamo aspettando.
— E che aspettate precisamente, Fluggerbutter? Spiegamelo, così posso capire perchè diamine ce l’avete così tanto con me. — sbraitai, incerta se piacchiare lui o picchiare me per non essere riuscita a rimanere zitta.
— Hai persino il coraggio di chiederlo? — gesticolò Minty, e dalle sue parole fu semplice comprendere che se avesse potuto mi avrebbe già tirato il suo kart in testa. Peccato che non poteva. In un modo o nell’altro, io ero uno dei personaggi più giocati della console. Esattamente dopo il glitch.

[Sugar Rush Racers | One-shot]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Taffyta Muttonfudge
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scuse accettate...
forse.
 
Minty, Rancis e Swizzle mi spintonavano in modo che mettessi in moto i piedi, ma non avevo la minima intenzione di farlo. 
— Avanti, Taffyta — fece Rancis fermando la combriccola e guardardomi di traverso. — È una cosa che hai fatto tu e ti vai a scusare tu
Detestavo Rancis in quel momento persino più di quella volta che Candlehead mi aveva detto che gli piacevo. 
Inarcai un sopracciglio e incrociai le braccia, ammutolita, sperando che a partire da quel gesto quell’idiota percepisse il messaggio. Tutti mi stavano osservando, persino Crumbelina, che non è una che si fa più di tanto i fatti degli altri. Nonostante tutto, però, riuscii a mantenere inespressiva la mia faccia anche se in mente mia li stavo maledicendo uno ad uno.
— Stiamo aspettando. 
— E che aspettate precisamente, Fluggerbutter1? Spiegamelo, così posso capire perchè diamine ce l’avete così tanto con me. — sbraitai, incerta se piacchiare lui o picchiare me per non essere riuscita a rimanere zitta.
— Hai persino il coraggio di chiederlo? — gesticolò Minty, e dalle sue parole fu semplice comprendere che se avesse potuto mi avrebbe già tirato il suo kart in testa. Peccato che non poteva. In un modo o nell’altro, io ero uno dei personaggi più giocati della console. Esattamente dopo il glitch.
A questo punto, è giusto che voi sappiate che io non ce l'ho con Vanellope non più, almeno. Il punto è che lei è un glitch. Per sua scelta, capite. Quindi non mettetevi a pensare che io usi questo termine contro di lei, per offenderla. Oh, no. C’è stato un tempo che io avrei tanto voluto essere come lei, alla mia programmazione, credo. Poi Candito ci ha messo in testa tante di quelle cattive idee su di lei che non è bastato solo l’intervento di quello Spaccatutto dalle mani enormi per farci tornare la memoria. Abbiamo dovuto spesso convincerci e riconvincerci che lei non era un corridore pericoloso per la vita stessa del nostro videogioco. Tuttora a volte mi domando e se glitchasse per sbaglio sullo schermo dei giocatori? Era probabilmente per questo che era nata tutta questa storia.
— Potresti almeno degnarci di una risposta? — mi domandò, in un tono plausibilmente supplichevole, Snowanna. — Non riesco a capire minimamente che ti passa per la testa e questo mi manda in confusione. 
Candlehead la guardò con fare comprensivo. — Io invece sono in confusione dall’inzio. 
Per poco non scoppiai a ridere. Mi ero dimenticata quanto quella testa di candela fosse vulnerabile e ingenua. Mi limitai a soffocare un ghigno.
Rancis osservò prima a terra, evidentemente stava pensando a cosa fare, e poi rialzò gli occhi improvvisamente, incrociando i miei. Non ho la minima idea del perchè ma avvertii una sensazione calda sulle guance che non sopportai.
— Va bene. — disse allora Crumbelina, era la prima volta che la sentivo parlare in quel giorno. Quando mi guardò negli occhi percepii un bagliore malizioso. — Vorrà dire che se non se la sbriga da sola vuol dire che ha solo paura. 
In quel momento la sensazione di rossore sulle gote si tramutò in un fuoco vivo di rabbia. Non pensavo che sarebbe mai successo ma persino Rancis mi diede della codarda, seguendo la massa che si stava sciogliendo e riversando un po’ da una parte un po’ da un’altra. Rimasi in fretta da sola, mentre guardavo alla mia destra i fratelli2 Minty e Swizzle che si allontanavano verso Monte Diet Cola; alla mia sinistra Candlehead che, indecisa se lasciarmi per conto mio o seguire Gloyd che la stava tirando per il braccio, mi osservava in silenzio; e davanti a me il sole che tramontava lentamente dietro il castello della presidentessa.
 
•●•
 
Principessa? 
Aspro fece irruzione nella camera di Vanellope proprio mentre lei stava cercando di mettere in pila dodici leccalecca3 sulla scrivania e aveva bisogno di massima concentrazione; peccato che lo spavento di sentire qualcuno alle sue spalle fece cadere la piramide. 
— Diamine, ce l’avevo quasi fatta. Cosa c’è?
— Chiedono di riceverLa. Si scusano.
— Per che cosa?
— Per il loro comportamento.
Vanellope sbuffò, convinta che quelle scuse fossero perchè era domenica, un brutto giorno per disturbare uno della famiglia reale. Ignorò spudoratamente il bel vestito di pizzo rosa che la cameriera aveva poggiato sul letto (il vestito da cerimonia, che la principessa dovrebbe indossare tutti i giorni festivi) e piroettò fino alla porta, camminando nelle pantofole blu. Aveva addosso ancora la vestaglia, era mattino presto, e le vacanze di Natale erano appena cominciate, perciò la sala giochi sarebbe rimasta chiusa per un po’. Passando per la cucina salutò Ciambellino intento a cucinare il pranzo e con l’indice afferrò il manico della propria tazza di latte e cioccolato, avviandosi verso il portone. Non le piaceva che ci fossero tante di quelle guardie, tutto il giorno a controllare il castello, pensò sorseggiando il latte caldo, perchè tanto ormai Turbo era bell’e andato e poi tutte le volte era una scocciatura fare entrare qualcuno, perchè era necessario seguire la procedura di controllo reale
— Ha bisogno di qualcosa, principessa?
— Ehm, dovrei vedere chi c’è alla porta, se non vi dispiace. 
— Lasciano un messaggio, chiedono scusa.
— Ho sentito. Allora aprite?
— Certamente. 
— Ma niente controllo.
— Ma Sua maestà, è la procedura. 
— Sono la principessa e dico niente procedura!
Stava ripensando a cosa dovessero essere dovute quelle scuse e a quanto fosse bello essere la principessa di Sugar Rush, quando le porte si aprirono e per poco a Vanellope non cadde la tazza di latte per terra. 
Taffyta Muttonfudge?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
1 = Rancis fa di cognome Fluggerbutter.
2 = So che Minty e Swizzle non hanno lo stesso cognome ma ho pensato che fossero fratelli perchè sono quasi praticamente identici. Magari, chissà, uno ha preso il cognome dal padre e uno dalla madre.
3 = Avrei voluto mettere evidenziatori ma non credo che esistano a Sugar Rush... io a scuola uso quelli per fare le piramidi. xp

 
Note dell'Autrice: è stato molto semplice immedesimarmi in Taffyta, perchè ha un modo di pensare molto simile al mio. Spero solo di non essere caduta nell'OOC, soprattutto con Rancis. Ho voluto scrivere questa storia perchè adoro tutti i personaggi di Sugar Rush (chi più chi meno, s'intende) — insomma, sono così carini! — e perchè ho sempre pensato che nonostante vivano in un mondo tutto zuccheroso e dolcioso (?) abbiano una vita fatta di alti e bassi come tutti i videogiochi; e che Candlehead, Rancis, Minty, Crumbelina e compagnia bella si fossero sentiti un po', come dire, in colpa per aver offeso o lei onnipotente e magnifica maestà sua suprema altezza reale! Vanellope e che si fossero tutti scusati, in un modo o nell'altro. E' per questo che è nata questa storia. Perchè Taffyta è troppo orgogliosa di sé stessa per ammettere che ha sbagliato. E questo non va bene U_U.
Il titolo è praticamente la risposta di Vanellope alle scuse di Taffyta, con il suo solito mitico fare malizioso.
Baci, dolcini! (ommioddio mi sto rincoglionendo ._.)
LizTheStrange





Mood:
Tired;
Listening to:
Candy - Robbie Williams;
Reading:
EFP;
Watching:
YouTube Videos (Vanellope's ones);
Playing:
Sugar Rush - Disnet.it
Eating:
Nothing;
Drinking:
Orange Juice.

 
  
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