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Autore: Shark Attack    31/07/2007    2 recensioni
Brad Louis è il classico ragazzo californiano: biondo, occhi azzurri, fisico perfetto e perseguitato da un intero fan club che sviene ai suoi piedi ogni due per tre, ma soprattutto è un surfista perdutamente innamorato del mare. Un brutto giorno, però, quelle sue tanto amate onde gli giocarono un brutto scherzo e si ritrovò in bilico tra il nostro mondo e l'aldilà nel corpo di Christine Collins, una sedicenne scapestrata e con la vita appesa ad un filo quanto la sua...
CAPITOLO 7 :
Steven ha percepito una presenza a Beverly Hill e il trio si riunisce lì per cercarla e scoprire chi è. Dopo lunghe ed estenuanti ricerche finalmente si solleva il sipario su una nuova compagna, dal carattere molto particolare e con un potere altrettanto interessante..
Come finirà questa storia?!?
Genere: Azione, Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Brad Louis è il classico ragazzo californiano: biondo, occhi azzurri, fisico perfetto e perseguitato da un intero fan club fem

 

 

 

           P.D.R. – Problemi di Reincarnazione

 

 

 

Se Brad avesse avuto una sfera di cristallo che predice il futuro, ci avrebbe pensato anche più di due volte prima di intraprendere quell’avventura. Ogni giorno le cose si complicavano, per lui e Christine: mentre loro due si abituavano alla situazione e riuscivano sempre più a convivere insieme, tutti gli altri al di fuori del loro corpo diventavano sempre più sospettosi e curiosi, invadenti e, in certo senso, rompiscatole. E se non era Nikolas a fare strane domande e a comparire ovunque per cercar di cogliere la sorellastra sul fatto era Diane o qualche compagno di scuola impiccione. Per non parlare del professore impiccione, ogni volta che Christine passeggiava per il corridoio lui la seguiva o la pedinava. Voleva scoprire cos’aveva la ragazza, sia che lei gliene volesse parlare o no.

Steven, per fortuna, aveva deciso che lui non li conosceva, perlomeno a scuola, ed evitava sempre di dire cose equivoche quando incontrava i due. Brad era davvero contento che avessero incontrato qualcuno con cui parlare dei loro problemi liberamente e che, al tempo stesso, era loro vero amico.

Le giornate si susseguivano molto simili una dopo l’altra: alla mattina scuola; al pomeriggio ricerca degli “strani” per completare la missione il più presto possibile (qualunque essa fosse) e tornare ad una vita normale.

Quel pomeriggio Steven disse loro di aver percepito un’altra presenza, nei pressi di Beverly Hills.

- Che fortuna – commentò BradCon tutta la gente che c’è lì sarà proprio una passeggiata trovare il nostro uomo!

- Ironia a parte, non sarà molto difficile.. – Steven era sempre positivo, a differenza di Christine che invece non era mai molto sicura di nulla che non la riguardasse in prima persona e di Brad che vedeva complicazioni ovunque, anche se non proprio negativamente – Anche voi dovreste essere in grado di percepire quella sensazione, ormai, giusto?

Io credo di sì, quando sei nelle vicinanze ce ne accorgiamo anche senza vederti, quindi dovrebbe andare! , pensò Christine per rispondere a Steven.

- Quindi non appena sentiamo una sensazione simile ma che non proviene da nessuno di noi abbiamo raggiunto lo scopo! – Steven stava lentamente diventando il capo del gruppo con la sua tenacia – Andiamo!

 

Beverly Hills è un “quartiere” di Los Angeles, dove, ormai, ci abitano gran parte delle star di Hollywood, se non tutte. Non è raro vedere gente con macchine fotografiche o librettini bianchi a portata di mano, in cerca delle celebrità. Quel giorno tutte le strade erano particolarmente gremite e in cielo c’erano una cupa foschia, il sole era andato in letargo da due giorni ormai e le nuvole avevano dominato completamente la volta dell’urano.

Brad, a capo del corpo, e Steven procedevano in gruppo senza mai staccarsi troppo per non perdersi nella folla. La ricerca durò molte ore, durante le quali i due camminarono incessantemente con i sensi stesi al massimo per percepire anche la minima sensazione, ma non avvertirono nulla.

- Magari quello che hai sentito era un turista, e oggi se n’è andato..

- No, non è possibile.. deve essere ancora qui! Christine, apri anche tu il canale dei sensi!

Eh?

- Cerca di percepire anche tu al massimo!

 Lo sto facendo..!

- Steven, qui stiamo girando a vuoto da troppo. Andiamo ad un bar? – chiese Brad sorridendo a trentadue denti per convincere l’amico. Mi farai diventare obesa continuando di questo passo, ogni due per tre devi mangiare! Christine non era affatto d’accordo, ed era un altro motivo che induceva i suoi familiari ad insospettirsi: lei era famosa perché campava ad aria, si potrebbe dire, cioè non mangiava quasi nulla e dopo una razione di cibo che non avrebbe saziato nessuno giurava di essere piena e si sentiva sempre male se la costringevano a mangiare di più. Da quando si era unito a lei Brad, poi, la situazione era anche peggiorata: aveva un rifiuto alimentare molto forte e doveva ancora scoprire cosa poteva mangiare senza che potesse pentirsene troppo.

Brad invece era abituato a mangiare molto perché col surf smaltiva tutto in fretta. Fino a quel giorno era successo solo due volte che il corpo di Christine si fosse sentito male e avesse rifiutato quel che Brad aveva ingurgitato.

Steven si arrese pregando dentro di sé che quel giorno Brad si contenesse ad una misura di cibo consona alla ragazza perché quel pomeriggio buttato all’aria non finisse ancora peggio di quanto già fosse.

Comunque, Steven, mi incuriosisce il modo in cui ti stai specializzando molto più di noi in questo genere di cose.. insomma, hai anche dato un nome al canale dei sensi!

- Non è niente..

- Ma sì, invece! Noi ci occupiamo solo di convivere e a queste cose preferiamo non pensarci affatto!

- Ah, allora è una vostra scelta..

- Beh, io non ho molta voglia di dare anche un nome a quello che ci sta succedendo..

Brad finì la sua frase poi sorseggiò un goccio di Coca Cola, ma gli andò di traverso e lo stomaco gli si strinse. Christine era in allerta e anche Steven, subito dopo lo fu. Quando anche Brad si concentrò sulle percezioni sentì qualcosa che lo costringeva a girare la testa in una direzione: era una sensazione, quella che stavano cercando. Strinse il bicchiere di Cola e i suoi occhi si posarono automaticamente su una ragazza, così giovane che, non fosse stato per gli attributi che aveva, poteva anche essere una bambina.

Senza accorgersene, Chris, Brad e Steven avevano contemporaneamente posato la loro attenzione su di lei e lei parve accorgersene. Stava correndo all’impazzata per prendere un bus quando all’improvviso si fermò e, lentamente, si voltò verso i tre.

Il bus partì e il loro contatto s’interruppe perché lei era dall’altra parte della strada.

Era certamente lei! Christine si era caricata e voleva raggiungere la ragazza, ma Brad insisteva che doveva finire la Coca. – Scusa tanto, ma l’abbiamo pagata, anzi i soldi erano tuoi, quindi la voglio finire.

Umpf! Va bene, fai in fretta!!

 

Quando l’autobus continuando la sua partenza se ne andò, la ragazza non c’era più. Era scomparsa, come il suo segnale sensitivo.

Colpa tua, ce la siamo persa! Ma che dici??Non è mica colpa mia! Eh no, chi ha perso tempo perché non poteva correre ma doveva bere la Coca? Quanto la fai lunga.. a volte mi sembri mia madre! Come ti permetti! Steven si passò una mano sulla faccia. Non riusciva a credere che quei due convivessero insieme 24 ore su 24, litigavano di continuo! Sai quanto ci vorrà adesso per ritrovarla? Ed era tutto il pomeriggio che la cercavamo!

- Mi stavate cercando?

Steven si alzò in piedi per salutare la ragazza, comparsa accanto al loro tavolo senza che nessuno di loro se ne accorgesse, sia visibilmente che sensitivamente.

Coma ha fatto, io non ho sentito nulla..

- Sì, ti stavamo.. cercando, cioè.. volevamo incontrarti e parlare un po’ con te! – Steven cercò di salvare la situazione e non far fuggire la nuova “strana”.

Titubante, la ragazzina prese una sedia e si sedette al loro tavolo. Non ordinò nulla, sembrava spaventata ma non lo dava a vedere. Aveva qualcosa che loro non sapevano neppure cosa fosse, ma lo percepivano. Era una sensazione nettamente diversa da quella che avevano entrambi dell’altro. Christine emanava la duplicità dell’anima e Steven una strana forza nascosta, la stessa che aveva distrutto tutti i mezzi quel giorno che si accorse che la sua vita non era più la stessa.

- Allora.. come ti chiami?

- Laura Swhann.

- Bel nome! Mi piace, anche la mia ex..  Brad!  - Niente. Dicevamo?

- Perché mi stavate cercando?

I suoi occhi erano curiosi, ma molto scuri e perciò nascondevano perfettamente ogni espressione. Anche il viso dava un senso di stranezza, era freddo ma simpatico; insomma, forzato anche se Laura riusciva ad essere naturale.

Fu Steven a rispondere. – Volevamo conoscerti, tutto qui.

- E perché volevate conoscere me in particolare?

- Beh.. sicuramente perché sei un po’ come noi – Christine pensò che Steven stesse facendo troppi passi alla volta, ma si trattenne dal dirlo pubblicamente, anche Laura sembrava essere in grado di udirla – Avrai sicuramente sentito che la voce della qui presente Christine in realtà è quella di un ragazzo..

Chris ebbe la certezza di quel che stava pensando. Steven stava correndo troppo.

- Sì, in effetti.. era molto strano, ma pensavo fossi io che non riuscivo a sentirla per bene, vista la confusione del bar..

Steven era così bravo a capire come prendere le persone.. Possibile che ogni volta avesse sempre la situazione sotto controllo?

- E anche io non sono del tutto normale, ma devo ancora accertare quel che ho..

- E dargli un nome? – ironizzò Brad.

- Sì, perché no? All’inizio avevo pensato a “Forza Sovraumana”, ma mi sembra un pochino esagerato, anche se per aver spostato delle auto solamente rannicchiandomi non lo è quasi per niente.. – e questo fu l’inizio di un lungo monologo.

- Veramente io stavo scherzando..Vogliamo tornare alla questione del giorno, Mister Lechner?

- Ah, sì! Scusatemi.. stavamo dicendo..?

- Che non sei totalmente normale – rispose Laura, ancora una volta con un tono freddo e delle parole taglienti – Non solo nel senso che stavi raccontando prima, aggiungerei.

Il fracasso del bar aumentò notevolmente durante i minuti delle ultime battute del loro discorso, ma questo, secondo Christine, non impedì a Steven di sentire le parole di laura e di rimanerci un pochino male.

E dimmi, Laura.. tu che potere strano hai riscontrato? , chiese Christine, cercando di risollevare la questione e la sua stessa presenza, limitata ad un brusio che ogni tanto si faceva sentire.

- Tanto per cominciare, il mio potere non è strano ma difficile da controllare.

Sarebbe? Si disse che se la nuova arrivata voleva fare la preziosa, lei non era un tipo che si faceva intimorire. Iniziarono così una silenziosa guerra all’ultima parola tagliente.

- So muovermi molto, troppo rapidamente.

Le sarebbe venuto da dire “Interessante..”, ma in quel momento non doveva essere troppo gentile. Prima stavi correndo dietro a quell’autobus, però.

- Non so tu che tecnica utilizzi per non dare nell’occhio ridotta così, cara, ma io preferisco non esibirmi davanti a tutta Los Angeles.

Strano, non mi è sembrato che ti fossi data tanti problemi per raggiungerci..

Laura si morse un angolo del labbro inferiore. Chrisine sorrise tra se e sé, ma solo Brad poteva saperlo. E lui in quel momento si stava chiedendo se esistesse una posizione peggiore che stare in mezzo a due donne in tale situazione di guerra tra  serpi. Steven ridacchiò sotto i baffi pensando a Brad.

- L’altro giorno avevo avuto una strana sensazione e prima l’ho risentita, quando sono accorsa qui ho visto che era una sensazione che emanava lui – e indicò Steven – quindi mi ha spinta qui la curiosità. E prima che tu possa aggiungere altro, mi pare di aver già detto che è un potere difficile da controllare!

Sì, pare anche a me.. - Okay, fine primo round! Se non ricordo male noi tre non ci siamo presentati.. giusto? – Brad alzò le mani come quando si fermano due persone che litigano e riuscì a rompere quella tensione tra le due.

- E’ vero! Meglio tardi che mai.. Io sono Steven – e il ragazzo fece un lievissimo cenno della mano per salutare. Non ricevette il benché minimo ricambio.

- Noi siamo Brad e Christine, piacere!

Laura squadrò la ragazza con aria di incerta superiorità. – Non sembri.. strana, o particolare..

No, per fortuna dall’esterno no!

- Perché siete ridotti così?

- Hey, attenta: noi non siamo ridotti così, che sembra brutto, come una situazione spiacevole! Ah, non lo è? No, no, no! Noi siamo unici, quanti hanno in sé le capacità di un uomo e di una donna?

- Direi più di due adolescenti, e la situazione non mi sembra molto rosea.

Brad venne sgonfiato nella sua pagliacciata, ma si confortò sentendo le lievi risate di Chris per le ultime battute del suo discorso. Brad le era molto simpatico.

Ignorarono così la puntatine di Laura e scoppiarono a ridere entrambi.

La loro situazione era davvero critica, ma ormai erano diventati buoni amici e si sa, i buoni amici superano sempre tutte le situazioni, anche le più scomode e apparentemente impossibili.

 

 

 

 

 

 

 

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Sorry for the late! (uccidetemi per il mio inglese, se vi va.. non si sa mai, d’estate ci si annoia.. XD)

Vi piace questo capitolo? A me solo per il contentuto, credo che la forma sia venuta un po’ maluccio, magari verso la fine..

Boh, siete voi i lettori, voi dovete dirmelo! ^^☺☺☺☺

Allora, come al solito ringrazio chi ha speso un minutino della sua vita per recensirmi, e li ringrazio veramente di cuore! ♥♥♥

 

 

Alla prossima, come se la caveranno Brad, Christine e Steven con la nuova arrivata nel gruppo degli strani Laura? Riusciranno a convivere, Laura riuscirà ad essere meno fredda? Chi lo sa..

   
 
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