P.D.R. – Problemi di Reincarnazione
Se Brad
avesse avuto una sfera di cristallo che predice il futuro, ci avrebbe pensato
anche più di due volte prima di intraprendere quell’avventura.
Ogni giorno le cose si complicavano, per lui e Christine:
mentre loro due si abituavano alla situazione e riuscivano sempre più a
convivere insieme, tutti gli altri al di fuori del loro corpo diventavano
sempre più sospettosi e curiosi, invadenti e, in certo senso, rompiscatole. E
se non era Nikolas a fare strane domande e a
comparire ovunque per cercar di cogliere la sorellastra sul fatto era Diane o
qualche compagno di scuola impiccione. Per non parlare del professore
impiccione, ogni volta che Christine passeggiava per
il corridoio lui la seguiva o la pedinava. Voleva scoprire cos’aveva la
ragazza, sia che lei gliene volesse parlare o no.
Steven, per fortuna, aveva deciso che lui non li conosceva,
perlomeno a scuola, ed evitava sempre di dire cose equivoche quando incontrava
i due. Brad era davvero contento che avessero
incontrato qualcuno con cui parlare dei loro problemi liberamente e che, al
tempo stesso, era loro vero amico.
Le giornate si
susseguivano molto simili una dopo l’altra: alla mattina scuola; al pomeriggio
ricerca degli “strani” per completare la missione il più presto possibile
(qualunque essa fosse) e tornare ad una vita normale.
Quel pomeriggio Steven disse loro di aver percepito un’altra presenza, nei
pressi di Beverly Hills.
- Che fortuna – commentò Brad – Con tutta la gente che c’è lì sarà proprio una passeggiata
trovare il nostro uomo!
- Ironia a parte, non
sarà molto difficile.. – Steven era sempre positivo,
a differenza di Christine che invece non era mai
molto sicura di nulla che non la riguardasse in prima persona e di Brad che vedeva complicazioni ovunque, anche se non proprio
negativamente – Anche voi dovreste essere in grado di percepire quella
sensazione, ormai, giusto?
Io credo di sì, quando sei nelle
vicinanze ce ne accorgiamo anche senza vederti, quindi dovrebbe andare! , pensò Christine per
rispondere a Steven.
- Quindi non appena
sentiamo una sensazione simile ma che non proviene da nessuno di noi abbiamo
raggiunto lo scopo! – Steven stava lentamente
diventando il capo del gruppo con la sua tenacia – Andiamo!
Beverly Hills è un “quartiere” di Los Angeles, dove, ormai, ci
abitano gran parte delle star di Hollywood, se non tutte. Non è raro vedere
gente con macchine fotografiche o librettini bianchi a portata di mano, in
cerca delle celebrità. Quel giorno tutte le strade erano particolarmente
gremite e in cielo c’erano una cupa foschia, il sole era andato in letargo da
due giorni ormai e le nuvole avevano dominato completamente la volta
dell’urano.
Brad, a capo del corpo, e Steven
procedevano in gruppo senza mai staccarsi troppo per non perdersi nella folla.
La ricerca durò molte ore, durante le quali i due camminarono incessantemente
con i sensi stesi al massimo per percepire anche la minima sensazione, ma non
avvertirono nulla.
- Magari quello che hai sentito era un turista, e oggi se n’è andato..
- No, non è possibile..
deve essere ancora qui! Christine, apri anche tu il
canale dei sensi!
Eh?
- Cerca di percepire
anche tu al massimo!
Lo sto facendo..!
- Steven, qui stiamo
girando a vuoto da troppo. Andiamo ad un bar? – chiese Brad sorridendo a trentadue denti per convincere l’amico.
Mi farai diventare obesa continuando di questo passo, ogni due per tre devi
mangiare! Christine non era affatto d’accordo, ed era
un altro motivo che induceva i suoi familiari ad insospettirsi: lei era famosa
perché campava ad aria, si potrebbe dire, cioè non mangiava quasi nulla e dopo
una razione di cibo che non avrebbe saziato nessuno giurava di essere piena e
si sentiva sempre male se la costringevano a mangiare di più. Da quando si era
unito a lei Brad, poi, la situazione era anche
peggiorata: aveva un rifiuto alimentare molto forte e doveva ancora scoprire
cosa poteva mangiare senza che potesse pentirsene troppo.
Brad invece era abituato a mangiare molto perché col surf
smaltiva tutto in fretta. Fino a quel giorno era successo solo due volte che il
corpo di Christine si fosse sentito male e avesse
rifiutato quel che Brad aveva ingurgitato.
Steven si arrese pregando dentro di sé che quel giorno Brad si contenesse ad una misura di cibo consona alla ragazza
perché quel pomeriggio buttato all’aria non finisse ancora peggio di quanto già
fosse.
Comunque, Steven,
mi incuriosisce il modo in cui ti stai specializzando molto più di noi in
questo genere di cose.. insomma, hai anche dato un nome al canale dei sensi!
- Non è niente..
- Ma sì, invece! Noi ci occupiamo solo di convivere e a queste cose
preferiamo non pensarci affatto!
- Ah, allora è una vostra
scelta..
- Beh, io non ho molta voglia di dare anche un nome a quello che ci sta
succedendo..
Brad finì la sua frase poi sorseggiò un goccio di Coca
Cola, ma gli andò di traverso e lo stomaco gli si strinse. Christine
era in allerta e anche Steven, subito dopo lo fu.
Quando anche Brad si concentrò sulle percezioni sentì
qualcosa che lo costringeva a girare la testa in una direzione: era una
sensazione, quella che stavano cercando. Strinse il bicchiere di Cola e i suoi
occhi si posarono automaticamente su una ragazza, così giovane che, non fosse
stato per gli attributi che aveva, poteva anche essere una bambina.
Senza accorgersene, Chris, Brad e Steven
avevano contemporaneamente posato la loro attenzione su di lei e lei parve
accorgersene. Stava correndo all’impazzata per prendere un bus quando
all’improvviso si fermò e, lentamente, si voltò verso i tre.
Il bus partì e il loro
contatto s’interruppe perché lei era dall’altra parte della strada.
Era certamente lei! Christine si era caricata e voleva raggiungere la ragazza,
ma Brad insisteva che doveva finire la Coca. – Scusa tanto, ma l’abbiamo pagata, anzi i soldi erano tuoi,
quindi la voglio finire.
Umpf!
Va bene, fai in fretta!!
Quando l’autobus
continuando la sua partenza se ne andò, la ragazza non c’era più. Era
scomparsa, come il suo segnale sensitivo.
Colpa tua, ce la siamo persa! Ma che dici??Non è mica colpa mia! Eh no, chi ha
perso tempo perché non poteva correre ma doveva bere la Coca? Quanto la fai
lunga.. a volte mi sembri mia madre! Come ti
permetti! Steven si passò una mano sulla
faccia. Non riusciva a credere che quei due convivessero insieme 24 ore su 24,
litigavano di continuo! Sai quanto ci vorrà adesso per ritrovarla? Ed era tutto
il pomeriggio che la cercavamo!
- Mi stavate cercando?
Steven si alzò in piedi per salutare la ragazza, comparsa
accanto al loro tavolo senza che nessuno di loro se ne accorgesse, sia
visibilmente che sensitivamente.
Coma ha fatto, io non ho
sentito nulla..
- Sì, ti stavamo..
cercando, cioè.. volevamo incontrarti e parlare un po’ con te! – Steven cercò di salvare la situazione e non far fuggire la
nuova “strana”.
Titubante, la ragazzina
prese una sedia e si sedette al loro tavolo. Non ordinò nulla, sembrava
spaventata ma non lo dava a vedere. Aveva qualcosa che loro non sapevano
neppure cosa fosse, ma lo percepivano. Era una sensazione nettamente diversa da
quella che avevano entrambi dell’altro. Christine
emanava la duplicità dell’anima e Steven una strana
forza nascosta, la stessa che aveva distrutto tutti i mezzi quel giorno che si
accorse che la sua vita non era più la stessa.
- Allora.. come ti
chiami?
- Laura Swhann.
- Bel nome! Mi piace, anche la mia ex.. – Brad! - Niente. Dicevamo?
- Perché mi stavate
cercando?
I suoi occhi erano
curiosi, ma molto scuri e perciò nascondevano perfettamente ogni espressione.
Anche il viso dava un senso di stranezza, era freddo ma simpatico; insomma,
forzato anche se Laura riusciva ad essere naturale.
Fu Steven
a rispondere. – Volevamo conoscerti, tutto qui.
- E perché volevate
conoscere me in particolare?
- Beh.. sicuramente
perché sei un po’ come noi – Christine pensò che Steven stesse facendo troppi passi alla volta, ma si
trattenne dal dirlo pubblicamente, anche Laura sembrava essere in grado di
udirla – Avrai sicuramente sentito che la voce della qui presente Christine in realtà è quella di un ragazzo..
Chris ebbe la certezza di quel che stava pensando. Steven stava correndo troppo.
- Sì, in effetti.. era
molto strano, ma pensavo fossi io che non riuscivo a sentirla per bene, vista
la confusione del bar..
Steven era così bravo a capire come prendere le persone..
Possibile che ogni volta avesse sempre la situazione sotto controllo?
- E anche io non sono del
tutto normale, ma devo ancora accertare quel che ho..
- E dargli un nome? – ironizzò Brad.
- Sì, perché no?
All’inizio avevo pensato a “Forza Sovraumana”, ma mi sembra un pochino esagerato,
anche se per aver spostato delle auto solamente rannicchiandomi non lo è quasi
per niente.. – e questo fu l’inizio di un lungo monologo.
- Veramente io stavo scherzando.. – Vogliamo tornare alla questione del giorno,
Mister Lechner?
- Ah, sì! Scusatemi..
stavamo dicendo..?
- Che non sei totalmente
normale – rispose Laura, ancora una volta con un tono freddo e delle parole
taglienti – Non solo nel senso che stavi raccontando prima, aggiungerei.
Il fracasso del bar
aumentò notevolmente durante i minuti delle ultime battute del loro discorso,
ma questo, secondo Christine, non impedì a Steven di sentire le parole di laura
e di rimanerci un pochino male.
E dimmi, Laura.. tu che potere strano
hai riscontrato? , chiese Christine, cercando di risollevare la questione e la sua
stessa presenza, limitata ad un brusio che ogni tanto si faceva sentire.
- Tanto per cominciare,
il mio potere non è strano ma difficile da controllare.
Sarebbe? Si disse che se la nuova arrivata voleva fare la
preziosa, lei non era un tipo che si faceva intimorire. Iniziarono così una
silenziosa guerra all’ultima parola tagliente.
- So muovermi molto,
troppo rapidamente.
Le sarebbe venuto da dire
“Interessante..”, ma in quel momento non doveva essere troppo gentile. Prima stavi
correndo dietro a quell’autobus, però.
- Non so tu che tecnica
utilizzi per non dare nell’occhio ridotta così, cara, ma io preferisco non
esibirmi davanti a tutta Los Angeles.
Strano, non mi è sembrato che ti fossi
data tanti problemi per raggiungerci..
Laura si morse un angolo
del labbro inferiore. Chrisine sorrise tra se e sé,
ma solo Brad poteva saperlo. E lui in quel momento si
stava chiedendo se esistesse una posizione peggiore che stare in mezzo a due
donne in tale situazione di guerra tra
serpi. Steven ridacchiò sotto i baffi pensando
a Brad.
- L’altro giorno avevo
avuto una strana sensazione e prima l’ho risentita, quando sono accorsa qui ho
visto che era una sensazione che emanava lui – e indicò Steven
– quindi mi ha spinta qui la curiosità. E prima che tu possa aggiungere altro,
mi pare di aver già detto che è un potere difficile da controllare!
Sì, pare anche a me.. - Okay, fine primo round! Se non ricordo male noi
tre non ci siamo presentati.. giusto? – Brad alzò le
mani come quando si fermano due persone che litigano e riuscì a rompere quella
tensione tra le due.
- E’ vero! Meglio tardi
che mai.. Io sono Steven – e il ragazzo fece un
lievissimo cenno della mano per salutare. Non ricevette il benché minimo
ricambio.
- Noi siamo Brad e Christine,
piacere!
Laura squadrò la ragazza
con aria di incerta superiorità. – Non sembri.. strana, o particolare..
No, per fortuna
dall’esterno no!
- Perché siete ridotti
così?
- Hey, attenta: noi non
siamo ridotti così, che sembra brutto, come una situazione spiacevole! Ah, non lo è? No, no, no! Noi siamo unici, quanti hanno in sé le capacità
di un uomo e di una donna?
- Direi più di due
adolescenti, e la situazione non mi sembra molto rosea.
Brad venne sgonfiato nella sua pagliacciata, ma si
confortò sentendo le lievi risate di Chris per le
ultime battute del suo discorso. Brad le era molto
simpatico.
Ignorarono così la
puntatine di Laura e scoppiarono a ridere entrambi.
La loro situazione era
davvero critica, ma ormai erano diventati buoni amici e si sa, i buoni amici
superano sempre tutte le situazioni, anche le più scomode e apparentemente
impossibili.
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Sorry for the late! (uccidetemi per il mio inglese, se vi va.. non si sa
mai, d’estate ci si annoia.. XD)
Vi piace questo capitolo?
A me solo per il contentuto, credo che la forma sia
venuta un po’ maluccio, magari verso la fine..
Boh, siete voi i lettori, voi dovete dirmelo!
^^☺☺☺☺
Allora, come al solito
ringrazio chi ha speso un minutino della sua vita per
recensirmi, e li ringrazio veramente di cuore! ♥♥♥
Alla prossima, come se la
caveranno Brad, Christine e
Steven con la nuova arrivata nel gruppo degli strani
Laura? Riusciranno a convivere, Laura riuscirà ad essere meno fredda? Chi lo
sa..