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Autore: cri86lea    31/07/2007    1 recensioni
Harry e Draco,aiutati dai loro amici,insieme per sconfiggere il signore oscuro.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Harry, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti si guardarono negli occhi per un istante e, ognuno con le proprie teorie, incominciarono a parlare. Approfittando della confusione Draco afferrò per un braccio Harry e lo trascinò di sopra nella sua camera e chiudendo la porta alle loro spalle. Non fece in tempo a parlare che Harry :

“ come ha potuto portarlo qui?! Non lo capisco davvero…”

Draco si fece più scuro in volto che mai:

e io non capisco te!” urlò,

e Harry si fermò a guardarlo negli occhi. Draco riprese:

 

"Come hai potuto dirglielo?

 “Oh,”fece Harry che finalmente comprese il significato del rapimento in camera sua.

Draco continuò a parlare poiché Harry sembrava in preda a un incantesimo per cui non riusciva a far uscire le parole dalla bocca.

" Ho visto come ti ha guardato Lupin e ho visto anche te,Harry, che cercavi di non ridere”.

 

 Ma Harry questa volta lo interruppe:

“ non stavo certo ridendo di te,Draco. Sì lo ammetto ho detto di noi a Lupin e a Sirius…” .

 

“anche Sirius lo sa?”

continuò Draco e Harry gli rivolse un sorriso:

 

 “Certo, ma credo che mi abbiano incastrato Draco. Un paio di sere fa sono venuti da me e mi hanno detto quel che provavano l’uno per l’atro.

 

 “ma che carini” interruppe Draco con tono piuttosto arrabbiato.

 

Harry continuò come se non fosse mai stato interrotto

 

“ E mi hanno detto che avevano l’intenzione di renderlo ufficiale davanti a tutti noi di lì a pochi giorni.”

 Draco intervenne : “ ma non ti hanno chiesto nemmeno… non so… una sorta di permesso?… non si sono preoccupati di sapere come l’ hai presa?si tratta pur sempre del tuo padrino.”

 

 “è questo il punto” continuò Harry “ io già sapevo di loro, l’avevo capito da tanto tempo così come loro sapevano…”

e qui Harry sospirò “…di te e me. Mi hanno detto la verità per sapere la mia,credo.”

 

Draco era sempre più spazientito e Harry continuò a parlare nella speranza di fargli capire che non si era confidato con il suo padrino per prendersi gioco di lui. Riteneva che Draco si comportava ancora come un principino,come se tutto ruotasse intorno a lui. Ma non rendeva Harry dubbioso dei suoi sentimenti,quei difetti lo rendevano solo più interessante. Draco girava sempre più furibondo per la stanza finche non decise che era meglio sedersi ai piedi del letto e guardando Harry, disse:

 

“ Hai ragione, scusami” e così dicendo riprese a camminare su e giù per la stanza.

 

“ loro sono la tua famiglia, è della mia che non ci si può fidare, è tutto così difficile da quando me ne sono andato, non voglio che si sappia…mi capisci,no?”

 

Ma Harry lo interruppe prima che finisse la frase e gli mise una mano sul fianco per fermare la sua corsa per la stanza:

 

“sì ti capisco, ma sei al sicuro qui. Tutti si fidano di te, lo sanno che sei cambiato”.

 

Ma Draco che non riusciva a sostenere il suo sguardo così vicino, guardando il tappeto rosso gli uscì:

 

“Loro si fidano di me solo perché tu sei il primo a farlo, è diverso Harry”.

 “ti sbagli” gli rispose Harry in un soffio, senza aver spostato la mano dal fianco di Draco.

 

Posò l’altra mano sotto il mento di Draco per guardarlo negli occhi. Le mani del Prescelto passarono sotto la maglia del biondo e lo spinse verso di sé, i due si abbracciarono, entrambi sapevano quel che pensava l’altro. Non c’era bisogno di ulteriori parole, si capivano subito, il loro abbraccio era l’unione di due corpi ma anche di due anime, i cui destini erano già stati scritti da tempo, ma da cui uno era riuscito a fuggire, ed era stato capace di unirsi al destino di un altro per combattere insieme ciò che di più malvagio c’era sulla terra.

Draco fece per scendere di sotto tenendo Harry per mano ma lui non lo seguì, gli disse che preferiva fermarsi un secondo a riflettere. Draco non chiese spiegazione e lo lasciò solo. Harry gli era grato per quella comprensione e si distese sul letto per riflettere sul reale motivo della presenza di Peter Minus. Che Hermione avesse ragione? Se fosse stata veramente una spia di Voldemort? Ma i suoi pensieri presero a vagare liberamente e si trovò a pensare all’arrivo di Malfoy alla Tana due giorni dopo il funerale di Silente:

 

 

Lui e i suoi amici avevano sentito un boato venire dal giardino. Harry corse subito alla porta per vedere cosa fosse successo ma Bill lo fermò e andò lui a controllare, seguito però da Harry che non aveva la minima intenzione di farsi da parte, non in quel momento soprattutto quando la sua battaglia contro Voldemort era appena iniziata. Armati di bacchetta videro in lontananza sulla collina di fronte alla casa una persona distesa a terra che tentava di alzarsi. Bill subito lanciò un incantesimo verso quella figura, che però seppe deviarla magistralmente. “Fermo” urlò Harry a Bill e con la bacchetta a portata di mano corse velocemente verso quella figura, messa in ombra per il sole alle sue spalle che però accecava Harry. In un lampo l’aveva raggiunto. Harry era pronto a compiere ciò che non aveva avuto il coraggio di fare l’ultima notte a Hogwarts, e se si fosse trovato davanti un nemico, era sicuro di poter lanciare una maledizione che questa volta non potesse essere deviata. Proprio un nemico si ritrovò davanti. Era ridotto male però, era visibilmente provato, il volto stanco e sofferente. Malfoy era lì, ancora seduto a terra stavolta senza l’intenzione di alzarsi per non ricevere un altro incantesimo contro di lui.

“Tu”

fece Harry ma Malfoy lo interruppe.

 

 "Non voglio fare del male a nessuno, sono appena scappato…ho tentato di materializzarmi in casa però mi sono ritrovato sbattuto qui. Potter abbassa la bacchetta e portami in casa potrebbero vedermi”

 

I due non si erano mai tolti gli occhi si dosso, nessuno voleva abbassare lo sguardo per primo:

 

“E non hai pensato di bussare?”

ma Bill che nel frattempo li aveva raggiunti lo scortò in casa. Mentre entravano Harry sentì Moody dire che si era precipitato lì appena aveva avvertito il tentativo di infrazione dello scudo da lui creato e posto sulla casa contro eventuali nemici che avessero avuto la sconsiderata idea di attaccarli lì. Ma si bloccò, così come tutti gli altri quando li videro di ritorno con Malfoy. Forse per via degli sguardi non troppo benevoli iniziò a difendersi e a dire ciò che Harry aveva già intuito:

 “sono qui per aiutarvi nella lotta contro Lord Voldemort”.

 

Moody immediatamente trascinò Malfoy per la collottola verso il piano superiore, il quale tentò di liberarsi, ma invano.

 

“ lo interrogo io, così vediamo se dice la verità, altrimenti…”

e così dicendo guardò il ragazzo nelle sue mani

“sarà l’ultimo errore che hai fatto da uomo libero”.

 

Dopotutto era una buona idea, Moody non si convinceva facilmente e se ci fosse riuscito, allora significava che di Draco ci si poteva fidare. Nessuno osò andare di sopra, per quelle che sembrarono ore di un interrogatorio. Verso sera Moody tornò in salotto, da solo.

 

“Dice la verità, ora dorme, e a quanto pare è pentito. È scappato due giorni fa dalla casa di Piton e si è nascosto a Londra e per un po’ e ha cercato la madre, ma a quanto pare poi ha preferito venire qui.” 

 

 I giorni passarono in fretta e anche se Harry si era ripromesso di tenere d’occhio Malfoy, non riusciva a non fidarsi di lui. Moody era stato convinto, così come tutti gli altri, ma questo, un tempo, non gli sarebbe bastato ad arrendersi. Quell’ultima notte a Hogwarts però era servita a Harry per vedere un Malfoy diverso da come l’aveva immaginato e ora vederlo lì,confermava le sue congetture. I primi giorni li passarono senza parlarsi, evidentemente entrambi erano bloccati nel ricordo di quella notte, ma si guardavano spesso. Ormai Harry era abituato a sentire lo sguardo di Malfoy posasi su di lui ovunque andasse e la cosa lo divertiva molto. In uno dei loro spostamenti,dalla Tana a Grimmauld Place, Harry capì che non era solo divertimento il suo, si rese conto di provare una strana sensazione accanto a lui mai provata prima.

Si ridestò improvvisamente dai suoi pensieri e si rese conto di essere rimasto li disteso troppo a lungo. Quei ricordi in ogni modo lo avevano ristorato. Scese di sotto e vide Draco sorridergli, poi lo sguardo si posò su Sirius intento a guardare Crosta, ormai nelle mani di Bill per essere curato. Harry capì l’importanza della sua presenza e si sentì un po’ sciocco per aver perso inutilmente la calma con il suo padrino. In fondo quella era la guerra di tutti. Molti avevano perso i loro cari nel corso degli anni.

Continua…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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