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Autore: Allegra_    12/01/2013    4 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21
Esiste Una Medicina Per Il Mio Cuore Malato ??


 

Francesco’s Pov:

<< Non è mai esistito, non esiste e non esisterà mai un noi, Noemi >>
Sentii il cuore premere contro il petto quasi volesse uscire e dirle che non era vero.
Non potevo averle detto quelle cose, non dopo aver pensato esattamente il contrario appena dieci minuti prima, eppure l’avevo fatto.
Vidi una lacrima solitaria scendere lenta lungo la sua gota, ma Noe l’asciugò di scatto, come se volesse nasconderla ai miei occhi, sottrarla alla mia vista, al mio giudizio.
<< Allora era tutto uno stupido gioco per te ?? >> la sua voce era rotta, quasi singhiozzava, ma tentava di trattenersi, probabilmente per orgoglio.
Annuii non essendo capace di aprire bocca.
Perché se l’avessi fatto, sarebbe stato quello stupido organo inutile a parlarle e a dirle che l’amavo e che le credevo per la storia del bacio, quando invece la mia testa continuava ad urlare di mandarla a quel paese, che non aveva mai tenuto davvero a me, che aveva da sempre preferito quell’imbecille di Stefano.
La guardai dritta negli occhi e per poco non affogai in quell’azzurro lucido a causa delle lacrime che cominciavano a riempirlo pian piano.
E avrei voluto baciarla e mettere fine a tutta quell’angoscia.
Ma non potevo.
Perché vederla baciare lui, coinvolta nella sua stretta e con le mani sulle sue spalle a tenerlo a sé, mi aveva fatto così male da non riuscire a sopportarlo.
E dire tutte quelle cattiverie non mi avrebbe di certo aiutato a stare meglio, ma l’avrebbero allontanata da me definitivamente: l’unica cosa che davvero desideravo in quel momento.
Perché lei mi avrebbe fatto soffrire, me ne accorgevo ogni volta che standole accanto sentivo il cuore accelerare i battiti e le braccia partire in sua direzione per stringerla forte e non lasciarla andare.
Avevo bisogno di lei più che dell’ossigeno, e questa cosa a lungo andare mi avrebbe ucciso, soprattutto quando lei se ne sarebbe andata.
Così ancora una volta preferii scappare.
E mi ritenni un bambino idiota, e mi odiai, e mi maledissi in tutte le lingue che conoscevo guardandomi allo specchio e vedendo soltanto lo stupido che si fa scivolare dalle mani la ragazza che ama come se fosse granelli di sabbia fine.
Ero si malato, malato di lei e di quel suo sorriso così dannatamente perfetto, dei suoi occhi, delle sue labbra, del suo corpo, della sua voce, della sua stretta, dei suoi baci.
E non esisteva medicina per me: ero un caso senza speranza.

***

Noemi’s Pov:

E ad un tratto mi ritrovai a fissare il vuoto davanti a me.
Lo stesso vuoto che prima era occupato dalla figura di un ragazzo dannatamente bello e dannatamente idiota.
Ma forse la cosa era molto più introspettiva di come volessi credere.
Non era il vuoto in cui mi perdevo ormai sola su quel freddo marciapiede, quanto il vuoto del mio cuore, molto più pesante e difficile da colmare.
Però forse tanto sola non ero, visto che le lacrime in meno che non si dica vennero a farmi compagnia come inutili compagne di una vita, o per essere più sinceri, degli ultimi mesi.
Era quasi divertente quanto per 16 anni non avessi avuto modo di piangere davvero perché non ne avevo motivo, e in quell’ultimo periodo lo facessi di continuo, senza sosta.
Certo, sarebbe stata decisamente più simpatica come cosa se tutto quel piangere non mi avesse fatto sentire ogni volta sempre più male, sempre più stupida.
Perché una volta aver riso per una cosa, non si continua a farlo più volte, ma dopo aver pianto per una persona, si può continuare all’infinito.
Ed io purtroppo ne ero la prova.
Senza più nessun pensiero per la testa se non quello di tornare a casa e stringermi tra le coperte da brava depressa la quale stavo diventando, salii di corsa la scala esterna del locale ritrovandomi nuovamente sulla terrazza.
La stessa terrazza dove meno di un quarto d’ora prima ero stretta a Francesco, baciando quelle sue labbra meravigliose e sentendolo assaporare le mie con amore.
Ma era soltanto un’illusione, come le nostre immagini che in quel momento vedevo proiettate di fronte a me.
Lui non mi aveva mai amato, ero stata io la stupida a farsi film mentali, a piangere e consolarmi da sola.
Era stato un pensiero a senso unico.
E quell’amore che credevo provasse, era solo desiderio, e quella dolcezza che sentivo esprimesse nei suoi baci e nelle sue strette, altro non era che possesso.
A dire la verità, in quel momento mi era difficile capire se odiavo di più lui, per quella tremenda fitta allo stomaco che sentivo, o me, perché come una bambina continuavo ad andare avanti nelle mie fantasie, perdendo di vista la realtà.
Un dolore lacerante alla testa: l’unica cosa che davvero mi mancava.
Stanca, con l’umore basso fino alla Sicilia e il trucco ormai sciolto, mi accasciai per terra con le spalle ad un muro, nascondendomi il volto tra le mani.
Sentivo il freddo avvolgermi in una morsa che mi avrebbe fatto ammalare di sicuro, ma cosa c’era più del mio incurabile cuore malato ??
L’unica cosa che avrei voluto in quel momento erano i miei migliori amici: Mic e Dodo, ma era la loro prima festa insieme, il loro primo capodanno, e non mi sarei mai perdonata di rovinargliela con una delle mie crisi idiote per colpa di qualcuno ancora più idiota di me.
Quindi restai sola, cercando senza riuscirci di farmi forza, e continuando a piangere isolandomi completamente da ciò che succedeva all’interno del locale.
Ad un tratto sentii il rumore di passi, e una mano appoggiarsi indecisa sulla mia spalla, mentre un corpo scivolava a sedersi accanto al mio.
Mi voltai di soprassalto sperando che fosse Fra’ e al contempo temendo che si trattasse di Ste’, ma il ragazzo che mi si presentò davanti era totalmente fuori da ciò che avrei mai potuto immaginare.
Giorgio De Cicco, l’odioso, antipatico, provocatore, assillante, insistente, insopportabile, stupido ed inutile Giorgio De Ciccio, era venuto a consolare … me ??
Quella sera il mondo si stava davvero rivoltando.
<< Hey … che succede ?? >> mi domandò cercando di usare il tono più dolce che aveva.
<< Perché mai dovrei dirlo a te ?? >> pur volendo, essere gentile non era proprio al caso mio in quel momento, soprattutto con lui che di me non se n’era mai importato nulla.
Sospirò a metà tra il divertito e lo scocciato.
<< Forse perché sono l’unico ad essere venuto da te mentre tutti gli altri sono dentro a divertirsi ?? >> domandò retorico.
In effetti ciò che aveva appena detto non faceva una piega, ma forse ero troppo ferita per ragionarci su, o forse avevo così tanto bisogno di sfogarmi con qualcuno che iniziai a raccontargli.
<< Stefano è innamorato di me, non so se lo sapevi >>
<< Si, me l’ha detto Dodo >> rispose annuendo.
<< Beh, me lo aveva detto già da un po’, ma stasera ha fatto di più … mi ha baciato, e per giunta davanti a Fra’ >> e non riuscii a trattenere una lacrima fuggitiva ricordando la scena.
<< Il problema è che io ho risposto al bacio e lui se n’è accorto >> buttai giù << E così, mentre Ste’ è convinto che provi qualcosa per lui, Fra’ mi ha detto che non ha mai provato, prova, né proverà niente per me, e che tutto questo per lui è semplicemente stato uno stupido gioco >>
Strano come riuscissi a sembrare rigida dalle parole, mentre il mio viso era di nuovo stracolmo di trucco sciolto, e le mani mi tremavano, sicuramente non per il freddo.
<< Non puoi capire quanto ci sto male … credevo davvero che mi amasse, ma mentivo soltanto a me stessa >> singhiozzai guardandolo finalmente negli occhi.
Scosse la testa lentamente mentre mi afferrava le mani e le stringeva tra le sue: << Hey … calmati, Noe >>
Ma più ci provavo, meno ci riuscivo.
<< Posso dirti quello che penso io ?? >> chiese ed io semplicemente annuii.
<< Ste’ è davvero innamorato perso se si è messo contro il suo migliore amico dai tempi dell’asilo: non so cosa tu gli abbia fatto, ma ormai è totalmente andato. >> commentò sincero.
<< E Fra’ si dimostra ogni volta sempre di più il solito imbecille che per paura di soffrire fa del male a chi gli sta accanto e gli vuole bene davvero. >> mormorò ovvio.
Lo guardai senza capire, così mi spiegò calmo.
<< Il fatto che ti ama è la cosa più palese del mondo, e se se n’è accorta perfino quella nuova, Luce, significa che davvero non c’è niente di più elementare.
Ma è anche un idiota patentato, non ce lo dimentichiamo, e come tale appena ti ha visto baciare Ste’ ha avuto paura che scegliessi lui, e ha preferito abbandonare la partita … tipico >>
Forse non aveva tutti i torti.
Certo, io avevo sempre visto Francesco come l’idiota che mi faceva soffrire, ma mai come l’idiota che mi faceva soffrire per paura che io lo facessi con lui.
Insomma, attaccare per non essere attaccati, uccidere per non essere uccisi … ma è davvero così che si sfugge al dolore ??
Io personalmente credo che colui che viene attaccato, non soffra di più di colui che attacca, che colui che fa soffrire, soffra comunque del dolore del sofferente.
Credo che entrambi stiano male, che non si possa prevedere di allontanare la tristezza da noi stessi semplicemente rendendo triste qualcun altro.
<< è un idiota … >> constatai a voce fin troppo alta.
<< No tesoro, qui l’idiota sei più tu che stai male per lui >> rise divertito Giò.
<< Sai che ti dico ?? Hai ragione tu >> esclamai asciugandomi velocemente le lacrime << Lui non è nessuno per farmi così male e farmi piangere la notte di Capodanno!! >>
Vidi sul suo volto un’espressione stranita: << Quindi ??? >> mi chiese.
<< Quindi adesso alzati perché mi aggiusto il trucco e andiamo a ballare !! >> sorrisi finalmente vedendolo fare lo stesso.

***

<< Noe ti sbrighi ?? Sei li dentro da mezz’ora !! >> strillò Giorgio picchiettando l’ennesima volta con le dita contro la porta del bagno.
<< Ancora un secondo >> esclamai sorridendo alla mia immagine riflessa.
C’era voluto un bel po’, ma finalmente avevo ripreso un aspetto più o meno umano.
I capelli ormai completamente in disordine li avevo tenuti alti con un elaborato chignon, il trucco totalmente rifatto, con aggiunta del rossetto più rosso che avevo, i tacchi rinfilati per bene, il vestito già corto di suo, attorcigliato un altro po’ tanto per sentirmi più sexy possibile.
<< Puoi farcela, Noe >> sussurrai a me stessa aprendo finalmente la porta.
Il ragazzo di fronte a me mi squadrò da capo a piedi prima di constatare stupito: << Sei incredibile !! Un minuto prima muori accasciata a terra e quello dopo sembri una fotomodella da prima pagina … a proposito, complimenti per il fisico, tesoro !! >>
Sorrise ed io scossi la testa alzando gli occhi al cielo divertita.
Allargai il braccio invitandolo ad intrecciarlo con il suo, e insieme ci avviammo verso la sala interna del locale.
Molto spaziosa, affollata, e tremendamente incasinata: proprio ciò che mi ci voleva per divertirmi senza pensare.
Non conoscevo la canzone che risuonava a tutto volume dalle casse, ma data l’eccitazione di tutti i ragazzi doveva essere piuttosto famosa.
Così iniziai a ballare con Giorgio come se fossimo amici di vecchia data, dimenticandomi per un po’ che fino ad un ora prima lo detestavo in pieno.
Dopotutto non era così male come ragazzo.
Ballammo per quasi un’ora, intervallando le varie canzoni con un bicchieri di un qualche liquido indefinito che avrebbe teoricamente dovuto essere succo di frutta.
Individuai Mic e Dodo abbracciati su un divanetto e sorridenti mentre parlavano di chissà cosa, Ste’ al bancone chiacchierando con alcune ragazze della nostra classe, mentre Luce ballava con un ragazzo punk dalla cresta blu.
<< Hey, a te non piaceva Luce ?? >> domandai a Giò urlando per farmi sentire.
<< Si, ma non credo ricambi >> rispose in tutta franchezza.
Ma non ebbi il tempo di ribattere, perché subito il mio sguardo fu proiettato nella direzione opposta a quella dov’era Giò, neppure fosse stato a raggi x capaci di percepire il pericolo.
Non potevo credere ai miei occhi, probabilmente stavo sognando, perché una cosa del genere nella vita reale non sarebbe mai potuta accadere.
Fra’ era a pochi metri da me e, con le spalle al muro e le labbra incollate alle sue, c’era …. Hill.

 

Piccolo Angolo Di Luce:
Hola !! Allora, premettendo che questo capitolo è diciamo di passaggio, in quanto abbiamo lasciato la nostra Noe  senza una particolare reazione alle parole di Fra’ nel capitolo scorso … spero davvero vi sia piaciuto, io mi sono impegnata a scriverlo per voi, come ogni volta.
Bene … che ne pensate della chiacchierata con Giò ??
E del Pov iniziale di Fra’ ??
Ma soprattutto, vi aspettavate che fosse Hill la misteriosa ragazza che Fra’ bacia ?? E poi tra tante, perché ha scelto proprio lei ??
Cosa farà adesso Noe con i suoi sentimenti ?? E con Ste’ ??
Che succederà tra Giò e Luce ??
Beh, le risposte a queste domande sono ovviamente nei prossimi capitoli che mi auguro continuate a seguire !!
Ringrazio ovviamente la mia amica Marika ( Beliectioner_Forever) per il bellissimo banner che vedete in cima al posto di quello normale … che ne pensate ??
Adesso però, ho da dirvi due cose importanti:
1)   Dopo aver creato il gruppo fb dedicato alle mie storie, sto lavorando ad una vera e propria pagina su fb che è quasi pronta … spero di riuscire a finirla al più presto e di potervi mettere il link nel prossimo capitolo.
 
 
2)   Partendo dal presupposto che ringrazio in modo infinito le 6 persone che hanno commentato lo scorso capitolo … volevo fare una confessione ai cosidetti “lettori muti”.
Allora … leggere che il proprio capitolo ha avuto 6 recensioni è di per sé una cosa meravigliosa, almeno per me.
E poi, vedere che le visualizzazioni sono state ben 120 è veramente un sogno per ogni ragazza che scriva su questo sito.
Però mi chiedo … se 120 persone hanno letto il capitolo, e ben 36 hanno la storia tra le seguite per non perdere gli aggiornamenti, perché solo 6 recensiscono ??
Sapete, mi farebbe piacere almeno sapere cosa ne pensate della storia, se la seguite tanto per, o se vi piace davvero, se apprezzate il mio modo di scrivere.
Insomma, non diate tanto peso al dire o no le cose giuste, basta che diciate qualcosa … mi fareste davvero felice.
 
Un bacino a tutti <3
xoxo

   
 
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