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Autore: MegJung    12/01/2013    3 recensioni
Come reagireste alla sola idea di scoprire che la vostra migliore amica, in realtà è un extraterrestre, inconsapevole di esserlo? Sophie, una liceale qualunque, avrà a che fare con una ragazza particolare e insieme a lei e alle persone vicine dovranno affrontare un'impresa immensa, scopriranno segreti inconfessabili e entità misteriose, il tutto con avventura e, ogni tanto, anche a suon di risate!
Genere: Azione, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Esther era rimasta a dormire da me, il giorno prima eravamo rimaste a deprimerci nel bar con Sidus che provava a consolarci. Tornammo a casa presto, Esther decise di stare per la notte e passammo la serata stese ognuna nei relativi letti, a parlare di quanto facessero schifo gli uomini.
Ci alzammo alle 11, ma solo perché era partita la suoneria metallara del cellulare di Esther e ci aveva svegliato di soprassalto. La bionda controllò il cellulare.
-         Josh! – esclamò – mi ha chiamato! -.
Cosa voleva Josh dalla sua quasi ex ragazza? Credevo che ormai volesse solo dimenticarla o forse c’era ancora qualche speranza per loro?
La bionda tuttavia non richiamò il ragazzo.
Erano gli ultimi giorni di vacanze e entrambe decidemmo di andare a vedere Nathalie che fine avesse fatto. Andammo a casa sua, dopo dieci minuti che avevamo suonato il campanello, ci apre la porta la ragazza ancora in vestaglia, con i capelli che rammentavano la Medusa.
-         A giudicare dalle occhiaie, direi che hai fatto le ore piccole – disse Esther a Nathalie.
-         Già, sono stata tutto il tempo a giocare ad Assassin’s Creed all’xbox tutta la notte. Quando inizio non riesco mai a smettere! -.
Non eravamo scesi in garage, ancora non sapevamo dove fosse finito Aster. Mi sembrò lecito chiederlo alla sua ragazza.
-         Sai che fine ha fatto Aster? – chiesi innocentemente.
La mora arrossì e deviò lo sguardo da me.
-         No, non ho la più pallida idea di dove possa essere -.
-         Ciao ragazze! – Aster fece capolino dall’ingresso della casa salutandoci.
Sia Esther che io fulminammo con lo sguardo Nathalie che stava arrossendo per la menzogna appena venuta a galla.
-         Ehm…  lui ha dormito da me -.
Esther, la più maliziosa, aveva una faccia che era tutto un programma, ero più che certa che stava immaginando le cose più perverse.
-         Uhm …- la bionda era sospettosa – sicura che abbiate solo “dormito”? -.
Nathalie indietreggiò e arrossì ancora di più.
-         Certo! – affermò convinta – cosa non ti fa pensare il contrario? -.
Esther le stava sorridendo in modo maligno, il preambolo di una risposta devastante.
-         Il semplice fatto che tu stia da sola a casa con il tuo ragazzo – rispose, aveva deciso di andarci piano.
-         Senti, io non sono come te, sono una ragazza seria! – affermò determinata Nathalie.
-         Così seria che la tua vestaglia è macchiata di sperma e si sente l’orribile odore. Non credo che sugli indumenti di una ragazza per bene ci siano macchie del genere -.
L’aveva incastrata, Nathalie era dello stesso colore di un pomodoro.
-         Dai Nathalie! – dissi – È inutile che fai finta di essere una ragazza seria, lo abbiamo capito, ammettilo! -.
La mora ci guardò male e rassegnata.
-         D’accordo vi dirò la verità – disse – l’ho fatto -.
-         Lo sapevo! – urlammo in coro Esther ed io.
-         Benvenuta nel club! – le disse allegra la bionda.
-         Ci fai entrare, si muore di caldo! – affermai.
-         Ehm va bene – rispose imbarazzata Nathalie – però non badate al casino che sta dentro -.
Entrammo in casa Gray, sembrava tutto a posto, di che disordine si stava riferendo Nathalie?
Quando intravidi la camera della ragazza mi accorsi del putiferio che usciva da suo armadio, l’avevano fatto la dentro?
Ci sedemmo in cucina attorno al tavolo, Nathalie ci offrì dei muffin con le gocce di cioccolato.
-         Ora ci devi raccontare tutto – affermò Esther squillante -.
-         Infatti – continuai e a bruciapelo – quando? Dove? In che posizione? Quanto è durato? -.
-         Ehy calme! – disse Nathalie mettendo le mani davanti – adesso vi racconto tutto -.
Ascoltammo la mora come se ci stesse preannunciando una profezia di vitale importanza per il corso dell’umanità. Ci piacevano un sacco quel tipo di discorsi. Aster non sembrava affatto imbarazzato per la cosa, ma considerando che era un ragazzo era solo una faccenda di cui andare fiero.
Ad Antea i pleiadiani non mi sembravano degli alieni angelici bigotti che facevano finta di non sapere come arrivassero i bambini. Loro si riproducevano come noi umani e sembravano più aperti sull’argomento.
-         Hai usato il preservativo? – chiese Esther.
Sul volto di Nathalie un espressione di stupore e di spavento.
-         No – rispose terrorizzata.
S’incavolo come una iena.
-         Hai idea di quello che ti può succedere? – sbraitò
La cosa fini presto e non parlammo più di quell’argomento.
Andammo, nel pomeriggio, a prendere Sidus dal garage e a farci un giro, averei tanto desiderato che giorni del genere non finissero mai.
Notammo nel cielo una strana e piccola luce che somigliava ad una stella molto luminosa, un apparizione molto strana visto che erano le 5 del pomeriggio. Ben presto tutti ci accorgemmo che quella cosa era una gigantesca navicella spaziale.
Si dipinse sul volto dei due ragazzi alieni un espressione di terrore.
-         Dobbiamo nasconderci – affermò Sidus con un tono che non ammetteva repliche – subito -.
Noi ragazze eravamo confuse e prima che potessimo chiedere che cosa stesse succedendo, i due ragazzi ci tirarono per i polsi e ci trascinarono via da quel posto.
Cosa stava succedendo? Perché e da cosa stavamo scappando?
Ci portarono in una casa abbandonata e andammo a rintanarci nella cantina sotto di essa.
-         Cosa succede? Perché siamo qui? – chiedemmo tutte e tre agitate.
-         I Grigi – disse serio Sidus – stanno arrivando -.
-         Dobbiamo andare nel covo che abbiamo costruito – continuò Aster.
Attraverso  un passaggio segreto, aperto sotto una trave del pavimento rovinata, arrivammo nel nascondiglio dei due pleiadiani. Davanti a noi apparve una grande stanza bianca, attrezzata con gli strumenti più tecnologici che Antea potesse possedere. Vi erano altre stanze: due stanze per dormire e due bagni (per fortuna!).
Quando potemmo stare più tranquilli, cercammo di comprendere cosa stesse esattamente succedendo.
-         Ci dovete delle spiegazioni – disse Esther, con braccia conserte e lo sguardo cupo, non l’avevo mai vista così seria.
-         I Grigi sono arrivati, come ho detto – spiegò Sidus – presto conquisteranno la terra e gli sforzi di voi terrestri per combatterli saranno inutili. Vi abbiamo portato qui per salvarvi, se ci troveranno ci ridurranno tutti a loro schiavi -.
-         Dovremo stare qui per sempre? – chiesi preoccupata.
-         Noi e i nostri simili sulla Terra stiamo mandando messaggi telepatici ad Antea affinché ci diano i rinforzi necessari per battere i Grigi. Finché non sarà finita voi resterete qui, il mondo esterno è diventato troppo pericoloso e mettereste in repentaglio la vostra vita -.
Stavamo tutte ascoltando il ragazzo attentamene, rimanemmo sconcertati dalle sue parole. Aster e Nathalie stavano abbracciati a consolarsi, Esther stava triste e pensierosa, io stavo pensando a che fine avessero fatto tutti.
Dov’erano in quel momento i miei? Christofer? I miei amici? Josh? Aaron? Tutti quei nomi mi tormentavano terribilmente.
Si udivano boati dal soffitto, chissà cosa stavano combinato quei miserabili bastardi. Un giorno gli avrei fatto il culo, per aver preso il pianeta e tutti i miei cari, schiavizzandoli. Avrei combattuto accanto ai pleiadiani, fosse stata l’ultima cosa che avrei fatto.
 
   
 
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