Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: missmalfoy97    12/01/2013    0 recensioni
Bastava davvero così poco perché i sogni del proprio cuore venissero rapiti dal primo pirata di passaggio?
Marlene McKinnon è una Purosangue, la sua famiglia non disprezza i Babbani, anche se non è in prima linea a difenderli. Quando arriva a Hogwarts insieme alla sua amica Dorcas è ancora una bambina frivola e sognatrice. Quello degli undici anni è il periodo delle prime cotte, quelle che sembrano nascere dal nulla e finiscono quasi per caso. Marlene crede di essere perdutamente innamorata di Sirius Black, ma in realtà non l'ha mai conosciuto sul serio.
E se si accorgesse che invece non è tutto come sembra?
Se si innamorasse senza rendersene conto di Regulus Black, tanto simile a Sirius nell'aspetto quanto diverso nel carattere?
Può nascere qualcosa tra una Grifondoro e un Serpeverde?
Ma, si sa, l'amore è cieco e non rende conto a nessuno.
Minilong scritta per il contest "Dream of the Prince, Fall for the Pirate" di MmeBovary sul forum di EFP.
| RegulusxMarlene | 4 capitoli |
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dorcas Meadowes, Emmeline Vance, Marlene McKinnon, Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2 – Un Black vale l’altro?

 

Il terzo anno ad Hogwarts di Marlene si stava avviando ormai alla conclusione. Era stato più pesante dei due precedenti anche a causa delle nuove materie, che implicavano un maggior numero di ore di lezione e di compiti.
Era un soleggiato pomeriggio di inizio maggio, ma Marlene era rinchiusa in Biblioteca insieme a Dorcas per fare una ricerca di Difesa contro le Arti Oscure a proposito dei Lupi Mannari.
« Marlene? » sussurrò Dorcas, giocherellando nervosamente con un angolo della pergamena.
Marlene alzò gli occhi dal proprio compito.
« Cosa c’è? »
« Io… ecco, io… io devo dirti una cosa… Però… mi prometti che… non ti arrabbierai? » domandò, con un fil di voce. Sembrava molto preoccupata, come se temesse già in anticipo che Marlene si sarebbe arrabbiata non poco alla rivelazione che stava per farle.
« Dai, dimmi, Dorcas! » la incoraggiò quella.
« Be’, ecco, vedi, cioè, be’, io, insomma… avrei voluto dirtelo prima, ma… non volevo creare casini inutili e… Ecco, sarò chiara. Credo di essermi presa una cotta per Sirius ».
Un attimo dopo cadde un silenzio imbarazzato e surreale.
La bocca di Marlene formò una piccola “o”, ma non sembrava capace di proferir parola. Era semplicemente sconvolta. Si alzò lentamente dalla sedia e raccolse la propria roba, sotto lo sguardo dispiaciuto di Dorcas che la osservava andarsene. Si allontanò dal tavolo come un automa, aveva solo voglia di stare da sola per un attimo.
« McKinnon, sta’ attenta! Sei diventata cieca? »
Fino a quando lui non la rimproverò, Marlene non si era quasi neanche accorta di avere travolto Regulus. Lui si stupì nel non sentirla rispondere con un’altra frecciatina, e si rese conto che Marlene aveva gli occhi rossi e un’aria da funerale.
« Che ti è successo? »
Lei rimase in silenzio; per un attimo pensò di urlargli in faccia tutto ciò che le stava succedendo, ma subito dopo girò i tacchi, scuotendo la testa e borbottando che era tutto nella norma.
Invece no, nulla era a posto, ora.
Come poteva essere accaduto? Perché proprio Sirius? Ciò non era previsto nei piani di Marlene… Il principe azzurro dei suoi sogni doveva essere tutto per lei, prima era convinta che sarebbe riuscita a rendere Sirius davvero suo, un giorno o l’altro… ma ora? Adesso, se anche avesse realizzato ciò, non ci sarebbe stato un lieto fine. Avrebbe spezzato il cuore di Dorcas… oppure il suo. Non potevano essere felici entrambe: una delle due avrebbe dovuto rinunciare al proprio principe.
« Emme… »
Questa volta Marlene era davvero in lacrime. Emmeline la strinse a sé, accarezzandole la nuca. Questa volta non era soltanto un capriccio dettato dal suo umore ballerino.
Marlene aveva appena visto infrangere davanti a sé i propri sogni di bambina, aveva appena iniziato a capire che la vita non sarebbe mai stata la realizzazione di tutte le sue fantasie.
Marlene stava iniziando a crescere, si era appena resa conto che le cose sarebbero diventate sempre difficili, d’ora in poi, ma in quel momento l’infrangersi di quel suo mondo felice era la catastrofe più grave al mondo.
Si sentiva tradita da Dorcas, nonostante sapesse benissimo che la sua amica non l’avrebbe mai fatta soffrire volutamente. Forse adesso aveva solo bisogno di piangere un po’.
Nei giorni seguenti il rapporto tra Dorcas e Marlene sembrava essere perduto per sempre. Emmeline era molto in imbarazzo, perché non sapeva come comportarsi. Lei l’aveva sempre detto che sarebbe stato meglio stare alla larga da Sirius Black…
Marlene si era chiusa in se stessa, mentre Dorcas continuava a sentirsi in colpa per aver rovinato tutto, ma allo stesso tempo era anche arrabbiata con Marlene per il suo atteggiamento indisponente.
Sirius continuava ad essere ignaro di tutto ciò che stava accadendo per colpa sua, invece Regulus si era accorto che, da qualche giorno, Marlene era diventata più musona e silenziosa.

« Posso sedermi qua, Black? » domandò Marlene, entrando nell’aula di Storia della Magia.
« Va bene, però voglio sapere che ti prende. Perché non vai dalla tua amichetta? »
« Non sono affari tuoi, te l’ho già detto, e lei non è la mia amichetta ».
Marlene si era seduta tenendo le braccia conserte e con un’espressione contrariata sul volto, i lunghi capelli biondi le ricadevano davanti alla faccia, dandole un’aria da bambina piccola che si impunta perché vuole un giocattolo nuovo.
« Insomma, McKinnon, sei diventata lagnosa! » commentò Regulus, esasperato.
« Lo saresti anche tu, al mio posto » disse Marlene, a denti stretti.
« Dai, dimmi cos’hai! »
« No, dopo mi prenderesti in giro ».
« Allora ti prendo in giro fino a quando non me lo dici » decise lui, con una smorfia che non prometteva nulla di buono.
« Sei odioso, Black! » constatò Marlene.
« La McKinnon è una piagnona imbranataLa McKinnon è… » iniziò a canticchiare Regulus.
« Basta! » esclamò Marlene. « Adesso te lo dico, ma sta’ zitto! E ricordati che sei uno sporco ricattatore ».
« Oh, so solo ottenere ciò che voglio, McKinnon. Si chiama astuzia… »
« La smetti? »
Regulus tacque, pronto ad ascoltare i motivi del cattivo umore di Marlene. Dal canto suo, lei non era convinta che dirglielo sarebbe stata una buona idea… Però ormai stava diventando insopportabile, e magari l’avrebbe sorpreso, perché forse Regulus non si aspettava che lei trovasse il coraggio di confidarsi con lui…
Dopo queste riflessioni, Marlene si decise a parlare.
« Be’, a me e a Dorcas piace… ehm, lo stesso ragazzo… Solo che a me piace dal primo anno, e invece a lei solo da adesso! Quindi ho la precedenza ».
Regulus sembrava perplesso.
« Secondo me ragioni come una stupida ».
Marlene ci rimase di sasso. Come osava darle della stupida? Insomma, che si guardasse lui! Eppure dentro di sé sapeva che Regulus non aveva tutti i torti, perché era tutta colpa sua se lei e Dorcas avevano litigato. Però a Dorcas non poteva piacere Sirius! L’aveva detto lei stessa, all’inizio del primo anno, che non le importava nulla di un ragazzo che conosceva praticamente solo di vista…
E poi, di tanta gente, perché proprio Sirius?
« Ma… » provò a ribattere Marlene.
« Ma ho ragione » concluse Regulus, « altrimenti mi avresti già insultato. Comunque, tranquilla, non andrò a dire a mio fratello che siete tutte innamorate di lui… »
Il suo tono doveva essere sarcastico, ma uscì invece più amareggiato di quello che avrebbe dovuto. Marlene non si accorse di questa sfumatura perché era impegnata a contraddirlo.
« Non mi piace Sirius! » si lamentò. Sembrava ancora intenzionata a negare l’evidenza.
« Quindi non avrai nulla in contrario se gli dico che sei interessata a lui? Tanto se non ti piace… »
« Non provarci neanche! » esclamò Marlene, indignata.
« Almeno ammettilo, tanto ormai l’ho capito » disse Regulus, seccato. « Ma cosa ci trovate in lui? »
Questo pensiero lo tormentava. Cosa ci trovavano tutte queste ragazzine in Sirius? Cosa ci trovava Marlene in Sirius? Era soltanto un bulletto arrogante, che non sapeva accettare le regole e voleva sempre ribellarsi… Sì, era pur sempre suo fratello, e Regulus gli voleva bene, ma il loro rapporto, da quando avevano iniziato Hogwarts, stava peggiorando sempre di più. Regulus seguiva le tradizioni di famiglia, era un Serpeverde, era educato, disprezzava i Babbani e i Sanguesporco, in particolare da quando quel Ted Tonks gli aveva portato via sua cugina Andromeda, e stava iniziando a sviluppare un certo interesse per le Arti Oscure. Sirius invece si impegnava ad essere l’opposto di tutto questo, causando sempre più litigi e discussioni in famiglia. Eppure a Hogwarts sembrava avere successo tra la popolazione femminile – non che a Sirius, poi, importasse più di tanto delle sue ammiratrici – e Regulus non riusciva a capirne il motivo… Suo fratello si stava comportando come il “Black sbagliato”, come poteva una persona intelligente come Marlene apprezzare tutto ciò?
« Be’, è bello, affascinante… poi è anche coraggioso, simpatico, spiritoso, è… »
Marlene era tornata per un attimo la ragazzina sognante di qualche giorno prima.
« Non è vero! » protestò Regulus, sentendo le parole di Marlene. « Lui… lui fa sempre arrabbiare i nostri genitori, non è perfetto come credi. Si rifiuta di seguire le tradizioni di famiglia. Dice che sono succube di mia madre, ma in realtà sto solo facendo la cosa giusta ».
« Forse fa bene… » commentò Marlene, pensando alla fama che avevano i Black.
« Non puoi capire » concluse Regulus.

Dopo quella conversazione, Marlene aveva in testa ancora più dubbi di prima. Aveva forse idealizzato Sirius? Effettivamente, non avevano nemmeno avuto uno straccio di conversazione, come faceva ad attribuirgli tutte quelle qualità? Eppure sembrava così perfetto…
In ogni caso, Regulus aveva ragione nel considerare il suo comportamento stupido; infatti, Marlene decise che si sarebbe dovuta chiarire con Dorcas al più presto.
Trovò l’occasione adatta la sera in dormitorio. Le loro compagne di stanza si erano già addormentate, mentre Dorcas continuava a rigirarsi nel letto e Marlene fissava il soffitto.
« Dorcas? »
« Cosa c’è? » domandò quella, la voce impastata dalla stanchezza.
« Mi dispiace » sussurrò Marlene, « non vale la pena di litigare per lui ».
Quelle parole le uscirono di bocca con un grande sforzo, ma già da quando aveva appena finito di pronunciarle, iniziò a sentirsi meglio, più sollevata.
Dorcas si alzò di scatto dal proprio letto e corse in quello dell’amica, poi l’abbracciò.
« Finalmente l’hai capito… Non ci separeremo più vero? »
« Puoi starne certa ».
« Come mai ci hai messo tutto questo tempo a capirlo, Lene? »
Marlene sembrò soppesare per un attimo la risposta.
« Oggi, a Storia della Magia, ho parlato con Regulus… mi ha fatto riflettere ».
« Da quando lo chiami per nome? » s’incuriosì Dorcas.
« Devo distinguerlo da suo fratello » chiarì Marlene, sulla difensiva.
« Ma, Lene, sinceramente… Come fa a starti simpatico? »
Marlene si voltò verso Dorcas, e la osservò, perplessa.
« Perché non dovrebbe? »
Dorcas scosse la testa.
« Lo sai come la pensa sui Babbani… Le sue idee sembrano troppo simili a quelle… a quelle di Tu-Sai-Chi, capisci? E poi si crede chissà chi ».
« Io non sono una Babbana, e neppure la mia famiglia » obiettò Marlene.
« Non importa… Il suo modo di pensare è pericoloso. Tu lo ascolti troppo, secondo me… Sembra quasi che, in un modo o nell’altro, lui ti interessi ».
« Ma no… Be’, Dorcas, ora ho sonno… » dichiarò Marlene, trattenendo a forza uno sbadiglio.
« D’accordo, Lene; ‘notte » disse Dorcas, tornando nel proprio letto. Non sembrava molto convinta.
« ‘Notte ».
Marlene si sentiva sollevata dopo aver fatto pace con Dorcas, tuttavia adesso un altro pensiero la turbava e le impediva di prendere sonno.
Perché Dorcas era sempre convinta che lei fosse interessata a Regulus? Solo perché era l’unico Serpeverde con cui parlava? Solo perché era praticamente l’unica persona a cui dava retta, anche se, naturalmente, faceva di tutto per fargli credere il contrario? Solo perché si divertiva a mettersi in competizione con lui e tutte le volte che Regulus aveva la meglio la stupiva sempre di più?
Tutto ciò, secondo Marlene, non aveva senso… A lei piaceva Sirius, no?
Ma non aveva appena concluso che in realtà non lo conosceva neanche e che più probabilmente le piaceva l’idea che si era fatta di lui? Forse sì, anche se non ne era ancora convinta del tutto, ma in ogni caso Regulus era completamente diverso da questo principe azzurro standard.
Era bello, questo sì. Marlene apprezzava la sua aria un po’ altera e nobile, che gli attribuiva un fascino misterioso. Le piacevano anche i suoi bei lineamenti, i suoi impenetrabili occhi grigi e i capelli neri che gli coronavano il viso. Dopo questo, però, basta. Regulus non incarnava la sua idea di ragazzo ideale, sempre pronto a fare l’eroe, coraggioso, cavaliere, romantico e galante. Regulus era orgoglioso, furbo, competitivo, si credeva superiore agli altri, le sue idee potevano essere più simili a quelle del cattivo di turno che a quelle dei buoni. Eppure Marlene stava iniziando a credere che, tra queste sue caratteristiche, non ci fossero dei veri e propri difetti. Effettivamente si divertiva a parlare e scherzare con lui, la sua compagnia era piacevole e non era raro che illustrasse a Dorcas ed Emmeline quel che Regulus aveva detto o fatto… ma tutto ciò significava che si era innamorata di lui? Bastava davvero così poco perché i sogni del proprio cuore venissero rapiti dal primo pirata di passaggio? Perché doveva essere tutto così complicato? Come avrebbe fatto a capire se i sospetti di Dorcas erano fondati?
Marlene passò la notte senza addormentarsi, e ciò fu forse la prima conferma, perché se quei pensieri la tormentavano così tanto, dovevano avere un fondo di verità. In ogni caso, l’occasione per fare chiarezza nella propria mente le capitò poco tempo dopo, qualche giorno prima degli esami di fine anno.

***

Le tavolate delle quattro Case erano apparecchiate e colme di ogni ben di Dio come tutte le sere. Marlene era seduta di fianco ad Emmeline e di fronte a Dorcas; le tre amiche si stavano scambiando opinioni a proposito degli esami, – Dorcas era preoccupata, ma Emmeline, dall’alto del suo anno d’età in più, cercava di rassicurarla, mentre Marlene aveva un’aria assente e, poiché era molto brava, a parte che in Pozioni, poteva stare tranquilla, – mangiando l’ottimo arrosto che gli elfi domestici avevano cucinato.
Marlene, quasi senza pensarci, puntò lo sguardo verso la parte opposta della Sala Grande, cercando un certo Serpeverde dai capelli neri e dall’aria affascinante che era stato l’oggetto di troppi dei suoi pensieri degli ultimi giorni. Lo trovò seduto accanto a Selwyn, il suo volto era nella direzione di Marlene. Sembrava che si stesse divertendo, probabilmente qualcuno aveva appena fatto una battuta. Era ancora più bello, quando rideva… Formulò questo pensiero senza accorgersene, ma le sue fantasticherie vennero interrotte non appena notò che alla destra di Regulus sedeva una ragazza. Quella, una tal Burke, aveva la loro età, e si era invaghita di Regulus fin dal primo anno. Se n’era accorta praticamente tutta la scuola, perché lo assillava in modo piuttosto esplicito. Regulus non l’aveva mai tenuta molto in considerazione, anzi, al massimo si lamentava di quanto lei gli stesse addosso, ma in quel momento – Marlene non poté non notarlo – era girato verso di lei e si stava divertendo.
Marlene si morse un labbro dal nervoso e si irrigidì all’improvviso. Cosa voleva la Burke da Regulus? Perché lui rideva? E se magari aveva cambiato opinione su di lei? Si sarebbero potuti mettere insieme. No, assolutamente no, non poteva essere.
Nella mente di Marlene non balenò affatto l’idea che Regulus potesse star ridendo per altre ragioni, magari stava proprio prendendo in giro la Burke. Figurò immediatamente la Burke come una rivale, come un ostacolo da eliminare.
Non poteva essere gelosa, vero? Che sciocchezze…
Eppure l’arrosto non era più così appetitoso.
Marlene sarebbe voluta essere accanto a Regulus, in quel momento, avrebbe voluto sentire ciò che stava dicendo, avrebbe voluto mandare via la Burke… E allora si rese conto che tutti quei pensieri che ultimamente l’avevano tormentata erano fondati.
Era sì innamorata di un Black, ma di Regulus, non di Sirius.
Tutto ciò non aveva senso, non poteva avere senso… Ma non si può scegliere di chi innamorarsi; a volte il cuore sceglie da solo, ignorando il buon senso. A volte le cose sembrano accadere e basta, perché non ci si è soffermati troppo sui segnali che ce le hanno preannunciate.
Marlene fu certa di essere diventata del colore della propria cravatta non appena incontrò lo sguardo altero di Regulus e, giusto per un attimo, le sembrò che fosse arrossito anche lui.

 ***

Il primo settembre 1975 era arrivato. Da un certo punto di vista il tempo sembrava non passare mai, dall’altro Marlene temeva il momento in cui avrebbe dovuto affrontare quel giorno.
Avrebbe finalmente rivisto Regulus, ma temeva che in quei mesi di vacanza lui fosse in qualche modo cambiato, magari non le avrebbe mai più rivolto la parola…
Durante gli ultimi giorni del terzo anno, il loro rapporto si era impercettibilmente evoluto. Erano più uniti, ogni tanto si lanciavano qualche occhiata complice, le loro prese in giro erano diventate sempre più simili a un gioco. Marlene non aveva mai considerato Regulus soltanto come un amico. Quando il loro rapporto era d’amicizia, lui per Marlene era un po’ come un avversario, l’unico in grado di competere con lei, qualcuno di intrigante e con cui confrontarsi. A quei tempi, però, aveva occhi solo per Sirius, e non si era ancora resa conto che tutti questi erano segnali che non sarebbe mai voluta essere solo questo per Regulus. Ultimamente, però, aveva iniziato a flirtare con lui in modo più evidente, e lui sembrava stare al gioco.
Ma se fossero state solo impressioni sbagliate?
Marlene s’era resa conto che non avrebbe potuto mai rinunciare a lui tanto facilmente. Ciò che provava era diverso da ciò che sentiva per Sirius… Era qualcosa di più maturo, di più profondo.
Eppure secondo Dorcas era sbagliato: « Black disprezza i Babbani, Lene! È uno di quei puristi convinti che si uniranno a Tu-Sai-Chi non appena avranno l’età adatta! »
Glielo ripeteva continuamente da quando Marlene l’aveva aggiornata riguardo ai propri sentimenti.
A Marlene, però, in quel momento proprio non importava. L’unica cosa che avrebbe voluto davvero era averlo accanto.

« McKinnon! Mi sei mancata quest’estate, sai? Sei pronta ad essere umiliata in tutte le materie? » scherzò Regulus, non appena la vide.
Il cuore di Marlene iniziò a battere sempre più velocemente, mentre il suo cervello si stava impegnando per trovare una risposta abbastanza intelligente.
« Black, chi si rivede! Tu invece non mi sei mancato » mentì Marlene, con un sorriso che la tradiva.
« Non ci credo! » protestò lui. « Dai, vieni in uno scompartimento con me ».
Marlene rimase sbalordita per un attimo: aveva sentito bene? Regulus le aveva davvero appena chiesto di andare a prendersi uno scompartimento insieme? Dov’era l’inganno? Sembrava troppo perfetto per essere vero. In ogni caso, Marlene seguì Regulus mentre si incamminava alla ricerca di un posto. Si sedettero in uno scompartimento verso la coda del treno. Marlene era certa che sarebbe svenuta da un momento all’altro, e si era completamente dimenticata di Dorcas ed Emmeline che in quel momento non sapevano dove fosse.
« Allora, McKinnon, non mi dici niente? » le domandò Regulus, con una punta di malizia nella voce. Marlene sembrava aver perso l’uso della parola, aveva paura di fare qualche passo falso.
« Sai, è inutile dare la caccia al leone… » proseguì lui, alludendo a Sirius.
« E chi ti ha detto che io lo stia ancora rincorrendo? » ribatté Marlene, sostenendo il suo sguardo.
In quel momento, avvenne qualcosa che nessuno dei due si era aspettato.
Marlene non si accorse di essersi avvicinata a Regulus così tanto da poter sentire il suo respiro.
Regulus non aveva mai notato le pagliuzze verdi di quegli occhi del colore del mare.
Nessuno dei due capì ciò che stava facendo fino a quando non sfiorò le labbra dell’altro.
E quel bacio venne da sé, così come quell’amore che sembrava essere nato quasi per sbaglio.
Se Marlene era l’estate, Regulus era l’inverno, ma i due opposti possono scoprire di essere più simili di quanto credono solo quando s’incontrano. Allora le loro differenze potevano essere messe da parte, perché se quel momento fosse durato per sempre, non si sarebbero dovuti preoccupare di nulla. E, dopotutto, lei era l’unica Grifondoro intelligente e lui l’unico Serpeverde simpatico: cosa c’era di sbagliato?
Non c’era bisogno di parole per spiegare quel bacio, perché loro si erano già capiti da sé.





Note dell'autrice.
Salve a tutti! :-)
Come preannunciato, eccomi qua a pubblicare il secondo capitolo.
Ringrazio di cuore chi ha letto il capitolo precedente e
 chi l'ha inserito tra seguite/preferite/ricordate, ma in particolare chi ha recensito: i vostri commenti mi farebbero davvero molto piacere.
Ho modificato qualcosina rispetto alla storia originale, perché mi era stato segnalato nel giudizio e non convinceva del tutto neanche a me. In ogni caso, è roba di poco conto. Ho anche eliminato qualche virgola di troppo.
Metto ora le note che avevo scritto (se volete ignorarle, siete liberissimi di farlo xD le avevo scritte per il contest e già che ci sono le riporto anche qua se qualcuno volesse dei chiarimenti):


Il fascino di Sirius colpisce ancora! Io credo che, essendo lui un ragazzo bello e di nobile famiglia, riscuotesse parecchio successo tra le ragazze, anche se non mi sembra il tipo che si interessava più di tanto al suo fan club. Cioè, almeno a quell'età, non credo che prendesse l'amore molto sul serio. 
Per motivi di spazio non avevo potuto chiarire tutti i passaggi, quindi non ho raccontato di come Dorcas si sia innamorata di Sirius. Comunque, non appena Marlene scopre questa notizia, reagisce in modo impulsivo, andandosene, non vuole stare a sentire le ragioni di Dorcas, è semplicemente arrabbiata. In ogni caso, dopo che Regulus le dice che ritiene che il suo sia un ragionamento stupido - effettivamente, come dargli torto? - Marlene capisce di aver sbagliato. Lei ancora non se ne rende conto, ma quel Black la interessa più di quanto creda. 
Riguardo a questo capitolo, credo di non aver molto altro da dire: Marlene si rende poi conto che ciò che le piace di Sirius è solo l'idea che si è fatta di lui, perché non ha nessuna prova che lui sia davvero così. Allo stesso tempo, sa che Regulus è tutto il contrario di questo suo "sogno", ma nonostante ciò ha qualcosa che la colpisce... E infatti... ;)
"L'unica Grifondoro intelligente" e "L'unico Serpeverde simpatico" sono, ovviamente, i rispettivi pensieri che hanno dell'altro.

A questo punto non ho altro da dirvi se non che aggiornerò nuovamente tra circa una settimana!
Al prossimo capitolo,
missmalfoy97 :)
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: missmalfoy97