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Autore: missmalfoy97    05/01/2013    2 recensioni
Bastava davvero così poco perché i sogni del proprio cuore venissero rapiti dal primo pirata di passaggio?
Marlene McKinnon è una Purosangue, la sua famiglia non disprezza i Babbani, anche se non è in prima linea a difenderli. Quando arriva a Hogwarts insieme alla sua amica Dorcas è ancora una bambina frivola e sognatrice. Quello degli undici anni è il periodo delle prime cotte, quelle che sembrano nascere dal nulla e finiscono quasi per caso. Marlene crede di essere perdutamente innamorata di Sirius Black, ma in realtà non l'ha mai conosciuto sul serio.
E se si accorgesse che invece non è tutto come sembra?
Se si innamorasse senza rendersene conto di Regulus Black, tanto simile a Sirius nell'aspetto quanto diverso nel carattere?
Può nascere qualcosa tra una Grifondoro e un Serpeverde?
Ma, si sa, l'amore è cieco e non rende conto a nessuno.
Minilong scritta per il contest "Dream of the Prince, Fall for the Pirate" di MmeBovary sul forum di EFP.
| RegulusxMarlene | 4 capitoli |
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dorcas Meadowes, Emmeline Vance, Marlene McKinnon, Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Capitolo 1 – Piani di conquista.



« Dorcas, hai visto com’è bello? Se lo incontro di nuovo, svengo! »
Marlene McKinnon era appena salita sull’Espresso per Hogwarts insieme alla sua migliore amica Dorcas Meadowes, ma nel giro di pochi minuti era già riuscita a farsi notare, rischiando di travolgere un ragazzino del secondo anno che indossava la divisa di Grifondoro.
« Ma chi, Sirius Black? »
Dorcas aveva un’espressione incredula sul volto.
« E chi, se no? » le rispose Marlene, sognante. « Non starai cercando di dire che è brutto, vero? »
« Be’, no, però… » farfugliò l’altra, prima di essere interrotta.
« Guai a te se me lo rubi! »
« Tranquilla, Lene, non intendevo questo. Sinceramente, non mi interessa nulla di uno che non conosco, se non per la sua fama e per i racconti di Emmeline. Però ti farà piacere sapere che suo fratello è nel nostro anno! » esclamò Dorcas, facendole l’occhiolino.
« Ma a me non interessa suo fratello! A proposito, si chiama Regulus, vero? Comunque… mi interessa lui! Hai visto com’è affascinante? »
Il cervello di Marlene ormai non connetteva più. Era solita perdersi in varie fantasticherie fin da quando era piccola: le era sempre piaciuto immaginarsi felicemente sposata con un bel ragazzo, di vivere con lui nel suo castello, o villa che fosse, di avere cinque figli di cui tre gemelli (due maschi e una femmina) e un allevamento di Unicorni in giardino. Nessuno doveva osare interromperla mentre sognava quel suo mondo felice, ma Dorcas, dato che era intenzionata a farle capire il senso del proprio discorso, fu costretta a prendersi lo scomodo incarico di riportarla sulla terra.
« Stavo cercando di dirti, se tu mi stessi ascoltando, che puoi diventare amica di suo fratello per poi conoscere anche Sirius! »
« Mmh, non credo che sia un’idea così geniale » brontolò Marlene, dopo un attimo di esitazione.
Si rifiutava per principio di dar retta a Dorcas, a maggior ragione se dentro di sé era convinta che l’amica potesse avere ragione.

Qualche ora dopo, durante la cerimonia dello Smistamento, trovò un altro motivo per contestare il consiglio di Dorcas.
Le due ragazzine si stavano incamminando per la prima volta verso la famosa Sala Grande dell’ancor più famosa Hogwarts, di cui avevano sentito parlare fin da quando erano nella culla e che fin da quell’età avevano sognato.
« Guarda, Lene, sono tutti preoccupati… credono che la prova dello Smistamento sia chissà cosa! In realtà, non è nulla di complicato, ho costretto Emmeline a dirmelo. Devi semplicemente indossare il cosiddetto Cappello Parlante! » disse Dorcas, sentendosi importante.
Un ragazzino moro e dall’aria altera, poco distante da loro, udì la loro conversazione e si sentì in dovere di intervenire.
« Per forza che sono spaventati! Non avevano mai sentito parlare di magia fino all’altro giorno… saranno quasi tutti Sanguesporco! » dichiarò, sprezzante.
« Mia madre dice che è maleducato e incivile chiamare i Nati Babbani in quel modo… » obiettò Marlene.
« Solo perché sei un Black non devi sentirti superiore a tutti, sai? Sono maghi tanto quanto noi, anche se hanno un’origine diversa! » lo rimproverò Dorcas, decisamente meno diplomatica. Si trattenne dal tirargli uno schiaffo o dall’urlargli contro solo perché era il primo giorno di scuola e non voleva mettersi nei guai fin da subito.
« Se avessi i capelli rossi, potrei affermare quasi con certezza che tu sia una Weasley… La pensi esattamente come loro! Come fai di cognome? » domandò lui, squadrando Dorcas dall’alto in basso con aria di superiorità.
Se nel Mondo Magico più o meno tutti sapevano chi fossero i Black e li conoscevano come minimo di fama o di vista, i Meadowes erano invece pressoché sconosciuti, anche a causa delle loro lontane origini Babbane. Il bisnonno di Dorcas, infatti, era un Nato Babbano, e perciò per i più puristi i Meadowes erano Mezzosangue, nonostante la parentela fosse molto lontana. Ciò non impedì a Dorcas di pronunciare il proprio cognome con fierezza.
Regulus Black non commentò la risposta di Dorcas, limitandosi a liquidarla con una smorfia. Dopodiché, si rivolse a Marlene, che si stava fissando i piedi imbarazzata, cercando di tenersi lontana da quella discussione, perché non voleva litigare con il fratello di Sirius fin da subito, se voleva avere qualche speranza di realizzare con successo il “piano” di Dorcas.
« E tu? »
« Ehm, McKinnon… » farfugliò Marlene.
Anche se la famiglia McKinnon non presentava Babbani da generazioni, non erano al livello dei Black, anche perché non si interessavano molto alle questioni sulla purezza del sangue.
« Uh, McKinnon… Tuo padre lavora al Ministero? » domandò Regulus dopo una breve riflessione. Quel nome non gli era totalmente nuovo.
Marlene annuì. Suo padre era un Indicibile dell’Ufficio Misteri.
In quel momento, però, vennero interrotti dalla professoressa McGranitt, che, con un vecchio cappello in mano, stava facendo cenno a loro del primo anno di entrare nella Sala Grande.
Dopo che il Cappello Parlante ebbe recitato la sua nuova composizione, lo Smistamento ebbe effettivamente inizio. Regulus finì a Serpeverde, mentre Dorcas e Marlene a Grifondoro, anche se quest’ultima era rimasta per una manciata di minuti a convincere invano il Cappello che la Casa di Corvonero sarebbe stata meglio per lei, perché avrebbe preferito andare lì.
« Vedi, Dorcas, la tua idea è insensata: il fratello di Sirius è a Serpeverde ed è fissato con la purezza del sangue. Non mi sarà di certo d’aiuto! » esordì Marlene, addentando un’abbondante porzione di pasticcio di carne.
Dorcas ridacchiò, e in quel momento fu sicura che la prima cosa che Marlene avrebbe cercato di fare sarebbe stata proprio il diventare amica di Regulus, per carpirgli qualche informazione su Sirius o per qualsiasi altro scopo stesse pensando in quel momento la sua mente. Si convinse che, però, Marlene avrebbe desistito presto, perché quel ragazzino era davvero insopportabile e inoltre questi suoi fantomatici innamoramenti erano molto passeggeri, perciò presto avrebbe puntato altrove. Apparentemente, però, questa volta Dorcas si era sbagliata.

***

 Era passato circa un mese dal giorno dello Smistamento. Marlene aveva iniziato a mettere in atto il proprio piano di conquista, o almeno così lo chiamava lei, perché di conquiste non se n’era vista neanche una, fino ad allora. Si limitava a guardare Sirius con aria sognante tutte le volte che lo incrociava in sala comune o per i corridoi, ma ogni volta che lui si accorgeva della sua presenza, Marlene distoglieva lo sguardo e si dileguava, forse perché, almeno secondo i Babbani, in amore vince chi fugge. Inoltre, perseguitava Emmeline Vance, che aveva l’età di Sirius, per chiederle resoconti dettagliati su cosa lui avesse detto o fatto ogni giorno. Nonostante Emmeline fosse una ragazza paziente e fosse da tempo amica di Marlene, doveva ricorrere a tutta la sua calma e buona volontà per sopportarla. Si dava il caso, infatti, che tra Emmeline e Sirius non scorresse buon sangue, causa una vera e propria incompatibilità di carattere, e lei non era entusiasta di dover fare la cronaca di tutto ciò che Sirius faceva durante la mattinata.
Dal canto suo, Marlene cercava di pedinare a distanza Regulus, sentendosi particolarmente stupida. Se anche si fosse trovata da sola con lui, comunque, che cosa gli avrebbe detto? Ciao, scusa, mi presenti tuo fratello? L’avrebbe presa per scema…

« Signorina McKinnon, signorina Meadowes, sono abbastanza certa che la vostra vita sociale sia piuttosto interessante, ma credo che la lezione di Transfigurazione non sia il momento migliore per parlarne. Signor Black, per favore, può andare a sedersi vicino alla signorina McKinnon? Grazie. Lei, signorina Meadowes, vada al posto del signor Black, vicino al signor Selwyn ».
La voce della professoressa McGranitt interruppe le chiacchiere di Dorcas e Marlene, che si stavano totalmente disinteressando del fiammifero da Trasfigurare in un ago, prese com’erano dalla loro conversazione a proposito di Sirius Black. A dir la verità, era Marlene a parlare con enfasi, mentre Dorcas avrebbe anche ascoltato volentieri la lezione, ma non se la sentiva di deluderla così.
Regulus Black, sbuffando, si separò dal suo amico e andò a sedersi accanto a Marlene, borbottando qualcosa di simile a un che cosa c’entro io se loro parlano?
Marlene passò una decina di minuti a fissarlo, sperando che prendesse l’iniziativa lui per iniziare una conversazione. Tuttavia le sue aspettative furono deluse, e dopo una lunga riflessione Marlene decise che Regulus assomigliava tanto a Sirius nell’aspetto quanto era diverso da lui nel carattere.
Il suo innamorato non sarebbe certamente rimasto impassibile per tutta l’ora, le avrebbe rivolto la parola e l’avrebbe fatta divertire… Non certo come Regulus, che ascoltò ligio gli insegnamenti della McGranitt e poi dimostrò la propria abilità con una Trasfigurazione perfetta.

« Come hai fatto? » gli domandò Marlene, guardando ammirata l’esito della magia del suo compagno di banco.
« Io ascolto. E poi, be’, talento naturale… » si vantò Regulus, con un ghigno alla Black che le ricordò terribilmente l’espressione di Sirius quando combinava qualche malefatta.
« Sei modesto » commentò lei, ironica.
Regulus si strinse nelle spalle, con un’espressione che voleva significare che c’è chi può permettersi certe cose, e lui si inseriva in quella categoria.
Questa sua reazione risvegliò il lato più combattivo di Marlene, che le impediva di mostrarsi così incapace nei confronti di un altro, in particolare se questo “altro” si chiamava Regulus Black, era fratello di un certo Sirius e aveva un’opinione di sé fin troppo alta.
« Be’, guarda che sono capace anch’io! » esclamò.
« Sono proprio curioso di vedere la tua magia, allora » le disse lui, con un finto tono indifferente, che cercava di nascondere una risatina di scherno.
Pregando Merlino, Morgana e i Fondatori, Marlene impugnò la propria bacchetta magica e, facendo un rapido movimento del polso, ripeté la formula che aveva letto sul libro il pomeriggio precedente.
Chiuse gli occhi per evitare di vedere l’espressione divertita di Regulus una volta che lei avesse fallito miseramente, ma quando li riaprì trovò davanti a sé un ago lucente e Regulus che la fissava, sorpreso.
« Devo ammettere che pensavo che non ci saresti riuscita » commentò Regulus, dopo un attimo di smarrimento. Sembrava piacevolmente stupito dalla performance di Marlene.
« Hai visto? Anch’io sono brava… non sei l’unico ad essere capace ».
« Be’, siamo tra i pochi ad esserci riusciti » precisò Regulus, guardandosi intorno. Due banchi dietro di loro, una Serpeverde aveva incendiato per errore il proprio fiammifero, mentre alcuni Grifondoro fissavano con aria di sfida un ago fatto ancora di legno.
« Forse hai ragione ».
« Io ho sempre ragione, non per nulla sono un Black! » si vantò, orgoglioso.
« Però hai appena ammesso di esserti sbagliato su di me… » commentò Marlene, con un’aria malandrina sul volto.
« D’accordo, McKinnon, per questa volta hai vinto, ma non credere che sia così facile fregarmi… »

Da quel giorno, Regulus e Marlene diventarono amici, sempre che due persone che si divertono a sfidarsi alla più banale occasione per riuscire a dimostrare all’altro la propria superiorità possano definirsi amiche.
Regulus era rimasto colpito da questa ragazzina che, nonostante sembrasse avere la testa perennemente tra le nuvole, si era rivelata più volte in grado di tenergli testa.
Marlene continuava a sognare ad occhi aperti il suo bel Sirius ventiquattr’ore su ventiquattro, ma Regulus, in qualità di fantomatico futuro cognato, era entrato nelle sue grazie almeno un po’. Aveva, però, dovuto desistere dal suo piano iniziale, perché aveva capito ben presto che Regulus non amava parlare di Sirius, dato che, ogni volta che lei cercava di pilotare il discorso su quell’argomento, si chiudeva in se stesso e diventava ancora più intrattabile del solito. Marlene l’aveva fatto immediatamente notare a Dorcas, in modo che anche lei riconoscesse che la sua idea era effettivamente insensata. Dorcas, dal canto suo, si levò di dosso la responsabilità del piano, dichiarando che la sua era stata soltanto una frase pronunciata tanto per dire.

***

 Il secondo anno ad Hogwarts di Marlene era da poco iniziato, ma nonostante i Babbani dicano “Anno nuovo, vita nuova”, la vita di Marlene era sempre la stessa e anche la sua ossessione per Sirius era rimasta come minimo invariata.
« Senti, Emme, tu devi scoprire qual è la ragazza ideale di Sirius! » esordì, sedendosi accanto alle proprie amiche su un divano, in sala comune.
Dorcas scosse la testa e alzò gli occhi al cielo, sconsolata; Emmeline sospirò, rassegnata.
« Lene, te l’ho già detto! Io e Black non ci rivolgiamo la parola neanche se… »
Le sue lamentele vennero immediatamente interrotte da Marlene, che non aveva nessuna intenzione di starle ad ascoltare.
« Uffa, Vance, sei inutile! Vorrà dire che dovrò arrangiarmi da solacome sempre! »
Marlene incrociò le braccia al petto, assumendo un’espressione corrucciata, come quando da piccola faceva i capricci.
Dorcas tossì.
« Non è vero che non combino mai nulla senza il vostro aiuto, Meadowes! » brontolò Marlene.
« E chi ha detto niente? » si difese Dorcas, con aria angelica.
« Tanto non otterrò niente lo stesso! » piagnucolò Marlene, dopo un attimo di riflessione.
Emmeline le appoggiò la mano destra sulla spalla.
« Dai, non fare così! Cercherò di aiutarti, in un modo o nell’altro… »
Marlene si stropicciò gli occhi, poi sul suo viso si dipinse un sorriso a trentadue denti.
« Grazie, Emme! Ti voglio bene, lo sai! »
Emmeline non aveva ancora imparato a resistere a Marlene quando le faceva gli occhi dolci. Dorcas era dell’idea che Marlene facesse apposta per corrompere Emmeline, e stava iniziando a convincersi che quella peste sarebbe stata benissimo a Serpeverde.
Effettivamente, non aveva tutti i torti.
Marlene era una ragazzina tendenzialmente lunatica, ma i suoi due umori principali erano due: quello sognante e quello depresso. I due, in realtà, erano sempre presenti in lei, ma, a seconda della situazione, lei decideva quale far prevalere. Quando c’era bisogno di corrompere Emmeline a fare qualcosa, l’umore depresso avrebbe risolto ogni suo problema. Certe volte si sentiva un po’ in colpa per questo suo comportamento, ma aveva deciso che, se alla fine Emmeline accettava, voleva dire che non era poi mai stata del tutto contraria.

***

 « McKinnon, la tua pozione ha un colore orribile! » esclamò Regulus, dando un’occhiata all’interno del calderone su cui Marlene stava lavorando.
Lei alzò gli occhi per lanciargli uno sguardo da Basilisco.
« Black, la mia pozione è bellissima! »
Regulus sembrava trovare piuttosto inappropriato l’aggettivo utilizzato da Marlene.
« Sì, è di un fantastico blu notte, peccato che secondo il libro debba essere gialla! Ma lascia che ti aiuti! Dovresti… »
« No! » lo interruppe lei, trattenendosi dal tappargli la bocca con una mano. « Sono capace anche da sola! »
Forse, vista la sua scarsa abilità in Pozioni, in cui raggiungeva a fatica un “Accettabile”, avrebbe fatto meglio a mettere da parte l’orgoglio, almeno per una volta.
Marlene, però, non era certo il tipo da arrendersi così, facendosi dare un aiuto da Regulus, che gliel’avrebbe rinfacciato a vita, un po’ come quando lei lo prendeva in giro perché era stato azzannato da una pianta carnivora nelle Serre di Erbologia ed era dovuto rimanere due giorni in Infermeria.
Detestava fare brutta figura davanti a lui, forse perché odiava sembrare imbranata, forse perché non voleva rendersi ridicola davanti al fratello di Sirius, forse perché non voleva rendersi ridicola davanti a lui? Beh, questo era ovvio, altrimenti Regulus l’avrebbe derisa per un tempo interminabile…
« McKinnon! »
Il tono spaventato della voce di Regulus la riportò alla realtà.
« Che vuoi? » chiese, seccata, afferrando una manciata di Lumache Cornute e preparandosi a inserirle nella pozione.
« Attenta, attenta! Abbassa il fuoco! Ti sta per saltare in aria il calderone! »
Marlene, preoccupata, si affrettò a spegnere tutto. Lo sguardo divertito di Regulus, però, le fece venire un terribile sospetto…
« Scherzavo! » sghignazzò infatti lui, un attimo dopo. « Però adesso la tua pozione è irrecuperabile! Se vuoi combinare qualcosa entro la fine dell’ora, dovrai ascoltare i miei suggerimenti! »
Marlene, inizialmente, rimase in silenzio, per comprendere a fondo il significato delle parole di Regulus; dopodiché si arrabbiò sul serio.
« Tu… brutto… traditore! Hai fatto apposta! Be’, sai cosa ti dico? Prenderò Troll in Pozioni, piuttosto che abbassarmi a chiedere il tuo aiuto! »
Le sue guance si erano arrossate dal nervoso e sembrava emettere scintille da tutto il corpo.
« Ma no, dai, ti do una mano io… » insisté Regulus. « Non ti prenderò in giro. Be’, non troppo, almeno. Questa volta ho vinto io! »
« Che cosa pensi di aver vinto? » gli domandò Marlene, che era ancora arrabbiata con lui.
« Questa volta sono stato io ad averti fregata, McKinnon » disse, con tono saccente.
« Sei odioso! »
« Lo so che in fondo mi ami, però… » la provocò Regulus, con un ghigno sul volto.
« Non è vero! »
« E allora chi ti piace? »
« Cosa c’entra adesso chi piace a me? »
Marlene era piuttosto confusa dalle domande di Regulus, non capiva se gli importasse davvero saperlo o se stesse solo parlando a vanvera.
« C’entra ».
« Be’, in ogni caso, non sono affari tuoi! »
« Mmh, ma tu sei una ragazzina banale… Ti piacerà mio fratello, come a metà di quelle del primo e secondo anno! »
Marlene diventò bordeaux.
Regulus la osservò, sembrava quasi deluso della sua reazione. Aveva detto quest’ultima frase solo per provocarla, non poteva piacere Sirius anche a Marlene…
« Allora è vero » disse, con tono piatto.
« No! » esclamò Marlene, ma era consapevole anche lei della bugia colossale che stava dicendo.
« Certo » concluse Regulus, poi si alzò e andò a consegnare la propria pozione al professor Lumacorno.

Qualche ora dopo, in sala comune, Marlene, Emmeline e Dorcas stavano, come sempre, chiacchierando a proposito degli eventi della giornata.
« Secondo me Regulus Black ti punta, Lene! » dichiarò Dorcas.
« Eh? Dorcas, sei impazzita? » Marlene stava quasi per scoppiare a ridere.
« No, ma lui c’è rimasto malissimo quando ha capito che ti piace suo fratello! »
« Ma non è vero, non l’ha capito, su… E poi, un attimo… Tu come lo sai? » disse Marlene, fissando Dorcas con aria insospettita.
« Be’, parlavate un po’ forte… » si giustificò quella.
« Sei una ficcanaso! » esclamò Marlene, tirandole affettuosamente in testa una copia della Gazzetta del Profeta che qualcuno aveva abbandonato lì.
« Seriamente, però, Lene… sta’ attenta a Black! È diverso da Sirius, lui crede negli ideali della sua famiglia, infatti è a Serpeverde, e, be’, si sa che i Black hanno una reputazione da Maghi Oscuri, e non voglio che ti faccia qualcosa di male, o che tu magari… »
« Ma cosa stai dicendo, Dorcas? Stai tranquilla, a me non piace Regulus… Come potrei mai interessarmi a lui? »
Dorcas sembrò rilassarsi un po’: a lei quel Black proprio non era mai piaciuto, fin dalla prima volta che gli aveva rivolto la parola.








Note dell'autrice.
Salve a tutti! :-)
Premetto che io solitamente non shippo né Regulus/Marlene, né Sirius/Marlene, per il semplice motivo che Marlene la immagino un po' più grande di loro e poi perché ho in mente degli OC per loro.
Ehm, ma questo non c'entra.
Ho scritto la storia per il contest "
Dream of the Prince, Fall of the Pirate", dove potete trovare l'accurato giudizio di MmeBovary, che ringrazio tantissimo. Be', forse vi conviene aspettare la fine se non volete spoiler... ;-)
In ogni caso, saranno quattro capitoli in tutto - il massimo per il contest era 24 pagine e io già ho sforato di 4, quindi lasciamo stare. xD


Comunque, alcune precisazioni (riscrivo le N.d.A. che ho lasciato alla giudiciA per il primo capitolo):

Io immagino Marlene come una Purosangue, ma la sua famiglia è più tipo i Prewett o i Paciock, tanto per intenderci: non sono odiati dagli altri come i Weasley, né sono catalogati come Babbanofili, ma non condividono neppure le idee dei Black o dei Malfoy. Diciamo che sono una famiglia "media": i due genitori lavorano al Ministero, sono benestanti, non sono né da una parte, né dall'altra. In linea di massima, si schiererebbero dalla parte dell'Ordine, ma non sono neanche così estremisti. Marlene, attualmente, condivide il loro modo di pensare, anche perché ha 11-12 anni, e non si è ancora fatta un'idea vera e propria di ciò che sta accadendo. La guerra sta iniziando proprio ora, ma molto lentamente e di nascosto. A differenza sua, Dorcas è più "estremista" nel suo modo di pensare, un po' per via dei suoi genitori, un po' per il suo carattere. Perciò, mentre Marlene si limita a non condividere le idee di uno come Regulus, Dorcas le disprezza proprio del tutto, e quindi si verifica anche il contrario: a Regulus, Dorcas sta antipatica, mentre Marlene è riuscita a colpirlo in modo positivo, ma ciò non sarebbe sicuramente accaduto se lei non fosse stata una Purosangue o se fosse stata più Babbanofila di così.
Marlene è una ragazzina allegra e spensierata, Sirius le piace perché è bello e ha quest'immagine da ragazzo simpatico e popolare, e a quell'età basta anche solo questo perché nasca una bella cotta. 
Io credo che i Black fossero conosciuti un po' da tutte le famiglie magiche, quantomeno per fama, e per questo, non appena lo vedono, Dorcas e Marlene riconoscono Regulus. La prima, inizialmente, non pensava male di lui, perché aveva sentito parlare di Sirius da Emmeline, e allora pensava che anche il fratello minore fosse come lui. Poi, ovviamente, non appena l'ha sentito parlare s'è ricreduta.
Emmeline ha l'età dei Malandrini, quindi è del 1960, mentre Marlene e Dorcas hanno un anno in meno di lei. Le tre si conoscono fin da bambine, perché abitavano nello stesso paese, oppure perché i loro genitori erano amici, e grazie a questo hanno costruito un bel rapporto.
Emmeline è quella più tranquilla e ragionevole, ed essendo la più grande fa anche un po' da "mamma" alle altre due; Dorcas è una peste e vuole sempre dire la sua, anche se sa essere ragionevole per quanto riguarda la scuola, è molto impulsiva per il resto del tempo, una vera e propria Grifondoro; Marlene è la sognatrice del gruppo, le piace fantasticare sulla propria vita, è una chiacchierona, segue più il cuore che la testa, infatti si rivelerà spesso molto impulsiva anche lei.
Regulus si diverte a prendere in giro Marlene e a farle i dispetti, mettendosi anche in competizione con lei. Tuttavia, quando, quasi per caso, si rende conto che Marlene è una delle tante a cui piace Sirius, ci resta male...  Che il giovane Black nasconda qualcosa? ... 

Aggiornerò tra circa una settimana, perché devo ricontrollare bene il capitolo. In ogni caso, essendo la storia già scritta, non tarderò.
Se vorrete lasciare una recensione, io sarò felicissima! :)
Alla prossima settimana,
missmalfoy97 :)
   
 
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