13° Capitolo
Le
Prime Gelosie
Dopo quel
giorno la mia vita cambiò in meglio gli ultimi giorni del 6° anno erano stati fantastici, anche se non era facile non essere
gelose di Sirius, tutte le ragazze gli giravano sempre attorno e questo mi
faceva innervosire………
“su
Marie non mi dire che sei gelosa” disse Sirius guardando negli occhi della sua
ragazza
“e anche se fosse, sono sempre la tua ragazza no, ma nessuno
sembra accorgersene” disse Marie guardandolo a sua volta
“non
ti fidi di me allora”
“non
ho detto questo, ma ti gira sempre attorno, e non mi fido di lei”
“Marie
lo sai che per me ci sei solo tu” disse dandogli un bacio a fior di labbra
“già
e come mai vi ho visti ridere seduti vicino al lago” disse lei alzandosi dal
divano della sala comune
“stavamo
solo parlando, stavamo ridendo ripensando al prof. Vitius
quando è caduto a terra dopo avere inciampato su uno dei suoi tanti libri”
disse ridacchiando
“si come no, e come mai eravate insieme”
“Susan
mi aveva chiesto di aiutarla per un incantesimo che non aveva capito”
“già
e non potevate andare in biblioteca vero?” disse Marie
formando una sfera di acqua dal palmo
“senti
Marie non mi piaci quando fai così, ti ho già detto che non è successo nulla”
“e cosa sto facendo, vorrei vedere se io mi mettessi a fare
la scema con un altro ragazzo cosa diresti”
“io
non stavo facendo il scemo con Susan, stavamo solo
parlando”
“magari
tu stavi solo parlando, ma lei ti spogliava con gli occhi”
“e allora! cosa centro io se lei mi muore dietro scusa” in
quel momento la sfera che ancora girava ad un centimetro dal palmo di Marie si trasformò in ghiaccio
“già
cosa centri tu! non capisci niente!” disse Marie
scaraventando la sfera di ghiaccio addosso al suo ragazzo prima di correre
verso il suo dormitorio
“credo
proprio che è incavolata” disse una voce famigliare dietro le spalle di Sirius
“già,
ma cosa ci posso fare se Susan mi sta sempre addosso” disse girandosi verso
l’amico
“forse
cercando di evitarla e dicendole che non ti interessa
e che ami un’altra ……”
“senti James, Susan sa di
Marie ma lei mi sta attaccata lo stesso”
“forse
non pensa che siete molto attaccati, dovresti diglielo e non pensare che se lo
immagini”
“Ramoso
da quand’è che sei diventato così intelligente in queste cose” disse Sirius
alzandosi dal divano e dando una pacca sulla spalla
all’amico
“spiritoso
Felpato”
“senti
forse è meglio che vada a fare un giro per rinfrescarmi le idee” disse Sirius
mentre usciva dalla sala comune dove incontrò Lily che stava entrando “Evans” la salutò prima di uscire, la ragazza si diresse
sulla poltrona e si sedette a peso morto
“siamo
un po’ stanche Evans”
“sono
distrutta, mi fanno impazzire tutti questi compiti”
“che scoop! alla secchiona fanno
impazzire i compiti” disse ridendo
“non
c’è da ridere Potter, e ora non rompere grazie” disse Lily chiudendo gli occhi
e cercando di rilassarsi un po’, poco dopo sentì due mani sulle sue spalle, la
ragazza cercò di alzarsi ma le mani la ritirarono sulla poltrona
“non
ti mangio micca, sto cercando di farti un massaggio,
forse ti rilasserai un po’”
“non
ho bisogno di un massaggio” disse Lily che ormai si stava abituando a quelle
mani che andavano su e giù per la sua schiena
“sei
sicura Evans” gli sussurrò all’orecchio
“…
s.. si, for ..forse è m… meglio che me ne torni in
biblioteca” disse alzandosi di scatto e uscendo di corsa dalla sala comune
“Evans aspetta, ma che le preso”
disse James, rimase fermo due minuti poi decise di
andargli dietro, Lily invece di andare in biblioteca uscì dal castello e si
fermò solo quando raggiunse l’albero vicino al lago, si appoggiò per riprendere
fiato e per calmarsi quando una voce le domandò
“ma che ti è preso, perché sei scappata in quel modo”
“Potter,
mi hai fatto prendere un accidente” disse Lily voltandosi e appoggiandosi con
le spalle all’albero
“allora
mi vuoi rispondere” continuo il ragazzo avvicinandosi a lei
“….
….. non ….non devo rendere conto a te per…….per quello che faccio…….. ecco” ma perché ogni volta che
si avvicina mi devo comportare come una deficiente Lily riprenditi e Potter
solo……. Potter pensò la ragazza
imbarazzata mentre si perdeva negli occhi castani del ragazzo
“scusa
allora per averti inseguita e per avertelo chiesto” disse il ragazzo che si
voltò per andare al castello
Lily sei sicura che vuoi che finisca così? Pensò la ragazza prima che le sue gambe si
mossero per rincorrere James che era quasi al portone
della scuola
“James aspetta” disse fermandosi a pochi passi da lui, che
si era fermato sentendosi chiamare per nome dalla ragazza
“mi
dispiace, non volevo comportarmi così, ma ogni volta che ti ho vicino mi sento
così ……. così strana e ho voglia di scappare il più
lontano da te”
“allora
perché adesso sei venuta tu da me, se non vuoi che stia vicino a te?”
“ti
sembrerà strano ma non lo so” disse Lily guardando i suoi piedi
“dimmelo
quando lo saprai” disse James prima di voltarsi e
continuare a camminare verso la scuola, per la seconda volta le gambe di Lily
si mossero e seguirono il ragazzo, si avvicinò a lui lo superò e gli parò
davanti fermandolo
“che vuoi ora Evans” disse cercando
di superarla, ma Lily lo fermò di nuovo e senza pensarci mise le mani sulle
spalle del ragazzo, si alzò sulla punta dei piedi e lo baciò, quando si staccò
e aprì gli occhi vide la faccia di Ramoso sbalordito
“ecco
io ……” cominciò a dire ma non finì la frase perché la bocca di James le smorzò il fiato in un bacio dai guinnes dei primati
“non
sai, da quanto tempo aspetto di potere assaporare le tue labbra, sei stupenda
Lily” disse accarezzandogli il viso
“dimmelo
ancora James”
“cosa?” disse sorpreso il ragazzo
“il
mio nome, non mi avevi mai chiamato per nome”
“ti
amo Lily”
“anch’io James” e detto questo i
due si ribaciarono.
Intanto
nei corridoi di Sirius pensava a come fare pace con Marie, non voleva di certo
beccarsi un’altra sfera di acqua o di ghiaccio!!! devo
farmi perdonare questo è sicuro ma come?
“ciao
Sirius, tutto bene” chiese una ragazza dai capelli corvini
“si tutto bene Susan” le rispose senza guardarla in faccia
“sicuro,
per caso hai dei problemi con la tua ragazza” disse con un pizzico di speranza
“già,
abbiamo litigato” disse Sirius
“hai
voglia di parlarne”
“grazie
Susan” disse Sirius pensando che era il momento giusto
di parlare alla ragazza, andarono in biblioteca e si sedettero in un tavolo
vuoto, la stanza era praticamente vuota, c’era solo Madama Pince che metteva a
posto alcuni libri
“allora
cosa è successo?” chiese Susan
“questa
volta si è incavolata molto perché non la capisco”
“mi
sono accorta che voi due litigate molto spesso, sei sicuro che è la ragazza
giusta per te”
“senti
Susan, io non so cosa provi per me, e secondo Marie mi sei sempre appiccicata”
“vuoi
dire che sono io la causa del vostro litigio” disse la ragazza facendo la finta
dispiaciuta
“si uno delle tante cause, Marie è gelosa di te”
“mi
dispiace io non volevo” disse la ragazza avvicinandosi a lui
“Susan
io non so cosa pensi e non vorrei essermi comportato in modo da farti credere
chi sa cosa, ma io amo Marie e non voglio perderla neanche per tutto l’oro del
mondo” disse lui allontanandola
“Sirius
ma io credevo che ti interessassi almeno un po’”
“Susan sei carina questo lo posso ammettere, ma sei e sarai
solo un’amica, per me esiste solo Marie”
“potresti
cambiare opinione”
“non
credo Susan per me Marie è unica e non la lascerò mai finché mi sarà possibile,
mi dispiace!”
“se dovessi ripensarci sai dove trovarmi” disse la ragazza
alzandosi e uscendo dalla biblioteca
Sirius
rimase per un po’ a fissare il cielo fuori dalla
finestra e pensò a come farsi perdonare
“trovato!
Forse non sarà il massimo ma spero che le piacerà” uscì dalla biblioteca e
stava per andare nella sala comune quando incontrò Ramoso e
Lily abbracciati che andavano nella sua stessa direzione
“Evans aspetta” la chiamò Sirius, la ragazza si girò e lo
guardò
“che c’è Black”
“ho
bisogno di un favore” disse poi accorgendosi che i due erano ancora abbracciati chiese “che succede?” disse con aria perplessa
poi guardando il sorriso dell’amico continuò “ahh ho
capito! Va bhe sono contento per voi ma ora mi dovete
fare un favore entrambi”
“di
cosa hai bisogno Sirius?” chiese James incuriosito
“Lily
dovresti recapitare un messaggio a Marie”
“e quale?” chiese la ragazza
“digli
che l’aspetto alla Stamberga Strillante alle 22 in punto”
“ok ma come farà a venire non è permesso uscire di scuola a
quell’ora?”
“Sirius
dimentichi che Lily è un prefetto”
“ti
prego Lily fallo per Marie le aspetta una serata fantastica, non vorrai vederla
triste tutta la sera, ti prego”
“e va bene Sirius, ma come farà a venire?”
“E qua che entra in gioco James”
disse osservando l’amico che aveva capito in che modo gli sarebbe servito
“ok Sirius, Lily di a Marie che
l’aspetto fuori dalla sala comune alle 10 meno un quarto ok?”
disse James entrando nella sala comune dei Grifondoro
“grazie
a tutti e due” disse Sirius scomparendo sulle scale
del dormitorio maschile
Intanto
tra i corridoi della scuola due ragazze erano talmente prese dai loro pensieri
che si scontrarono per fortuna senza conseguenze anche se entrambe quando
videro con chi si erano scontrate si guardarono in cagnesco
“Marie”
disse la prima
“Susan”
rispose la seconda
“ho
saputo che tu e Sirius avete litigato nuovamente” disse la mora
“sai
sempre tutto di Sirius, mi chiedo chi ti dice queste cose”
“lui
stesso”
“come?”
“lo visto giù di morale e mi ha detto cos’era successo e l’ho
consolato un po’” disse Susan
“tu
cosa hai fatto?!” chiese Marie mentre la rabbia stava cominciando ad aumentare
e la sua mano dietro alla schiena si stava riempiendo di acqua
“ho
cercato di tirargli su il morale e ci sono riuscita!” disse maliziosamente
“tu……”
Marie non sapeva cosa dire la sfera che prima era formata d’acqua si trasformò
in ghiaccio e continuava ad aumentare di dimensione fino a quando qualcuno che
arrivava dalle sue spalle vide la situazione e la fermò prima che scaraventasse
la sfera di ghiaccio addosso alla ragazza che le era davanti
“ma
cosa!” disse Marie mentre una mano faceva cadere la sfera a terra che si ruppe
in mille pezzi
“Sirius!”
disse la ragazza mora
“ah!
Eccoti qui tu! Stavamo proprio parlando di te” disse la ragazza dai capelli
turchini mentre un’altra sfera si formava nella sua mano
“Marie
non qui, non davanti a Susan” disse il ragazzo a bassa voce prendendo la mano
della ragazza e facendo scomparire la sfera d’acqua
“perché
mi hai fatto questo” disse Marie mentre alcune lacrime scesero dal viso
“di
cosa stai parlando?” chiese stupito il ragazzo
“di
te e di come ti fai consolare da lei”
“si
può sapere cosa le hai detto?” chiese rivolto a Susan
“la
verità!”
“quale
verità, la tua forse” disse Sirius poi continuo rivolto alla sua ragazza “Marie
non so cosa ti abbia detto ma, non credere a una sola
parola, credi che tutto quello che ho fatto per conquistarti alla prima difficoltà
mi consolerei con lei, Marie andiamo”
“Sirius
… io … lo so che mi vuoi bene, ma lei ha detto ……”
“che
sono riuscita a consolarti” finì la frase la ragazza mora
“Marie
non puoi credere a lei”
“ma sapeva che avevamo di nuovo litigato e ha detto che lo ha
saputo da te”
“è
vero l’ha saputo da me, abbiamo parlato in biblioteca e di certo non di me e
lei, ma di noi due, le ho detto la verità”
“e
cioè?” chiese Marie continuando a lacrimare
“che
era carina, ma che ha me interessi solo tu, sei l’unica
e non mi consolerei mai con nessun altra anche se mi scaraventi addosso acqua,
ghiaccio o qualsiasi altro oggetto”
“Sirius
… io … non …”
“senti
se hai bisogno di pensarci, ti do tutto il tempo, ma promettimi che sta sera
verrai da me”
“non
capisco”
“capirai,
promettimelo” disse il ragazzo preoccupato
“te
lo prometto”
“ragazzi
io sono ancora qui” disse Susan
“ora
vai e pensaci su, a sta sera” disse Sirius senza
rivolgere l’attenzione sulla mora
“ok” disse Marie allontanandosi quando girò l’angolo si
fermò per sentire Sirius, voleva essere sicura che il ragazzo non le avesse mentito
“si
può sapere che vuoi fare?” chiese il ragazzo a Susan
“non
puoi scaricarmi così”
“così
come Susan? non è mai successo niente tra noi e mai
succederà come ti ho già detto, io amo Marie e non la tradirò mai”
“ma Sirius!”
“Susan
vattene e ogni volta che mi vedi cerca di tenermi più distanza possibile,
volevo rimanere amico con te ma non dopo quello che
hai fatto, e cerca di tenere anche molta distanza da Marie, perché la prossima
volta non ci sarò io a fermarla” disse il ragazzo mentre si allontanava
Alle
21.45 Marie si fece trovare davanti alla Signora grassa ma non vide nessuno,
poco dopo qualcosa le tocco una spalla, si girò è vide
solo la testa si James
“James ma….”
“su
entra” disse James facendo
spazio sotto al mantello dell’invisibilità
scesero le scale sotto il mantello e uscirono dal
castello, raggiunsero il platano picchiatore, James
tocco il nodo che fermava l’albero con un bastone e fece entrare Marie nel
tunnel
“io
ora è meglio che vada, percorri tutto il tunnel e ti troverai all’interno della
Stamberga strillante”
“grazie
James” disse voltandosi e percorse il tunnel fino ad
arrivare alla Stamberga, si girò intorno la stanza in
cui si trovava era molto disordinata, la carta da parati si scollava dai muri,
il pavimento era tutto macchiato; ogni mobile era rotto come se qualcuno lo
avesse preso a randellate e le finestre erano chiuse da tavole inchiodate. Non
è un bel posto per farsi perdonare! pensò Marie
prima di sentire un profumo delicato che stimolò il suo olfatto e una musica in
sottofondo che si diffondeva nell’ambiente, salì le scale e si trovò davanti
uno spettacolo magnifico, al centro della stanza era stato sistemato un tavolo
per due persone imbandito con dolci di ogni tipo e, poco distante, in un
secchiello ghiacciato una bottiglia di champagne. Al centro si ergeva un
magnifico candelabro che sorreggeva due candele accese di colore celeste; la
stanza non era come quella di prima, la carta da parati di colore panna era
incollata perfettamente alla parete, i mobili erano intatti e su di essi erano state posate altre candele accese che
riscaldavano l’atmosfera ed emanando un delicato profumo ovunque; la cosa più
bella però era il letto qualcuno aveva creato una scia di petali di rosa che
dal tavolo si recavano sino al letto a baldacchino con fantastiche lenzuola di
seta azzurro cielo, sopra di esso era seduto Sirius che la guardava sorridendo
maliziosamente
“sarebbe
questo il modo di farti perdonare!” disse Marie avvicinandosi a lui
“bhe!
So che non sarà facile farmi perdonare questa volta, ma almeno ci proverò” disse Sirius alzandosi dal letto per avvicinarsi a lei
dandole un bacio a fior di labbra
“ti
amo Marie, sei la mia vita”
“su
non esagerare, ho sentito quello che hai detto a Susan” disse la ragazza
imbarazzata
“per
me esisti solo tu amore mio” disse prendendola in braccio e sdraiandola nel
letto poi continuò “Io vorrei farti capire quanto tu sia importante per me,
morirei per te Marie, tu mi completi, mi rendi migliore, mi piace tutto di te,
il tuo sorriso, i tuoi capelli, la tua dolcezza … anche quando ti arrabbi mi
fai impazzire, non ti sostituirei con nessuna al mondo, vorrei solo che ti
fidassi di me”
“anch’io ti amo, e scusami per come mi sono comportata oggi,
io mi fido di te, ma ho paura di non essere alla tua altezza” disse Marie
distogliendo lo sguardo da Sirius
“non
devi avere paura, per me sei unica e sei alla gran lunga migliore di tutte le
ragazze di Hogwarts, tu sei alla mia altezza”disse lui facendo girare il
suo viso in modo che lo guardasse di nuovo poi ricominciò a baciarla, un bacio
dolce che diventò presto travolgente, non riuscivano ad allontanarsi, quando si
staccavano per riprendere fiato ogni volta il bisogno di un altro contatto li
faceva riunire, ben presto i baci divennero più focosi.
Dopo
un po’ Sirius smise di dedicare la sua attenzione al viso di
lei, per scendere lungo l’incavo del suo collo dove cominciarono a
tracciare una scia di piccoli baci che mandarono su di giri la ragazza, mentre
le sue dita si facevano abilmente strada fino all’apertura del suo mantello, che
in pochi secondi venne tolto; Marie rabbrividì un poco quando non ebbe più
indosso quell’indumento, ed ebbe un attimo di esitazione.
Senza
aspettare il ragazzo tornò a impossessarsi delle sue
labbra, mordicchiandole dolcemente il labbro inferiore, lei cominciò ad
avvertire una sgradevole ma al tempo stesso piacevole sensazione di caldo e
freddo, come le vampate che percorrevano il suo corpo mentre le mani del brunetto le accarezzavano sensualmente la schiena e i
fianchi.
Dalla vita, Sirius raggiunse ben presto i
primi bottoni della divisa di Marie, che cominciò senza troppi complimenti a
slacciare. Quando se ne
rese conto la ragazza trasalì, interrompendo bruscamente l’appassionante bacio
che si stavano scambiando e fissandolo scioccata,
deglutì, aveva la gola secca, in più si sentiva come se avrebbe avuto un
infarto da un momento all’altro. Leggendo il suo evidente imbarazzo Sirius
rimase serio per un po’, infine scoppiò in una risata divertita che mandò Marie
su tutte le furie
“Non
ci vedo nulla da ridere, sai?!” esclamò incrociando le braccia e scostando
stizzita lo sguardo da lui.
Il
Grifondoro smise di ridere, restando solamente con un
sorriso a increspargli le labbra; le prese gentilmente
il braccio, inducendola a voltarsi
“Ehi,
non ti sarai mica offesa?”
Marie
si girò nuovamente verso di lui con gli occhi lucidi e il cuore a mille; sapeva
che sarebbe successo, era inevitabile per due persone che si volevano così
bene, e anche lei lo desiderava, ma… adesso che era lì, con lui, aveva anche un
po’ paura, la sua preoccupazione dovette essere evidente anche per lui, il
quale abbassando lo sguardo cominciò a dire
“Senti,
Marie… se non ti va non fa niente, non
sei mica costretta…”
Ma lei lo interruppe posandogli una mano sulle labbra. Black la
guardò lievemente sorpreso, la ragazza sorrise
timidamente, poi cominciò a scendere con le dita dal suo viso al colletto della
camicia, fino a raggiungere e sciogliere il primo bottone e accarezzò il suo
petto liscio.
Si
avvicinò e gli diede un dolcissimo e sensuale bacio sulle labbra, realizzando
le sue intenzioni, il ragazzo non perse tempo e la catturò di nuovo fra le sue
braccia per tornare a baciarla con ancora più foga di prima. Marie chiuse gli
occhi, respirando profondamente e imponendosi di calmarsi, la sua mente si
svuotò di ogni pensiero razionale nel momento in cui
le labbra di lui tornarono a impossessarsi con desiderio della sua pelle,
regalandole emozioni mai provate prima e in quel momento Marie non desiderò
trovarsi in nessun altro posto…