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Autore: vilya    01/08/2007    2 recensioni
Marie Wolf racconta la sua storia al tempo della scuola, come ha scoperto di essere una strega, come ha conosciuto i suoi amici. I suoi amici la credevano morta dopo la morte di Lily e James. Cosa l’ha riportata di nuovo a Londra dopo un lungo tempo di lontananza? Forse per proteggere l’uomo che ancora abita nel suo cuore!
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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13° Capitolo

13° Capitolo

 

Le Prime Gelosie

 

Dopo quel giorno la mia vita cambiò in meglio gli ultimi giorni del 6° anno erano stati fantastici, anche se non era facile non essere gelose di Sirius, tutte le ragazze gli giravano sempre attorno e questo mi faceva innervosire………

 

“su Marie non mi dire che sei gelosa” disse Sirius guardando negli occhi della sua ragazza

e anche se fosse, sono sempre la tua ragazza no, ma nessuno sembra accorgersene” disse Marie guardandolo a sua volta

“non ti fidi di me allora”

“non ho detto questo, ma ti gira sempre attorno, e non mi fido di lei”

“Marie lo sai che per me ci sei solo tu” disse dandogli un bacio a fior di labbra

“già e come mai vi ho visti ridere seduti vicino al lago” disse lei alzandosi dal divano della sala comune

“stavamo solo parlando, stavamo ridendo ripensando al prof. Vitius quando è caduto a terra dopo avere inciampato su uno dei suoi tanti libri” disse ridacchiando

si come no, e come mai eravate insieme”

“Susan mi aveva chiesto di aiutarla per un incantesimo che non aveva capito”

“già e non potevate andare in biblioteca vero?” disse Marie formando una sfera di acqua dal palmo

“senti Marie non mi piaci quando fai così, ti ho già detto che non è successo nulla”

e cosa sto facendo, vorrei vedere se io mi mettessi a fare la scema con un altro ragazzo cosa diresti”

“io non stavo facendo il scemo con Susan, stavamo solo parlando”

“magari tu stavi solo parlando, ma lei ti spogliava con gli occhi”

e allora! cosa centro io se lei mi muore dietro scusa” in quel momento la sfera che ancora girava ad un centimetro dal palmo di Marie si trasformò in ghiaccio

“già cosa centri tu! non capisci niente!” disse Marie scaraventando la sfera di ghiaccio addosso al suo ragazzo prima di correre verso il suo dormitorio

“credo proprio che è incavolata” disse una voce famigliare dietro le spalle di Sirius

“già, ma cosa ci posso fare se Susan mi sta sempre addosso” disse girandosi verso l’amico

“forse cercando di evitarla e dicendole che non ti interessa e che ami un’altra ……”

“senti  James, Susan sa di Marie ma lei mi sta attaccata lo stesso”

“forse non pensa che siete molto attaccati, dovresti diglielo e non pensare che se lo immagini”

“Ramoso da quand’è che sei diventato così intelligente in queste cose” disse Sirius alzandosi dal divano e dando una pacca sulla spalla all’amico

“spiritoso Felpato”

“senti forse è meglio che vada a fare un giro per rinfrescarmi le idee” disse Sirius mentre usciva dalla sala comune dove incontrò Lily che stava entrando “Evans” la salutò prima di uscire, la ragazza si diresse sulla poltrona e si sedette a peso morto

“siamo un po’ stanche Evans

“sono distrutta, mi fanno impazzire tutti questi compiti”

che scoop! alla secchiona fanno impazzire i compiti” disse ridendo

“non c’è da ridere Potter, e ora non rompere grazie” disse Lily chiudendo gli occhi e cercando di rilassarsi un po’, poco dopo sentì due mani sulle sue spalle, la ragazza cercò di alzarsi ma le mani la ritirarono sulla poltrona

“non ti mangio micca, sto cercando di farti un massaggio, forse ti rilasserai un po’”

“non ho bisogno di un massaggio” disse Lily che ormai si stava abituando a quelle mani che andavano su e giù per la sua schiena

“sei sicura Evans” gli sussurrò all’orecchio

“… s.. si, for ..forse è m… meglio che me ne torni in biblioteca” disse alzandosi di scatto e uscendo di corsa dalla sala comune

Evans aspetta, ma che le preso” disse James, rimase fermo due minuti poi decise di andargli dietro, Lily invece di andare in biblioteca uscì dal castello e si fermò solo quando raggiunse l’albero vicino al lago, si appoggiò per riprendere fiato e per calmarsi quando una voce le domandò

ma che ti è preso, perché sei scappata in quel modo”

“Potter, mi hai fatto prendere un accidente” disse Lily voltandosi e appoggiandosi con le spalle all’albero

“allora mi vuoi rispondere” continuo il ragazzo avvicinandosi a lei

“…. ….. non ….non devo rendere conto a te per…….per quello che faccio…….. ecco” ma perché ogni volta che si avvicina mi devo comportare come una deficiente Lily riprenditi e Potter solo……. Potter  pensò la ragazza imbarazzata mentre si perdeva negli occhi castani del ragazzo

“scusa allora per averti inseguita e per avertelo chiesto” disse il ragazzo che si voltò per andare al castello

Lily sei sicura che vuoi che finisca così? Pensò la ragazza prima che le sue gambe si mossero per rincorrere James che era quasi al portone della scuola

James aspetta” disse fermandosi a pochi passi da lui, che si era fermato sentendosi chiamare per nome dalla ragazza

“mi dispiace, non volevo comportarmi così, ma ogni volta che ti ho vicino mi sento così ……. così strana e ho voglia di scappare il più lontano da te”

“allora perché adesso sei venuta tu da me, se non vuoi che stia vicino a te?”

“ti sembrerà strano ma non lo so” disse Lily guardando i suoi piedi

“dimmelo quando lo saprai” disse James prima di voltarsi e continuare a camminare verso la scuola, per la seconda volta le gambe di Lily si mossero e seguirono il ragazzo, si avvicinò a lui lo superò e gli parò davanti fermandolo

che vuoi ora Evans” disse cercando di superarla, ma Lily lo fermò di nuovo e senza pensarci mise le mani sulle spalle del ragazzo, si alzò sulla punta dei piedi e lo baciò, quando si staccò e aprì gli occhi vide la faccia di Ramoso sbalordito

“ecco io ……” cominciò a dire ma non finì la frase perché la bocca di James le smorzò il fiato in un bacio dai guinnes dei primati

“non sai, da quanto tempo aspetto di potere assaporare le tue labbra, sei stupenda Lily” disse accarezzandogli il viso

“dimmelo ancora James

cosa?” disse sorpreso il ragazzo

“il mio nome, non mi avevi mai chiamato per nome”

“ti amo Lily”

anch’io James” e detto questo i due si ribaciarono.

 

Intanto nei corridoi di Sirius pensava a come fare pace con Marie, non voleva di certo beccarsi un’altra sfera di acqua o di ghiaccio!!! devo farmi perdonare questo è sicuro ma come?

“ciao Sirius, tutto bene” chiese una ragazza dai capelli corvini

si tutto bene Susan” le rispose senza guardarla in faccia

“sicuro, per caso hai dei problemi con la tua ragazza” disse con un pizzico di speranza

“già, abbiamo litigato” disse Sirius

“hai voglia di parlarne”

“grazie Susan” disse Sirius pensando che era il momento giusto di parlare alla ragazza, andarono in biblioteca e si sedettero in un tavolo vuoto, la stanza era praticamente vuota, c’era solo Madama Pince che metteva a posto alcuni libri

“allora cosa è successo?” chiese Susan

“questa volta si è incavolata molto perché non la capisco”

“mi sono accorta che voi due litigate molto spesso, sei sicuro che è la ragazza giusta per te”

“senti Susan, io non so cosa provi per me, e secondo Marie mi sei sempre appiccicata”

“vuoi dire che sono io la causa del vostro litigio” disse la ragazza facendo la finta dispiaciuta

si uno delle tante cause, Marie è gelosa di te”

“mi dispiace io non volevo” disse la ragazza avvicinandosi a lui

“Susan io non so cosa pensi e non vorrei essermi comportato in modo da farti credere chi sa cosa, ma io amo Marie e non voglio perderla neanche per tutto l’oro del mondo” disse lui allontanandola

“Sirius ma io credevo che ti interessassi almeno un po’”

Susan sei carina questo lo posso ammettere, ma sei e sarai solo un’amica, per me esiste solo Marie”

“potresti cambiare opinione”

“non credo Susan per me Marie è unica e non la lascerò mai finché mi sarà possibile, mi dispiace!”

se dovessi ripensarci sai dove trovarmi” disse la ragazza alzandosi e uscendo dalla biblioteca

Sirius rimase per un po’ a fissare il cielo fuori dalla finestra e pensò a come farsi perdonare

“trovato! Forse non sarà il massimo ma spero che le piacerà” uscì dalla biblioteca e stava per andare nella sala comune quando incontrò Ramoso e Lily abbracciati che andavano nella sua stessa direzione

Evans aspetta” la chiamò Sirius, la ragazza si girò e lo guardò

che c’è Black”

“ho bisogno di un favore” disse poi accorgendosi che i due erano ancora abbracciati chiese “che succede?” disse con aria perplessa poi guardando il sorriso dell’amico continuò “ahh ho capito! Va bhe sono contento per voi ma ora mi dovete fare un favore entrambi”

“di cosa hai bisogno Sirius?” chiese James incuriosito

“Lily dovresti recapitare un messaggio a Marie”

e quale?” chiese la ragazza

“digli che l’aspetto alla Stamberga Strillante alle 22 in punto”

ok ma come farà a venire non è permesso uscire di scuola a quell’ora?”

“Sirius dimentichi che Lily è un prefetto”

“ti prego Lily fallo per Marie le aspetta una serata fantastica, non vorrai vederla triste tutta la sera, ti prego”

e va bene Sirius, ma come farà a venire?”

E qua che entra in gioco James” disse osservando l’amico che aveva capito in che modo gli sarebbe servito

ok Sirius, Lily di a Marie che l’aspetto fuori dalla sala comune alle 10 meno un quarto ok?” disse James entrando nella sala comune dei Grifondoro

“grazie a tutti e due” disse Sirius scomparendo sulle scale del dormitorio maschile

 

Intanto tra i corridoi della scuola due ragazze erano talmente prese dai loro pensieri che si scontrarono per fortuna senza conseguenze anche se entrambe quando videro con chi si erano scontrate si guardarono in cagnesco

“Marie” disse la prima

“Susan” rispose la seconda

“ho saputo che tu e Sirius avete litigato nuovamente” disse la mora

“sai sempre tutto di Sirius, mi chiedo chi ti dice queste cose”

“lui stesso”

“come?”

lo visto giù di morale e mi ha detto cos’era successo e l’ho consolato un po’” disse Susan

“tu cosa hai fatto?!” chiese Marie mentre la rabbia stava cominciando ad aumentare e la sua mano dietro alla schiena si stava riempiendo di acqua

“ho cercato di tirargli su il morale e ci sono riuscita!” disse maliziosamente

“tu……” Marie non sapeva cosa dire la sfera che prima era formata d’acqua si trasformò in ghiaccio e continuava ad aumentare di dimensione fino a quando qualcuno che arrivava dalle sue spalle vide la situazione e la fermò prima che scaraventasse la sfera di ghiaccio addosso alla ragazza che le era davanti

“ma cosa!” disse Marie mentre una mano faceva cadere la sfera a terra che si ruppe in mille pezzi

“Sirius!” disse la ragazza mora

“ah! Eccoti qui tu! Stavamo proprio parlando di te” disse la ragazza dai capelli turchini mentre un’altra sfera si formava nella sua mano

“Marie non qui, non davanti a Susan” disse il ragazzo a bassa voce prendendo la mano della ragazza e facendo scomparire la sfera d’acqua

“perché mi hai fatto questo” disse Marie mentre alcune lacrime scesero dal viso

“di cosa stai parlando?” chiese stupito il ragazzo

“di te e di come ti fai consolare da lei”

“si può sapere cosa le hai detto?” chiese rivolto a Susan

“la verità!”

“quale verità, la tua forse” disse Sirius poi continuo rivolto alla sua ragazza “Marie non so cosa ti abbia detto ma, non credere a una sola parola, credi che tutto quello che ho fatto per conquistarti alla prima difficoltà mi consolerei con lei, Marie andiamo”

“Sirius … io … lo so che mi vuoi bene, ma lei ha detto ……”

“che sono riuscita a consolarti” finì la frase la ragazza mora

“Marie non puoi credere a lei”

ma sapeva che avevamo di nuovo litigato e ha detto che lo ha saputo da te”

“è vero l’ha saputo da me, abbiamo parlato in biblioteca e di certo non di me e lei, ma di noi due, le ho detto la verità”

“e cioè?” chiese Marie continuando a lacrimare

“che era carina, ma che ha me interessi solo tu, sei l’unica e non mi consolerei mai con nessun altra anche se mi scaraventi addosso acqua, ghiaccio o qualsiasi altro oggetto”

“Sirius … io … non …”

“senti se hai bisogno di pensarci, ti do tutto il tempo, ma promettimi che sta sera verrai da me”

“non capisco”

“capirai, promettimelo” disse il ragazzo preoccupato

“te lo prometto”

“ragazzi io sono ancora qui” disse Susan

“ora vai e pensaci su, a sta sera” disse Sirius senza rivolgere l’attenzione sulla mora

ok” disse Marie allontanandosi quando girò l’angolo si fermò per sentire Sirius, voleva essere sicura che il ragazzo non le avesse mentito

“si può sapere che vuoi fare?” chiese il ragazzo a Susan

“non puoi scaricarmi così”

“così come Susan? non è mai successo niente tra noi e mai succederà come ti ho già detto, io amo Marie e non la tradirò mai”

ma Sirius!”

“Susan vattene e ogni volta che mi vedi cerca di tenermi più distanza possibile, volevo rimanere amico con te ma non dopo quello che hai fatto, e cerca di tenere anche molta distanza da Marie, perché la prossima volta non ci sarò io a fermarla” disse il ragazzo mentre si allontanava

 

 Alle 21.45 Marie si fece trovare davanti alla Signora grassa ma non vide nessuno, poco dopo qualcosa le tocco una spalla, si girò è vide solo la testa si James

James ma….”

“su entra” disse James facendo spazio sotto al mantello dell’invisibilità

scesero le scale sotto il mantello e uscirono dal castello, raggiunsero il platano picchiatore, James tocco il nodo che fermava l’albero con un bastone e fece entrare Marie nel tunnel

“io ora è meglio che vada, percorri tutto il tunnel e ti troverai all’interno della Stamberga strillante”

“grazie James” disse voltandosi e percorse il tunnel fino ad arrivare alla Stamberga, si girò intorno la stanza in cui si trovava era molto disordinata, la carta da parati si scollava dai muri, il pavimento era tutto macchiato; ogni mobile era rotto come se qualcuno lo avesse preso a randellate e le finestre erano chiuse da tavole inchiodate. Non è un bel posto per farsi perdonare! pensò Marie prima di sentire un profumo delicato che stimolò il suo olfatto e una musica in sottofondo che si diffondeva nell’ambiente, salì le scale e si trovò davanti uno spettacolo magnifico, al centro della stanza era stato sistemato un tavolo per due persone imbandito con dolci di ogni tipo e, poco distante, in un secchiello ghiacciato una bottiglia di champagne. Al centro si ergeva un magnifico candelabro che sorreggeva due candele accese di colore celeste; la stanza non era come quella di prima, la carta da parati di colore panna era incollata perfettamente alla parete, i mobili erano intatti e su di essi erano state posate altre candele accese che riscaldavano l’atmosfera ed emanando un delicato profumo ovunque; la cosa più bella però era il letto qualcuno aveva creato una scia di petali di rosa che dal tavolo si recavano sino al letto a baldacchino con fantastiche lenzuola di seta azzurro cielo, sopra di esso era seduto Sirius che la guardava sorridendo maliziosamente

“sarebbe questo il modo di farti perdonare!” disse Marie avvicinandosi a lui

“bhe! So che non sarà facile farmi perdonare questa volta, ma almeno ci proverò” disse Sirius alzandosi dal letto per avvicinarsi a lei dandole un bacio a fior di labbra

“ti amo Marie, sei la mia vita”

“su non esagerare, ho sentito quello che hai detto a Susan” disse la ragazza imbarazzata

“per me esisti solo tu amore mio” disse prendendola in braccio e sdraiandola nel letto poi continuò “Io vorrei farti capire quanto tu sia importante per me, morirei per te Marie, tu mi completi, mi rendi migliore, mi piace tutto di te, il tuo sorriso, i tuoi capelli, la tua dolcezza … anche quando ti arrabbi mi fai impazzire, non ti sostituirei con nessuna al mondo, vorrei solo che ti fidassi di me”

anch’io ti amo, e scusami per come mi sono comportata oggi, io mi fido di te, ma ho paura di non essere alla tua altezza” disse Marie distogliendo lo sguardo da Sirius

“non devi avere paura, per me sei unica e sei alla gran lunga migliore di tutte le ragazze di Hogwarts, tu sei alla mia altezza”disse lui facendo girare il suo viso in modo che lo guardasse di nuovo poi ricominciò a baciarla, un bacio dolce che diventò presto travolgente, non riuscivano ad allontanarsi, quando si staccavano per riprendere fiato ogni volta il bisogno di un altro contatto li faceva riunire, ben presto i baci divennero più focosi.

Dopo un po’ Sirius smise di dedicare la sua attenzione al viso di lei, per scendere lungo l’incavo del suo collo dove cominciarono a tracciare una scia di piccoli baci che mandarono su di giri la ragazza, mentre le sue dita si facevano abilmente strada fino all’apertura del suo mantello, che in pochi secondi venne tolto; Marie rabbrividì un poco quando non ebbe più indosso quell’indumento, ed ebbe un attimo di esitazione.

Senza aspettare il ragazzo tornò a impossessarsi delle sue labbra, mordicchiandole dolcemente il labbro inferiore, lei cominciò ad avvertire una sgradevole ma al tempo stesso piacevole sensazione di caldo e freddo, come le vampate che percorrevano il suo corpo mentre le mani del brunetto le accarezzavano sensualmente la schiena e i fianchi.

Dalla vita, Sirius raggiunse ben presto i primi bottoni della divisa di Marie, che cominciò senza troppi complimenti a slacciare. Quando se ne rese conto la ragazza trasalì, interrompendo bruscamente l’appassionante bacio che si stavano scambiando e fissandolo scioccata, deglutì, aveva la gola secca, in più si sentiva come se avrebbe avuto un infarto da un momento all’altro. Leggendo il suo evidente imbarazzo Sirius rimase serio per un po’, infine scoppiò in una risata divertita che mandò Marie su tutte le furie

“Non ci vedo nulla da ridere, sai?!” esclamò incrociando le braccia e scostando stizzita lo sguardo da lui.

Il Grifondoro smise di ridere, restando solamente con un sorriso a increspargli le labbra; le prese gentilmente il braccio, inducendola a voltarsi

“Ehi, non ti sarai mica offesa?”

Marie si girò nuovamente verso di lui con gli occhi lucidi e il cuore a mille; sapeva che sarebbe successo, era inevitabile per due persone che si volevano così bene, e anche lei lo desiderava, ma… adesso che era lì, con lui, aveva anche un po’ paura, la sua preoccupazione dovette essere evidente anche per lui, il quale abbassando lo sguardo cominciò a dire

“Senti, Marie…  se non ti va non fa niente, non sei mica costretta…”

Ma lei lo interruppe posandogli una mano sulle labbra. Black la guardò lievemente sorpreso, la ragazza sorrise timidamente, poi cominciò a scendere con le dita dal suo viso al colletto della camicia, fino a raggiungere e sciogliere il primo bottone e accarezzò il suo petto liscio.

Si avvicinò e gli diede un dolcissimo e sensuale bacio sulle labbra, realizzando le sue intenzioni, il ragazzo non perse tempo e la catturò di nuovo fra le sue braccia per tornare a baciarla con ancora più foga di prima. Marie chiuse gli occhi, respirando profondamente e imponendosi di calmarsi, la sua mente si svuotò di ogni pensiero razionale nel momento in cui le labbra di lui tornarono a impossessarsi con desiderio della sua pelle, regalandole emozioni mai provate prima e in quel momento Marie non desiderò trovarsi in nessun altro posto…

 

  
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