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Autore: ehilovato    13/01/2013    4 recensioni
Rimango colpita dalla sicurezza e dallo stile con cui ora affronto le situazioni.
Ora mi guardo e dico: questa ragazza è speciale, diversa. Beh, ha le palle.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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Decisi finalmente di aprirgli la porta, che se avesse potuto parlare lo avrebbe mandato a fanculo per quanti colpi gli stava lanciando.
"PORCA PUTTANA" gridai, ritrovandomi supina, con Zayn addosso.
I nostri volti, ora, lontani un respiro. Tremendamente vicini, intenti a far specchiare i nostri occhi. Era normale perdercisi così tanto? Prendere coscienza, lentamente, di quanto ci si stia perdendo in qualcosa di così inesorabilmente profondo e puro?
Sgranai gli occhi e il pakistano balzò subito in piedi, a causa di un romoroso "ooooooh!" proveniente dalla porta spalancata.
Cazzomerda, Styles!
Con un sorrisone alla Jim Carrey, prese a correre, raggiungendo probabilmente tutti gli altri.
Rimbombò per la casa un fischio assordante, seguito poi dalla voce di Harry amplificata dal macrifono.
"Avevo ragioneeeeee, aveeeeeevo ragione cazzo, sono un fottuto sensitivoooooooooo!", gridò.
Sentimmo quasi tremare il pavimento. Voci e stridolii avvicinarsi.
"Terremoto!" dissi io, senza pensare. Ma checcazzo dico?
"Peggio!" ribattè Zayn, buttandosi a peso morto sulla porta, chiudendola poi a chiave.
Scoppiai a ridere, portandomi automaticamente le mani alla pancia.
"Che soggetto che sei!" dissi poi, continuando a ridere di gusto.
"Davvero ti faccio così tanto ridere?" - disse serio, guardandosi - "beh no, non hai tutti i torti!" rise. Dio, quella risata!
"Sì, parecchio anche!" - continuai - "checcazzo facciamo però? Conoscendo Styles, per lui trovare due persone in.." esitai, imbarazzata.
"In quella posizione, intendi?" concluse lui, ridendo. Si avvicinò, con passo lento, ma deciso.
"Beh sì..." dissi, con un filo di voce.
"Non ci ha visto fare nulla! Se però fosse arrivato cinque minuti dopo, forse..." disse con voce bassa, lasciando trasparire il finale della frase. Sorrise sghembo, trattenendo una risata.
"Ehmm...no!" conclusi io, facendo comparire sul mio volto un broncio che più di tanto broncio non era.
"Ohw andiamo, stavo scherzando piccola", piccola? Uè pakistà, ma tutta sta' confidenza? Si avvicinò, sollevandomi leggermente il mento con le mani. Mi scansai, notando in lui un espressione totalmente differente. Più distaccata, quasi delusa.
"Ora dimmi, da dove pensi di uscire?" chiesi poi, notando la continuità con cui Harry bussava alla porta, continuando a ridere.
"Le mutaaaandine, Malik!" si sentii gridare da fuori.
Le mie guancie presero letteralmente fuoco e il cuore cominciò a martellare, spingendo sempre più forte contro la gabbia toracica.
Notai poi l'espressione del pakistano. Sorrideva sghembo, di fronte a me, senza però degnarmi di un benchè minimo sguardo. Testa bassa, intento a scrutare le sue blazers rosse. Stai per caso arrossendo, Malik?
"Non farne un dramma, sono degli idioti!" dissi sorridendo, avvicinandomi. Si degnò finalmente di guardarmi e di nuovo i nostri occhi presero a specchiarsi.
"Scusami.."
"Ma di che cosa? Ce le ho ancora addosso eh!" - dissi ridendo, cercando di sdrammatizzare. No cazzo Lydia, statti zitta! Porca puttana! - "no vabbè, dimentica quello che ho detto!" conclusi sbuffando, voltandomi verso le finestra.
"Ehi no, va tutto bene. Non sono tipo che si scombussola per queste cose..." - disse per tranquillizzarmi. Rise. Ridi poi anch'io.Cazzo ridiamo? Vabbè. - "comunque, dalla finestra" concluse.
"Dalla finestra cosa?"
"Usciamo dalla finestra!" ribattè.
"Ti da di volta il cervello?" dissi, voltandomi.
"Vuoi restare qui a vita?" - chiese retoricamente. Si avventò deciso sulla finestra, la aprì e si catapultò fuori, sel tetto. - "allora? Hai intenzione di venire?" mi chiese, tendendomi la mano. L'afferrai controvoglia. 
"Che abbiamo risolto?" chiesi, vedendolo sdraiarsi sul tetto color arancione.
"Mh, forse niente, in effetti" eeed ecco a voooi caaaapitan oooovvio.
"E mo' stiamo qui ad aspettare la manna dal cielo, nel frattempo che ci congeliamo!" sbottai.
"Ohw, hai freddo?" mi chiese premuroso. Sbalzò in piedi per togliersi la felpa, per poi porgermela.
"E tu?"
"Io? Non ti preoccupare, se ho freddo, al massimo ti chiedo un abbraccio" - mi rispose, ammiccando un sorriso. Si avvicinò al bordo del tetto e guardò giù - "non è molto alto, vieni?" mi chiese, tendendomi nuovamente la mano.
Ecco, ora passo per quella che si piscia addosso perchè ha paura di saltare da massimo 7 metri.
Lo guardai sconcertata.
"Che ti prende?"
"No, beh, nulla, però..." le parole mi morirono in bocca.
Ero terrorizzata. Alla sua proposta mi si era congelato il sangue nelle vene e la vista si era notevolmente offuscata.
"Hai paura?" chiese, soffocando una risata.
"Che? Paura, io? No!" - esitai - "Forse un po'..."
In risposta ricevetti solo un rumore sordo, attutito dall'erba del giardino.
"Scendi sì o no?" urlò poi, alzando gli occhi verso di me.
"No pakistano, meglio di no!" urlai io in tutta risposta.
"Muoviti Lydia! Se no ti lascio qui!" disse, voltandosi come per andare via.
In quel momento presi la folle decisione di buttarmi, incerta su come e dove sarei atterrata. Sono fin troppo pochi 7 metri per avere così paura, direte voi. Non per me.
Nel momento stesso in cui cominciai a non sentire più nulla di solido sotto i miei piedi, chiusi gli occhi. Una terribile sensazione di vuoto mi colmò improvvisamente lo stomaco. Poi, tutto come prima. O quasi.
Atterrai bruscamente su...Zayn? Uh Gesù!
"Porca puttana, Lydia!" tentò di gridare, non riuscendoci. Cominciò a ridere. Minchia ti ridi che ti sono atterrata addosso? 
"Scusa Zayn! Oddio mio, mi dispiace, scusami!" bofonchiai, quasi ridendo.
"Ohw no, no tranquilla" - disse, tossendo - "ti avevo chiesto di scendere e beh, tu l'hai fatto!" disse, scoppiando a ridere.
Di nuovo, i nostri volti tremendamente vicini. Ci divideva la distanza di un bacio che, probabilmente, nessuno dei due avrebbe avuto il coraggio di dare.
Di nuovo, il cuore cominciò a battermi all'impazzata. La vista offuscata, focalizzata però sui suoi occhi. I respiri di entrambi sempre più rumorosi furono, poco dopo, spezzati.
Le mie labbra cominciarono ad assaporare qualcosa di tremendamente morbido ed esperto. Poco dopo, la sua lingua prese a farsi spazio nella mia bocca, facendo fallire ogni mio tentativo di respirare. Si muoveva esperta, in un movimento rotatorio, poi si fermò. Incominciò bensì a lasciarmi tanti piccoli e dolci baci intorno e sulle labbra, impregnate ormai del suo sapore. Ci staccammo entrambi, visibilmente controvoglia.
"Morivo dalla voglia di provarle, sai?" disse, sorridendo sghembo, facendomi arrossire visibilmente.
"E?" dissi con un filo di voce, esitando, imbarazzata.
"E non sono niente male, piccola" Io ci resto secca! Si avvicinò nuovamente, intento a insediarsi nuovamente sulle mie labbra. Portai la mia mano sul suo petto, allontandolo.
"Ci avrà visto qualcuno?" 
"Mhh, non credo che le stelle faranno la spia" si affrettò a dire, per poi insediarsi nuovamente sulle mie labbra, già pronte ad accogliere di nuovo le sue.






- martina, you're my inspiration, uhuh - 
(poi 'provame a dì che non so' dolce, tzè)
  
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