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Autore: DulceVoz    13/01/2013    3 recensioni
La vita allo Studio 21 prosegue tranquilla tra una lezione e l'altra fino a quando una novità sconvolgerà la vita di alunni e professori! Una storia avvincente che tratta di amori, litigi, amicizie vere e, ovviamente, della passione per la musica!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Violetta si era svegliata di colpo. Uno squillo sul suo cellulare la fece sobbalzare. Numero anonimo. Poi un sms, sempre da un numero sconosciuto. “La tua collana è nella 314.”  “Sarà uno scherzo stupido...” pensò lei. Si alzò e si ritrovò sola nella camera. Le ragazze dovevano essere ancora di là. Decise di scrivere un po’ sul suo diario ma, prendendo la chiave per aprirlo, notato subito che davvero la sua collana non era dove l’aveva lasciata. Andò in corridoio nella speranza di trovarla. “E se fosse davvero nella camera dei ragazzi?...”.
La ragazza bussò timidamente alla porta della camera che diceva il messaggio. Tomas stava per uscire, aprì e, nel vederla si pietrificò. Le si avvicinò subito balbettando qualcosa: “- Violetta io… io ti…”. Aveva ritrovato il ciondolo della ragazza, grazie, anche lui, ad un sms anonimo e voleva riportarglielo. Stava tentando di dirglielo ma non appena la vide, fu rapito dai suoi occhi… come accadeva sempre, ogni volta che la guardava, dal primo istante che l’aveva incontrata sotto a quel temporale. In quel momento uscì dalla camera di Maxi, Leon, con tutti gli altri che rimasero imbambolati alla scena. Il ragazzo guardò i due furioso. “- Ma cosa fai?” gli disse afferrando Tomas per la maglietta. “- Ehi piano ragazzi!” urlò Andres spaventato “- Ma che bravo! Ancora continui ad infastidire la mia ragazza! Continuate a vedervi!” disse Leon sempre più arrabbiato. Tomas era impietrito. Non sapeva di cosa stesse parlando. “- Le volevo solo restituire il ciondolo! L’ho trovato in camera nostra! Ma che ti prende?” Tomas gli mostrò irato la collana con la “L” di Violetta. “- Mi prende che entrambi siete stati soli per tutta la sera e ora vi trovo qui insieme così vicini! E, magicamente, la collana era anche in camera…” “- Io sono stato da solo per tutta la sera! E poi non devo giustificarmi con te! E ora lasciami subito!” “- No!” la discussione stava degenerando. Le urla dei ragazzi si diffusero nel corridoio. “- Basta! Calmatevi!” urlò Pablo cercando di salvare la situazione. Beto e alcuni dei ragazzi dividevano i due rivali che continuavano a minacciarsi a vicenda. “- Stai lontano da lei! Cosa non ti è chiaro? E’ mia!”.
“- Basta! Smettetela! Leon stavamo parlando! Nient’altro!” urlò Violetta tremante. Leon le si avvicinò con aria delusa. “- Da te non me lo sarei mai aspettato…” gli disse lui con tono severo.  “- Io… io non… non capisco!” “- Ah non capisci…  Ludmilla aveva ragione. Sei sempre stata innamorata di Tomas! E’ finita, Violetta. Mi dispiace.” Leon entrò nella sua camera quasi piangendo e sbatté forte la porta. Stava malissimo. Si sentiva deluso e tradito.
“- E’ andata meglio di quanto mi aspettassi…” sussurrò Ludmilla a Nata che non capì perché non sapeva nulla del piano. Gregorio le sorrise da lontano, soddisfatto. Gli altri in silenzio non osarono dire nulla. “- Tornate a dormire, forza.”Ruppe il silenzio Angie che, prendendo in disparte Violetta le sussurrò: “- Tranquilla. Sono sicura che chiarirete. E’ tutto un grosso equivoco. Lo capirà con calma anche lui. Riposati ora. Buonanotte.” Ludmilla rientrò in camera sorridente. Il suo piano stava iniziando a funzionare alla perfezione. Tutti erano rientrati in camera tranne Tomas e Andres, rimasti chiusi fuori da Leon, e Pablo con Angie.
“- Leon apri! Andres e Tomas devono rientrare a dormire!” gli urlò il direttore bussando con forza alla porta della 314. Nessuna risposta.
“- Ragazzi… aspettiamo domani. Ora è troppo arrabbiato. Andres vai in camera con Maxi e gli altri, nella 315, so che è già affollata ma vi arrangerete in qualche modo. Tomas tu… nella 316 con Beto e Gregorio.” Disse Pablo sconsolato. Tomas ovviamente non replicò. Odiava Gregorio ma non poteva lamentarsi. A causa sua era già successo abbastanza. Anche se sapeva che la colpa non era per niente sua! Nella 317 erano rimasti svegli a discutere Angie e Pablo. “- E’ finita! E’ la fine!” esclamò il direttore camminando avanti e indietro nervoso per la camera. “- No, dai! Sono cose tra ragazzi… Vedrai che già domani chiariranno e Leon si calmerà… andrà tutto bene!” lo rassicurò Angie seduta sul suo letto. “- No… e se non dovesse passargli? E se…se… ” “- E se, e se… Pablo basta! Aspettiamo domani e vediamo cosa succede! Se uno dei due dovesse decidere di ritirarsi… abbiamo ben due sostituti. Calmati.” Disse lei alzandosi. “- Finirà male… lo sento!” “- Pablo! Smettila! Io mi fido di mia nipote! Leon si sbaglia di grosso. Lo farò ragionare io, se dovesse servire. Lei non illuderebbe mai due ragazzi contemporaneamente. La conosco!” Pablo si bloccò. La guardò, poi aggiunse: “- Sì, anch’io ne sono convinto. Magari stavano solo chiacchierando. Oppure… potrebbe essere successa solo una cosa… come l’altra volta…” disse lui abbassando lo sguardo sconvolto ricordando l’ultimo spettacolo dello Studio 21 finito male. Angie lo guardò sorpresa “- Cosa?” “- Un boicottaggio.” Concluse lui.
“- Non abbiamo prove!” disse lei triste. “- Le troveremo. Vedrai. Chiama i tre ragazzi… devo parlargli, adesso!”.
Violetta era nel suo letto ma non riusciva a dormire. Chiamò più volte Leon al cellulare. Non si spiegava come facesse ad aver perso la collana in quella stanza dove non era mai entrata! Perché ce l’aveva Tomas? Che situazione strana. Poi quell’sms anonimo. Fissava il soffitto triste. Il cellulare lampeggio: un sms. Sperò fosse del ragazzo che amava… invece era di Angie che voleva vederla urgentemente nella camera sua e di Pablo. La ragazza si alzò in silenzio per non svegliare le amiche e sgattaiolò fuori. Nell’entrare nella stanza sentì delle voci familiari. “- Bene, ora che siete tutti e tre qui, possiamo parlare come persone civili.” Disse Pablo sedendosi su una poltrona di fronte ai tre. Aveva costretto Leon ad uscire dalla sua camera facendosi consegnare una chiave di riserva dalla reception e gli aveva parlato. “- Io però non ho niente da dire.” Esclamò il ragazzo guardando Violetta. “- Io invece sì…” disse lei timidamente. “- Perché non mi credi?” aggiunse . “- Come faccio a crederti?” rispose lui arrabbiato ma allo stesso tempo dispiaciuto “- Perché se mi ami devi fidarti di me!”. Tomas restò in silenzio. “- Leon… devi crederle. Stavamo solo parlando! Niente di più. Le volevo solo restituire quel ciondolo che misteriosamente era nella nostra camera. Quell’sms anonimo…” “- Misteriosamente? E poi di che messaggio parli?” gli urlò irritato Leon. “- Anche tu hai ricevuto un sms anonimo?” esclamò Violetta sorpresa. “- Calma, ragazzi! Allora… vi ho chiamato qui anche se siamo nel cuore della notte, perchè dobbiamo chiarire subito questa situazione tesa che si è creata. E adesso spiegatemi questa storia dei messaggi.” Disse Pablo guardando i tre attentamente. Erano sconvolti e stanchi, si vedeva. Violetta e Tomas gli mostrarono i cellulari.  “- Visto? E’ come pensavo…” il direttore mostrò ad Angie i cellulari. “- Sabotaggio. Qualcuno vuole portare scompiglio tra gli alunni…” concluse la donna tristemente. I tre si guardarono con sospetto poi nel silenzio una voce esclamò: “- Mi dispiace dirlo ma… non voglio più fare questo concorso. Sabotaggio o no… io non posso far finta che non li abbia visti così vicini.” Leon abbassò  lo sguardo. “- Se lascia lui… è giusto che lasci anch’io.” Aggiunse Tomas triste. “- Ragazzi… ragionate. Siete due grandi talenti. Leon senza di te non sarà la stessa cosa…” disse Angie “- …E per quanto riguarda te, Tomas… non hai idea di che lotta abbiamo dovuto fare contro Gregorio per farti essere qui tra i finalisti. E sai perché? Perché crediamo molto in te. Crediamo molto in entrambi! Non potete abbandonare tutto. Se deciderete di lasciare farete proprio il gioco dei nostri nemici chiunque essi siano! Loro vogliono questo! Per favore…pensateci bene.” Concluse la donna. Un silenzio pesante era calato nella stanza. “- Domani mattina fateci sapere le vostre intenzioni. Adesso andate a dormire… è stata una notte… movimentata.” Disse Pablo amareggiato. Era un disastro. Mancava poco al concorso. Per quanto bravi Andres e Broadway non erano ai livelli dei due rivali. I ragazzi non si guardavano in faccia ma almeno avevano smesso di battibeccare.
“- Proviamo a dormire anche noi… è stato una giornata molto stancante.” Esclamò Angie stendendosi sul letto. “- Buonanotte… sperando che la tempesta sia passata…” aggiunse Pablo pensieroso sdraiandosi anche lui sul suo letto.
Il resto della notte, praticamente 3 ore più o meno, trascorse tranquillamente.
Al mattino dopo tutti avevano la faccia stanca e assonnata. L’atmosfera era delle peggiori. Era una giornata importante. La vigilia del concorso era arrivata. Tutti corsero freneticamente in teatro per la seconda e ultima riunione con gli organizzatori. La loro giornata si sarebbe svolta  completamente lì.
“- Benvenuti!” esordì lo stesso uomo del giorno precedente. “- Oggi vi presenterò il conduttore di Accademia Di Stelle di quest’anno… una stella internazionale, un cantante dal talento straordinario e pensate… ha iniziato da un’ottima accademia… proprio come voi! Per la precisione dallo Studio 21 che è anche qui presente in gara…” “- Oh no… ci mancava solo questa! Di male in peggio…” disse Pablo sottovoce. Aveva capito benissimo di chi si trattasse. “- Date un caloroso benvenuto a… Rafaaa Palmer!!!” i ragazzi delle altre accademie esultarono felici. Lo conoscevano in tutto il mondo. Lo Studio 21 era ancora distrutto dalla nottataccia quindi si limitò ad applaudire senza troppo entusiasmo. “- Voglio solo dire due parole!” esordì il cantante che sorrise e salutò subito Angie appena la vide in platea. “- Che vinca il migliore!” “- Sono quattro parole… non sa nemmeno contare…” sussurrò Pablo geloso come non mai alla collega “- E’ un modo di dire… bah lascia perdere… sei solo geloso!” rise lei. “- Io? Geloso di quello lì? Ma per favore!” ma Angie, guardando la sua espressione aveva già capito tutto. “- Adesso volevo parlarvi del premio a sorpresa di cui vi avevo solo accennato. Bene. L’accademia che vincerà si aggiudicherà, oltre al premio economico, la possibilità di esibirsi in questo prestigioso teatro per un mese!” concluse l’organizzatore. I ragazzi si guardavano increduli! Finalmente un’ottima notizia che fece calare la un po’ la tensione. Violetta invece, era molto preoccupata. Per lei sarebbe stato un bel problema da giustificare con suo padre! “Se dovessimo vincere… allora gli dirò la verità. Lo prometto.” Pensò decisa la ragazza.
All’ingresso del teatro Leon e Tomas si avvicinarono a Pablo: “- Abbiamo preso una decisione.” Esclamarono i ragazzi.
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Che ve ne pare? Il disastro che ha creato Ludmilla a cosa porterà? Cosa avranno deciso i ragazzi? Continuate a seguirmi! Ciao a tutti!
  
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