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Autore: SmartieMiz    13/01/2013    2 recensioni
Sebastian e Thad conducono una vita felice: sono sposati, hanno un lavoro stabile e ogni giorno si amano sempre di più. Quest’ultimo, però, vorrebbe tanto adottare un bambino e non sa come dirlo al marito che, quando si parla di figli, cerca sempre di cambiare argomento.
Thad lo chiede allora ad una stella cadente, ed è da quella notte che iniziano i guai.
Guai piacevoli per Thad, un po’ meno per Sebastian…
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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Titolo: Never ask falling stars
Rating: arancione
Genere: commedia/fluff/romantico
Avvertimenti: mpreg

 

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


 

Never ask falling stars



The first anniversary
 


Sebastian Smythe non avrebbe mai creduto di sposare Thad Harwood.
Se da ragazzo avesse dovuto parlare di come si sarebbe visto nel futuro, avrebbe di certo affermato che si sarebbe visto a Parigi come un giovane avvocato in carriera, amante delle storielle senza impegno e dannatamente affascinante.
E Sebastian Smythe, ragazzo di soli ventiquattro anni, era un giovane avvocato in carriera, di New York, però, ed era anche immancabilmente attraente, ma non era più il ragazzetto stronzo ed egocentrico della Dalton, bensì era sposato da un anno con quella piattola di Thad Harwood. Sì, perché Thad Harwood, il suo ex compagno di stanza, era un rompiscatole a tutti gli effetti, con la sola differenza che era lo scocciatore di cui si era follemente innamorato.
Lo stava contemplando con attenzione già da un tempo indefinito perché Sebastian amava osservarlo in silenzio mentre dormiva. Per un momento immaginò la sua vita senza di lui, ma ormai era diventato inconcepibile per Sebastian pensare ad una cosa del genere. Thad era tutto ciò di cui aveva bisogno, e non avrebbe mai desiderato un’esistenza senza di lui.
Forse i suoi pensieri, anche se veri, erano fin troppo sdolcinati, e ringraziò il fatto che Thad non avesse ancora imparato a leggergli la mente.
Gli accarezzò la pallida schiena nuda, scoperta dalle lenzuola, e gli lasciò leggeri baci sul collo.
Thad emise un ronfo più potente dei precedenti per poi sbattere leggermente le palpebre e scorgere i meravigliosi occhi verdi di suo marito che lo scrutavano.
«Buongiorno, amore», gli sussurrò Sebastian con un sorriso intenerito.
«Buongiorno a te, Seb», rispose l’altro unendo le loro labbra in un bacio delicato, poi mormorò: «Ho un sonno…».
Sebastian lo guardò malizioso: «E ci credo, ci siamo dati alla pazza gioia».
Thad lo guardò torvo, poi, ancora mezz’addormentato, gli chiese: «Ma che ore sono?».
«È tardi, sono le undici, ma siamo in ferie», rispose l’altro.
«Lo so che stiamo in vacanza», borbottò l’altro, poi domandò: «E che giorno è oggi?».
«7 agosto».
Gli occhi di Thad si illuminarono improvvisamente. Sul suo viso comparve un sorriso radioso.
«Che c’è?», gli chiese Sebastian stranito.
«Oh, Seb, oggi è il 7 agosto!», ripeté Thad esaltato.
«Lo so, te l’ho detto io, ma non capisco il tuo entusiasmo», asserì l’altro sarcastico.
«Ma come? Non ti dice niente questa data?», lo ammonì Thad quasi risentito.
Sebastian, tentennante, scosse il capo e Thad lo guardò minaccioso, con occhi accesi di rabbia.
«Sei davvero incredibile!», mormorò l’ispanico accigliato.
«So di esserlo», si limitò a dire Sebastian ironico beccandosi l’ennesima occhiataccia di suo marito.
Ma cosa c’era che non andava? Prima un risveglio così dolce e delizioso e poi tutto stava degenerando.
Il telefono di casa squillò improvvisamente.
«Vado io», si offrì Sebastian alzandosi dal letto e recandosi in salotto. Alzò la cornetta e chiese: «Pronto?».
«Auguriiiii piccioncini!», una vocina fin troppo eccitata gli stordì un orecchio.
Cavolo. Era il loro anniversario, il loro primo anno di matrimonio, per l’esattezza, e lui se n’era completamente dimenticato.
Che pessimo marito che sono, si ritrovò a pensare Sebastian.
Sebastian pensava fosse stupido rammentare tutte le ricorrenze – non ditelo a Thad, altrimenti lo scannerà –, ma quello era il loro primo anniversario e, cavolo, poteva ricordarsi almeno quel giorno.
«Oh, Sterling caro, ti ringrazio per avermelo ricordato in tempo», rispose Sebastian beffardo.
«Buon anniversario, cari», lo salutò un’altra voce: «Dov’è Thad?».
«Grazie, Duval. Thad è in came…».
Un colpetto di tosse lo interruppe e lo fece voltare: Thad era sulla soglia della porta, con le braccia incrociate e uno sguardo assassino.
«Ora te lo passo. Sembra davvero incazzato…», mormorò Sebastian intimorito.
«Avevi dimenticato l’importanza di questo giorno, vero?», dedusse Duval.
«Proprio così», rispose il francese stringendo i denti.
«Thad è perfettino, minuzioso ed è un inguaribile romantico. Come Jeff, ama le cose mielose e zuccherose da far venire il diabete. Fatti perdonare e fa’ in modo che passi una bella giornata. Deve essere tutto perfetto», gli suggerì Nick.
«Oh, grazie tante per i tuoi consigli, Duval. Non lo avrei mai detto ma sei un amico, o una cosa del genere», rispose Sebastian sincero.
«Di niente», rispose l’altro sorridente.
Dopo che anche Thad ebbe finito di parlare a telefono, abbassò la cornetta e si voltò verso Sebastian.
Il francese, imbarazzato, disse: «Buon anniversario, tesoro!».
«Te lo dovevano ricordare Nick e Jeff, vero?», domandò l’altro impassibile.
«Può capitare, Thad. Lo so che è il nostro primo anniversario, ma quando ci siamo sposati ti avevo detto a che cosa saresti andato incontro», scherzò Sebastian con un adorabile sorriso.
Quel sorriso, così irresistibile, che faceva sempre sciogliere il cuore di Thad. L’ispanico sorrise spontaneamente.
«Preparati psicologicamente che stasera usciamo», asserì improvvisamente Sebastian.
«Dove andiamo?», domandò il ragazzo incuriosito.
«Non lo so, poi vedremo. Ti piacciono le sorprese?».
«Sì, dipende, ma… Seb», lo richiamò Thad serio.
«Dimmi», rispose lui.
Thad si avvicinò a Sebastian: «Ti dico la verità: ci sono rimasto un po’ male perché l’hai fatta davvero grossa, però non voglio che spendiamo chissà quanti soldi o che facciamo chissà che cosa… sarò anche un perfezionista, ma con te bastano anche le cose semplici».
Sebastian sgranò leggermente gli occhi a quelle parole: «Quindi non posso portarti a cena fuori?».
«Sì che puoi, ma ora non devi sentirti obbligato. Fai quello che ti senti», gli consigliò Thad sincero, poi si issò leggermente in punta di piedi e catturò le labbra di Sebastian in un bacio.

Sebastian non aveva programmato un bel niente, e si ritrovò a dover improvvisare.
Non era mai stato un tipo romantico, ma avrebbe tanto voluto fare qualcosa che Thad non avrebbe facilmente dimenticato. Ma Sebastian era pessimo in quel genere di cose.
Non era da lui organizzare cosette zuccherose e svenevoli.
Nick e Jeff ormai si conoscevano alla perfezione – prima di mettersi insieme, erano stati migliori amici per tanti anni – e, a differenza sua, sapevano sempre cosa fare.
Alla fine andarono a cena fuori, in un ristorante semplice e chic allo stesso tempo, poi ebbe una brillante idea e lo portò al planetario.
Thad non era mai stato in un planetario prima d’ora, ma apprezzò tantissimo il gesto di Sebastian e rimase incantato da quel posto meraviglioso.
Verso mezzanotte, lo portò in una località vicina per una passeggiata sulla spiaggia.
Camminavano spensieratamente, con le mani intrecciate.
«Poi dici di non essere sentimentale», scherzò Thad osservando il magnifico cielo stellato.
«Infatti non lo sono», rispose l’altro ironico cingendolo inaspettatamente per i fianchi e catturando le sue labbra in un bacio intenso e passionale.
Si distesero sulla spiaggia, intenti ad osservare le stelle e a scambiarsi coccole.
«È passato così in fretta quest’anno», commentò Thad pensieroso accoccolandosi al petto di Sebastian.
«Concordo», affermò l’altro.
«A volte mi ritrovo a pensare come sarebbe la mia vita senza di te, ma ormai non riesco più ad immaginarlo», raccontò l’ispanico.
«Lo faccio anch’io», rivelò il francese stringendolo più forte a sé.
«Sebastian? Posso dirti una cosa?», chiese improvvisamente Thad serio.
Sebastian annuì: «Dimmi pure».
«Secondo me sarebbe bello se adottassimo un bambino», svelò l’ispanico: «È da tempo che ci sto pensando, ma ogni volta che provo a parlartene fai finta di non sentire… perché?».
Sebastian sospirò, poi confessò: «Ti amo tanto, Thad, e temo che un bambino possa rovinare il nostro rapporto».
«Rovinare? E perché mai?», chiese l’altro sorpreso.
«Thad, siamo giovani, abbiamo soltanto ventiquattro anni e siamo sposati da un anno esatto… perché correre? C’è tempo», spiegò Sebastian razionale.
E in realtà non era soltanto per questo: Sebastian avrebbe anche voluto avere un figlio con Thad, ma non credeva di poter essere un buon padre. Non aveva mai capito i bambini e i loro capricci.
«Qualche volta dovremmo provare a fare i baby-sitter, così vediamo come te la cavi con i bambini, se è questo che ti spaventa», Thad lo lesse nel pensiero.
Sebastian si limitò ad annuire lentamente.
«Oh, guarda, una stella cadente!», esclamò improvvisamente l’ispanico scuotendo il francese e indicandogli il cielo: «Esprimi un desiderio».
«Non credo a queste cose», mugugnò Sebastian.
«E dai, provaci!», lo incoraggiò Thad.
Sebastian chiuse leggermente gli occhi, poi disse: «Okay, fatto».
Thad sorrise. Anche lui aveva espresso il suo desiderio.

Tornarono a casa per l’una, ma per colpa di Sebastian dormirono realmente soltanto alle quattro del mattino.
Sebastian si svegliò verso le otto a causa di un’improvvisa nausea che gli attorcigliava lo stomaco. Corse in bagno e rigurgitò; forse aveva mangiato troppo a cena…




Angolo Autrice

Buona Domenica a tutti!
Ennesima fanfiction, ma sono sicura di completarla (e credo di aggiornare una volta a settimana, scuola permettendo D:).
Che dire... è un'idea del tutto nuova, molto diversa dalle altre mie ff :)
Iniziamo con un capitolo molto fluff, ma spero di rendere la narrazione dei prossimi capitoli più vivace e divertente e, perché no, spero anche di strapparvi un sorriso :)
Ringrazio tutti coloro che leggeranno! Al prossimo capitolo :D

   
 
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