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Autore: Blonde_titch    02/08/2007    4 recensioni
James vuole Lily, ed è pronto a fare qualsiasi cosa pur di averla. Ma che succede se, come puntualizza Lunastorta, "Forse... solo forse... devi comportarti bene per più di mezza giornata."
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Ahi! Ahi! Lo so, avete ragione, m avi prego non fatemi troppo male! Non torturatemi troppo! Avete tutte le ragioni del mondo, sono imperdonabile… Vi prego niente Cruciatus, non potrei resistere al dolore!

Ecco il quarto capitolo… mando subito a betare il 5 così magari stavolta riesco a pubblicare in tempi decenti… Perdono!

Grazie a Stellina250 che come al solito è infinitamente paziente con questa disgraziata che sono io! Grazie ancora! *-* Finalmente è arrivato anche il quarto! Comunque, ne ho pronti almeno altri 3, quindi li mando a betare, e speriamo di riuscire a pubblicarli tutti fra questo e il prossimo mese… Baci e buona lettura!

 

 

 

 

 

Capitolo 4: snowball fights cause colds

(Le battaglie a palle di neve causano raffreddori)

"Non capisco. Sei sicuro di non aver detto qualche doppio senso?"

"No."

"Non hai neanche fatto un commento che potesse suonare come una battuta maliziosa?"

"Non penso… Remus?"

"Sì?"

"Ho fatto un commento che poteva suonare come una battuta maliziosa?"

"No."

James si girò verso Sirius, le braccia spalancate, "Vedi? Sono stato un perfetto esempio di gentiluominità*. E lei ha detto ancora di no!"

Sirius alzò le spalle "Beh, allora non lo so. Le donne sono un mistero per me."

Peter colse l’occasione per squittire incuriosito "Allora come fai ad uscire con così tante?"

"non lo so, Codaliscia" Sirius gli avvolse un braccio intorno alle spalle e con un sospiro rammaricato "semplicemente ci sono portato."

"E sei arrogante"

Gli altri tre risero e si incamminarono verso il castello. Erano sulla strada di ritorno da Hogsmead, l’ultima visita prima che tutti partissero per le vacanze l’indomani, e tutti loro stavano portando le borse dei regali di Natale fatti in ritardo. Tutti provenienti da Zonko, naturalmente. Per la gioia degli insegnanti, i quattro ragazzi avevano deciso di restare a scuola per le vacanze. Principalmente perché i genitori di James erano partiti per la loro seconda luna di miele –viaggio che James trovava totalmente disgustoso. E oltraggioso, visto che non era stato invitato.

"Ramoso! Andiamoci ad unire a quel secondo anno!"

La voce di Sirius era euforica, mentre puntava entusiasticamente verso un gruppo di studenti, racimolando gli ultimi pezzi di neve che non si erano sciolti in quell’insolito caldo giorno di dicembre.

"Perché dovremmo farlo?"

"Perché è da tanto che non ci immischiamo in una… impresa… megadivertente?"

James lo guardò confuso e poi, sempre così lentamente, annuì e si diresse pigramente verso il gruppo con Sirius che gli zampettava dietro. Remus li osservò, le sopracciglia inarcate. Sirius aveva deciso che faceva troppo caldo quel giorno per poter indossare un maglione, sebbene gli altri tre indossassero ancora i mantelli. Non poté fare a meno di pensare che una battaglia a palle di neve in camicia non sarebbe andata a finire bene. Per nessuno.

Peter si voltò verso di lui, "Lunastorta. Potrei sbagliarmi, ma non dovremmo essere un po’ cauti riguardo le loro ‘megadivertenti’ imprese?"

"Un po’?"

 

 

Il primo giorno delle vacanze di Natale, tre giorni dopo la riunione dei prefetti, e uno dopo la famosa battaglia a palle di neve (nella quale gli studenti del secondo anno furono stracciati), iniziò con un James dolorante e un più che irritato Sirius – non che qualcuno potesse biasimarlo. Non era solo il fatto che il suo migliore amico era diventato più noioso di una lezione di storia della magia, o che i suoi capelli non volessero stare giù normalmente. No, stava soffrendo anche per un terribile raffreddore, il che significava che sembrava, e si sentiva, un cesso.

"Lunastorta!" gemette, raggomitolandosi sul divano, "mi sento di merda!"

"beh, forse non avresti dovuto prendere parte ad una battaglia a palle di neve con solo una camicia addosso."

"Beh, forse dovresti stare zitto."

Remus sospirò e mosse il suo pedone per mangiare la torre di Peter.

Non c’era modo di ragionare con Sirius quando era malato. Metteva sempre lui, e le persone che gli stavano intorno, di terribile umore.

"Dove sono i fazzoletti?" gemette Sirius dalla sua poltrona mentre cominciava a tirare cuscini. Uno colpì in pieno la testa di Codaliscia con un suono sordo e lui emise un forte squittio mentre Remus afferrava il cuscino in questione. Aprì la federa, tirò fuori un pacchetto di fazzoletti, e lo tirò in testa a Sirius. "Qui"

"Grazie." Sirius si soffiò rumorosamente il naso, "Hey, nessuno ha voglia di bignè al cioccolato?"

Remus alzò gli occhi, "Sì, certo", borbottò, leggermente allarmato da questo repentino cambio di argomento.

"Grande! Puoi prendermene qualcuno mentre sei giù?" Sirius lo abbagliò con un sorriso birichino ma comunque bello prima di starnutire quattro volte di fila.

Peter sorrise, "Salute. Qualcuno sa che fine ha fatto James?"

Remus scosse la testa. Sirius, dopo essersi strofinato il naso fino a farlo diventare rosso, disse, "Forse è nelle cucine."

"nessuno è andato nelle cucine!"

"beh, allora forse sta volando."

La temperatura era scesa improvvisamente quella mattina e Remus guardò fuori la finestra la neve che cadeva pesante prima di girarsi verso Sirius.

"Andiamo! Lo sappiamo tutti che James non è proprio una cima."

"ma andare a volare con la neve? Andiamo… nessuno è così stupido…"

Sirius tirò su col naso in modo altezzoso e afferrò un altro fazzoletto, nel quale soffiò rumorosamente, facendo trasalire Peter, "Vai da Madama Chips"

"Ti ricordi l’ultima volta che ci sono andato? Ha praticamente sciolto la mia faccia! Dio sa cosa potrebbe succedere se andassi lì con un raffreddore!" come per provare la sua opinione Sirius afferrò la coperta e finse di strangolarsi con essa. Remus pensò di commentare, ma poi ci ripensò.

Proprio in quel momento, uno zuppo e arruffato James irruppe e Sirius sorrise compiaciuto mentre osservava la scopa stretta nelle sue mani. Passò in mezzo al trio e sprofondò vicino a Sirius, la scopa appoggiata accanto a lui e uno sguardo addolorato sul suo volto.

"Che succede?"

"Mi manca Evans."

I tre lo guardarono increduli – Lily era andata via da circa mezza giornata e non aveva neanche mai parlato con ramoso. Come, per Merlino, poteva mancargli?

Sirius, che aveva passato il tempo di questo piccolo scambio borbottando e rovistando nella coperta, si rivolse miseramente ai suoi amici, "Non riesco a trovare il mio mucchio di fazzoletti usati, lo voglio tirare a Ramoso."

"ma io sono proprio qui!"

"Lo so. Li hai visti?"

"No!"

Sirius sembrava insoddisfatto, e si risedette per tossire. Improvvisamente gli occhi di James si spalancarono e si alzò lentamente fino a rivelare una piccola montagnetta di fazzoletti di dubbia provenienza.

"Merda!"

Sirius sorrise sonoramente, e cantò allegramente "sono attaccati al tuo sedere!", prima di avere un attacco di tosse secca.

James gridò e freneticamente cercò di toglierseli di dosso senza toccarli realmente. Non c’è bisogno di dirlo, sembrava una scimmia impazzita. Per completare al scena, le risate di Sirius lo avevano portato ad un forte attacco di tosse, facendolo piegare in due e diventare di un rosso acceso in viso. Un po’ di gente si girò per guardare e ridere della scena, compresi Remus e Peter.

Alla fine James riuscì a togliersi i fazzoletti di dosso e magicamente li gettò nel fuoco, dove sfrigolarono, troppo bagnati per prendere fuoco. Come disse Peter, era disgustoso.

James si sedette a terra dopo aver dato un’occhiata sospettosa al divano. Fissò pensieroso le fiamme, che gli ricordavano i capelli di una certa ragazza.

"Potrei mandarle una cartolina?"

Remus non aveva bisogno di chiedere chi fosse la ‘lei’, "No!"

"Neanche una di quelle carinissime, danzanti?"

"Quelle sono davvero carine!" concordò Sirius.

"No!"

Ci fu un momento di silenzio prima di "Che ne dici di un regalo?"

"No!"

James incrociò le braccia e mise il broncio, e si gettò sul divano, guardando i suoi amici, intorno. Codaliscia e Lunastorta, che non sembrava stare affatto bene, stavano iniziando una nuova partita in cui i pezzi si gridavano oscenità l’uno all’altro. Sirius era rannicchiato nel suo angolino sul divano, coperta, fazzoletti, dolci e un vecchio calzino che prendeva la maggior parte dello spazio mentre tirava su col naso e lo soffiava penosamente. Penosamente e noiosamente.

"Felpato, vai immediatamente da Poppy o chiuderò personalmente con un incantesimo le tue narici."

Sirius borbottò ma acconsentì, schiaffeggiò James sulla testa, mentre attraversava, ancora in pigiama e a piedi nudi, il quadro. Gli altri pensarono per un istante di dirgli di vestirsi, ma poi decisero che così sarebbe stato più divertente.

Dopo qualche momento di divertimento nel guardare Sirius nel suo pigiama arancione, James si rigettò sul divano.

Per l’amore di dio, come pensava di poter passare le vacanze senza Evans e senza scherzi?

Sarebbero state due settimane pesanti.

 

- fine 4° capitolo –

* in originale è gentlemanly-ness, quindi ho deciso di lasciare la stessa forma, anche se inesistente, in italiano. Era più carino!

  
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