Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: _Verooo    13/01/2013    4 recensioni
Mi chiamo Luce, che nome di merda.
Tutti mi chiamano Lux, che è simile solo che è più figo. Tutti tranne mia madre.
Mia sorella minore si è innamorata, e come tutti gli innamorati, sarebbe pronta ad andare in capo al mondo pur di stare col suo fidanzato. Ed é proprio quello che vuole fare.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per la seconda volta in vita mia, vengo svegliata da Melody. La donna incinta. Donna, beh oddio.
-io starei andando via, mi chiedevo se ti andava di venire a salutarmi-
La sento sussurrare con voce tremolante, forse ha paura che io mi giri e la mandi a quel paese. Guardo l’orologio, sono le sei del mattino.
-ei, ma vai via così presto?- le chiedo sorpresa.
-sì sì, era l’unico volo disponibile.- nella sua voce si sente una nota malinconica.
Le annuisco e le faccio cenno di scendere di sotto, io la seguo subito ancora in pigiama.
Mi guardo in torno e sono sorpresa di vedere che Josh non è nei paraggi.
-Melody…-
-dimmi- noto che ha gli occhi lucidi.
-dov’è Joshua?-
-oh, è in bagno- i suoi occhi sono ancora lucidi, la voce le trema.  Le scende piano piano una lacrima, non fa in tempo ad asciugarsela che gliene scende subito un'altra.
-stai bene?- le chiedo volgendomi verso di lei.
-sì sì non ti preoccupare, davvero.- fa un sorriso in mezzo alle lacrime che le rigano in viso, poi  mi porta le braccia al collo e ci abbracciamo.
-Oh, Melody, mi mancherai-
A quel punto scende Josh, si ferma a qualche passo da noi per lasciarci finire.
-anche tu, Lù-
-Lù?-
-Josh ti chiama così-
Mi giro verso di lui, pensavo fosse una cosa nostra, una cosa in segreto. Invece glielo ha detto. Quindi hanno parlato di me? Chissà di che cosa hanno parlato.
Mi rivolge un sorriso dolce e fa spallucce. Sorrido a tutti e due di rimando, poi li lascio soli, per dargli tempo di salutarsi.
Torno in camera mia e prendo un libro a caso, lo apro e cerco di convincermi a leggerlo.
Qualche minuto dopo sento in portone chiudersi.
Credo di aver lasciato la porta della mia camera leggermente aperta, perché Josh si intrufola nella mia stanza e se la chiude alle spalle.
-non ti starai prendendo un po’ troppa confidenza?- gli chiedo sorridendo mentre lo osservo avanzare verso il mio letto.
-me ne vado?-
Gli faccio segno di no con la testa, gli compare un sorriso allegro in volto.
Si siede sui piedi del mio letto, non azzardandosi ad avanzare neanche un centimetro in più, non senza il mio consenso. Quando gli indico il cuscino vicino al mio corre subito a sdraiarsi vicino a me, che sto seduta con la schiena poggiata al cuscino.
-hai detto a Melody che mi chiami Lù?-
-sì, che c’è di male?-
-niente da come me l’avevi descritta la immaginavo più gelosa-
-infatti le ho detto che ti chiamo Lù, non le ho detto cosa provo- diventa subito rosso dopo essersi reso conto delle parole che gli sono uscite dalla bocca.
-aaah, cosa provi?- gli chiedo con il naso infilato nel libro.
-no, era per dire- la sua voce è nervosa –cosa dovrei mai provare per te? Cioè, sei una mia amica-
-oh, mi consideri una tua amica?- continuo a far finta che non me ne importi nulla.
-io, beh sì, tu non mi consideri un tuo amico?-
-oh sì, ti ho fatto anche un regalo per natale, più amici di così- dico ironizzando.
Scuote la testa e sorride –non dovevi, bionda-
-sai che c’è? Non ti do il tuo regalo finché non la smetti di chiamarmi bionda-
-ti da fastidio?-
-sì, non sono bionda, sono biondo cenere, biondo scuro, fa quello che vuoi, ma non bionda.-
-veramente hai i capelli color caramello-
-non chiamarmi caramella.-
-non ci avevo pensato-
-oh, non provarci-
-va bene, ne troverò un altro-
-bravo- torno ad affondare la mia faccia nel libro che sto facendo finta di leggere.
-principessa!-
-tu sei pazzo!-
-e tu sei una principessa, decisamente.-
-finiscila Josh.- lo guardo con gli occhi ridotti a due fessure.
-ti voglio bene- mi da uno scossone e si mette a ridere vedendo la mia aria spaesata.
-anche io.-
Restiamo lì a parlare a bassa voce per un po’ di tempo, riesco a scoprire un sacco di cose su di lui, sui suoi film, le sue relazioni, la sua vita, in pratica vive tra Kentucky e L.A.
Poi mi chiede di me. Cosa vuole che gli dica?
 Vivo immersa nel verde in un paesino vicino Roma. Ho una gatto, Charlie. Ha il pelo rosso e lungo, è obeso ma non voglio farlo mettere a dieta. Ho paura che ce lo metta  mia madre in questi miei mesi di assenza, ma anche se lo facesse poi rimedierei.
I miei genitori sono un po’ come la famiglia del mulino bianco, 25 anni di matrimonio e ancora si chiamano amore e si danno i bacetti, ah vabé, fanno ancora l’amore, ma evito questo particolare.
Mio fratello, non è il bambino del mulino bianco, al contrario.
Un bambino di nove anni che non è altro che un concentrato di pazzia, ormoni, vivacità e perché no, anche un po’ di tenerezza. (si, ma poca). Spreca tutte le sue energie a giocare come un pazzo alla playstation, quando mamma lo butta fuori casa a giocare in mezzo al prato sta sempre col pallone in mano ed io sono costretta a fargli da animatrice e ,ovviamente, beccarmi un po’ di pallonate.
Non l’ho neanche salutato quando sono partita perché voleva restare a dormire, quindi il nostro rito del saluto lo abbiamo fatto la sera prima.
Non sono fidanzata da due anni, e il mio ex non piaceva al mio fratellino Francesco, quindi ho deciso che non mi fidanzerò finche lui non approva.
Josh se la ride di gusto mentre gli racconto del mio fratellino e dei problemi di obesità di Charlie il ciccione.
-sono già stato in Italia, ma mai a Roma-  mi dice ancora sorridendo
-beh, visto che ci abita la ragazza di tuo fratello vorrei augurarmi che prima o poi verrai-
-me lo auguro-
 
 
-avete finito di chiacchierare?- ci chiede Connor mentre scendiamo le scale ad andiamo a sederci a tavola.
Josh gli passa vicino a gli da un pizzicotto sul braccio, i due iniziano a farsi la guerra, sono così teneri.
Mi perdo ad osservarli per qualche secondo, poi la voce pimpante di mia sorella mi riporta alla realtà.
-noi dobbiamo preparare la cena-
-già stai pensando alla cena, Gè?- le dico mettendomi due frittelle in un piatto.
-sì sì, c’è da fare un dolce, di quello occupati tu, io penserò a pulire il pesce-
Annuisco soddisfatta –mi va più che bene-
Oggi si sono svegliati tutti un po’ più tardi, quando mi metto all’opera per preparare il mio dolce per stasera sono le undici passate ed ho un Josh impaziente che mi gira intorno.
-che farai?-
-bignè…con panna e cioccolato!- gli dico leggendo la mia ricetta e cercando gli ingredienti.
Lui mi osserva seduto sul tavolino finché il mio impasto non è pronto.
Mi osserva anche mettere nella sac-à-poche l’impasto e quando vede che devo spremerlo e formare dei tondini sulla teglia sembra piuttosto elettrizzato, quindi decido di fargli provare.
Direi che se la cava abbastanza bene, fa delle forme un po’ troppo grandi ma tutto sommato se la cava bene.
-sono un pasticcere provetto- dice tutto soddisfatto osservando la teglia che ha riempito lui.
Aspettiamo insieme che i bignè si cuociano. Io metto in ordine la cucina e lui se ne sta seduto sullo sgabello.
Quando ho finito controllo i miei dolci ma non sono ancora pronti, faccio per sedermi sullo sgabello accanto a Josh ma lui mi prende per un braccio e mi trascina verso di lui, ci abbracciamo, non che in questi giorni non ci fossimo mai abbracciati, ma questo è un abbraccio diverso, mi fa battere ancora più forte il cuore.
Prima di lasciarmi andare mi schiocca un bacio sul collo.
-tu- gli dico dandogli un colpetto –smettila- mi allontano un po’ da lui.
-non ho fatto nulla, io.-
-oh, Josh, sei elettrizzato all’idea di essere chiamato papà?- gli chiedo con non-chalance cercando di sviare il discorso.
-cosa?- ha gli occhi spalancati e giuro, forse, è anche sbiancato un pochino.
Sgrano anche io gli occhi, mi assale la paranoia che magari la sua fidanzata non gliel’ha ancora detto e voleva fosse una sorpresa.
-ti ha detto qualcosa Melody?-
Non so che fare. –io no…cioè oddio, si Josh. Scusa, forse era una sorpresa!-
-no, non è possibile-
Gli annuisco –mi ha detto “io e Josh avremo un bambino”-
-oh, sì io e lei abbiamo parlato sulla possibilità di avere un bambino, nell’anno nuovo.-
Il cuore mi batte all’impazzata. Sto diventando un calorifero.
-però è stato prima del litigio- mi dice tutto d’un fiato.
-avete litigato?-
-sì, e non è stato bello, però non ho voglia di parlare del perché.- mi dice abbassando la testa.
-mi dispiace-
-non fa niente, mi ha anche ridato l’anello-
Ora ricordo di non averglielo visto stamattina.
Sento il rumore del timer da cucina, dovrei cacciare i bignè.
Mi alzo in fretta e Josh mi aiuta a posare le teglie sul tavolino.
-ehi, Lù-
-dimmi Josh-
-menomale che ci sei tu-
-io non ho fatto nulla-
-tu non sai, quanto conta per me, sapere che posso venire a scherzare con te in qualsiasi momento della giornata- fa una pausa di riflessione –perché posso, vero?-
Mi esplode un sorriso in faccia. –certo che puoi Josh, puoi venire anche di notte-
-ne terrò conto- mi dice guardandomi con la faccia da pervertito e poggiandomi una mano sulla spalla.
-smettila Josh, mi metti paura- dovrei smetterla di guardarlo negli occhi quando fa quelle facce.
 
 
 
 
 
 
-Luceeee, passami subito quel piatto sbrigati- mia sorella è davanti alla padella che tiene tra una forchetta ed un’altra degli anelli di pesce fritti.
Io sto scorrazzando avanti e indietro con i piatti in mano e non  mi sento più i piedi. I ragazzi sono ancora di sopra a cambiarsi, Michelle e Chris invece ci stanno aiutando ad apparecchiare.
Quando Connor e Josh sono scesi serviamo la pasta con panna e salmone, poi passiamo al fritto misto.
Ho sempre odiato l’odore di fritto della vigilia, ma mi fa sentire a casa, e non festeggiarla mi avrebbe messo giù di morale.
 
Dopo cena mi sento esausta, gli stomachi di tutti sono strapieni e non ce la facciamo neanche a fare quattro passi. Restiamo sul divano a chiacchierare del più e del meno e Michelle ci illustra il programma per domani. Oh sì, c’è un programma.
La mattina ci si sveglia di buon ora e si scartano i regali, dopodiché arriverà la nonna di Josh, sua zia ed altri parenti, tra cui qualche ragazzino scalmanato. Pranzo più lungo della muraglia cinese, partite a carte e altri giochi di società e poi siamo liberi. Mi diverto un sacco a guardare Michelle che si fa tutti quei programmi mentali, la trovo così carina. Però a parte me e Gemma a quanto pare non la ascolta più nessuno.
Dopo quella piccola pausa di svago torno alla realtà e mi ricordo che ci sono i piatti da lavare, la signora Hutcherson si offre di fare tutto lei, ma Gemma, da brava nuora, insiste purché lei vada a riposarsi.
Suo marito ci aiuta a sparecchiare la tavola, poi Gemma liquida anche lui. Mi metto davanti al lavello, io lavo e mia sorella asciuga.
-basta, levati ci penso io.- Josh mi afferra per i fianchi e mi sposta di lato.
-no dai, vai a dormire- gli dico riprendendo la mia posizione.
-levati ho detto- e mi risposta di lato.
-beh allora grazie.-
Inizia a trafficare con i piatti da lavare ed io appoggio la testa sulla schiena, mi alzo in punta dei piedi e gli do un bacio sul collo.  Lo sento rabbrividire e vedo che gli compare un sorriso sulle labbra.
Connor arriva in soccorso di mia sorella che esausta se ne va a letto.
Io resisto qualche minuto più di lei, poi me ne vado anche io di sopra trascinando i piedi.
Chiudo le serrande dell’enorme finestra e mi infilo sotto le coperte con addosso solo la maglietta del pigiama. Adoro il fatto che questa casa sia scaldata 24 ore su 24, posso permettermi di girare in mutande quando voglio.
 
 
 
La porta della mia camera si apre piano piano, io sono in stato di trance e non capisco chi è il mio interlocutore.
-spegni la luce- mugolo da sotto le coperte, quella luce improvvisa mi ha quasi accecata.
-l’ho spenta esci da lì sotto- sento bisbigliare.
Sono troppo assonnata per muovermi, mi tolgo le coperte dalla faccia ma rimango ad occhi chiusi.
-Lù, ti prego svegliati-                   
Può esserci solo una persona in quella casa che mi chiama così.
-Josh...ma che vuoi?- gli chiedo girandomi verso di lui ed aprendo gli occhi piano piano.
-mi hai detto che potevo venire da te anche di notte-
-sì, ma non questa notte!-
-non essere acida, non ti si addice-
Lo guardo negli occhi, è in piedi davanti al mio letto e sta facendo la faccia da cucciolo bastonato per convincermi.
-e va bene, vieni qui- gli indico il cuscino vicino al mio, come sempre.
-no, stavolta vorrei che ti alzassi tu-
Sbuffo ed esco dal mio rifugio caldo.
-che c’è Josh?-
-è una sorpresa- vedo che abbassa gli occhi e rimane un po’ a guardare le mie gambe, poi alza un sopracciglio.
-smettila di guardarmi- mi abbasso un po’ la maglietta con scarsi risultati.
-sì scusa-  scuote la testa e si schiarisce la voce poi continua – c’è una cosa che ti piacerà molto-
-ah sì, cosa?-
-affacciati alla finestra, principessa-
-ti ho detto di non chiamarmi così- tiro su le serrande e rimango a bocca aperta; dal cielo scendono milioni di fiocchi di neve enormi ed il giardino è già completamente bianco, come i tetti delle case, gli alberi e le montagne che si vedono in lontananza. il cielo è così chiaro che sembra quasi giorno, guardo l’orologio e vedo che sono ancora le tre del mattino. –è bellissimo- sussurro guardando il panorama-
-sapevo che ti sarebbe piaciuto, principessa.-
Lo lascio stare, anche se mi da fastidio che mi chiami così perché mi sembra una cosa da bambini, devo ammettere che mi piace, che il mio cuore batte un pochino più forte quando me lo dice.
-come facevi a saperlo?-
-ho sentito Gemma parlare con Connor e gli stava dicendo che da voi non nevica mai a natale, e che vi sarebbe piaciuto svegliarvi la mattina di natale e vedere la neve.- fa una piccola pausa di riflessione – solo che pensavo fosse più carino svegliarti di notte, visto che il cielo è del tuo colore preferito-
-è vero- gli dico sorpresa guardandolo negli occhi.
-ti si sono illuminati gli occhi- mi porta una mano sulla guancia –sei così carina-
-g-grazie- gli afferro la mano e la porto lontano dalla mia guancia. Poi mi giro di nuovo ad osservare la neve che cade. Ho avuto paura che mi baciasse, non avrei saputo come comportarmi, non voglio un suo bacio, non voglio proprio un fidanzato in questo momento.
Mi abbraccia da dietro e rimaniamo un po’ così, a cullarci guardando la neve scendere dal cielo, c’è un silenzio tombale ed io sono in imbarazzo.
Si stacca e mi saluta, -buonanotte principessa- di nuovo, di nuovo principessa. Il cuore mi batte sempre più forte quando pronuncia quella parola, non posso fare a meno di sorridere. Però devo mettermi in testa che fa così perché è gentile, dolce e carino con tutti i suoi amici, non perché mi vuole particolarmente bene o perché prova qualcosa per me.




spazio autrice:

Ciao bellissime lettrici *-* eccomi, ho postato subitissimo stavolta, eh U.U lo so, il capitolo è di nuovo un po' più corto degli altri ma mi andava di fare il finale dolce :)) (perchè è dolce, vero?) 

grazie mille a chi ha recensito, siete fantastiche :D 
Lasciate una piccola recensione per favooore, come sempre se volete vi chiedo di dirmi cosa va/cosa non va in questa storia, ci tengo davvero tanto :)
spero che abbiate tirato un sospiro di sollievo per quanto riguarda la gravidanza di Melody, volevo solo spaventarvi un pochino U.U *mi odiano* 
Va bien, come al solito HASTA LA VISTAAAA! 
PS. Se volete potete seguirmi su twitter, sono @_yahhhh ovviamente vi seguo indietro :) 

  
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