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Autore: Bale    14/01/2013    2 recensioni
E se la vita del Prescelto e dei suoi amici non fosse proprio perfetta? E se tutto stesse andando a rotoli?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione rideva ancora quando tornarono a casa.

Harry, invece, era diventato improvvisamente serio. La guardava squittire dalla cucina, mentre prendeva dei bicchieri dalla dispensa.

-Un po’ d’acqua?-   chiese tornando in soggiorno.

Lei annuì e smise definitivamente di ridacchiare.

-Grazie-   sussurrò afferrando il bicchiere che lui le stava porgendo.

Harry versò acqua anche nel suo bicchiere e prese a sorseggiarla in silenzio.

-C’è qualcosa che non va?-   chiese Hermione dopo quella che parve un’eternità.

Harry non rispose. Si limitò a fissarla più intensamente.

Lei arrossì, sentendosi a disagio.

-Cosa c’è? Non ti sei divertito?-   chiese chinando lo sguardo imbarazzata.

-Certo che mi sono divertito. Mi fanno ancora male i muscoli della faccia-   rispose finalmente.

-Allora perché sei diventato così cupo?-

-Cupo?-   si stupì lui   -No, stavo solo riflettendo-

-Su cosa?-   chiese lei posando il bicchiere vuoto sul tavolo.

-Ieri ho ricevuto una lettera, Hermione-   spiegò lui, come se quella frase chiudesse indubbiamente la questione.

-Da chi?-   chiese lei meccanicamente.

-Da Neville Paciock-   rispose serio.

-Oh, davvero? E come sta?-

Harry sospirò. Sembrava incerto se continuare o meno quella conversazione.

-E’ diventato Preside, lo sapevi?-

Hermione sgranò gli occhi.

-Preside di Hogwarts?-

Lui annuì in risposta.

Seguirono degli attimi di silenzio. Harry aveva assunto un’espressione che Hermione faticava a decifrare.

-Mi ha scritto per offrirmi un lavoro. A quanto pare la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure è di nuovo vuota-

Hermione si avvicinò al suo amico con gli occhi ancora sgranati.

-Davvero stai riflettendo su questo?-   chiese, come se fosse assurdo.

-Perché ti sembra così strano?-   ribatté lui alzandosi in piedi.

-Perché tu sei un Auror, Harry-   rispose con veemenza   -Il migliore probabilmente-

Harry storse il naso in una smorfia di disapprovazione.

-Mi sono fatto sospendere, Hermione. Da quando Ginny e i bambini sono andati via…io…io…-

Scoppiò in lacrime all’improvviso, come se avesse trattenuto quel pianto per mesi. Probabilmente era proprio così.

Hermione si avvicinò e lo abbracciò con fare materno.

-Accetta pure quel posto se pensi che ti renderà felice-   disse infine, sciogliendosi da quell’abbraccio, per poterlo fissare negli occhi ancora umidi.

-Potrò stare vicino ai miei bambini-   disse come per giustificarsi, mentre si asciugava in fretta le lacrime con la manica della camicia.

Si diresse in camera da letto e ritornò dopo pochi istanti con un grosso fazzoletto.

Si asciugò le lacrime voltando il viso dall’altra parte, poi riprese:

-Davvero lo credi così assurdo?-

-No, io voglio solo che tu sia felice-   rispose lei dopo qualche minuto di silenzio.

Lui annuì e andò a sedersi di nuovo sul divano.

Lei lo imitò, sedendosi al suo fianco.

Erano vicini, troppo vicini.

All’improvviso Harry decise di esaudire da solo il suo più grande desiderio. Dopotutto, se avesse davvero accettato quel lavoro, sarebbe andato via per sempre.

Si avvicinò lentamente e le depositò un tenero bacio sulle labbra incredule.

Ritornò immediatamente al suo posto e piegò la testa di lato per osservare la sua reazione.

-Harry…-   cominciò lei, ma parve non trovare le parole.

Si chinò su di lui e rispose al suo bacio. Lo fece con più ardore, con passione.

Harry le cinse la vita con le sue braccia forti, mentre si abbandonava a quel bacio.

-Vieni con me-   disse infine.

-Dove?-   chiese lei ancora confusa da ciò che stava accadendo.

-A Hogwarts-   rispose lui come se fosse ovvio.

Hermione lo guardò confusa.

-Neville mi ha detto che manca anche l’insegnante di Pozioni-   spiegò.

Lei, in tutta risposta, sospirò rumorosamente.

-Harry, io ho…-   cominciò.

-Tu non hai più niente qui! Proprio come me! E i tuoi bambini saranno lì-

Seguirono istanti di silenzio che parvero durare secoli.

Harry aveva già chinato lo sguardo, convinto di non avere alcuna speranza.

Hermione non era poi così disperata, almeno non quanto lui.

-Al diavolo tutto-   disse infine   -Andiamo pure a Hogwarts. A quanto pare solo in quel castello io e te possiamo essere felici-

Harry la guardò incredulo.

-Già-   disse poi   -Nonostante tutto-

   
 
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