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Autore: RinsWorld    14/01/2013    3 recensioni
La madre di Jack e i genitori di Lara sono amici dalla loro infanzia, i figli si odiano a morte.
Jack ha 18 anni e viene sempre messo dentro perchè coinvolto in qualche rissa o cose simili,
Lara ha 17 anni, uno zio poliziotto e un'amirazione sfrenata per Denise (la madre di Jack), quindi ogni volta che sua madre non può andare a tirarlo fuori di prigione ci va lei e perde interi pomeriggi a convincere suo zio a lasciarlo in libertà.
Lui, il classico "Bad Boy" don Giovanni con tutte le ragazze;
Lei che per fare un favore a Denise gli para sempre il fondoschiena.
Come finirà la loro storia?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                        ***CAPITOLO 6***

-Papà… da quando in qua Jack ha una ragazza?- gli chiedo mentre prendo un bicchiere d’acqua e lo bevo tutto d’un sorso: esatto gente mi stavo soffocando con gli spaghetti!
-Non lo so, Denise ci ha solo chiesto se poteva venire anche codesta ragazza perché stava rompendo le scatole a Jack che voleva venire- risponde lui facendo le spallucce. Cazzo: devo segnarmi nel calendario il giorno in cui si sono messi assieme per vedere se batteva il record della sua ragazza precedente, per la cronaca 4 ore… ehm vi avevo già detto che Jack era un puttaniere; no?!
-Ah… vabbeh!- dico io mentre continuo a mangiare la mia pasta… dopo un po’ mi viene un’idea –Mamma dato che oggi pomeriggio sono a casa da sola mi puoi dare un po’ di soldi che vado a far compere?-
-D’accordo, ma prima devi finire tutti i compiti!- dovevo pur approfittare delle ultime giornate di caldo, anche perché con l’arrivo dell’autunno, si stavano accorciando sempre di più quindi dovevo rinunciare alle mie passeggiate serali.
-Tranquilla tanto ho solo inglese da fare!- rispondo sorridendo e vado a poggiare il mio piatto vuoto nel lavabo per poi salire in camera mia per fare i compiti. All’inizio avevo pensato di invitare anche Eva, solo che poi ci ho ripensato perché volevo dedicare un pomeriggio solo a me stessa, infatti avevo intenzione di andare dall’estetista per fare la manicure e la pedicure, dalla parrucchiera per tentare di domare i miei capelli e infine in giro per i negozi: bel programma, no?!
Presi velocemente l’astuccio, il diario e il libro e iniziai a fare i compiti, ovviamente inglese è la mia materia preferita, quindi non ci misi molto per fare i tre esercizi che ci avevano assegnato per casa.
Appena finì i compiti lanciai uno sguardo alla mia sveglia sopra il comodino e notai che erano le 13:48, così presi dei soldi dal mio portafoglio e li infilai in tasca, poi scesi in cucina e mia mamma me ne diede degli altri, ovviamente non senza avermi fatto la solita minaccia ovvero “voglio lo scontrino e il resto!”, ovviamente poi se lo dimenticava sempre… ah la mia madre adorata!
Mentre cammino per raggiungere il centro mi trilla il cellulare in tasca, lo prendo e leggo il messaggio di Eva. È una catena… sbuffo: sono le solite cavolate, anche se mi piace  molto rinviarle, soprattutto perché ho i messaggi gratis!
Raggiungo il piccolo centro città e svolto a sinistra, in una stradina laterale, e mi trovo davanti l’insegn con scritto “beautiful passion”, entro e un ragazza sulla 20 mi saluta cordialmente.
-Ciao, sono qui per farmi manicure e pedicure- dico alla giovane ragazza che annuisce solare
-Prego, accomodati da questa parte!- e mi fa segno di sedermi in una delle tante poltrone panna che ci sono. Certo: io non sono una tipa che va molto dall’estetista, soprattutto perché amo mangiarmi le unghie e quindi sarebbe inutile, ma ogni volta che ci vado preferisco fare le cose fatte bene!
-Allora dimmi…- riprende la giovane commessa -…hai preferenze; come vuoi che ti faccia le unghie?-
-Vorrei farmi la ricrescita a quelle delle mani… e magari mettermi uno smalto lillà…- dico pensando all’effetto finale. In effetti il lilla è un bel colore e mi piace… si penso proprio che me le farò così!
-Anche le unghie dei piedi con lo smalto lillà?- mi chiede cortesemente la ragazza e io annuisco. Le lascio fare il suo lavoro e dopo una buona oretta e mezza sono fuori dalla piccola boutique di bellezza che tento di combattere contro la voglia di mordicchiarmi le ricrescita. Tento di non pensarci e alla fine funziona!
Mi dirigo ne negozio di fronte all’estetista, entro e trovo già delle donne che si stanno facendo la permanente. Mi siedo sulle poltroncine azzurro mare e, dopo un’altra buona mezzora, una donna ha finito così si libera il posto e una delle parrucchiere mi chiama. Ho deciso di domare i miei capelli in una permanente e di farmi un ciuffo che mi ricada libero sulla fronte.
Mentre sento le mani esperte della parrucchiera che mi fanno lo shampoo e i massaggi alla testa mi rilasso e mi lascio andare alla sensazione di leggerezza e di tranquillità che riusciva a trasmettermi, non pensavo più, il mio cervello era andato in vacanza e se ne stava dormendo bello che tranquillo.
***
Esco dal piccolo negozietto con i capelli setosi ancora più mossi di prima e con il ciuffo piastrato che mi ricade morbido sull’occhio. Cammino per la città guardando le vetrine, talvolta entro in qualche negozio.  È bellissimo trovare un po’ di tempo da dedicare a se, ti aiuta a rilassarti e, in quel periodo, ne avevo proprio bisogno: fra Jack e le sue risse, Eva e le sue trovate… beh, si; me lo sono proprio meritata questo pomeriggio per me stessa!
Mi ritrovo a camminare per il centro con un bel po’ di borse in mano quando senti il rombo di una moto dietro di me. Mi voltai e lo vidi. Vidi Andrea che si toglieva il casco, lo vidi fissare gli occhi nei miei, sentì la stessa sensazione che avevo provato il giorno passato. Non volevo che mi parlasse, non volevo dargli retta fino a quando non avessi sentito uscire dalle sue labbra un “scusa Lara, scusa per tutto!”, eppure le mie gambe si iniziarono a muovere da sole e andarono nella sua direzione, è come se avessi perso completamente il controllo su quei dannati arti, più tentavo di arrestarle, più loro avanzavano. Così non mi rimase altra alternativa che affrontarlo.
-Lara…- mi fa cenno con la mano lui. Io lo guardo e faccio un cenno con la testa.
-Che vuoi? Perché ieri sei venuto a cercarmi a scuola, perché mi segui… ti ho già detto che non farò la tua puttanella personale; vero?!- dico io sicura di me. Mi spiace ma lui, per me, rimarrà sempre un’ombra scura del mio passato, la causa della mia tristezza, la causa per cui io ho odiato sia l’Alice che Jack. Lui non mi risponde ma mi indica il bar dietro di lui, io annuisco sicura di me: non mi sarei fatta mettere i piedi in testa un’altra volta!
Camminiamo fianco a fianco, senza parlare, verso il bar indicato da Andrea poco prima. Ci accomodammo su uno dei tavolini al di fuori e il ragazzo cominciò a parlare
-Lara, sai perché sono qui…- dice lui puntando i suoi occhi nei miei. I suoi occhi… proprio quegli che avevo imparato ad odiare e ad amare allo stesso tempo, ma ero ancora una bambina e non sapevo cosa volesse dire amare qualcuno, non che adesso lo sappia, ma all’epoca non sapevo che l’Andrea per cui avevo una cotta platonica era solo una montatura per coprire un ragazzo malvagio e carico di risentimento. Dal canto suo, Andrea è sempre stato un po’ duro e musone, ma quello che conoscevo da piccola era dolce e gentile… avevo conosciuto il ragazzo buono che si nascondeva sotto la maschera da duro. Ma di certo non sapevo che il vero suo lato era malvagio: l’avrei imparato crescendo, per tutti i pomeriggi chiusi in camera a piangere, per tutte le ore di angoscia dopo la litigata con Alice e per tutto l’odio che covo verso il mio compagno di classe; perché infondo quei due sono identici!
-No cazzo: non lo so! So solo che vuoi un favore…- gli rispondo alzando di un tono la mia voce.
-Lara… non ti è arrivata la lettera?- mi chiede lui in tono duro, però dalla sua voce sento trasparire una nota cupa.
-Di che lettera stai parlando?- gli chiedo a mia volta. Lui non mi risponde, lo sento mormorare un “ma come cavolo è possibile?!”, ma non da segni di volermi rispondere –Allora; di che lettera stai parlando?-  insisto io, ma il suo sguardo assume una nota acida e di astio. A quel punto non resisto più, non ci sto capendo più niente: che favore dovrei fargli, ma soprattutto di quale lettera sta parlando?!
-Mi dici il perché cazzo sei venuto fino a qui Andrea?! Perché cazzo sei venuto a cercarmi? Ero riuscita a farmi una vita fuori dal nostro quadrato e adesso me la rimandi in mona!- sputo fuori piangendo. Andrea mi guarda con uno sguardo di gelo con degli occhi distanti da me –Almeno degnati di rispondermi- dissi ormai con un fil di voce mentre i singhiozzi prendevano il sopravvento.
-Non sono venuto qui per rovinarti tutta la tua “vita sociale”, ma per chiederti uno straccio di favore!- dice serio, non l’avevo mai visto così. Distaccato, spaccone, duro, scazzato e sfrontato sempre, fin da giovane età, ma così serio mai. Forse è qualcos’altro, forse non si tratta di fare la sua puttana o la sua schiava. Decido di rischiare, anche se so che non potrò più tornare indietro.
-Di che si tratta?- gli chiedo fronteggiandolo con lo sguardo, i miei occhi si stavano ancora bagnando mentre i singhiozzi, però, erano cessati.
-Lo vuoi  sapere, sicura che poi non ti incazzerai con me come hai fatto quando eravamo bambini; vero?!- cerca di assicurarsi che io gli rimanessi fedele e gli facessi quel caspita di favore.
-Non tirare fuori quella storia che è tutta colpa tua!- sbotto cercando di far cessare le lacrime ma con scarsi risultati. Dio solo sa quanto odiavo rendermi debole davanti a qualcuno!
-Lara, tu non hai mai voluto sapere tutta la verità e sai perché?! Perché trovavi comodità nel darmi la colpa… non è successo quel che è successo per causa mia e tu lo sai bene! Comunque non sono qui per discutere con te di questa cosa, torniamo al favore… riguarda Jack…- mi dice in tono serio, le mie lacrime cessano per la paura. Stavo tremando, avevo i brividi e la pelle era diventata ancora più bianca di quello che già era.
-Se devo salvargli il culo dalla prigione un’altra volta no eh!- tento di dire in tono sarcastico, ma quello che mi esce è più simile a un sussurro, un misero soffio
-Lara, Sergio è tornato… e lui non perdona!- mi dice ignorando la mi frase precedente.
***
-SONO A CASA!!!- urlo da salotto mentre appoggio faticosamente tutte le borse sul divano.
-SI PUÒ SAPERE DOVE CAVOLO SEI STATA?!- mi urla di rimando mia madre dalla cucina, lanciai uno sguardo all’orologio appeso sopra la porta d’ingresso e… ahiahi: erano le 18:17.
-Scusa mamma ma ho incontrato un vecchio amico e ci siamo fermati a fare due chiacchere- la informo facendo capolinea in cucina. Lei si volta e mi scruta da cima a fondo, poi i suoi occhi prendono a brillare e si mette ad urlare cose tipo “matrimonio in vista! Lo sapevo io che quei due erano destinati a sposarsi!”. Mio padre, disturbato dalle urla, ci aggiunge in cucina; mi scruta anche lui dalla testa ai piedi e si mette ad urlare assieme a mia mamma. E dopo loro due dovrebbero essere degli adulti?! Bah… gli adulti di oggi…
-NON SONO ANDATA DALLA PARRUCCHIERA PERCHÉ SONO GELOSA DELLA FIDANZATA DI JACK!- urlo io in modo che la mia voce si senta sopra la loro. Loro si guardano come per dire “Se, se…”, poi guardano me e il mio sguardo gli fa capire che non sto scherzando quindi mio papà se ne torna sconsolato in camera e mia mamma se ne torna, sempre sconsolata, a cucinare la cena. Sbuffo: non è una novità che i miei e Denise ci stiano programmando il matrimonio fin dalla nascita, l’unica cosa che non sanno è che noi due non ci sposeremo MAI!
-Tesoro vatti a preparare che tra meno di un ora arriva Denise!- mi dice mia mamma in tono mogio, io mi avvicino e le schiocco un sonoro bacio sulla guancia per poi dirigermi verso il bagno.
Sto in doccia una buona mezzoretta, esco mi asciugo e mi reco in camera mia per vestirmi. Vedo sopra il letto le buste di oggi pomeriggio che, molto probabilmente, sono state portate qui da mia madre. Inizio ad aprirne una per una in cerca della felpa che avevo acquistato. La trovo e la fisso ancora un po’ prima di metterla, proprio come avevo fatto in negozio. La felpa è blu notte con una scritta che dice “Life is Now”  azzurra ornata da brillantini color argento. Tolgo l’etichetta e la indosso, poi prendo un vecchio paio di jeans a vita bassa tutti strappati e me li infilo: un po’ di trucco, una controllatina ai capelli et voilà; il gioco è fatto!
Suonano alla porta, mia madre va ad aprire la porta e, dal piano superiore, sento che saluta calorosamente Denise e Jack. Faccio un bel respiro profondo e scendo le scale per ritrovarmi in soggiorno. Vedo Denise e subito le salto al collo, la saluto e mi stacco da lei. Poi vedo Jack e affianco a lui c’è nientemeno che… MARZIA?! …COSA CAVOLO CI FA QUELL’OCHETTA POMPATA A CASA MIA?! FATELA USCIRE IMMEDIATAMENTE, SENNÒ ME NE OCCUPO IO MA LA CACCIO A CALCI IN CULO!! E va bene che mi dovevo sopportare Jack: ma anche lei no… eccheccazzo, che diamine avevo fatto per meritarmi tutte le disgrazie io, eh?! Me lo dite per piacere?
-Ciao Jack, ciao Marzia…- dico io vomitando con disgusto l’ultimo nome, quest’ultima mi guarda con un cipiglio soddisfatto e strafottente. Mi giro verso mia madre e vedo che Denise gli sussurra qualcosa all’orecchio e lei annuisce incerta mentre lancia occhiate fulminanti alla troietta, perfetto: almeno sarebbe stata una cosa breve dato che anche lei non vuole averla per casa!
-Allora… finalmente vedo casa tua…- dice con un sorrisetto amichevole. Non m’incanta la zoccola!
-Ah ah.. come se avessi voluto vederla!- mi limito a rispondergli facendo un’espressione incurante, lei fa le spallucce e si attacca al braccio di Jack… bleah: posso vomitare?!
-Oh Jackuccio mio; ti ho mai detto che mi sento protetta con te qui?!- okay: emergenza bagno! Rischio di vomitare addosso a qualcuno…
-Se volete accomodarvi a tavola…- dice indicandoci la tavola imbandita di stuzzichini. Mentre mi sto dirigendo al tavolo mi suona il cellulare, do un’occhiata al display e mi appare un numero sconosciuto.
-Scusate ma devo andare a rispondere…- mi congedo e salgo in camera mia, premo velocemente la cornetta verde.
-Pronto?!- dico portandomi il telefono all’orecchio
-Ciao bellissima, ho pensato di darti il mio numero qual ora ti servisse una mano…- è Andrea. Sbuffo sonoramente in modo che si senta anche dall’altra parte della cornetta
-Andrea: 1. Non sono un bambina e so badare a me stessa; 2. Il fatto che io ti faccia QUESTA cosa non ti permette di chiamarmi “bellissima”!- dico io un po’ scazzata e acida
-Okay, okay… scusa!- dice in tono innocente, ma poi continua -…comunque il numero…-
-Si, lo so… grazie Andrea! Ciao..- lo saluto ma lui riattacca senza neanche degnarmi di un saluto: ma che brutto stronzo!
Faccio per voltarmi e tornare giù, quando noto che c’è Jack appoggiato allo stipite della porta di camera mia.
-Che voleva?- mi chiede guardandomi seriamente, direttamente nei miei occhi. Sento una fitta al cuore a cui non faccio caso.
-Nulla Jack… nulla!- sospiro abbassando gli occhi e passandomi una mano nel ciuffo per sistemarlo dietro l’orecchio, poi impianto i miei occhi scuri sui suoi e tento di darmi un’aria più incazzata e acida possibile –E comunque mi spieghi chi ti ha dato il permesso di salire in camera mia?!-
-Lara: cosa voleva?!- è un ordine. Mi sta ordinando di dirglielo, peccato che si è dimenticato che io non sono uno dei suoi amici che gli corrono appresso appena schiocca le dita!
-Jack: non sono cazzi tuoi; okay?! Tu hai i tuoi cazzi con LUI e io ho i miei!- inizio a scocciarmi di questa scena e per di più sto morendo di fame: quindi se non si sposta da li e mi lascia passare entro due secondi lo strangolo, così mi tolgo anche un peso dal cuore!
-Ma se fino a ieri lo odiavi!- mi ricorda.
-Non ho mai detto che non lo odio più… e poi scendiamo che ho fame!- sbotto e mi dirigo a passo deciso verso la porta, lui si scansa e mi lascia passare. Ma non faccio a tempo a cantar vittoria che lui mi prende per i fianchi e si avvicina, da dietro, al mio orecchio
-Dimmi che voleva…- mi soffia dolcemente vicino all’orecchio. Io sento dei brividi in tutta la schiena, sento il suo odore, sento il suo calore… insomma sento semplicemente Jack. Conosco i suoi modi di fare e so che questo è un suo metodo di persuasione, la voglia di mandarlo a fanculo è tanta; ma poi penso a quello che mi ha detto Andrea oggi, mi volto verso di lui e scuoto la testa.
-Mi dispiace Jack… e intendo che mi dispiace per tutto. Solo che non posso… non posso dirtelo, lo faccio per il tuo bene!- alzo lo sguardo sui suoi occhi. I suoi occhi sono duri e nascondono tanta cattiveria e sofferenza, ma soprattutto voglia di vendetta. È assurdo come un’adolescente si possa portare a presso un sacco di delusioni e di sofferenze; è assurdo che un’adolescente provi un sentimento di vendetta così grande e tutto da solo. Per tutti questi anni l’ha portato tutto da solo.
I miei occhi sono lucidi, segno che tra un po’ scoppierò a piangere solo che voglio stringere i denti: non posso farlo davanti a lui!
-Come diamine… te l’ha detto: tu lo sai!- è arrabbiato e la presa sui miei fianchi si stringe sempre di più, mi fa male…sento che scoppierò da un momento all’altro e non devo farlo; preferisco tirare fuori la carta della cattiveria: devo allontanarlo da me come prima!
-Cos’è che devo sapere? Che sei solo un cazzone: ecco cosa devo sapere! Mi spieghi che cazzo devo sapere io; eh?! Io ti ho chiesto scusa perché mia cugina Monica vuole che noi diventiamo amici, così non sta più male per colpa delle tue cazzo di liti!- devo stare attenta a non urlare perché giù ci potrebbero sentire ed è l’ultima cosa che voglio: ma comunque il mio tono si alza notevolmente. Mi libero dalla sua stretta nei miei fianchi e raggiungo gli altri a tavola.
Gli avevo mentito ma è stata la cosa giusta da fare. Di certo non potevo dirgli che sapevo tutto; di certo non potevo dirgli che Andrea mi aveva detto tutto…
 
***flashback***
[…]
-Lara… Sergio picchiava Jack e abusava di Denise. Quando sua madre presentò i documenti per il divorzio ricevette delle minacce pesanti da parte del marito, per questo non l’ha mai denunciato!- disse il ragazzo di fronte a me mentre mi guardava dritto negli occhi, vedendo il mio sguardo perso nel vuoto continuò –Ti starai chiedendo perché Denise non ha fatto direttamente la denuncia alla polizia… beh, temeva per lei, per suo figlio e anche per… no, questo non te lo posso dire: neanche Jack la sa questa storia!- io mi risvegliai dal baratro in cui ero caduta e mi degnai di fargli una domanda, una domanda un po’ buttata la e un po’ ragionata
-Ma e l’uomo che era un tempo? Voglio dire: io sapevo del tradimento non di tutte queste cose… io sapevo che Sergio era un uomo gentile anche se faceva lo spaccone e il gonfiato. Vuoi dire che quando eravamo all’asilo e andavamo a casa di Jack e suo padre ci aiutava a fare i biscotti “Pan di Stelle” con la nutella e la panna spray quando Denise ce lo vietava… e l’uomo che era sempre dalla nostra parte se pur orgoglioso e testardo; mi stai dicendo che quell’uomo non è mai esistito e che era tutta una montatura?- chiesi io non poco scioccata, questo significava che la vita in cui io vivevo era fatta solo ed esclusivamente di menzogne!
-No… lui era davvero se stesso, solo che è cambiato. Dopotutto non importa che età si ha; si può sempre cambiare!- disse lui facendomi un sorriso amaro che io ricambiai. Già. Ne avevo un esempio davanti di persona che era cambiata!
[…]
***fine flashback***
 
-Lara… ehi Lara…- sento mia madre che mi chiama sventolandomi davanti la sua mano. Deve essere da parecchio tempo che mi sono fermata a pensare, dato che mi sta guardando con uno sguardo preoccupato.
-Eh… che c’è?!- le chiedo io facendo un sorriso forzato. Sono sicura che anche lei sapesse tutto quello che sa Andrea, solo che non lo dice. Poi c’è la storia della lettera che mi squadra… che lettera avrei dovuto ricevere? E poi quali sono le cose che io non so di questa storia, ma soprattutto quali sono le cose che Jack ignora in tutto questo ambaradan di cose?
-Tutto okay… mi sembravi immersa in un mondo tutto tuo. E per di più non hai neanche toccato il pasticcio e tu ami il pasticcio!- dice confusa. Io la guardo amorevolmente.
-Mamma non ti preoccupare stavo solo pensando alla Eva che oggi ha… no niente, te lo dirò un’altra volta!- evvai: potrebbero eleggermi “miss pinocchio” se continuo a mentire in questo modo! –Mamma… non mi sento molto bene ho mal di testa, vado a letto…- continuo: beh almeno su una cosa non avevo mentito; avevo la testa che mi scoppiava e l’unica cosa che desideravo era rifugiarmi nel mio letto a piangere, esatto volevo proprio piangere! Volevo piangere perché sono stata così cieca e ingenua; volevo piangere perché mi definisco “grande”, ma quando facevo un’azione gli altri ne subivano le conseguenze; volevo piangere perché sono tremendamente cocciuta e testarda; volevo piangere perché continuavo a mentire; volevo piangere perché mi facevano male gli ematomi che mi aveva procurato Jack stringendo i miei fianchi; volevo piangere perché Eva non c’era e non sapevo come dirle tutto.


Capitolo dedicato a Teto Moon che ha messo la mia storia tra i preferiti:)


N.D.A.: Scciaoo a tuuteee ragazze:) anticipo che non ho messo lo spoiler finale per alcuni e svariati importanti motivi... ora se state pensando che ci sarà un colpo di scena che non voglio anticipare vi sbagliate di grosso: il fatto è che ho solo iniziato il 7 capitolo-.-'' xD ahahah=D Sisisi.. lo so lo so: sono la solita sfaticata:')! ma vi giuro che il capitolo lo posto entro la settimana prossima... OVVIAMENTE se non mi requisiscono la chiavetta:3!
Ringrazio chi ha cagato il sesto capitolo:)
Inoltre Ringrazio: aerith94; alessia_alex7; Chydor; juliet327; Kuro Neko; Roberta Somerdobrev; tay98 e Teto Moon che hanno messo la mia storia nei preferiti:) :D

Aaaaannie; aerith94; anits; coronabis; dakota_st; ElixArmstrong; Eli_17; Enli94; gra_lily; MomoHope; morettinahouse96; Ninfa Azzurra; paci; PATATINAFRITTA; Roberta Somerdobrev; rosaa93; SimpleEchelon; Sposina86; Summer_JB; Toti1424; valentina 93; Zonami84; lisasomerhalder_ che seguono la mia storia*----*
E infine ringrazio coronabis; kikathefly; nadja_chan; Roberta Somerdobrev; _life che hanno messo la mia storia tra le ricordate *3*
Ultimo avviso: se volete potete consigliarmi alcune ff vostre da leggere (anche di un'altro fandom) e che non sia rating rosso xD. Ultimissima cosa e poi mi teletrasporto via: posso pubblicizzare le vostre ff, basta solo che mi mandate un messaggio (non scrivetelo nella recensione) con il titolo della storia:)
Vado, scappo, corro!! Bye
Gen*3*




 
   
 
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