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Autore: Silver dawn    14/01/2013    2 recensioni
Cloud of mystery pourin’ confusion on the ground…
Il sapore di whiskey e di tabacco si percepiva attraverso le loro salive.
...la sensazione è quella di salire al cielo e poi ridiscendere verso terra lentamente con un paracadute come dopo un lungo orgasmo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Serena iniziò a baciare il collo di Claudia, assaporandola, perdendosi nel suo profumo, un vortice di pensieri la travolse, mentre con le mani cercava di liberarle i seni dal tessuto del reggiseno. Le labbra di Claudia premevano contro quelle di Serena, che si stava divertendo a stuzzicarle i capezzoli, tenendoli tra pollice e indice, per poi prenderli teneramente tra le labbra e succhiarli.
Claudia è preda delle sue emozioni, che come grandi onde, infrangendosi contro la riva restituiscono qualcosa oppure lo portano via con sé. Emozioni che le fanno desiderare Serena ma allo stesso tempo le impediscono di lasciarsi andare completamente a causa della loro amicizia.
Ed è proprio mentre Serena fa scivolare le sue labbra e la sua lingua dai seni verso il ventre, giocando con l’orlo dei suoi slip, che Claudia mormora: “Aspetta…. Fermati!”
Serena la osserva con aria interrogativa.
“Io non l’ho mai fatto prima…” aggiunge infine a mezze parole.
Serena scoppia a ridere “Dai …guarda che lo so che non sei più vergine, cosa vieni a raccontarmi…” risponde burlandosi dell’amica, mentre Claudia la allontana con le mani: “Sei una stupida! Non capisci nulla! Non l’ho mai fatto prima, ma intendevo con una ragazza e forse è il caso che non cominci!” risponde mordendosi il labbro inferiore, sentendosi improvvisamente vulnerabile. Serena la osserva, infine si stende accanto a lei, cingendole la vita con un braccio: “Non devi sentirti obbligata ok?” vede Claudia annuire debolmente.
“Adesso però, c’è una cosa che devi dirmi, io ti piaccio?”
Claudia non risponde e dopo un silenzio, lungo un’eternità per Serena, mormora solamente: “Forse è meglio che vada!” detto questo si alza e comincia a rivestirsi, mentre Serena la osserva, attratta dalla sua pancetta e dal corpo dalla pelle liscissima e chiara. Claudia si stava infilando il giubbotto quando finalmente Serena disse qualcosa: “Non ti dispiace se non ti accompagno alla porta, tanto la strada la conosci?” Claudia chiuse la zip del giaccone e scosse la testa, come cenno di aver compreso “Beh allora ci sentiamo!”
Serena si portò il piumone fin sopra la testa, poi sentì il portone chiudersi, fu allora che le lacrime cominciarono ad ammassarsi ai lati degli occhi, cercava di non piangere, di trattenersi, ma una lacrima sfuggì al suo controllo e le scese lunga la linea del suo naso, bagnandole le labbra, allora nulla poté più fermare il suo pianto, nonostante fosse tardo pomeriggio si addormentò tra mille pensieri.
 
Claudia aveva chiuso il portone dietro di sé e si era avviata verso l’auto.
Mentre guidava per tornare a casa sua si malediceva per essere stata tanto stupida, per aver creduto di essere veramente attratta da Serena, per essersi lasciata trasportare, guidava con la musica a tutto volume, in realtà ciò che faceva realmente rumore erano i suoi pensieri, di fatto se qualcuno una volta arrivata a casa le avesse chiesto quale canzone avesse sentito durante il tragitto non avrebbe saputo rispondere. Una volta arrivata davanti al cancello di casa sua, scese dall’auto e si accese una sigaretta, era nervosa e agitata, ma non sapeva spiegare il motivo. Tante domande si ammassavano nella sua testa senza ottenere risposte.
 
Mi piace realmente la mia migliore amica?
Potrebbero piacermi anche altre donne?
Sono lesbica?
Dovrei cercare di dominare questa cosa?
Com’è possibile che non me ne sia mai accorta?
Perché mi sono lasciata baciare da Serena?
Eppure anche io l’ho desiderata, è così grave?
 
Pensò alle facce dei loro amici, a come avrebbero reagito se solo avessero saputo questa cosa, senza contare i suoi genitori, fu in quel momento che realizzò che voleva dimenticare l’episodio, si vergognava e non l’avrebbe mai fatto sapere a nessuno. La rigida e religiosa educazione che le era stata impartita non le permise di godere dei suoi sentimenti. Perché ad amare non c’è nulla di sbagliato. Lo capì soltanto in seguito.
 
Serena si svegliò un po’ frastornata, guardò la sveglia sul comodino, aveva dormito per due ore, agitandosi nel letto, borbottando, facendo sogni agitati. Era venerdì sera, normalmente sarebbe uscita con Claudia, ma dopo l’episodio del pomeriggio non aveva il coraggio di chiamarla, le era sembrata visibilmente scossa. Improvvisamente le venne in mente che qualcuno le aveva parlato di un locale, una discoteca per gay e lesbiche, fu tentata di andarci, ricordava solo che si trovava a Pisa centro, ma non ricordava altro e soprattutto non sapeva se aveva voglia di andarci da sola.
Si preparò un panino per fare un spuntino veloce, non aveva voglia di cucinare.
Prese anche un bicchiere di succo d’arancia e lo portò assieme al panino su un piatto davanti al pc, cercando in rete qualche notizia in più sulla discoteca, doveva distrarsi e sapeva che se fosse rimasta in casa, tra le lenzuola del letto, avrebbe continuato a pensare a Claudia.
 
DISCOTECA GAY PISA – digitò sulla tastiera del pc.
 
Diversi risultati le comparvero subito, la discoteca si chiamava MY KETA ed era aperta solo il venerdì.
 
Ottimo pensò Serena.
 
Stampò le indicazioni stradali per arrivarci, visto che Pisa aveva parecchie zone a traffico limitato e non voleva perdersi.  Non sarebbe rimasta a casa a piangersi addosso, non era da lei, anche se fondamentalmente le bruciava un po’ che Claudia l’avesse respinta, Claudia le piaceva, non solo, era attratta mentalmente e fisicamente da lei.
 
Quel venerdì sera, Claudia e Serena si trovavano a chilometri distanti l’una dall’altra, ma ciò che accadde quella notte le unì particolarmente. Entrambe erano in uno stato di confusione mentale, non facevano che porsi domande, a cui avrebbe ottenuto risposta soltanto baciandosi nuovamente, erano disorientate e anziché affrontare insieme questa condizione, chiudendosi nel loro silenzio aumentarono l’imbarazzo e il divario tra loro.




"Piccola parentesi di Dawn, (anche se non frega a nessuno) sto lavorando ai prossimi capitoli, la realtà è che una ragazza molto speciale sta portando via il mio cuore da questa storia e con essa l'ispirazione ed è sempre più difficile scrivere di Serena e Claudia. Mi piacerebbe ricevere i vostri consigli, come vi piacerebbe che finisse o più semplicemente che idea vi siete fatte in generale. Grazie a tutti/e"
  
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