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Autore: CinderNella    15/01/2013    5 recensioni
"Davvero perfetto. La sua auto nemmeno partiva. Probabilmente la batteria s’era scaricata e lei avrebbe dovuto passare la nottata lì, perché il meccanico che aveva chiamato le aveva fatto chiaramente capire che non sarebbe potuto andare ad aiutarla. Uscì dall’auto sbattendo la portiera e lanciando un urlo liberatorio. Quella giornata proprio non andava. Come doveva fare, ora?
L’aria fresca del tardo pomeriggio era quasi benefica, riusciva a ridarle un po’ di speranza. Forse.
«Hai… bisogno di una mano?» Joseph la guardava, incuriosito. Si era addirittura fermato per osservarla, e lei di tutta risposta aveva continuato a guardare i corti riccioli color miele e gli occhi chiari."

[Seguito di "Help me, I'm alive" - Coppia Candice Accola X Joseph Morgan]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Joseph Morgan, Joseph Morgan, Michael Trevino, Nina Dobrev
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed ecco il settimo capitolo! Non vedo l'ora di sapere i vostri commenti. Vi dico solo che la canzone di riferimento è questa -> http://www.youtube.com/watch?v=fUYaosyR4bE
Enjoy!


7. Oh you’re supposed to care, but you never make me scream.

Era sgattaiolata in casa come se volesse evitare di fare la camminata della vergogna, quando non c’era nulla di cui vergognarsi: forse da scusarsi, visto che aveva mollato il ragazzo che frequentava da solo nel suo letto per scappare da un altro ragazzo che aveva davvero più bisogno di lei… ma non era quello il problema. Il problema era che non avrebbe voluto affrontare Nina, così. Specialmente mentre si atteggiava per non fare alcun tipo di rumore e non farsi notare né dall’amica né da Ian.
«Colta in flagrante. Perché hai lasciato a me e lui le spiegazioni a quel poveretto di Zach? Non sapeva che fine avessi fatto, l’abbiamo dovuto sopportare fino all’ora di pranzo, e abbiamo dovuto affrontarlo non potendo nasconderci per tutta la giornata nella mia camera.» Nina la osservava con un sopracciglio alzato, quello che solitamente la faceva sentire in colpa. La ragazza cadde sul divano, mollando le scarpe a terra: «D’accordo, scusatemi. Ma Joseph aveva davvero bisogno di me! E poi gli ho solo facilitato il compito di lasciare Emily e prendere un volo per l’altra parte dell’America del nord…»
«Magari gli hai anche facilitato il compito di mollare la ragazza?!» Nina la guardava con aria minacciosa, e Candice annuì prima di comprendere il tono dell’amica: dovette intervenire Ian a bloccare la ragazza che iniziava a blaterare “Sei una ragazza fidanzata, come pensi di poter stare con due uomini…”
«Rilassati, Nina! Sto con Zach, Joe aveva solo bisogno di compagnia, supporto e uno spintone per levarsi di torno quella battona della ragazza!»
«Bé, “Joe” poteva anche attendere che tu cacciassi almeno il tuo ragazzo dalla tua camera…»
«Non potevo! Che gli dicevo? “Scusa, il sesso ha fatto parecchio schifo, smamma, grazie, che devo uscire a consolare Joseph”?!»
«Sì, è quello che sei andata a fare!!!»
«Ma non puoi dirlo ad alta voce, Nina! Ti rendi conto di quello che stai sostenendo?!»
«Ragazze!» la voce che Ian aveva tenuto a bada fino a quel momento uscì forte e chiara dalla sua bocca «Basta! Io e Nina ce la siamo cavata bene, ma quel poveraccio di Zach era preoccupato. Dovresti richiamarlo. E… perché il sesso faceva schifo?»
Candice alzò un sopracciglio e passò a guardare Nina, che aveva la stessa espressione “in attesa” del ragazzo.
«Non lo so.» si arrese dopo parecchi secondi la ragazza, sprofondando nel divano «Era… strano. Premuroso e tutto, ma proprio non… niente… cioè…»
«Non buttava giù le pareti insomma.» commentò Nina, ricevendo un’occhiata eloquente dal ragazzo e dall’amica «Intendo dire, non c’era passione! Vero?»
Candice annuì, sconfitta: «Non la sento proprio. Non la percepisco. Sono strana io? Penso ancora troppo a Michael? Al… ehm… sicuramente travolgente e—
«Non voglio sentire queste cose!» Ian si tappò le orecchie e Candice si rese conto di star esagerando: «Okay, dovrei proprio evitare di pensarci. E preparare la cena. Anche se ho mangiato fino a due minuti fa praticamente.»
«Noi usciamo tra un’ora!» Nina aveva finito la ramanzina ed era ritornata radiosa come al solito «Fa’ la brava, e dato quello che ci hai detto, non invitare Zach a casa!»
Candice ridacchiò, mettendosi all’opera ai fornelli.

«Britannico!» esclamò Claire mettendogli le braccia al collo per salutarlo «Ti sei dimenticato l’altro fratello originale.» Joseph abbracciò anche Daniel ed entrambi percorsero il red carpet per le foto insieme. Cosa alquanto imbarazzante, ma cercava di non farci caso.
«E smettila di chiamarmi “britannico”. Sembra il mio nuovo nome.»
«Lo so, me l’hai già detto. Dove hai lasciato la tua bella dama bionda?» notando lo sguardo smarrito del ragazzo si premurò di aggiungere «Non quella che hai fatto bene a lasciare, quella che ti ha consolato nel mentre. Insomma, Barbie Vampiro. Perché non hai portato lei con te?»
Joseph alzò gli occhi al cielo prima di risponderle: «Zitta, Barbie Klaus! Comunque perché probabilmente Zach l’avrebbe uccisa, visto che stanno insieme
«Ma quello è solo un piccolissimo dettaglio! Si lasceranno per l’inizio dell’anno nuovo, fidati. È il ragazzo-chiodo, Zach.»
«Volete informarmi o devo socializzare con altra gente che sicuramente mi rivelerebbe qualcosa di più rispetto a voi due?»
«Ti spiego: Claire sostiene che io e Candice, siccome… ci sentiamo spesso—
«No, non è siccome vi sentite spesso, è perché vi vedete sempre, vi sentite spesso, ti ha fatto lasciare Emily…»
«Hai lasciato Emily?!»
«Okay, ne parliamo dopo?!» esclamò Joseph esasperato, raggiungendo felicemente Henry, Luke e gli altri del cast, mentre Claire prendeva sottobraccio Daniel e gli schiaffeggiava amichevolmente una mano: «Non preoccuparti, ti racconto appena inizia il film.»
«Ciao! Come va Joseph? Tutto a posto?!» Luke gli si avvicinò per salutarlo e lo stesso fece Henry, e dopo si diresse anche dagli altri per poi ritornare da quelli con cui aveva stretto di più.
«Tutto bene. Sono un po’ stanco, ma è il prezzo da pagare per recitare un ruolo che ami.»
«Mi ricordo quando recitavo in Tudors come fosse… no, in realtà era divertente.»
«Sì lo immagino, non si faceva altro che accoppiarsi.» incalzò Luke, facendo scoppiare a ridere gli altri.
«Ma sta’ zitto! Artista drogato sulla scena!» lo rimbeccò Henry, dandogli una spallata amichevole.
«Non puoi rinfacciarmi uno spettacolo!»
«Perpetrato nel tempo.»
«Come le scopate tudoriane.» risero nuovamente e Joseph finalmente poté sentirsi tranquillo: non era lui al centro dell’attenzione. Ma era certo di esserlo nel discorso che Claire stava impartendo in quel momento a Daniel.

«Quindi? Dai raccontami! Smettila di tweetare foto!» Daniel le tolse di mano il telefono e Claire per poco non si mise ad imprecare: «Almeno fammi bloccare i tasti!»
Il ragazzo le cedette titubante il telefono, con cui lei ricominciò a macchinare: «Claire!»
«Shh! Ho finito. Allora…»
«Sono curioso!» esclamò lui, ricevendo un’occhiataccia dell’uomo seduto accanto a lui.
«D’accordo! È iniziato tutto dopo che erano ricominciate le riprese, anche se quest’estate alla Comic Con di San Diego avevano passato un po’ di tempo insieme, c’era anche Phoebe…»
«Ma è iniziato cosa? Cioè cosa accade tra quei due?!»
«Non c’è una vera e propria storia. Cioè ecco penso siano amici.»
«E poi Phoebe chi? L’amica tua?»
«Sì! Ne ho parlato anche con Candice. Comunque, era ovvio che si conoscessero già, però quella sera lei era particolarmente depressa – per colpa di Michael che l’aveva lasciata per rimettersi con Jenna, lo sai vero? – e distesa sul cofano della sua auto perché le era morta la batteria…»
«Trevino? Davvero?! Perché sono fuori dai gossip di questo gruppo! E perché Candice era distesa sull’auto?!»
«Perché era depressa! E sono andati a farsi un giro di shottini, e poi hanno parlato, ballato… e lui è andato a dormire da lei, per merito di Nina in realtà, perché Candice era parecchio ubriaca.»
«E questo lo sai da…?»
«Nina, ovviamente. Mica l’ho chiesto a Joseph! E poi siamo io e lei le sostenitrici di loro due come coppia. Ma questo nessuno dei due lo sa, ovviamente.»
«Posso iscrivermi al fan club?»
«Shhhh! Silenzio! Ma si può sapere perché voi due fate tutto questo baccano?!» la signora dietro di loro li rimproverò e bacchettò lievemente le loro spalle con il ventaglio, costringendoli a tacere.
«Te ne parlo dopo, d’accordo.» sbuffò Claire, guardando male la signora in questione.

Aveva chiamato Zach per scusarsi, ma lui non aveva risposto: così gli aveva lasciato un messaggio in segreteria. Ispirata dagli eventi della giornata precedente – o più che altro dal fatto che Joseph avesse lasciato Emily principalmente per il problema “distanza” decise di vedere un film a tema, rimpinzandosi di schifezze come popcorn, caramelle gommose e marshmellows: il suo migliore amico tapis-roulant le avrebbe fatto perdere i chili presi quella serata in due giorni.
Per l’occasione aveva scelto una comune commedia romantica che rispondeva al nome di “Amore a mille miglia” o qualcosa del genere. Magari dopo si sarebbe sentita con la mamma o con Joseph. Dipendeva fondamentalmente da chi la chiamava prima.
E quella storia d’amore la stava trascinando… e le squillò il telefono: «Pronto?»
«Candice? Tesoro?»
«Oh, ciao Zach.» era un po’ delusa. Ma non doveva esserlo, dopotutto l’aveva chiamata il suo ragazzo! «Si, certo. Ci vediamo domani! No, no, ora non posso… sono stanchissima! Ci vediamo domattina!» e poi lui era in giro con Michael, quindi non l’avrebbe visto quella sera per certo.
E chiamare alle due di notte non era per nulla educato.
Le squillò nuovamente il telefono ed aprì la chiamata, un po’ stizzita: «Pronto?»
«Candy?»
«Kostantinova.»
«D’accordo, Candice! Non torniamo stasera, rimango a casa da Ian… okay? Tutto bene se ti lasciamo sola?»
«Sì, non preoccuparti! Mi sto riempiendo di schifezze e vedo “Amore a mille miglia”!»
Nina si prese un po’ di tempo prima di risponderle: «Non sei depressa perché Zach ti ha lasciato vero?»
«No! Perché dovrei esserlo! Cioè… perché dovrebbe avermi lasciato?!» arrossì pensando a quello che aveva ammesso accidentalmente, sperando che Nina non se ne fosse accorta.
«Non lo so. Forse perché stai facendo quello che si fa quando si è depressi?»
«O magari quando si è soli, no?»
«E quando si è soli non si è depressi?!»
«Buona fornicazione, Nian!»
«Candice! ‘Notte!» chiuse la chiamata con l’amica e ridacchiò: era strano avere quel rapporto a tre. Loro due c’erano sempre state, ma arrivato Ian non era stato solo “il più uno” di Nina, ma una parte del gruppo. Un po’ come se fossero la mamma e il papà ad Atlanta: viveva praticamente con loro. Ed era bello non si sentiva di troppo, e nemmeno per loro era di troppo. O almeno così sembrava.
Fece ripartire il film, che in realtà non era un granché, aspettando che finisse. Non voleva lasciarlo a metà per andare a dormire, più che altro perché non aveva proprio voglia di andare a dormire…
Si risvegliò di botto sentendo suonare il suo cellulare, che prese immediatamente: «Pronto?»
Candice gli aveva risposto con una voce assonnata, allora controllò l’orario e si rese conto che ad Atlanta erano già le quattro del mattino: «Oddio, scusa! Non volevo svegliarti!»
«Ehi Joe! Come va? Non ti preoccupare, tanto non ero a letto. Stavo vedendo un film. In realtà mi ero addormentata vedendo il film di cui ora non saprò mai la fine perché ho deciso che mi trascinerò a letto.»
«Oh bene, perché avevo bisogno di cinque minuti di normalità lontano da Daniel e Claire che fanno comunella con Henry e Luke.»
«È Candice? Passamela!» la ragazza doveva avergli rubato il cellulare perché dopo quella frase sentì subito la sua voce: «Controlla su internet: meglio Cavill o Evans?»
«Controllo su internet?»
«Sì! Sono indecisa tra i due!» Candice aprì il portatile di Nina per fare la ricerca, mentre Joseph sussurrava nel ricevitore che “erano tutti e due impegnatissimi”.
«Che scocciatura!»
«Ehi, Claire, se vuoi Lutz è libero. L’ho letto su Wikipedia…»
«Okay, ho trovato che fare tutta la notte! Ciao cara!»
«Buona… ehm, nottata.»
«Sono di nuovo io. E sono quasi contento che Claire sia sparita dalla mia vista con Kellan, almeno siamo solo noi quattro. Dicevamo?»
«Che avevi bisogno di cinque minuti di normalità, presumo perché le tue vite si sono mischiate: da una parte quella di Covington, dall’altra quella canadese.»
«Sei psicologa, stasera?»
«Nah, solo in modalità dispensatrice di consigli a chilometri di distanza. Con un PC non mio sulle gambe, e pacchi di patatine e altre schifezze seminati sul divano. Dovrò pulire prima che Nina torni domattina.»
«Sei sola?»
«Si!»
«Ti lascio solo per un giorno e ti mollano tutti?»
«Ma non è un problema! È sabato, la gente esce a divertirsi, è normale!»
«E tu?»
«Mi seccava! E poi è bello concedersi una serata da soli!»
«D’accordo. Ehi, ora vado, ci vediamo… domani sera?»
«D’accordo! Mi libererò dopo la giornata da donne!»
Il ragazzo ridacchiò e chiuse la chiamata: aveva bisogno di una ventata di normalità. Della sua personale ventata di normalità.







**I riferimenti che fanno a Henry ci sono perché lui ha davvero recitato in Tudors, per quanto riguarda Luke, nel 2007 faceva davvero un musical a Londra, "Rent remixed" **
  
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