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Autore: Loony Evans    15/01/2013    2 recensioni
Allora, in poche parole questa storia parla dei Mitici Marauders. Sette capitoli per ogni anno. Dal primo viaggio in treno ai M.A.G.O., più uno speciale estate.
Dunque, leggete ma, soprattutto, recensite. Fate felice la vostra Luna!
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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-         Sirius, posso sapere come mai tre volte la settimana rimango solo con uno di voi?- chiede Remus muovendo pigramente la bacchetta per ravvivare il fuoco della Sala Comune.
-         Non so, forse perché siamo amici e possiamo stare tranquillamente nella stessa stanza?- replico.
-         Sì, ma, Sirius, succede con cadenza regolare. È come se mi faceste da balie: James il lunedì, Peter il mercoledì e tu il venerdì. Sta diventando abbastanza inquietante come cosa. - risponde.
-         Non fare lo scemo! Insomma, è un caso no?-
-         Sì, quanto era un caso che mia nonna fosse morta e risorta, giusto?- replica lui alludendo alle scuse che accampava quando non sapevamo ancora del suo, per dirlo con le parole di Jam, piccolo problema peloso.
-         Remus, non stiamo facendo niente! Semplicemente, capita così. -
-         Non è vero e tu lo sai. Non sono stupido Sirius. Sputa il rospo.-
Non dico niente e lo fisso con le sopracciglia inarcate. So benissimo che non è stupido e questo a volte tende a creare qualche problema, non si può mai mentirgli: scopre subito tutto.
Capito che non ho intenzione di rispondere, Remus diventa rosso di rabbia e mi fissa con occhi infuriati. La Luna Piena è fra poche ore e comincia a risentire degli effetti della luna imminente: irritabilità e rabbia.
-         Scusa, Remus, puoi venire un momento?- lo chiama Dorcas.
Lui decide di andare da lei, grazie cotte adolescenziali, ed io ne approfitto per tirare fuori il mio specchio comunicante.
-         James!- chiamo piano per non farmi notare. Nel vetro vedo solo nero.
-         Un attimo.- risponde la sua voce ovattata mentre lo scenario cambia rapidamente: evidentemente, lo sta tirando fuori dalla tasca.- Eccomi! Che c’è? Remus non è con te?- chiede confuso cercando di guardare oltre la mia faccia.
-         No. - rispondo girando lo specchio per fargli vedere.- A che punto siete?- aggiungo.
-         Oh, Peter si è appena trasformato in un topo gigante e…aspetta, adesso ti aiuto!- aggiunge rivolto a Pet suppongo.- Scusa, è un po’ spa…d’accordo, ti aiuto ora! Humana retro.- mormora muovendo la bacchetta. Si sente il sospiro sollevato di Peter.- Ora cerca di diventare più piccolo. Comunque, cosa succede?-
-         Rem si sta davvero stufando.-
-         E io che ci posso fare scusa? Le mie corna le ho già.- replica lui.
-         Corna? Quali corna?- s’intromette Remus tornando.
-         Ehm…mi piacciono le corna.- spiega James spostandosi verso un punto in cui non si può vedere dove si trova.
-         Le corna?!- replica Remus.
-         Sì, sono così…grandi! Specie quelle dei cervi.- dice Jam. Io rimango in silenzio a osservarli, è uno spettacolo impagabile.
-         Sicuro che non intendi dire che ti piace fare le corna?- chiede Rem senza un’ombra di malizia.
-         Non intendevo questo.- replica Jam arrossendo di botto.
-         Quindi, fammi capire, ti piacciono le corna dei cervi?-
-         Ehm…sì…sai, somigliano tanto a dei rami…-
-         E a te piacciono i rami?-
-         Sì, sai io sono molto…ramoso.-
-         Tu sei ramoso?- ripete Remus sempre più confuso. Ok, non ce la faccio più.
-         Sssì, io sono molto…ramoso.- ripete lui. Si sente un tonfo e Jam si volta bruscamente lasciando intravedere un fagotto di abiti.- Scusate devo andare.- dice prima di chiudere la comunicazione.
Remus si volta verso di me e noto uno strano luccichio nei suoi occhi prima che mi dica: - James non si è reso conto del fatto che ha un soprannome nuovo vero?-
Un ghigno si delinea sulla mia faccia prima che io risponda: - No, Ramoso non se n’è accorto.-
 

*

 
-         Peter, razza d’idiota, dove ti sei andato a cacciare?- esclamo camminando a gattoni sul pavimento della Stanza delle Necessità.
Riassunto: dopo che io e Rem abbiamo trovato un soprannome fantastico per James, sono riuscito ad andarmene con una scusa e sono andato a vedere cosa cavolo fosse successo.
È saltato fuori che il ragazzo è riuscito a trasformarsi in un topo, solo che si è nascosto da qualche parte e non riusciamo a trovarlo.
-         Ma se ti trasformassi in un cane?- propone Jam.
-         E a che pro?- replico.
-         Potresti usare il fiuto.-
-         Certo, se ne fossi capace.-
-         Comincia a provarci pulcioso.-
-         Va bene, ma lo faccio solo perché sei tu, Ramoso.-
Mi trasformo prima che possa dire qualcosa sul suo nuovo nomignolo e cominciò ad annusare, anche se mi fa sentire abbastanza stupido.
Però non è male. Insomma, sento praticamente tutti gli odori presenti in questa stanza, e soprattutto so da dove provengono.
Mi diverto ad annusare le varie cose presenti nella stanza, finché Jam non mi richiama all’ordine con un secco “Tartufo!”. Dunque cominciò a cercare Peter e all’improvviso sento un rumore di piccoli passettini e un odore di qualcosa che ancora non ho annusato.
Mi tuffo sotto il mobiletto su cui abbiamo appoggiato i libri che ci servono e tiro fuori Peter tenendogli la coda tra i denti.
Poi lo porgo a Jam che dice: - Bravo cagnolino! Vuoi un dolcetto?-
Mi ritrasformo, sputo Peter sulla mia mano e replico: - Dei dolcetti mi andrebbero, non è che tu abbia un gran sapore, sai Pet?- aggiungo rivolto al topo che si sta contorcendo spaventato.- Se prometti di stare fermo, ti metto giù.-
Fa uno squittio che interpreto come un assenso e lo appoggio a terra.
-         Ora, Peter, immaginati. Ma immaginati bene.- lo avverte Jam.
Peter squittisce di nuovo e mi pare che si accovacci. Passa un minuto e siamo nelle stesse posizioni di prima.
Due minuti. Tre minuti. Un quarto d’ora.
-         Ora basta!- esclama Jam prima di diventare un cervo e mettere le sue corna a un millimetro dal muso di Peter.
-         Suppongo che quello che Ramoso intende dire sia “sbrigati o finisci infilzato”. Non è una bella fine.- spiego.- Specie se al cervo si unisce un cane rabbioso…-
Peter squittisce di nuovo ma in maniera più acuta e comincia a contrarsi finché non s’ingrandisce e finalmente torna a essere una persona.
- Bene, ora ritrasformati e poi torna di nuovo umano. La minaccia delle corna è sempre valida.- dico.
Lui esegue e riesce a tornare umano in meno tempo questa volta.
-         Perfetto!- esclama Ramoso senza più corna.- Ora direi che siamo pronti! Fra quanto sorge la luna?-
-         Jam, sei pazzo? Vuoi che andiamo ora?- replico.
-         E tu vuoi aspettare un altro mese?- risponde lui.- Tu che ne pensi Pet?- aggiunge.
-         Io…va bene.- cede.
-         Magnifico! Remus avrà una sorpresa stasera!-
 

*

 
Madama Chips lo porta al Platano Picchiatore, poi fa levitare un ramo fino a un punto del tronco e l’albero si ferma all’improvviso. Remus entra e lei toglie il ramo prima di tornare al castello.
-         Hai visto dov’era, Peter?- chiedo al topo di fianco a me. Quello squittisce e corre sotto i rami: è abbastanza piccolo da non essere colpito.
I rami si fermano ed io e Jam ci togliamo il Mantello di dosso prima di addentrarci ed entrare nel tronco del Platano.
La galleria è bassa ma riusciamo comunque a passare e troviamo delle scale. Peter è sempre davanti a noi ma fa passare Jam che apre la botola e sale. Io lo seguo e Pet viene dopo di me.
-         C-Che ci fate voi qui?!- urla Remus nudo e rannicchiato contro una parete. Ci fissa allibito e terrorizzato.
-         Tranquillo, Rem, va tutto bene.- dice Jam.
-         Bene?! Voi siete pazzi! Uscite prima che…- ma s’interrompe per emettere un grido di dolore mentre il lupo si libera.
Io e Jam ci guardiamo e ci trasformiamo insieme.
Il lupo alza la testa e comincia a fiutare i nuovi odori presenti nella stanza, poi si gira verso di noi. Fa per assalirci ma James riesce a tenerlo a distanza grazie alle corna.
I due si fissano e succede qualcosa di strano, è come se il lupo riuscisse a capire che James non è un vero animale, come se sapesse chi è in realtà.
Alla fine emette un lungo ululato ed io lo imito mentre Peter squittisce e James bramisce.
E il resto è storia.
  
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