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Autore: eian    15/01/2013    3 recensioni
Un virus che colpisce i telepati, mortale per i vulcaniani, si sta diffondendo sul pianeta Cetacea e rischia di propagarsi per l'intero quadrante, con effetti devastanti. L'Enterprise del capitano Kirk deve indagare sulla possibile origine sintetica del virus e il suo legame con una sperduta località su Vulcano.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Nuovo Personaggio, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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11. Complicazioni

Spock era chino sul microscopio a diffrazione subatomica, l'unico nel settore di spazio in cui si trovavano e da lui richiesto espressamente durante l'ultimo ammodernamento della nave; il dottore aveva protestato, dal momento che la struttura del piccolo acceleratore di particelle abbinato al microscopio occupava un intero laboratorio scientifico, ma logicamente il capitano lo aveva accontentato.
 - Bones, se Spock ritiene che possa servire allora lo prendiamo - aveva commentato in tono definitivo Jim.
In quel momento l'ufficiale scientifico stava verificando una teoria ipotizzata da uno scienziato Andoriano secondo cui alcune delle particelle subatomiche della struttura del virus fossero state infiltrate con bosoni di Higgs modificati in camere di antimateria; questo avrebbe spiegato perché la struttura primaria del prione resisteva ai tentativi di annichilazione.
Personalmente, la trovava un'idea troppo azzardata, perché avrebbe richiesto una tecnologia talmente complessa da essere facilmente tracciabile, però si era sentito comunque in dovere di verificarla, dedicandole le ultime nove-punto-tre ore del suo tempo.
Sollevò lo sguardo dal visore, reprimendo un lieve sospiro sfuggito al controllo: come pensava, la teoria era sbagliata, nessun bosone di Higgs si era illuminato  al bombardamento di neutrini a cui aveva sottoposto il campione di prione, reso innocuo prima di essere trasportato a bordo.
Decise di prendersi un momento di pausa e recarsi sul ponte a verificare la situazione, dal momento che durante la delicata procedura aveva chiesto espressamente di non essere contattato se non per gravi e urgenti motivi.
Non aveva una reale necessità di recarsi fisicamente in plancia, poteva farsi aggiornare dal suo alloggio, ma sapeva che l'equipaggio era preoccupato e sentiva il bisogno di vedere il suo comandante.
Aveva notato che col tempo il personale di plancia si era adattato agli ufficiali in comando di volta in volta: con lui tutti facevano uno sforzo maggiore per apparire rilassati e non troppo emotivi, chiacchieravano in toni controllati e non  ridevano esageratamente. Quando Jim era sulla sua poltrona, invece, l'atmosfera era completamente diversa, anche se lui era comunque presente alla sua postazione: si rideva, Chekov raccontava strani e piccanti storielle che spacciava per russe, Sulu antiche leggende di guerrieri giapponesi che seguivano il Bushido, la via del guerriero, che aveva trovato particolarmente affine agli antichi codici di comportamento vulcaniano.
Personalmente apprezzava lo sforzo di autocontrollo dell'equipaggio nei suoi confronti, anche se in fondo doveva ammettere di invidiare la rilassatezza dei turni di Jim.
- Comandante in plancia - avvisò Uhura, sentendo aprirsi le portone del turbo elevatore.
- Signori - salutò il primo ufficiale - Tenente Sulu, rapporto per favore -
- Orbita standard, signore. Il signor Scott ha iniziato la procedura di ricalibrazione dei cristalli di dilitio come annunciato, dovrebbe averne per circa otto ore. Ha chiamato il prefetto per un aggiornamento sull'andamento del contagio; è confermato, signore: il trend è esponenziale, non geometrico -
Il vulcaniano annuì impercettibilmente: era quanto temevano, la progressione esponenziale era molto più veloce.
- Ha detto a che percentuale si è arrivati? -
- Sì signore, trentasei per cento -
"Così tanto? " si chiese, allarmato, ma esteriormente mantenne una serena maschera di impassibilità.
- Il capitano ha fatto rapporto regolarmente -  aggiunse Sulu.
- Trasmetta la registrazione alla mia postazione, per cortesia - chiese, infilandosi visore e auricolare.
- Qui Kirk - disse il volto del suo capitano, apparendo sul visore.
"Mi manca" si accorse suo malgrado alla vista del bel viso sorridente "da quando si è creato il Legame sento la sua assenza molto più acutamente. E  non posso controllare questa sensazione, solo... Conviverci" dovette ammettere con sé stesso.
- La situazione è tranquilla e ho deciso di prendermi un pausa di qualche ora per visitare una piantagione di alghe miwari, sapete quanto mi piacciano - Spock trattenne un altro sospiro: Jim odiava le alghe, evidentemente stava indagando su qualcosa. Guai, gli disse una vocina poco logica ma molto esperta al riguardo di un certo capitano.
- Ho convinto il dottor McCoy a concedersi un meritato riposo, credo stia lavorando troppo. Mi è parso affaticato. Dovrebbe risalire tra circa due ore per iniziare le procedure di decontaminazione. Signor Spock, la prego di verificare che si riposi, è importante che sia al massimo della concentrazione quando tornerà al lavoro -
Qualcosa non quadrava: non era normale che Jim si raccomandasse tanto per il dottore, né era previsto che tornasse a bordo.
Controllò l'orario della registrazione e  inarcò un sopracciglio: erano passate tre ore dal messaggio.
- Signor Sulu, il dottor McCoy è tornato a bordo o ha fatto rapporto nell'ultima ora? -
Hikaru si voltò verso di lui, cogliendo immediatamente il significato di quella semplice richiesta.
- No, signore, ma probabilmente sarà molto impegnato nel lavoro -
- È possibile, ma sarà meglio verificare - Ruotò la poltrona verso l'addetta alle comunicazioni - Tenente, rintracci  il dottor McCoy -
- Sì signore -
Mentre Uhura tentava di contattare il dottore l'intercom trillò.
- Tenente Layris -
- Sì tenente? - chiese Spock rispondendo.
- Comandante... scusi se la disturbo, ma... ha avuto notizie del dottor McCoy recentemente? -
Spock inarcò un sopracciglio.
- Stavamo giusto tentando di contattarlo, tenente. Inutilmente -  aggiunse, vedendo il segno di diniego che gli faceva Uhura dalla sua postazione - come mai lo chiede, tenente? Ritiene possa esserci qualche problema?-
- Ecco... Credo di sì - rispose esitante - ho una strana sensazione...-
- Sensazione, tenente? Non credo si possa ritenere una valida prova- rispose il primo ufficiale, leggermente spazientito.
- Una sensazione come quella che ieri l'ha fatta collassare sul ponte, signore - rispose rigidamente T'Mar.
Spock sentì il suo senso di allarme salire immediatamente di livello.
T'Mar aveva un legame mentale con Leonard, si rese conto con un certo stupore, e stava percependo che il suo compagno era in difficoltà, come lui aveva sentito Jim soffocare.
Ricollegando quello che aveva detto il capitano durante il suo messaggio Spock dedusse che qualcosa di strano stava già succedendo da prima che Jim  facesse rapporto.
- Tenente - aggiunse in tono più gentile - sa darmi qualche precisazione in più?-
- Ecco... Avverto un forte stress emotivo, una sorta di altalena umorale e una notevole confusione. C'è decisamente qualcosa di sbagliato-
- Ha bisogno di assistenza? -
- No signore, la ringrazio. Posso gestire la cosa -
- Non si preoccupi, rintracceremo il dottor McCoy in poco tempo. La terremo informata. Spock chiude -
Il vulcaniano soppresse senza pietà la morsa che gli aveva stretto lo stomaco al pensiero dell'amico.
- Signor Spock, ho finito di decriptare  il diario di Tepam - lo richiamò Uhura dalla sua postazione.
- Ebbene, tenente? - chiese il vulcaniano, ruotando la poltroncina verso di lei.
- Non le piacerà, signore - disse la Bantu con voce grave, i begli occhi scuri colmi di preoccupazione.
 
Kirk si stava godendo l'escursione, si accorse.
Dopo la preoccupazione iniziale per lo strano comportamento del suo amico, Kirk era riuscito a rilassarsi e godersi il viaggio; d’altronde la gestione dello stress era un qualcosa che i capitani d’astronave dovevano imparare molto presto, accantonando un problema quando non poteva essere momentaneamente risolto, così come il dormire a comando in ogni momento possibile, anche durante le emergenze.
Era dai tempi dell'accademia che non guidava un subpod, ma ricordava bene che gli era sempre piaciuto quasi quanto pilotare una navetta.
Il veicolo era piccolo ma potente ed estremamente maneggevole; la copertura  trasparente permetteva una visione completa del paesaggio marino: era come essere immersi in una bolla di sapone, una sensazione fantastica.
La fattoria era a circa un' ora di distanza dal centro di ricerca, su un fondale di una ventina metri.
Diede un'occhiata al percorso, proiettato direttamente sul cupolotto trasparente, e si infilò in uno stretto canalone.
La luce penetrava fino alla sua profondità, schiarendo l'acqua in un azzurro turchese e permettendo una larga visuale.
Pesci di ogni genere e forma gli sfilavano accanto: anguille viola, crostacei verdi e rossi, una specie di pesce palla gigante che si gonfiò al suo passaggio, mostrando una spaventosa chiostra di denti acuminati.
Questa piantagione lo incuriosiva parecchio e decise di adottare la tecnica dell’accensione della miccia, per studiare poi la reazione e cercare di carpire informazioni.
Sentì l’adrenalina scorrere più veloce all'idea del confronto: anche se non l’avrebbe mai ammesso con un certo vulcaniano, che già lo accusava di correre rischi eccessivi per motivi illogici, in realtà lui amava questo tipo di confronti, anzi, viveva per questo.
Un grosso crostaceo simile ad un calamaro di un quasi due metri scappò via impaurito, lasciandosi dietro una nuvola di inchiostro scuro per sfuggire allo strano predatore.
Sghignazzando come una recluta accelerò al massimo, facendo fare una rotazione completa al veicolo e sfiorando le pareti del canalone.
 
- Spock a sicurezza -
Il primo ufficiale sedeva in plancia, consapevole che non sarebbe tornato troppo presto alla sua ricerca.
- Qui Tarantino signore - rispose il capo delle giacche rosse.
- Tenente, organizzi una squadra di due persone per una ricerca Uomo sul pianeta, scenario cittadino scientificamente avanzato con ambientazione terro-acquatica. Dovete ipotizzare che la persona possa essere in stato confusionale, potrebbe nascondersi volontariamente o fare resistenza -
- Ricevuto,comandante. Chi è l'obiettivo, signore?-
- Il dottor McCoy -
- Oh no, signore, di nuovo! - si lasciò sfuggire Tarantino, ricordando la volta in cui il medico si era iniettato per sbaglio una dose massiccia di codrazina, per poi teletrasportarsi in piena crisi paranoica nel pianeta del Tempo e lanciarsi nel passato, modificando la storia in maniera catastrofica.
Ovviamente, era toccato a Spock e Kirk rimettere le cose a posto, ma era stato il capitano a pagare il prezzo più alto.
Durante i loro contatti mentali, Spock poteva ancora percepire in Jim un eco di tristezza per la perdita di Edith Keeler.
- Suggerirei lei stesso e il tenente Snarll, ma la scelta è a sua discrezione. Sarete guidati dal guardiamarina Chekov, che è già sceso sul pianeta -
Il tenente Snarll, il secondo di Tarantino, era un felinoide dall'aspetto e caratteristiche umanoidi... Se non si fissavano troppo i suoi occhi gialli a fessura verticale e le zanne che spuntavano quando sorrideva; quello che era più difficile da credere era che fosse dotato di un notevole senso dell'umorismo.
Grazie ai suoi sensi acuti e alla sua estrema resistenza alla fatica si era rivelato  un addetto alla sicurezza particolarmente adatto alla ricerca di dispersi o rapiti; era stata infatti questa la sua specializzazione prima di imbarcarsi sull'Enterprise.
- Concordo con la scelta, comandante. Saremo pronti in un quarto d'ora -
- Tenetemi aggiornato ogni venti minuti su un canale criptato, non importa se dal pianeta si chiedono cosa stiamo trasmettendo. Spock chiude -
Chekov si stava già dirigendo al turboelevatore.
- Guardiamarina... - si interruppe, non sapendo bene cosa raccomandare: l' ufficiale era perfettamente capace di svolgere al meglio il compito affidatogli.
- Sì, signor Spock? -
- La prego, riporti il nostro ufficiale medico a bordo incolume - fu il massimo che riuscì a dire, frenato dal suo naturale riserbo.
Chekov, conoscendo bene il primo ufficiale, capì perfettamente cosa intendesse.
- Certo, signore, stia tranquillo - rispose sorridendo dal turboelevatore, poi le portine si chiusero.
Spock ruotò nuovamente la poltrona verso Uhura.
- Tenente, mi passi la decrittazione del diario di Tepam -
- Sì signore, in arrivo sulla sua postazione – rispose la bantu.
 
 

 

  
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