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Autore: DulceVoz    16/01/2013    2 recensioni
La vita allo Studio 21 prosegue tranquilla tra una lezione e l'altra fino a quando una novità sconvolgerà la vita di alunni e professori! Una storia avvincente che tratta di amori, litigi, amicizie vere e, ovviamente, della passione per la musica!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il grande giorno era arrivato. I ragazzi, come da precedenti accordi si svegliarono all’alba e corsero nella hall dove li aspettava Pablo con gli altri insegnanti. Gregorio era rilassato come se non avesse fatto nulla. In realtà il suo piano lo aveva già messo in atto da solo. I concorrenti americani non volendo gli avevano dato una bella idea.
“- Bene ci siete tutti? Pronti per andare in teatro?” Mentre stavano per uscire la signorina alla reception chiamò il direttore: “- Signor Galindo! Devo parlarle con urgenza!” Pablo si girò di scatto. Poi si rivolse ai ragazzi “- Voi cominciate ad andare con Angie e gli altri insegnanti. Non c’è tempo da perdere, su!” e si avvicinò alla reception. “- C’è qualche problema?” chiese preoccupato. “- Sì… i suoi alunni stanno disturbando troppo. Musica fino a tardi, scherzi alle altre stanze e per tutta la notte ho ricevuto telefonate di ospiti indignati dai ragazzi del vostro piano. Io non so cosa fare! Non ho scelta. Parlerò con il signor Martinez, l’organizzatore.” Pablo era rimasto impietrito. “- Mi sembra molto strano, io sono nella 317 e non ho sentito nessuna confusione! Ne è sicura? Non è che ha sbagliato piano?” chiese lui sorpreso “- Beh ovviamente è il loro insegnante… cosa potrebbe fare se non difenderli…” “- Le giuro che parlerò con i ragazzi.  Ma questa cosa mi è poco chiara. Per favore non chiami l’organizzatore.” La donna lo guardò per qualche secondo. Poi aggiunse “- Bene. Per ora non lo farò… ma tenga a bada quei giovanotti… altrimenti mi vedrò costretta ad avvisarlo!” Pablo si allontanò in fretta per raggiungere il teatro. Non credeva ad una sola parola di quella donna. I ragazzi erano un po’ scalmanati, alle volte troppo esuberanti… ma di certo sapeva che erano educati e che non avrebbero mai fatto nulla del genere. Li conosceva bene.
Angie era nei camerini con tutti gli alunni. “- Si puo’? Scusate il ritardo…” li guardò. No, non potevano aver fatto quegli scherzi, quella confusione in piena notte. Erano dei bravi ragazzi. “- Angie devo parlarti con urgenza…” disse lui “- Andate a provare… il palco è libero…” aggiunse rivolgendosi agli alunni. “- Che succede? Cosa volevano alla reception?” disse lei preoccupata. Pablo le raccontò tutto. “- Non è possibile!” concluse Angie “- Sì, lo so. E’ assurdo. Questo mi fa pensare ad una sola cosa…” aggiunse il direttore abbassando lo sguardo. “- Già… prima gli sms anonimi e il ciondolo per far litigare i ragazzi e  adesso questo… c’è qualcuno che ci vuole fuori dalla gara.” Concluse lei amareggiata. “- E la cosa peggiore è che non abbiamo prove per dimostrarlo!” disse Pablo arrabbiato “- Calmati! In qualche modo lo dimostreremo, vedrai!” disse lei e tornarono dai ragazzi che stavano già provando da un po’.
“- Devo parlarvi…” disse Pablo quando tutti rientrarono nei camerini per lasciare il palco agli altri concorrenti. Gli alunni si sedettero intorno a lui. Il direttore gli spiegò tutto chiaramente. Voleva una spiegazione anche se credeva a priori nella loro innocenza. “- Noi non abbiamo fatto nessuno scherzo! Non abbiamo dato alcun fastidio!” urlò Maxi indignato. Gregorio assisteva compiaciuto alla scena. Il suo piano proseguiva alla perfezione. Telefonate anonime alla reception dal telefono pubblico del bar di fronte al teatro… che idea geniale.
“- Non crederai a quello che ti ha detto la donna alla reception, vero? Già avevamo ricevuto il primo giorno una telefonata di reclamo! Senza aver fatto niente!” disse Napo sconsolato “- Come? E perché non me ne avete parlato subito?” aggiunse Pablo confuso “- Non pensavamo che la cosa si sarebbe ripetuta!” disse Braco nervoso per poi cominciare a borbottare qualcosa nella sua lingua. “- Ragazzi miei… c’è solo una spiegazione per tutto questo… qualcuno… non so perché… ci vuole boicottare.” I ragazzi si guardavano perplessi. “- E chi potrebbe fare una cosa del genere?” esclamò Camilla pensierosa “- Non ne ho idea. Ragazzi è pur sempre una gara. E la posta in palio è alta. Potrebbe essere chiunque!” disse Angie sedendosi tra loro. “- Non vi preoccupate. Ormai manca poco alla competizione. Andrà bene ma state calmi.” Concluse Pablo e tutti andarono a pranzo in albergo. Ma le cose, purtroppo, peggiorarono.
Gregorio senza farsi vedere si recò  furtivamente al bagno del ristorante dell’albergo. Aveva con sé una bomboletta spry rossa. Aspetto che il bagno fosse vuoto, chiuse la porta e scrisse sul grande specchio “LO STUDIO 21 E’ IL MIGLIORE!”. “- Adesso sono rovinati… li squalificheranno definitivamente!” disse e, per non lasciare prove lì, riportò la bomboletta nella sua camera e la nascose nell’armadio. Mentre pranzavano i ragazzi ripensarono all’accaduto. “-Non riesco a concentrarmi sulla gara! Con tutto quello che sta succedendo!” disse Violetta agli altri. Quella volta lo Studio non socializzava con gli altri. Tutti avrebbero potuto volerli fuori dalla gara ed era meglio non rischiare. “- A chi lo dici!” esclamò Maxi. “- Sono sicuro che gli Americani c’entrano qualcosa!” continuò il ragazzo. “- Ancora? Ti sei fissato con quelli lì?” lo rimproverò Napo “- Comunque mi sento doppiamente sotto pressione. Se il loro obiettivo è lo stress psicologico ci stanno riuscendo alla grande!” disse Francesca. Nel bel mezzo della discussione entrò indignato il signor Martinez con la donna della reception e camminava deciso verso il loro tavolo. “- Studio 21! Devo parlarvi! Venite con me.” urlò l’uomo portandoli verso il bagno. “- Riunione di gabinetto?” rise Andres che, come al solito, non comprese la gravità della cosa. L’organizzatore aprì la porta e davanti a loro apparve quello specchio con la scritta rosso brillante.
“- Non lo accetto. Mi dispiace. Devo squalificarvi dal concorso!” Pablo sbiancò, poi rispose: “- Come puo’ farlo? Potrebbe averlo scritto chiunque! I ragazzi erano tutti al tavolo con me!” Era finita. L’avventura dello Studio 21 sarebbe finita lì. “- Le pare che avrebbero scritto il nome della scuola per farsi beccare? E’ tutto così assurdo!” urlò Angie in difesa dei ragazzi. “- Non avete prove per accusarci!” concluse Beto. “- Sì… avete ragione… per questo non ho prove… ma i reclami di cui mi hanno parlato alla reception? Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mi dispiace ma siete fuori.” Disse l’uomo allontanandosi. I ragazzi erano sconvolti. Pablo lo era ancora di più. “- Io non so cosa dirvi.. io credo… anzi sono certo della vostra innocenza. Lo sapete. Andate di sopra e preparate le valige. E’ finita.” Concluse il direttore con gli occhi lucidi per poi scappare di sopra. Angie e Beto lo seguirono di corsa. Gregorio invece urlò ai ragazzi: “- Non avete sentito il direttore? Fate le valige!”.
“- Ma non è giusto!” urlò Camilla in ascensore. “- Non c’è nessun modo per poterci far riammettere in gara?” chiese Violetta tristemente. “- Non credo. Anzi… trovando qualche prova…forse…” disse Leon riflettendo. “- Ragazzi c’è poco da fare… ci sarebbero troppe camere da controllare per cercare qualche prova.” Esclamò Napo triste. “- E noi iniziamo dai sospettati numero uno… quelli della nostra stessa scuola…” rispose Leon “- Tipo?” domandò Andres confuso “- Tipo Ludmilla?” disse Francesca sbuffando. “- Sì… lei e… Gregorio! Farebbe di tutto pur di ritornare il direttore. Anche boicottarci per farci squalificare in mondo che, una volta tornati allo Studio, Antonio licenzi di nuovo Pablo!” concluse Violetta astuta. “- Nata tu e Beto, ci aiuterete… abbiamo poco tempo.” aggiunse Maxi uscendo dall’ascensore. “- Ludmilla qualche giorno fa mi disse che aveva un piano contro Vilu e Leon… e mi mostrò un passpartout… una specie di chiave magica...” Maxi l’ascoltò sconvolto. “- Perché non ce lo hai detto prima?” le urlò Violetta “- Scusate io… ero spaventata… Ludmilla mi terrorizza. E’ malvagia!” Leon, Violetta e Tomas si guardarono. “- Va beh tranquilla! Ora vallo subito a prendere! Sarà ancora in camera sua!” le dissero poi. Ora era spiegato il mistero del ciondolo e degli sms! “- Peccato che questo non prova niente a parte che lei è una tarantola.” Disse Napo scocciato. Poi Nata riflettè, si bloccò e tornò dai ragazzi aggiungendo: “- L’altro giorno però… parlava con Gregorio… e come al solito mi cacciò… forse… era d’accordo con lui!” concluse lei con fare sospettoso. “- Probabile. Ora vai!” Disse Leon “- Ma se noi non avessimo fatto lo spettacolo.. neanche lei lo avrebbe fatto!” aggiunse. “- Ludmilla è talmente perfida che pur di vederci fuori dalla gara avrebbe sacrificato anche sé stessa a non partecipare al concorso!” concluse Francesca. “- Dobbiamo parlare con Pablo, Angie e Beto. Non abbiamo tempo da perdere!”. 
Intanto nella camera 317 Angie consolava Pablo che a stento riusciva a trattenere le lacrime. “- Io non capisco! Angie ma perché? Perché anche questa volta? Antonio non vorrà vedermi mai più!” esclamò lui arrabbiato e deluso. “- Non è colpa tua, né dei ragazzi. Vedrai che capirà!” Gli disse lei. Si alzò e lo abbracciò forte. Beto assisteva in silenzio alla scena.
All'improvviso bussarono alla porta. Gli 11 ragazzi (tutti tranne Ludmilla) raccontarono tutto ai professori. “- Chiamate Ludmilla. La voglio qui subito! Beto tu fai venire Gregorio qui e controlla se trovi qualcosa in camera vostra. Forza!” urlò Pablo. “- Vado io da Ludmilla.” Disse Tomas deciso correndo fuori. Ludmilla e Gregorio arrivarono insieme nella 317 dove c’erano riuniti tutti gli altri.
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Vi è piaciuto questo capitolo? Il prossimo è molto avvincente, ve lo assicuro! :D
Continuate a seguirmi e a recensire! Ciao.
  
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