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Autore: Sailor Saturn    16/01/2013    1 recensioni
« Scusa » mormora il bimbo, leggermente spaventato. Gaia gli sorride, ammirando con un certo stupore i profondi occhi verdi e i capelli neri spettinati. Non fa in tempo a dire nulla che una donna si avvicina chiamando a gran voce il bambino
« Harry! Harry! Non ti devi allontanare senza il mio permesso! » esclama, la voce di mamma venata di preoccupazione. Rivolge un sorriso di scuse a Gaia che sorride indulgente, lasciando intendere alla donna che non ci sono problemi. Osserva madre e figlio allontanarsi, mano nella mano, con Harry che si volta e la guarda sorridendo, mentre nel cuore si fa strada la consapevolezza che, come aveva sempre immaginato, quella stazione racchiude la magia.
Storia scritta per augurare buon Natale alla meravigliosa Ystava! Auguroni tesora! ♥
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo III

 

Con la speciale partecipazione di Groviera e Remì 


 

Il ragazzo apre la bocca per dire qualcosa, ma Gaia lo anticipa e, con voce tremate ma sicura, dice « Tu... Tu... Tu non esisti ».

 

Passano i minuti e il ragazzo continua a guardare Gaia come se fosse completamente pazza. La giovane, dal canto suo, fa vagare lo sguardo sul suo interlocutore: i capelli neri completamente spettinati, che sparano in tutte le direzioni, abbastanza alto e mingherlino, segno di chi non mangia mai troppo. Quello che colpisce di più Gaia, però, sono gli occhi: verdi, profondi e brillanti, esattamente come li ha sempre immaginati lei. Non azzurri, verdi. La limpidezza nascosta da un paio di occhiali, tenuti insieme, sul naso, dallo scotch.

Forse li ha rotti durante la battaglia e non ha pensato al Reparo” si ritrova a pensare confusamente Gaia.

Quello scambio di sguardi, confuso e un po' arrabbiato da parte del ragazzo, completamente sconvolto quello di Gaia, viene interrotto da una voce proveniente da dietro il bancone

« Si può sapere che succede qui? Chi ha urlato? » il tono è burbero e piuttosto seccato

« Ab, dovresti tenere d'occhio i tuoi clienti un po' di più... Lei è completamente ubriaca e siamo solo a metà pomeriggio »

Gaia suppone che sia stato il ragazzo a parlare, dato che ha visto la sua bocca muoversi. È ancora sconvolta, non riesce a capire cosa stia succedendo e la cosa la spaventa.

Se sono dentro una trovata pubblicitaria, una Candid Camera, come può esserci lui?! Come può... esistere”. I pensieri di Gaia, sconvolti e irrazionali, vengono interrotti dalla voce di quello che il ragazzo ha chiamato Ab... che non può essere veramente l'Ab che Gaia pensa che sia.

« Ragazza sto parlando con te! ».

Gaia, tremando leggermente, si volta nella direzione di Ab, spostando lo sguardo dietro il bancone. Quando i suoi occhi ne incontrano un altro paio di una differente tonalità di azzurro, profondi e indagatori, nascosti da un paio di lenti e oscurati da barba e capelli, la ragazza non regge: si accascia sul pavimento, sedendosi e rimanendo completamente immobile, boccheggiando come un pesciolino in cerca d'ossigeno.

Subito, il ragazzo le si avvicina, accovacciandosi accanto a lei e provando a toccarle dolcemente la spalla « Ehi, va tutto bene? » prova a chiederle, indeciso se essere preoccupato per lei o considerarla una pazza completa.

« Potter, io questa non la conosco. È la prima volta che mette piede nel locale » grugnisce Ab, scrutando Gaia, ancora sotto shock.

« D'accordo Ab, non c'è problema: cerco di capirci qualcosa io ».

Grugnendo un saluto, Aberforth si ritira nel retrobottega, borbottando su quanto la “mania di fare l'ero non abbia ancora abbandonato quello scellerato ragazzo”. Harry sorride, sentendo il ben poco celato borbottio dell'albergatore.

Riporta poi la sua attenzione completamente su Gaia, che continua a guardarlo come se avesse visto Voldemort in gonnellino hawaiano sfidare Silente ad una gara di limbo, con Severus Piton come giudice ufficiale.

Fissa Gaia negli occhi, pensando a qualcosa che possa far uscire la ragazza dallo stato di catalessi nel quale è caduta. Dal canto suo la ragazza non sa più che pesci pigliare: non riesce a capire dove si trova, cosa sta succedendo e, sopratutto, come mai nessuno è ancora uscito da qualche nascondiglio urlando “Sei su Candid Camera!” dato che sta rischiando un infarto, oltre che un crollo nervoso. Groviera e Remì non stanno facendo girare le ruote, al momento. Sì, il cervello di Gaia va a forza criceti e, al momento, sono sopravvissuti solo i due esemplari sopracitati... e sono pure in sovrappeso! Ma, al momento, l'importante non è questo. L'importante è cercare di capire cosa Merlino e Morgana sta succedendo! Gaia è una Corvonero convinta, ma per quanto questa Casa contenga personaggi originali... bé, in ogni caso, la giovane non si raccapezza veramente più.

Seguendo una sensazione improvvisa, Gaia allunga un braccio verso Harry, il palmo della mano aperto rivolto verso il viso del ragazzo. Lui la guarda stupito, lo stesso stupore che, moltiplicato, vede riflesso negli occhi della ragazza, ma nonostante questo non si muove, lasciando a lei ogni decisione.

Gaia allunga la mano verso il viso davanti al suo, sfiorandolo senza mai toccarlo veramente, quasi avesse paura di avere davanti un fantasma, una fantasia.

Come potrebbe essere altrimenti?” si chiede la ragazza, gli occhi azzurri pieni di lacrime. Ferma il movimento della mano: pochi millimetri e avrebbe toccato la faccia di Harry... pochi millimetri e avrebbe scoperto che quella davanti a lei non è altro che una semplicissima allucinazione, dovuta alla troppa felicità di trovarsi tra le coreografie del suo libro preferito.

E così, la scena che si presenta davanti a noi è questa: un ragazzo e una ragazza, lui accovacciato davanti a lei, seduta sul pavimento polveroso di un pub. Lei con gli occhi pieni di lacrime e speranza, speranza che quello che sta vivendo non sia un'allucinazione, non sia un'illusione, che cerca di mettere a tacere la parte razionale del suo cervello, che continua a ripeterle che tutto quello che vede è impossibile che esista. Lui che la guarda con un misto di incredulità e scetticismo, che cerca di capire se lei sia pazza oppure semplicemente molto originale.

All'improvviso, una frase attraversa la mente di Gaia “È impossibile!” afferma una ragazzina “ Solo se pensi che lo sia” risponde con un sorriso una strana figura*.

Con un profondo sospiro, Gaia prende una decisione: copre l'esigua distanza che rimane tra la sua mano e la guancia di Harry fino a sfiorarla. Al momento del contatto, Gaia chiude gli occhi, pronta a frenare le lacrime che minacciano di uscirle quando non avesse toccato nulla. Dopo pochi secondi, però, Gaia si rende conto che la sua mano sta effettivamente toccando qualcosa: qualcosa di morbido, leggermente reso ispido da un filo di quella che sembra essere barba e... caldo. Aprendo gli occhi, Gaia non cerca nemmeno di trattenere le lacrime, che scorrono libere sulle sue guance, andando a morire sul timido sorriso che le è spuntato sulle labbra.

Harry, confuso e un po' imbarazzato da quel contatto inaspettato, guarda stupito le lacrime che scendono dagli occhi di Gaia e le chiede « Ma si può sapere chi sei? E sopratutto cosa ti prende? »

il tono di voce è, comprensibilmente, spazientito e venato da un leggero divertimento.

Gaia ritrae la mano e il braccio cade a peso morto vicino al suo corpo: un sorriso ebete sul viso, le lacrime che scorrono libere sulle guance che le colano il mascara e il naso leggermente arrossato... Decisamente, questa ragazza ha visto tempi migliori.

Tirando su con il naso e asciugandosi le lacrime alla bell'e meglio con i palmi delle mani, Gaia si rivolge a Harry, una nota di genuina incredulità nella voce « Come puoi essere reale? Certo lo sei sempre stato nella mia testa ma non dovresti comunque esistere! ».

Harry la guarda meravigliato, non rispondendole per alcuni attimi. Poi, giunto alla conclusione che la ragazza che le sta davanti è innegabilmente, incredibilmente e totalmente pazza, si alza in piedi e, scoppiando a ridere, le chiede « Non dovrei esistere? E sentiamo, per quale motivo? » va bene che un sacco di gente lo vuole morto, ma si suppone che il mandante lo abbia ammazzato lui stesso poco meno di un mese prima! Quindi, per tutti i Fondatori, lui ha diritto di esistere eccome!

Gaia si tira in piedi, leggermente traballante sulle gambe, senza mai perdere il contatto visivo con Harry, quasi avesse paura di vederlo scomparire da un momento all'altro. Quando si sente bene stabile sulle gambe, si decide a rispondere al ragazzo: a quanto pare, al momento fare due cose contemporaneamente non è tra le sue competenze « Bé... sei un libro » risponde, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Harry spalanca gli occhi, ma non fa in tempo a rispondere che la porta del pub si apre e una voce profonda si annuncia « Harry ma si può sapere che miseriaccia di fine hai fatto?! Ti stiamo aspettando tutti al Castello ».

Harry e Gaia si voltano nella direzione della voce: un ragazzo alto e dinoccolato, capelli rossi, occhi azzurri e lentiggini, avanza verso di loro, un grande sorriso sulle labbra.

Harry non fa in tempo a rispondere alla domanda dell'amico che Gaia ha un crollo emotivo: alla vista di Ron Weasley semplicemente sviene.












*Citazione tratta dal film "Alice in Wonderland"

Angolino:
Buongiorno mondo! Allora, che dire, semplicemente ringrazio chiunque abbia messo la storia tra le seguite, le preferite e chi anche solo passa per dare un'occhiata. Spero di riuscire ad emozionarvi almeno un po'.
Alla prossima,
Sailor ^-^

  
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