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Autore: Nicolessa    16/01/2013    2 recensioni
Questa storia è principalmente incentrata sulla strana relazione tra Dean e Jo.
Dean, avendo stipulato il patto con un demone per la vita di Sam, trascorre i suoi ultimi mesi di vita vivendo una strana battaglia interiore. Stessa battaglia è costretta a combatterla Jo, ammutolendo la sua minuziosa razionalità degna di ogni Harvelle pur di capirci qualcosa riguardo i suoi sentimenti. E, visto che al peggio non c'è mai fine, la presenza di Bela non farà che spargere un po' di pepe sulla già complessa situazione tra i due cacciatori. Un evolversi di sentimenti che li porterà inevitabilmente a confrontarsi con i propri desideri ed i propri limiti.
Questa fanfiction è la quarta parte della saga (?) che potrete trovare sempre sul mio profilo. Nonostante ciò però, non è altro che la puntata 3x06 con delle piccole variazioni.
Allora, ce li vedete o no Dean e Jo, vestiti come due damerini, mentre rubano una preziosa mano indispensabile per il loro caso?
~ Dangerous Hunt
~ Dangerous Feelings
~ Dangerous Secrets
• Dangerous Couples
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Dean Winchester, Jo, Sam Winchester
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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3
  • Capitolo 3 - 562 risultati.
  • Recuperare l'auto fu una grossa seccatura. 
    No, non fu difficile: distintivi falsi, tante belle parolone, aria da agenti snob e "bentornata Impala scomparsa!"
    In effetti avevano ben poco tempo da perdere ed erano già abbastanza in ritardo.

    «Bela!» Mugugnò Dean scuotendo la testa senza staccare gli occhi dalla strada «BELA!» Ripetè come se pronunciare quel nome così tante volte potesse aiutarlo a farlo sfogare.
    «Abbiamo capito. Sì, era Bela: possiamo pensare al caso adesso?» Si lamentò la ragazza sporgendosi -come al solito- dai sedili posteriori.
    «Sai cosa significa il nome "Bela"?» Domandò retorico Dean aspettando un' ipotetica risposta che avrebbe dato egli stesso pochi secondi dopo «Guai, ecco cosa significa!» 
    «Sì, l'avevo capito...» Borbottnò Jo aggrottando la fronte e sbuffando come avrebbe fatto una bambina di cinque anni.
    «Lei sa qualcosa. Lei sa sempre qualcosa!» Proseguì accelerando bruscamente. Sembrava non accorgersene nemmeno.
    «Dean!» Lo invitò alla concentrazione Sam, rivolgendosi poi verso l'unica persona che avrebbe seguito il suo piano con un filo di interesse. «Credi che il fratello di Jonathan Franklyn ci dirà qualcosa? È appena morto suo fratello.» Disse Sam dubbioso, chiudendosi poi in un'espressione cupa ed allo stesso tempo eloquente.
    «Dovrà farlo, voi siete dell'FBI!» Cercò di rassicurarlo lei marciando un po' sul fatto che lei fosse destinata ad aspettarli in macchina, essendo sprovvista di distintivo e tutto ciò che le sarebbe occorso per interpretare la parte di un agente dell'FBI.
    «Sapete cos'altro significa il nome "Bela"? Sfortuna!» Se ne uscì Dean dimostrando agli altri passeggeri di non aver seguito per niente il loro discorso.
    Non poteva lasciarsi sfuggire tale occasione.
    Jo si sporse verso i sedili anteriori, afferrò dal cruscotto la cartina stradale della California, la arrotolò e tornò al suo posto, consapevole di avere gli occhi dei cacciatori addosso.
    Face la vaga, sorrise come se niente fosse e, proprio quando Dean tornò a guardare la strada, gli diede un colpo dietro la testa con la cartina arrotolata nella mano.
    «La vuoi smettere?!» Disse una buona volta ponendo fine a quel flusso di pensieri interminabili di Dean. «Non mi interessa se il nome "Bela" significa guai, sfortuna o morte, ok? Adesso noi andiamo dai Franklyn, elaboriamo le informazioni e decidiamo come muoverci. Ci dovrà pur essere un legame tra le vittime!» Iniziò a formulare lei tornando a guardare Sam, ora più concentrato di prima sulla questione.
    Sapevano ben poco della faccenda e ciò che sapevano non preannunciava nulla di buono.
    Come Dean aveva ripetutamente confermato, Bela non portava mai buone notizie con sé.

  • «Aio!» Urlò Dean non appena Jo lo colpì con la cartina arrotolata a mo di cannocchiale. 
    «C'è un motivo se mi lamento in questo modo!» Si ribellò il ragazzo, sostenendo un alto tono di voce, e anche un poì nervoso. «Tu non conosci Bela. Lei è una stronza! E se è nei paragi significa che dobbiamo stare perennemente in guardia.» 
    Tornò a guardare la strada.
    La sua faccia somigliava tanto a quella di un bambino capriccioso: labbra arricciata, sguardo accigliato e fronte aggrottata. 

    «Odio ammetterlo, ma temo che Dean abbia ragione.» Lo sostenne il fratello minore, rivolto verso Jo. «Dietro quel faccino si nasconde un pericolo pubblico.» 
    «D'accordo, d'accordo. Ho capito, è una bastarda che dobbiamo tenere d'occhio. Adesso però possiamo pensare al caso?» Fece Jo con il suo fare da saputella. 
    Dean non rispose, ma Sam ovviamente le andò incontro completamente d'accordo con lei. 
    Per Dean adesso la cosa più importante era restare lontano da Bela, come aveva detto prima e ripetuto un miliardo di volte, quella ragazza portava solo guai. Ogni volta che la incontravano rischiavano di rimetterci la pelle. 
    «Se penso che ha toccato la mia macchina...» 
    «Dean!» Lo ripresero in coro Sam e Jo, il fratello scocciato e la ragazza severa. 
    Qualche minuto più tardi arrivarono di fronte la villa di signor Franklyn.
    Tutto era apparentemente stabile, tranne una troupe di giornalisti che sembrava stessero intervistando il fratello del defunto. 

    «Pover'uomo...» commentò Sam osservando la scena. 
    «Le notizie non aspettano, Sammy.» Rispose con sarcasmo Dean, anche lui guardando i giornalisti che, come avvoltoi, avevano accerchiato Adam Franklyn. «Forza andiamo! Tu resta qui.» Disse poi rivolgendosi prima a Sam e poi a Jo. 
    I Winchester scesero dall'auto ed entrambi si avvicinarono al cancello della grande villa. 
    «Quindi suo fratello ha visto la nave...» disse la donna di fronte ad Adam Franhlyn, carica di registratore e un famigliare impermeabile marroncino. 
    «Si faccia da parte.» Intervenne Dean puntando contro Bela il falso distintivo di FBI. 
    «Quest'uomo sta soffrendo, dovreste smettere di importunare la gente.» Proseguì Sam con serietà e professioinalità, come se quelle fossero le loro vesti veritiere. 
    Bela abbozzò un sorriso e poi si rivolse verso l'uomo intervistato facendo un cenno di saluto. 
    Dean faceva bene a preoccuparsene. Se Bela era ovunque loro andassero c'era qualcosa sotto, qualcosa di molto più losco di un presagio di morte. 
    «Ci dispiace, a volte sono poco compassionevoli.» Mormorò Sam come a volerlo tirare su. 
    «Sono davvero stanco, se è possibile-» 
    «Faremo in fretta!» Lo interruppé velocemente Dean. «Allora, Jonathan era nella vasca quando-»
    «Era annegato nella vasca.» Tagliò cortò il signor Franklyn. 
    «E le ha detto di aver visto una nave?» Domandò Sam. 
    «Una nave pirata. Vele nere, una sirena attaccata alla prua e l'albero più alto del solito.» 
    «Le ha dato molti dettagli.» Osservò il ragazzo aggrottando la fronte. 
    «No, ho visto anche io la nave.» 
    Dean e Sam si scambiarono un'occhiata, poi distrattamente si accorsero che un nuovo problema stava per raggiungerli: Bela li stava indicando in una conversazione con la polizia locale, a pochi metri di distanza. 
    «D'accordo. Sarà meglio andare.» Suggerì Dean in tono grave. 
    «Grazie di tutto, è stato molto gentile.» 
    E con la classica frase smielata di Sam i due si allontanarono verso l'Impala.
  • Intanto a Jo, l'attesa nell'Impala sembrò infinita, infinita quasi quanto lo era la voglia che aveva di stendere a pugni quella dannatissima Bela Talbot la quale aveva appena avvisato la polizia della presenza dei Winchester.

    «Io la uccido» Disse Dean tornato in auto e sbattendo la portiera «Prima o poi lo farò.» Aggiunse poi tra se e se mettendo in moto ed aspettando che anche Sam si unisse a quella conversazione.
    «Siete riusciti a scoprire qualcosa di utile?» Domandò curiosa Jo rivolgendosi -come sempre- a Sam, il più ragionevole dei due fratelli.
    «No, sul serio. Grazie per la considerazione!» Brontolò Dean sentendosi palesemente escluso dal "riassunto del caso".
    «Avanti Dean, non iniziare a lamentarti.» Lo pregò quasi lei con una nota di bonarietà mentre controllava i movimenti di Bela dallo specchietto retrovisore. 
    «Vele nere, una sirena scolpita sulla prua ed un albero molto alto. Questo è quello che sappiamo della nave.» Riassunse efficientemente Sam scrollando le spalle come in segno di resa.
    «In sintesi siamo ad un punto morto.» Riuscì a riassumere ancora più efficientemente Jo «Almeno abbiamo ristretto il campo.»
    «Cosa?» Chiese Sam confuso.
    «Ci sta osservando.» Ecco come se ne uscì Dean, continuando a non capire per quale motivo gli altri due cacciatori nel veicolo lo stessero escludendo.
    In realtà stava ascoltando eccome, era tutta "scena", la sua... o precauzione. O voglia di uccidere la ladra.
    Decidendo saggiamente di ignorarlo nuovamente, Jo proseguì con la sua spiegazione, estraendo dal suo borsone un pc piccolo ma discreto: l'ideale per delle ricerche in rete mentre si era in viaggio.
    «Mentre eravate con il signor Franklyn ho controllato tutte le navi che sono affondate o che hanno ormeggiato in quel molo negli ultimi cento anni...»Disse unendo il suono della sua voce al il ticchettio dei tasti «...ed il risultato è stato un tantino scoraggiante, a dire il vero. Ma ora...» digitò nuovamente non staccando gli occhi castani dallo schermo «...abbiamo solo 562 risultati.» Concluse sbuffando.
    «Delle immagini ci aiuterebbero. Potremo chiedere ad Adam di identificare la nave.»
    «Stiamo parlando di ben 562 risultati Sam, ci annegheremo dentro.» Fece notare lei, quasi come se Sam avesse appena detto un'enorme cazzata. Cosa che non sarebbe mai potuto capitare.
    «Controlla se su quelle navi è successo qualcosa, una morte violenta magari.» Si "svegliò" Dean, ormai tornato nel mondo dei cacciatori che pensavano a risolvere il caso e non ad uccidere una pesante palla al piede.
    «Buongiorno, Principessa!» Esclamò radiosa Jo dopo aver ridotto i risultati grazie all'aiuto di Dean.
    L'espressione del ragazzo era tutta un programma: l'aveva sentita bene, quell'altezzosa smorfia soddisfatta mentre urlava a squarcia gola "sono molto più acuto di voi due geni messi assieme".
    «Allora? Abbiamo una traccia?» Disse fiducioso Sam sistemandosi meglio sul suo sedile anteriore.
    «Ne abbiamo ben sei di tracce...» Annunciò appagata «...dalle quali escluderei quella in cui un mozzo è scivolato sul proprio sputo, cadendo quindi in mare. Che idiota!» Puntualizzò voltando lo schermo del laptop verso i Winchester che si lanciavano una strana occhiata d'intesa.
    Sicuramente era un gesto abituale per loro. 
    «Proseguiamo?» Li interruppe con il frenetico desiderio di azione che le animava la voce.
  •  Aveva come la netta sensazione di nutrire un odio molto più sviluppato per la bella ladra.
    In realtà questo sentimento negativo cresceva ogni volta che la incontrava, che ci parlava/battibeccava e ogni volta che le puntava un'arma contro. Quanto avrebbe voluto avere il fegato di darle una martellata in testa e... 

    «... spaccarle quel maledetto cranio! Dico sul serio. Io credo di odiarla.» 
    «Davvero?» Chiese ironico e retorico il fratellino. «Dean adesso basta, ok? Pensiamo al caso!» 
    Ma ovviamente per Dean era complicato ragionare in quel momento, un momento tanto delicato, un momento che avrebbe voluto sfruttare a seppellire il corpo di Bela sotto terra. 
    «Che stronza.» Mormorò poi a denti stretti con un sorrisetto nervoso stampato sulla faccia. 
    Dean stringeva il volante tra le mani, immaginando che fosse il collo di Bela Talbot.
    Teneva gli occhi puntati sul parabrezza e lo sguardo accigliato e visibilmente arrabbiato. Ascoltava tutto ciò che i due cervelloni argomentavano e nella sua mente stava cercando una soluzione al loro piccolo problema. Piccolo, se così si poteva definire... cinquecentoventisei risultati non erano pochi. Come avrebbero fatto a restringere il campo?
    Poi un colpo di genio.
    Gli sembrò di vedere la sua stessa faccia illuminata da una luce calda e gialla, quella della lampadina. 

    «Controlla se su quelle navi è successo qualcosa, una morte violenta magari.» 
    «Buongiorno principessa!» Lo canzonò Jo con quel sorrisone. 
    Dean le gettò un'occhiataccia, ma in realtà gli piaceva quella sua capacità di prendere in giro la gente in modo delicato. E poi... si sentiva stranamente compiaciuto dalla sua improvvisa collaborazione. Già, era davvero più acuto di quei due messi assieme. 
    Dopo la divertente storiella di un marinaio scivolato e morto sul suo stesso sputo, Dean non seppe più che pensare. E se tutte le storie che riguardassero le navi che Jo era riuscita a trovare erano così stupide? Non ne avrebbero ricavato un bel niente. 
    «Aspetta un momento...» fece Dean assottigliando gli occhi in un'espressione pensierosa. «La nipote di quella vecchia pazza ha visto la nave prima di morire. Quell'idiota, Franklyn ha visto la nave ed è annegato nella sua stessa vasca. E' un presagio di morte!» 
    Sam aggrottò la fronte e si voltò verso Dean. 
    «Beh, sì. Potrebbe. Ci sono molte leggende che raccontano storie del genere. Le navi fantasmi, l'olandese volante e-»
    «Adam Franklyn ha visto la nave.» Lo interruppe il fratello maggiore gettandogli uno sguardo. 
    «Questo vuol dire che finirà morto anche lui nella vasca idromassaggio?»
    «E che dobbiamo rimandare le ricerche a domani.» Puntualizzò Dean. «Occupiamoci della vita dello sfigato prima.» 
    Passarono diverse ore e il sole sembrò calare molto in fretta. Dean, Sam e Jo erano impostati davanti alla villa dei Franklyn, all'interno dell'Impala. 
    «Non capisco, in base a cosa sceglie le sue vittime?» cominciò Sam con i suoi dubbi interminabili. «Quale collegamento c'è tra le vittime?» 
    «Probabilmente le vittime non sapevano nuotare.» Rispose Dean ironico, abbozzando un sorrisetto per la sua triste battuta.
  •  Ritrovarsi nuovamente a dover pazientare in una macchina: inutile sottolineare quanto fosse "noiosa" per lei quella situazione.
    Iniziava seriamente a sperare nella comparsa di Bela... così, giusto per animare in lei quella voglia di scontro che sembrava tenerla in piedi da una vita.

    Il cielo era scuro e una serie di nuvole avevano occupato il posto di quel Sole che, fino a poco tempo prima, aveva illuminato dall'alto quella gigantesca villa in pietra chiara.
    I tre cacciatori parlavano del più e del meno nell'attesa. Certo, per la maggiore andava l'argomento "caso del giorno", comprensibile avendo un "secchione" ed una "stacanovista" in squadra, ma l'importante era porre fine ad un ipotetico silenzio che avrebbe alimentato l'impazienza di Jo.
    «Da quando i presagi di morte ci mettono così tanto ad arrivare?» si lamentò lei non staccando però lo sguardo dalla finestra illuminata a vista da un enorme lampadario in casa Franklyn.
    Il non essere considerata era una delle cose che detestava.
    «E se invece non fosse così?» Provò a sentenziare Sam forse iniziando ad esaurire anche lui la sua interminabile scorta di pazienza e speranza.
    «Possiamo correre il rischio di mollarlo qui? No. Abbiamo quindi altre alternative? No. Non ci resta che aspettare, Sammy.» Ragionò ad alta voce Dean.
    Aveva proprio ragione, non potevano certo correre il rischio di lasciarlo lì permettendo a chissà quale mostro di ucciderlo.
    «Beh, l'appostamento è una bella seccatura.» Continuò a borbottare lei facendo ben attenzione a non farsi sentire.
    Ecco quand'era che ritornava l'infantilità di Jo: in quei pochi momenti di estrema noia che le capitava di vivere nella sua frenetica esistenza.

    «Cosa ci fate fuori da casa mia? Perchè mi state spiando??» Urlò una voce aldilà del cancello in ferro battuto che decisamente non ispirava serenità.
    «Merda.» Sussurrò Dean prima di aprire la portiera per scendere dall'Impala.
    Sam lo seguì senza -ovviamente- cadere nella volgarità mentre Jo scese dall'auto sospirando, affiancandosi alla figura Dean.
    «Te l'avevo detto che avevi parcheggiato in un posto troppo vistoso.» Lo rimproverò in un mormorio prima di aprirsi in una belle sue strategiche espressioni angeliche che le paravano il culo la maggior parte delle volte. «Va tutto bene Signor Adam, siamo qui per assicurarci che non le capiti nulla.» Provò a convincerlo fingendosi un nuovo membro dell'FBI.
    «Voi non siete federali!» Li accusò l'uomo ancora dietro il suo robusto cancello a fargli da scudo.
    «Ok, va bene. Non siamo federali...» Confessò il maggiore dei fratelli ruotando gli occhi al cielo «...ma questo non significa che lei non sia in pericolo.»
    «Andate via!» Sbraitò aggressivo facendo retromarcia e puntando verso la sua auto.
    «Idiota.» Si lasciò scappare lei avvicinandosi al cancello per poter seguire Adam con lo sguardo.
    Cosa sperava di fare entrando in auto? Scappare? Beh, scappava dalle persone sbagliate.
    «Ascolta Adam, noi vogliamo solo aiutarti!» Lo pregò a suo modo Sam ricevendo in risposta il rombo del motore della lussuosa macchina dei Franklyn.
    Un urlo. Un urlo incompleto, strozzato.
    Una rapida occhiata tra i due fratelli e poi via verso il cancello con il nobile obiettivo di salvare la vita ad un totale idiota.
    Per fortuna il cancello era imponente solo in quanto a spessore e non in altezza.
  •  «Andate via!» Ripeté Adam Franklyn che si era messo a bordo della sua auto probabilmente per sfuggire ai tre cacciatori che pensava di avere alle calcagna. 
    «Ehi, le stiamo salvando la vita, coglione!» Urlò Dean incavolato nero, accigliato in un'espressione rabbiosa. 
    Sam scosse la testa e si scambiò una rapida occhiata con Jo, come a volerle intimare quanto avesse ragione a definirlo come un idiota. Poi l'attenzione dei tre fu catturata da il leggero tremare delle luci all'entrata del cancello.
    Alzarono tutti lo sguardo verso la lampadina che sembrava stesse per fulminarsi, quando un urlo li fece cambiare di nuovo rotta.
    Era iniziata.
    Sam scavalcò velocemente il muretto in pietra che segnava l'inizio del grande cortile di quella villa; Dean invece si arrampicò sul cancello di ferro battuto. Entrambi tentarono di raggiungere l'auto che, alla presenza di uno spirito maligno, si era fermata di fronte ad un'enorme fontana ancora in funzione. 

    «ADAM!!» Gridò Sam che era più vicino all'uomo di quanto non lo fosse Dean. «ESCA SUBITO DALLA MACCHINA!»
    Si scagliò contro la portiera e tentò di aprirla più volte, di spaccare il vetro del finestrino mentre Adam Franklyn moriva affogato come se fosse rinchiuso in una bolla d'acqua.
    Accanto alla vittima, ormai priva di vita, c'era una figura grondante d'acqua, inquietante, con una mano sola e uno sguardo vendicativo.
    Sam lo guardò dritto negli occhi per poi vederlo anche scomparire. 





------------------------------------------------------- Spazio dell'autrice-----------------------------------------------

Ok, anche questo capitolo è finito.
Pathos ragazzi, all you need is pathos xD
Lo so, vi lascio sempre così, a mezz'aria ma... mi piace un sacco!
E poi, devo pur poter dire l'unica parola di greco che conosco in qualche occasione, no? xD
A parte i bla bla bla e tutto il resto, vi ringrazio -come al solito- per tutto il tempo che ci dedicate.
L'ho già detto che siete dei grandi? xD
Sul serio, dei miti u.u
Ci sentiamo prossimamente eh, non sparite ;D
  
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