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Autore: kumiko095    16/01/2013    0 recensioni
Alex era il playboy del Banzi amato da tutti e da tutte, ma aveva sempre avuto un debole per Monica che non l'aveva mai degnato di uno sguardo, finchè lui non la invita a un concerto del suo gruppo preferito,gli Articolo 31 che Alex non ha mai sentito nominare.
Sarà qualche alcolico di troppo e la canzone degli Articolo "l'ultima bomba in città" a convincere Monica a lasciarsi andare,con conqseguenze inaspettate...
-Sono incinta-
-COOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAA?!!!!!-
(consiglio di leggerla con sottofondo proprio l'ultima bomba in città^^)
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Monica, -dopo che Alex era uscito dalla camera per un impellente bisogno di usare il bagno- si era guardata intorno.

La camera del ragazzo era larga più o meno come la sua.

Sulle pareti bianche comparivano dei bellissimi murales, probabilmente fatti da lui stesso, la moquette azzurra raggiungeva ogni angolo del pavimento.

Sul lato destro, proprio sotto la finestra c’era il letto di Alex,coperto con piumone della stessa tonalità della moquette, sull’altro, una scrivania di un color panna molto delicato e sul muro, sopra questa, tre mensole strapiene di libri, CD e manga si mostravano in tutto il loro disordine.

Di fronte a lei un armadio a più ante, dello stesso legno della scrivania e quella affianco era…una chitarra elettrica?!

Rise.

Non avrebbe mai immaginato Alex  a suonare la chitarra.

Dopotutto ci volevano passione, impegno, costanza… insomma tutte qualità che Alex a primo impatto non sembrava avere.

Eppure… eppure si era fatta un’idea completamente sbagliata di Alex Conti, per lei era solo…solo…come definirlo?!

Un puttaniere, ecco.

La mente vagò a quando glielo aveva sputato in faccia per la prima volta : Monica lo aveva sempre odiato quel ragazzo, superficiale, stupido, boriosamente pieno di sé e fottutamente bello.

Tutti parlavano di lui, tutte sognavano in un suo bacio, chiunque voleva essergli amico…

Ma lei no, lei era riuscita a dirgli tutto il lunghissimo elenco di motivi per cui lo odiava in una sola parola.

Era soddisfatta per questo e una vocina catalogata come “orgoglio” nel suo cervello non aveva fatto altro che sghignazzare per tutto il tempo finché non l’aveva conosciuto veramente.

Beh, “veramente” era forse, una parola troppo complessa per dire quanto conosceva di lui.

Da quanto si conoscevano? Un mese, giorno più, giorno meno.

In quel così poco tempo aveva scoperto tante cose di Alex, ma ancora troppo poche.

La sua dolcezza, la sua sfacciataggine, il suo rancore, la sua sofferenza, il suo narcisismo, la sua scurrilità, la sua allegria contagiosa e …

cos’altro?

Monica non sapeva niente di lui, niente.

Non il suo colore preferito, né il suo compleanno, tanto meno che suonasse la chitarra elettrica, che aveva scorso solo ora.

I suoi occhi vagarono per la stanza.

Ebbe l’irrefrenabile desiderio di guardare fuori dalla finestra, dopotutto lei amava osservare, no?!

Sfilò gli stivali e salì a gattoni sul letto di Alex, poggiandosi sul davanzale.

Posò la fronte contro il vetro freddo e guardò fuori.

La finestra dava su una via secondaria, limitata da muri alti e grigi, decorati da murales ben poco artistici.

Si fermò a guardare un ragazzo che munito di bomboletta spray completava un capolavoro, l’unico veramente degno di quel nome quel nome.

“Freedom”.

Libertà. Libertà diceva quel murales.

Cosa che tutti i giovani d’oggi cercano, una scorciatoia verso il successo, una notte di piacere, una canna.

Tutto andava deteriorandosi sotto gli occhi dei ragazzi stessi che comprendevano, ma una volta entrati in quel pazzo giro non riuscivano più ad uscirne.

Libertà.

Pensò che anche Alex la sognasse.

Sognasse di essere libero di viaggiare per il mondo, libero di piangere per sua sorella, libero di gridare in faccia tutto quello che pensava a quei due fottuti genitori che gli erano capitati, libero di amare chi voleva, lei, principalmente.

Monica trattenne il respiro quando sentì due braccia cingerle la vita e un respiro caldo infrangersi sul suo collo.

Profumava di menta Alex, non quel profumo lieve e dolce, ma quello forte e aspro quasi da nausea, ma Monica amava quel suo profumo, il profumo che aveva sentito su di se una sola volta, ma che aveva contribuito a rendere più catastrofica quella situazione.

-Quando hai intenzione di dirlo a Stefania e Massimo?- chiese Monica, guardando il ragazzo che fuori dalla finestra, agitava la bomboletta ormai priva di spray.

 -Mai- rispose lui, poggiando il mento sull’incavo della clavicola della ragazza.

-Sei uno stupido- disse guardando il riflesso del ragazzo nel vetro.

-Mi dispiace- sussurrò Alex. –Non volevo che mi vedessi urlare in quel modo…-

Monica si voltò piano tra le braccia di lui e lo guardò negli occhi, di quel verde elettrico che ora era sciatto e spento.

-Succede così ogni volta che ritornano…- diede un lungo sospiro, sedendosi scompostamente sul letto.

Monica si inginocchiò davanti a lui.

-Questa volta però hanno davvero esagerato e non sono riuscito a trattenermi…. li ho inviato non so quante lettere…-guardò le sue mani scarne, tremavano vistosamente, come il resto del corpo –ma loro non ne hanno vista neanche una! Non sapevano neanche che Ilaria fosse…fosse…-le parole morivano in gola così come nascevano.

Monica si voltò verso il ragazzo notando che le lacrime stavano lentamente tornando a cadere dai suoi occhi, si rigirò nell’abbraccio e abbracciò Alex, lasciando che la testa di lui riposasse sul suo petto.

- Cosa devo fare Mo?- chiese il moro tra le lacrime, stringendo le braccia intorno alla vita della sua fidanzata, tenendola stretta a se.

Monica era la sua ancora di salvezza, il suo mondo perfetto, quello dove avrebbe voluto sempre vivere, quello che sapeva di non meritare.

-Ho già sbagliato così tanto…- continuò il ragazzo, ricordando come si era comportato fino a quando Monica non era entrata nella sua vita, cambiandola in meglio – E ho trascinato anche te in questa situazione! Io non ti merito, non ti merito affatto!- strinse la presa sulla vita di lei possessivo, attento però a non farle male poiché ora non abbracciava solo lei, ma anche il suo bambino.

Già, il suo bambino.

Sembrava quasi assurdo per un diciassettenne pensare ad una cosa del genere e tutto questo gli faceva rendere conto che in fondo non era poi così diverso dai suoi pessimi genitori. Anche loro come lui e Monica avevano bruciato le tappe della loro adolescenza, avendo la piccola Ilaria a soli 16 anni e Alex solo 7 anni dopo.

Anche lui, come loro era solo un ragazzo che voleva divertirsi e aggiungere un nome alla lista delle sue conquiste, ma si era ritrovato a dover affrontare una realtà sconcertante, quella di dover essere padre.

A differenza loro però, Alex sapeva che non avrebbe mai abbandonato il suo bambino per andarsene in giro per il mondo, lui lo avrebbe guidato verso una strada migliore di quella che aveva percorso lui e gli avrebbe insegnato a non ripetere i suoi errori e quelli che i suoi genitori avevano fatto, lui si sarebbe preso cura del suo bambino e per nulla al mondo lo avrebbe fatto soffrire come avevano fatto quelle persone che un tempo chiamava “mamma e papà” e che ora erano diventati semplicemente “il bastardo e la puttana”.

Monica lo guardò piangere in silenzio, sussurrandogli parole rassicuranti e sfiorandogli i capelli neri, placando la tristezza incolmabile del  cuore di Alex.

-Non posso sapere cosa dovresti fare Alex- rispose al fidanzato, che alzò lo sguardo al suo viso e lei gli sorrise, rassicurante – Quello che farai è solo una tua scelta, come tutto quello che hai già fatto. Hai ragione, hai sbagliato tanto e con te ho sbagliato anche io, ma possiamo trasformare questi errori in opportunità e tentare di mettere le cose a posto…- Monica gli prese il viso tra le mani, osservando quegli occhi affascinanti diventati grandi e liquidi come quelli di un bambino che fa i capricci.

-Possiamo far combaciare tutti i pezzi e incastrarli alla perfezione, fino a quando non potremo completare questo splendido puzzle con l’ultimo pezzo- prese le mani di Alex e le portò al suo ventre ancora piatto, sorridendogli ancora.

Alex la guardò confuso un attimo, per poi scoppiare in una risata fragorosa.

-Ehi idiota, che c’è da ridere?- sbuffò lei, offesa.

-Tu le metafore non le sai proprio fare Monica, fai proprio pena – rise l’altro, baciandola sulle labbra – Ma ti amo lo stesso-

-Anche io- rispose l’altra, rispondendo ai suoi piccoli baci fugaci – ma non credere che finisca così, devi ancora dirlo ai tuoi genitori!-

Una smorfia disgustata passò sul volto di Alex – è proprio necessario?-

Monica annuì convinta – Saranno stati pessimi genitori, ma sono sicura che saranno ottimi nonni!-

-Non ne sono tanto sicuro…- commentò l’altro.

-Neanche io lo ero se spaccarti il naso o meno quando mi hai messo incinta!- rise Monica, seguita da Alex.

Così, tra qualche carezza e qualche bacio , per un momento i due ebbero modo di dimenticare  la situazione in cui erano finiti entrambi, e che avevano ancora due futuri nonni a cui comunicare la felice notizia, dove aver già dato, anche se in modo un po’ brusco, quella che un genitore potrebbe mai aspettarsi, la morte di un figlio.

 


 

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Orsù cari lettori!
Dopo quasi due anni di assenza in questa categoria torno a pubblicare nella sezione Romantico! Non mi sembra vero!
Ormai il mio stile è cambiato parecchio e lo potrete notare bene in questo capitolo, la cui prima metà è stata scritta nello stesso periodo invernale del 2011, e ora siamo nel 2013! Non mi sembra vero! Grazie ai Maya che mi hanno dato la possibilità di continuare a scrivere e pubblicare e a voi che spero mi perdonerete e continuereta a leggere e commentare! So che questo capitolo è veramente corto ma c'era bisogno si smorzare l'atmosfera tetra del capitolo precedente e anche del successivo, nel quale vedremo come reagiranno Stefania e Massimo alla notizia della morte della figlia e all'annuncio del nipotino!
E un ringraziamento speciale va a te Cla, so che ci siamo conosciute solo quest'anno ma tu mi hai spronato e mi hai dato la forza di portare avanti questa storia anche se è scritta malissimo! Ma chissà, forse un giorno, la riscriverò tutta daccapo! Può essere XD
Per ora grazie per quello che hai fatto per me! Spero che continuerai a leggere fino alla fine, te come tutti quelli che spero mi seguano!
Ci vediamo nel prossimo capitolo!!!
Kissuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Ku095

 

  
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