Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: Disneyana    17/01/2013    11 recensioni
E se una ragazza con una vita fin troppo ordinaria si trovasse a vivere una serata straordinaria? Se lei, pienamente convinta che un evento del genere non potrà mai più ripetersi, decidesse di non porre alcun freno ai suoi desideri?
Questo è solo l'inizio di un'avventura che porterà la nostra protagonista a scoprire se stessa, un terribile segreto e il vero significato della parola "passione".
"...Combattevo ogni giorno con un forte impulso: quello di fuggire. Fuggire da tutta quella serenità per trovare la capacità di urlare, impazzire, amare e perchè no? anche soffrire. Avevo la costante impressione di vivere come addormentata, i miei giorni erano così uguali, noiosi, insopportabilmente equilibrati. Ecco perchè amavo il cinema: perchè mi portava altrove..."
Se amate Johnny Depp, se vi piace sognare, se vi piacciono le storie con qualche mistero e molto pepe...allora questa è la fanfiction giusta.
Mi raccomando recensite! :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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XXIV. Ho sempre ragione


Raggiunsi un bar vicino e da lì presi un taxy. Arrivata in aeroporto acquistai il biglietto per il primo volo in partenza.  Mentre aspettavo che il gate venisse aperto avevo la sgradevole impressione di essere osservata da tutti, la sgradevole impressione che  il mio cuore attraverso il  mio petto fosse totalmente esposto, visibile a tutti.

A bordo mi ritrovai accanto ad una signora anziana , i capelli erano bianchissimi ma sulle labbra sottili si era passata un filo di rossetto scarlatto, aveva un aspetto sveglio e cordiale, la tipica vecchietta  che si usa definire "arzilla". Mi sorrise:

<< Quant'è bella la gioventù!>>


 La osservai stralunata   e lei mi chiese << Paura del volo cara?>>


Non dovevo avere un bell'aspetto, la donna mi osservava con quella premura tipica delle mamme e delle nonne.


<< Oh no. Sono solo sfinita in realtà. >> Era una mezza bugia, ero davvero sfinita, sfinita dalle troppe emozioni.


Annuì con aria complice << Eri qui in vacanza eh? Ah voi giovani scambiate il giorno e la notte, non vi fermate mai...e fate bene!Mi sarebbe piaciuto poter fare così ache io alla tua età, eh... ma erano altri tempi. Diciamo che sto recuperando adesso!>> sorrise affabile  << Allora ti è piaciuta la Roma?>>


Mi era piaciuta Roma?


<< Tantissimo. >> risposi e non avrei potuto essere più sincera.


L'aereo era appena decollato, osservai attraverso le nuvole  i palazzi e le strade che si allontavano sempre più, mi resi conto di una cosa: non avrei mai odiato quella città, così come  non avrei mai odiato Johnny. Se avessi potuto scegliere non avrei cambiato nulla di quei giorni , perchè quei giorni avevano cambiato me e dopotutto non mi dispiaceva quel che ero diventata: più impulsiva, anche più fragile, ma finalmente capace di afferrare la vita a piene mani ed immergermi in essa.  

Non potevo odiare Johnny, dopotutto non mi aveva promesso nulla, anzi mi aveva detto "fermami",  ma non lo avevo fatto.

Non odiavo Johnny, ma ero arrabbiata con lui, ero furiosa e lo sarei stata a lungo, e non per l'atto che avevamo consumato, non era quello che rimpiangevo, ma erano i discorsi, i racconti , il mio essere stata così totalmente vera, mentre lui mentiva. Mentiva a me, a Vanessa, e chissà a quante altre.


Era mortificante pensare che dopo la notte passata insieme, avesse avuto il coraggio di chiamarla, di dirle che ne sentiva la mancanza, che voleva riempirla di baci...e sembrava talmente sincero e felice mentre pronunciava quelle parole!


Cosa c'era di vero in lui? Non lo sapevo più, ma non riuscivo a credere che avesse potuto fingere per tutto il tempo, non volevo crederlo.


Avrei dato tutto per tornare indietro, per impedire a me stessa di spiare quella telefonata. Era meno doloroso provare un amore non corrisposto per un uomo magnifico...e invece ora sapevo di provare amore per un uomo che probabilmente non esisteva nemmeno.



Mi presentai davanti al portone di casa senza alcun preavviso, avevo telefonato il giorno prima, avevo detto che avrei avvisato sull'orario del mio volo perchè potessero venirmi a prendere all'aeroporto.
 Non avevo fatto niente di tutto ciò , e appena atterrata ero montata su di un autobus che mi aveva scaricata nella piazza centrale, avevo camminato trascinandomi dietro la valigia come un automa.

Sembrava tutto talmente surreale...Era come essere stata catapultata in una realtà parallela. Solo poche ore prima mi sembrava tutto così chiaro, così bello. Adesso invece ero semplicemente una stupida che aveva lasciato le sue illusioni a Roma e tornava a casa con una valigia mezza vuota e la mente confusa.


Mi accolsero gli occhi sgranati di mia madre e le sue domande a raffica:


<< Beatrice tesoro! Ma perchè non hai chiamato? Papà aspettava un tuo avviso! Ma come sei  arrivata fin qui dall'aeroporto? Hai preso l'autobus?>>


Trascinò dentro la valigia e me.


Pensai a  tutte le volte che l'avevo detestata da adolescente: avevo detestato quel suo modo di fare così diverso dal mio, avevo detestato il suo eccessivo fervore religioso e quel suo essere piena di regole... Quel giorno mi resi conto che anche i lati del carattere che spesso ci sembrano insopportabili nei nostri cari, diventano qualcosa di bello e di rassicurante quando il cuore è a pezzi. Possiamo contare su quei piccoli difetti, quei  difetti dei quali abbiamo imparato a sorridere e che ci fanno capire quanto a fondo conosciamo qualcuno . Bastò questo a farmi stare meglio.


<< Ma a che ora era il tuo volo? Con quale compagnia hai volato? Ma stai bene tesoro...?>>


Eccola Caterina Fiore, non mi aveva partorita, ma mi aveva insegnato ad allacciarmi le scarpe,a camminare, a spazzolarmi i capelli. Caterina Fiore che quando avevo la febbre mi preparava la cioccolata calda e ci metteva dentro la cannella :" perchè le spezie tirano su tesoro!".


 Mi ci sarebbe proprio voluta adesso , la sua cioccolata calda e cannella, anche se era estate.


<< Mamma non ce la fai proprio a farmi una domanda alla volta vero?>> sorrisi abbracciandola.

<< Oh ma sei tutta sudata...>>


<< C'era caldo in autobus...>>


<< Non capisco perchè hai voluto prendere l'autobus.>> scuoteva la testa. Impressionante come mia madre riuscisse a preoccuparsi anche per le cose più minime.


<< Ti voglio bene.>> le dissi, e lei mi osservò sorpresa.Mi scostò una ciocca dal viso.


<< Hai un'aria così stanca ...Ma non dormivi a Londra?>>


 Non poteva immaginare cosa avevo fatto negli ultimi giorni, credeva avessi visitato musei, invece avevo riesaminato la mia intera vita. Sapevo che avrei dovuto dire la verità, i giornalisti mi avevano beccata con Johnny a Roma, sicuramente si sarebbe ripetuto il casino dei mesi prima; foto , articoli e baggianate simili, non volevo  che i miei genitori scoprissero così la vera natura del mio viaggio. Ma ora non avevo la forza di mettermi a spiegare, lo avrei fatto dopo.

Ora serviva Stefania.


Lavai via dal mio corpo l'odore di Johnny, ma le sue carezze erano ancora marchiate a fuoco in ogni strato della mia pelle.



Poco dopo mi trovavo nella camera della mia amica, piena di cose che riflettevano il suo carattere eccentrico; un orologio analogico ed uno digitale messi uno accanto all'altro e regolati su due fusi diversi, una collezione di giochi da tavolo, in particolare una serie di Domino tutti decorati diversamente ed acquistati nei posti più disparati, il suo amato mac book piazzato sulla vecchia scrivania di rovere che era appartenuta ad uno zio avvocato, la lampada a forma di ufo , l'anta dell'armadio coperta di foto ; c'eravamo io, i nostri amici, i suoi familiari, gente conosciuta per caso, turisti di passaggio...c'erano mille e mille volti. I poster dei Metallica invadevano i muri, stridendo con i peluche che teneva sul letto. Mi piazzai lì, tra roger rabbit ed un orso blu.


Stefania Pov


Lo ammetto, mi prese un colpo vedendo comparire Bea.


Cioè, non è che sono scema, ovviamente lo sapevo che sarebbe tornata, in effetti non vedevo l'ora, ma dalle sue telefonate era chiaro che non le dispiaceva affatto passare il suo tempo con l'attore...o meglio sembrava che stesse cercando ogni pretesto per restare con quel tizio! In fondo non mi dispiaceva che si togliesse definitivamente dalla testa quell'allocco di Carlo, non avevo mai capito cosa ci trovasse in un ragazzo tanto monotono,non che la vedessi meglio con quella specie di attore rockettaro tatuato e cinquantenne, ma se non altro era un cambiamento, un passo verso la rivoluzione!


 E poi  PUFF, mi si era materializzata in casa con un aspetto tutt'altro che incoraggiante, i capelli raccolti in una coda che sembrava essere stata fatta da un vecchietto con il morbo di Parkinson,la faccia bianca bianca di chi è appena sceso dalle montagne russe e  due occhi che erano tutto un programma. La conoscevo da troppo tempo Bea e conoscevo anche i sorrisi "prestampati" che si metteva in faccia quando accadeva qualche guaio. Esattamente il sorriso che aveva quel giorno.


 Gli aveva aperto la porta mio fratello Luigi e  l'aveva portata al mio cospetto, annunciandola con la sua voce " soave".

<< Ah STEEEE!! C'è una viaggiatrice bionda che ti cercaaa!>>


<< Disgraziata!! Non mi hai avvisata che tornavi oggi!! Ma che vizio ti sei presa eh?! Parti, vai, torni, ri-vai...ma io non lo so!>> avevo detto prima di accorgermi che la sua faccia somigliava a quella del fantasmino Casper...un Casper morto per la seconda volta.


<< Cosa accidenti è successo?! >>


<< Non ti ho avvisata che tornavo perchè non ho programmato nulla...ho preso il primo volo che ho trovato...e comunque ho...ehhmmm...ho perso il cellulare.>> disse massaggiandosi le tempie.


<< Hai perso il cellulare..?>>


<< L'ho dimenticato a Roma...l'ho prestato a...lui. E poi l'ho dimenticato.>>


" Lui", modo in cui aveva detto "lui" mi preoccupò all'istante. Era evidente che dovevamo parlare io e Bea, parlare parecchio.


Mio fratello Luigi l'impiccione non ne voleva sapere di muoversi e togliere il disturbo, aveva una cotta per Bea da sempre, ed ora a quattordici anni, in piena fase adolescenziale la osservava quasi fosse una coniglietta di Play Boy...penoso! Di solito io e lei ci divertivamo a metterlo in imbarazzo, ma Bea sembrava essere su un fuso orario diverso, come i miei orologi.


<< Luis, pulisciti la bava e smamma!>>


Mi aveva lanciato una ciabatta puzzolente sulla testa  e rosso come un peperone era filato via.


Bea ora stava seduta sul mio letto,ero pronta a riempirla di domande quando...

<< Ci ho fatto l'amore.>> disse di punto in bianco.


<< Come?!>> sbottai incredula. Insomma quando stava con Carlo ci aveva messo una vita a decidersi a...come si dice? Fare il grande salto? Potare l'aiuola? Portare a spasso la Jolanda? Ad andarci a letto insomma, ed ora così in una settimana si era decisa. Beh si, mi aveva detto che credeva di essersi innamorata dell'attore, ma mi aveva anche lasciato intendere che quello, la vedeva come una specie di bambinetta...e invece? Toh sopresa!


Il genio tatuato si era svegliato era uscito dalla lampada ed aveva fatto la magia. Complimenti, complimenti vivissimi!


Ma ad ogni modo, il mio stupore non era dato dal fatto che Bea ci fosse andata a letto, insomma non facevo altro che dirle "poche paranoie e vivi la vita cara!", il mio stupore era dato dal fatto che sembrava sul punto di piangere, anzi vedevo già le lacrime far capolino tra le ciglia. Cosa mai le aveva fatto quel tizio?

<< Ieri notte.>> aggiunse.

Analizzai nella mia mente un paio di opzioni:


1) Quel montato pieno di collane faceva così schifo a letto che Bea aveva deciso di scappare ed ora piangeva per il trauma.


2) Quel montato pieno di collane, a causa dell'età avanzata non aveva retto allo sforzo ed era  deceduto...

Ma la mia fantasia era sulla strada sbagliata. Me ne resi conto più tardi dopo essere rimasta per un pò in silenzio ad ascoltare i racconti di Beatrice.

Mi disse ogni cosa : di Londra, di come lui aveva deciso di affittare quel camper per scoprire tutto su sua madre, di come dopo la batosta datale da Vesna lui era stato pronto ad aiutarla, a farla sorridere. E poi aveva raccontato della festa, dell'ubriacatura, dei giornalisti, di Porta Portese, dei regali che si erano fatti, della notte appena trascorsa, del risveglio...e della telefonata in cui lo aveva sentito chiamare "amore" Vanessa.


Ascoltai attentamente la descrizione di ogni particolare di quei giorni, ogni frase e gesto. Cercai di trattenere il mio lato irascibile...lo sapevo che quello lì avrebbe portato guai, lo sapevo!


Beatrice non era stronza come me, lei si affezionava alle persone, apriva loro il cuore...ed era successo diverse volte che venisse delusa, ma mai con questa intensità.


<< E quell'idiota se ne è rimasto lì fermo mentre gli dicevi che lo amavi?! E magari ha pure usato il tuo cellulare per fare la sua bella telefonata!?...No giuro... giuro che io lo trovo ovunque sia, e lo prendo a padellate in testa, lo stordisco a vita, così non dovrà far fatica nel barcollare quando interpreterà il suo pirata ubriacone! Barcollerà per sempre fuori e dentro il set!!>>

<< Non sarà necessario picchiare nessuno Stef, devi solo aiutarmi a togliermelo dalla testa...Tu mi avevi messa in guardia, non ti ho dato ascolto...>>


Stavo sbagliando ad arrabbiarmi e sbraitare, accidenti al mio caratteraccio!

 La mia amica adesso aveva solo bisogno di conforto. << Bea lo sai, io parlo e straparlo, ma non potevi ascoltarmi, non si può mica decidere di chi innamorarsi...Ora ti sembra tutto brutto, ma ti assicuro che lo dimenticherai. >> Ed ero sicura che lo avrebbe fatto, insomma era una ragazza giovane, intelligente e bella...certo che lo avrebbe dimenticato!


Parlammo ancora a lungo, le feci molte domande, volevo capire bene, c'era qualcosa  che non mi tornava e alla fine dovetti arrendermi all'evidenza.


Accidenti, io non lo conoscevo mica quel Depp e quando lo prendevo in giro dicendo che mi stava antipatico ,era solo per scherzare un pò, per contraddire la mia amica. Ma adesso dovevo essere obiettiva. Perfino io che ero prevenuta nei suoi confronti mi ero emozionata a sentire i racconti di Beatrice, il modo in cui le era stato accanto nella ricerca di sua madre, come aveva dormito abbracciato a lei la notte che si era ubriacato, senza per questo approfittare della situazione...insomma uno che vuole portarsi a letto una ragazza non fa così e di certo uno che vuole portarsi a letto una ragazza non le chiede di fermarlo perchè ha troppi anni, non si fa tanti scrupoli!


Avrei dovuto insultarlo e metterlo in cattiva luce così che Bea riuscisse a toglierselo prima  dalla testa, a detestarlo magari...ma non sarebbe stato onesto, serebbero state bugie perchè improvvisamente la mia visione di quell'uomo era cambiata...


<< Bea, a primo impatto mi sono arrabbiata, ma ora a mente fredda, riflettendoci bene, non posso non dirtelo: c'è sicuramente qualcosa che ti sfugge. Qualcosa che non quadra.


 Non può essere come dici tu. Un uomo che ti vuole solo usare, non ti dice che non è riuscito a tenere a freno il cuore, non attacca il tuo ex ragazzo al muro minacciando di rompergli la faccia e di certo non fa l'amore con te in quel modo...


Uno che ti ha solo usata, non rimane sveglio a guardarti e ad accarezzarti aspettando che ti  addormenti... Insomma lo sai, io non sono una romantica, ma quello che mi hai appena raccontato, tutte le cose che lui ha fatto, detto, perfino io mi sono emozionata...Qualcosa non quadra.>>



Beatrice pov

I giorni successivi furono piuttosto difficili, le parole di Stefania continuavano a girarmi nella mente , non riuscivo a staccare i miei pensieri da Johnny e di certo il vedere foto di me e lui a Roma, sparse per le edicole e per il web, non aiutava. Per fortuna i miei genitori avevano saputo comprendermi quando avevo spiegato il perchè del mio viaggio.


 Il mio rapporto con loro divenne addirittura migliore, non avevano più il peso di un segreto addosso, non temevano più di perdere il mio affetto, era come se fosse stata eliminata una grossa barriera.

I giorni passarono e gli articoli divennero spazzatura, i siti cominciarono a parlare d'altro. Johnny non aveva rilasciato alcuna dichiarazione. Niente.

I rumors si spensero lentamente, i miei sentimenti no.


Perfino mia madre che stava sempre con la testa tra le nuvole, si accorse che qualcosa in me non andava.


<< Beatrice che succede? Mi sembri così triste in questi giorni. E' per Carlo?>>


Carlo? Oddio, Carlo era solo un'ombra oramai.Una settimana con Johnny aveva spazzato via cinque anni con lui. Una notte con Johnny aveva cancellato centinaia di notti con Carlo.


<< Ma no mamma...sono solo preoccupata per la tesi, vorrei finirla per ottobre,così mi laureo entro l'anno. Devo contattare il mio relatore...>>


Le lessi in viso che non si era bevuta la balla, ma non chiese altro.


Provai davvero a dedicarmi alla tesi, con scarsi risultati.


Io e Stefania uscivamo ogni sera, ogni giorno, ogni volta che era possibile fare qualcosa, andare da qualche parte, partecipare a qualche festa. Non volevo restare ferma a pensare. Mi capitò spesso di vedere Carlo, ci ignorammo a vicenda tutte le volte. Mi capitò di conoscere altri ragazzi...sembravano tutti insignificanti ai miei occhi.Non potevano reggere il confronto con Johnny.


Pensavo a lui , al suo modo di fare. Ogni cosa era rimasta impressa nella mia mente, mi bastava chiudere gli occhi per vederlo camminare in quel modo strano, dondolante e spartano, coi suoi mille gingilli che  tintinnavano ad ogni passo. Chiudevo gli occhi e vedevo i suoi osservarmi.

Mi mancava.


Non riuscivo ad odiarlo. Avrei solo voluto essere sua, sua all'infinito. Sua come tutta le volte che con uno sguardo aveva inteso i miei pensieri, sua come quando con il suo corpo aveva invaso il mio.


C'erano cose che non riuscivo a spiegarmi, che non capivo. Aveva ragione Stefania quando diceva che qualcosa mi era sfuggita. Mi ero pentita di non averlo lasciato parlare quella mattina, ma ero così ferita...


La mia mente era piena di domande, perchè quella notte mi ero sentita amata, avevo vissuto in pieno le sue carezze, la sua immensa dolcezza, i suoi sorrisi e nessuna di queste cose sapeva di sesso.


Decisi di affrontare con calma i miei sentimenti,  dopotutto era passato solo un mese da quella notte, la notte in cui avevo scoperto la passione vera, la donna che era in me. Avevo provato le emozioni più grandi della mia vita con quell'uomo, quell'attore. Era naturale che non riuscissi a dimenticarlo con facilità. Ma ce l'avrei fatta.

 A tale scopo evitavo di leggere il gossip, di guardare i giornali, cambiavo canale quando si parlava di vip. Non seppi nulla di Johnny fino al pomeriggio in cui Stefania piombò in casa mia con il suo Macbook in mano.


 << Bea io lo so che non  vuoi sentirne parlare ed è da un mese che facciamo finta di niente...ma devi leggere quest'articolo. >>


È ufficiale: Johnny Depp e Vanessa Paradis si sono lasciati. Una delle coppie d'oro di Hollywood, una tra le più longeve, si è detta addio dopo 14 anni d'amore e due figli insieme. «Si sono separati amichevolmente», ha dichiarato il portavoce dell'attore a Entertainment Tonight. «Per favore, rispettate la loro privacy e quella dei loro bambini». Da mesi girava voce che Johnny e Vanessa fossero in crisi, il 18 gennaio ve l'avevamo confermato attirandoci anche qualche critica. «Chiacchiere come questa possono fare molto male alla mia famiglia. Le voci non sono altro che business. Se si desse retta ai giornali di gossip dovrei essere proprietaria di 52 case e essere alla mia dodicesima gravidanza», aveva dichiarato la Paradis il 25 gennaio.
 Ma non ci aveva convinto: avevamo ragione.
Da un anno i due non apparivano più insieme su un red carpet e si era anche parlato di una relazione di Depp con la giovane ragazza italiana apparsa per la prima volta insieme a lui alla prima di Hugo Cabret. I due sono stati di recente avvistati nuovamente  insieme.


 << Stef mi stupisco di te, è  solo l'ennesima bufala...>>

<< No Bea, l'ha detto il loro portavoce ufficiale, mi sono informata bene,  è una notizia vera, non te l'avrei fatta leggere altrimenti.>>


<< E anche se fosse vera cosa cambia?>>


<< Cambia tutto. Insomma l'ha lasciata...Eddai! Io te l'ho detto che qualcosa non quadrava, magari che ne so... quella mattina a telefono ha detto quelle cose per tenerla buona, per incontrare i figli. Buh che ne sappiamo!>>


<< Ma tu non dovevi aiutarmi a dimenticarlo?>>


<< Ci sto provando da un mese ad aiutarti a dimenticarlo porcodiamine! Ma la verità è che non ti ho mai vista così spenta Bea... Nemmeno quando hai scoperto che eri stata adottata eri così triste. Senti , lo so che sto sempre qui a sparare cazzate e sembra quasi che non mi accorga di niente.Invece me ne accorgo: usciamo, vieni alle feste,hai perfino ripreso a sfottere mio fratello Luigi...ma non mi fai fessa, tu hai la testa sempre altrove ed io comincio a pensare che forse non è così assurdo che tu non riesca a smettere di pensare a quello lì...Senti, lo sai che non credo nel destino, mi piace la scienza , mi piacciono le cose chiare, logiche, nette.... Sono un asso nel calcolo delle probabilità e ti assicuro che tutto quello che ti è successo non era affatto probabile. Cioè, te ne sei andata a Venezia così di punto in bianco ed hai incontrato quel tizio e questo ha messo in moto il caos! Non riesco a non pensare a tutte le coicidenze che vi hanno permesso di conoscervi, d'incontrarvi  e non riesco a non pensare che c'è qualcosa che non quadra in tutta la faccenda...>>


<< Si può sapere dove vuoi arrivare?>>


 Fece un sospiro e mi guardò seria : << E se fosse stato tutto un malinteso quella mattina?>>


<< Stefania è passato un mese, lui sa dove mi trovo, avrebbe potuto cercarmi...>>


<< Ma gli hai detto tu di non farlo! Mi hai raccontato che per ferirlo gli hai detto che non avevi intenzione di sopportare paparazzi e quant'altro a causa sua e che poi gli hai chiesto di non farsi più vedere. Magari non ti cerca per questo.>>


<<  Credi che se davvero volesse vedermi starebbe a farsi scrupoli solo perchè gli ho chiesto di non farlo?!...Io non credo! Per favore non parliamone più...>>




Stefania Pov


Il discorso terminò così, Bea era stata categorica, ma se avessi saputo cosa sarebbe accaduto solo qualche giorno dopo , col cavolo che non ne avrei parlato più!

Sapevo di avere ragione, voglio dire, non per peccare di presunzione, ma io raramente avevo torto! Delle questioni amorose, è vero , non sono mai stata una grande esperta e forse per questo quel giorno non insistetti... Eppure sapevo di avere ragione. Se solo avessi potuto prevedere questa telefonata allora non mi sarei arrovellata il cervello in cerca di una soluzione...ma non ho mica i super poteri io!

Quale telefonata vi chiedete? Questa:


 << Pronto? Ah Caterina, dimmi!>>

La mamma di Bea mi telefonava spesso per le cose più svariate, le davo del tu da anni, ero di famiglia oramai. Pensai che magari avesse l'ennesimo problema con la connessione internet, un anno prima  aveva deciso di darsi alla tecnologia e si era comprata un pc...pessima idea!


<< Oh Stefania! Menomale che hai risposto. Beatrice non è in casa e non voglio chiamarla. Ma io non parlo americano perciò potresti venire tu a dire a questo signore di lasciare in pace mia figlia?Non voglio assolutamente che Beatrice finisca di nuovo suoi giornali...>>


Non chiesi chi fosse  colui che con tono aspro la mamma di Bea aveva chiamato " questo signore" ,lo sapevo già chi era, non lasciai nemmeno che Caterina Fiore terminasse la frase:


 << Arrivo subito!>>


Avevo ragione.Io ho sempre ragione!




Rieccomi qui. Lo so ho la faccia tosta... ma spero che questo finale confermi ciò che avevo scritto nel capitolo precendente : niente è come sembra! :)

Come avrete già notato ho voluto dare spazio a Stefania. Diciamo che se questa parte del racconto fosse stata raccontata solo da Bea sarebbe risultata eccesivamente deprimente, perciò ho dato la parola a quest'altro personaggio un pò pazzerello , anche perchè serviva un punto di vista esterno per sottilineare la stranezza del comportamento di Johnny. Ad ogni modo anche questo casino verrà spiegato nel prossimo capitolo che credo sarà l'ultimo o il penultimo....mhhhhh.... dipende tutto da quanto mi dilungherò nelle descrizioni, ma prometto che siamo alla fine ragazze, niente più torture!

Tanti abbracci donzelle belle e grazie mille per aver letto :) <3
Affettuosamente Rory

  
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