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Autore: De33y    17/01/2013    4 recensioni
Steve era inquieto da quando il governatore gli aveva affidato il caso. Per tutto il giorno aveva cercato di nasconderlo, ma quando poco dopo il tramonto era rimasto solo nel suo ufficio, l'ansia lo aveva raggiunto di nuovo. [...] Muovendosi silenzioso tra le stanze, lanciò un'ultima occhiata in giro, come un bambino che si aspetti di veder comparire l'uomo nero da qualche angolo, e poi varcò la doppia porta a vetri con l'intenzione di tornare a casa.
Genere: Angst, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Per prima cosa vorrei precisare che in questa storia ci sono personaggi e contesti che non mi appartengono, ma che sono di diritto di Leonard Freeman e CBS production prima e di Peter M. Lenkov, Alex Kurtzman, Roberto Orci e K/O Paper Products and 101st Street Television poi. Questa storia è scritta senza scopo di lucro e non è inteso nessun violamento di copyright.Sono invece di mia proprietà la trama e i personaggi che non compaiono nello show.

 

A.N: Questa serie di telefilm tocca un sacco di temi a me cari e dopo aver recuperato una stagione e mezza nell'arco di due settimane ho sentito la necessità di scrivere qualcosa. Sarà una long story, che si protrarrà a lungo, soprattutto perché non so con quale regolarità riuscirò ad aggiornare.
Warning: questo capitolo contiene spoiler per la puntata 1x18

Spero di soddisfare le aspettative di chi vorrà leggerla, ma se non ci riuscissi lasciate una critica costruttiva, il capitolo successivo ne trarrà sicuramente beneficio.

 

« Abbiamo un nuovo caso» annunciò Steve dirigendosi a passi pesanti, ma rapidi, dall'ascensore verso la sala riunioni. Non ci fu bisogno di dire altro. La squadra era già in allerta completa da quella mattina, quando il governatore aveva richiesto un incontro urgente. In pochi istanti furono tutti riuniti attorno al gigantesco smart table della sala riunioni.

«Tutta questa urgenza e riservatezza per un caso?» domandò Danny che aveva temuto il peggio da quell'incontro.

Steve inserì una usb nel driver sul bordo del tavolo.

«Sì, si tratta di un caso delicato- sullo schermo iniziarono ad apparire varie foto- questa mattina è stato avvistato nel porto di Honolulo, Carlos Montoya.»

Steve mandò su uno degli schermi verticali la foto di un ispanico sulla quarantina, l'aspetto curato di un distinto uomo d'affari, capelli cortissimi, la barba perfettamente rasata ad eccezione dei baffi sottili, gli occhi neri messi leggermente in ombra da una fronte e due zigomi molto pronunciati. «L'FBI sostiene che si tratti di un pericoloso trafficante d'armi colombiano. Secondo i federali Montoya ha già stabilito diversi traffici sul continente, California, Nevada, Arizona, Texas... ma non sono riusciti a trovarne le prove.»

«E come mai qui alle Hawaii? Se sta cercando di ingrandirsi, non sarebbe più pratico continuare a farlo sul continente?» chiese Kono, mentre fissava la foto cercando di memorizzare bene la faccia del loro sospettato.

«Oppure deve concludere qualche affare e spera di farlo prima che arrivino i federali.» Ipotizzò il cugino.

McGarrett dette ragione ad entrambe «Ancora non sappiamo quali siano le sue intenzioni sull'isola, comunque quelle che avete detto sono le ipotesi più probabili ed il motivo per cui entriamo in gioco noi.»

«L'indagine va avanti da ormai cinque anni.» proseguì il comandante «Nel corso degli anni sono state raccolte solo tre testimonianze sui traffici imputati a Montoya, nessuna di queste rivolta direttamente contro di lui. Tutte puntavano il dito contro il suo braccio destro: Ricardo Hernanez»

Steve ingrandì una seconda foto su un altro schermo, un altro ispanico, capelli argentati ricci, lunghi fino alle spalle, carnagione olivastra, la faccia tagliata dai lineamenti affilati della mascella squadrata.

«I testimoni, un ex membro di una delle fabbriche di Montoya, il proprietario di un bar in Texas e un commerciante d'armi di Los Angeles, raccontavano la stessa versione. Hernanez si occupa di reclutare persone per le fabbriche e la scorta di Montoya ed accompagna personalmente Montoya negli incontri importanti come guardia del corpo.»

«Uo, uo, uo... ferma un attimo- lo interruppe Danny- i testimoni raccontavano? Perchè al passato? E perchè non è stato arrestato Hernanez?»

«I testimoni sono tutti morti prima di poter deporre davanti al giudice.»

«E dopo che si è sparsa la voce nessuno ha più voluto deporre» concluse Kono, mentre gli altri annuivano mentalmente.

«Esatto.»

«Quindi abbiamo un presunto trafficante d'armi con la sua fedele guardia del corpo, che lasciano dietro di loro una scia di cadaveri e non si riesce a trovare neanche un'accusa che regga?» Ricapitolò Danny con sarcasmo.

«Già e le buone notizie continuano. Hernanez era un ranger. Ha origini americane ed ha servito per dieci anni nell'esercito.

Tutti si ammutolirono per un secondo.

«Il terzo indagato principale è Esteban Montoya, l'erede di Carlos» Questa volta lo schermo mostrò un ragazzo sulla ventina, con gli stessi capelli e occhi neri del padre, ma con lineamenti più delicati.

«Esteban accompagna il padre nella maggior parte dei viaggi da quando è iniziata l'indagine. Si teme che nel caso si trovino prove contro Carlos Montoya, ma non contro il figlio, Esteban possa portare avanti il business di famiglia.»

«La persona che ha identificato Montoya ha riferito che è sbarcato questa mattina con una dozzina di persone da un yacht privato. Immediatamente la barca ha ripreso il largo, quindi si pensa che Montoya e la sua scorta siano ancora qui. La scorta di Montoya cambia abbastanza spesso, abbiamo una lista parziale di persone che ne fanno o ne hanno fatto parte. Domani due agenti dell' FBI ci dovrebbero raggiungere e fornire maggiori informazioni.»

«Come?!» esclamò Kono quasi indignata. «Pensavo che fossimo noi a doverci occupare del caso.»

«Steve sai anche tu che due forestieri che se ne vanno in giro a fare domande non sono ben visti sull'isola» commentò pratico Chin.

Steve si aspettava che la notizia avrebbe mandato in subbuglio la squadra e mise le mani avanti facendo cenno di calmarsi.

«Lo so e lo sa anche il governatore, per questo ha insistito con i federali che fossimo noi ad avere il comando dell'indagine fino a quando Montoya sarà sull'isola.»

«Ed i federali sono d'accordo a lasciare l'indagine in mano alla Five-0?» chiese Danny, guardandolo a braccia conserti.

«Ci è stata garantita la piena collaborazione.» Sentenziò Steve, in un tono che non ammetteva repliche. Dopo essersi assicurato che nessuno portasse avanti quell'argomento, proseguì.

«Per oggi siamo da soli su questo caso, quindi... Chin, Kono, voi andate al porto e nella zona circostante, mostrate le foto di Montoya. Come hai detto tu Chin un gruppo di stranieri non passa inosservato sull'isola. Cercate anche di capire se, negli ultimi giorni, siano arrivati altri stranieri che non siano semplicemente turisti, potrebbe trattarsi di soci in affari. Qualsiasi informazione ci potrà essere utile per capire perché è venuto alle Hawaii e per poterlo incastrare. Io e Danny andremo a parlare con il testimone, per capire con quali e quante persone abbiamo a che fare.»

 

* * *

 

«Il nostro testimone si chiama John Fry- spiegò Steve, mentre guidava -è un ex agente federale ed è stato uno dei primi ad occuparsi del caso Montoya. Fry ha portato avanti le indagini per quattro anni prima di ritirarsi. Quando ha lasciato il bureau si è trasferito alle Hawaii e due mesi dopo è stato assunto come guardia privata allo Yacht Club.»

Danny sembrava non aver sentito una parola, guardava distrattamente fuori dal finestrino.

«Hey! Ci sei?» Gli chiese Steve in parte inacidito dalla scarsa attenzione, in parte preoccupato per l'atteggiamento silenzioso del collega.

«Eh?! Sì! John Fry, ex FBI, guardia privata, porto. Ricevuto!» lo liquidò brevemente Danny, senza staccare gli occhi dal finestrino. Ora Steve era preoccupato.

«A cosa stai pensando?»

«Niente.»

«Niente? Stai fissando fuori dal finestrino senza dire una parola da quando siamo partiti ed, a meno che tu non ti sia improvvisamente innamorato del mare, ne deduco che c'è qualcosa.»

Danny si voltò a guardarlo, con l'aria spersa di chi si trova altrove con la mente.

«Chi ti dice che non mi sia innamorato del mare.» Ribadì Danny restando sulla difensiva.

«Danno, a me puoi dirlo. Problemi con la custodia di Grace? Problemi con Rachel?»

«No. Non c'è niente. Non c'è assolutamente niente!» Sbottò.

«Giusto!- esclamò Steve preso da un'illuminazione improvvisa- Stai pensando a Matt, non è così? Appena hai sentito dire federali hai pensato a Matt. Ecco perchè quella domanda al quartier generale.»

«A Matt? Ma cosa diavolo vai a pensare! Stavo pensando che forse dovremo aspettare l'FBI prima di andare ad interrogare l'unico testimone, sai per iniziare in buoni rapporti, cercare di appianare le passate divergenze.» Rispose indignato il detective.

«Appianare le divergenze? Quali divergenze?»

«Non so magari aver coperto la fuga di uno che riciclava denaro per i narcotrafficanti?» Chiese sarcastico Danny.

«Hai più avuto sue notizie?»

«No, da quando è salito sull'aereo.-ammise sconfortato- ma non cercare di cambiare discorso.»

«È tuo fratello. È naturale che tu ti sia schierato dalla sua parte.» Cercò di confortarlo l'ex SEAL.

«Sì, ma sono anche un poliziotto ed abbiamo manomesso un indagine federale per farlo scappare. Ho lasciato che tu gli raccontassi una balla.» Continuò Danny.

«Tecnicamente non ho mentito. Aveva davvero una barca, solo che non l'ha usata.»

«Già. E come hanno reagito quando hanno scoperto che mentre frugavano inutilmente il suo yacht, mio fratello stava salendo su un aereo dalla parte opposta dell'isola?»

«D'accordo, non erano entusiasti e hanno sospettato qualcosa, ma non potevano dimostrare niente e hanno lasciato cadere la cosa. Se dovessi scegliere di nuovo, mi comporterei allo stesso modo, Danny.»

Il detective nascose un grazie, mordendosi il labbro inferiore, poi riprese in tono meno aggressivo.

«E non ti viene il sospetto che dopo tutto questo possano non essere felici che noi prendiamo in mano un altro dei loro casi?»

«Era questo il problema?» Chiese ridendo Steve.

«Beh anche questo» ammise Danny quasi vergognandosene senza sapere bene il perché.

«Hai paura che quello che è successo con tuo fratello possa influire sui rapporti con l'FBI in questa indagine?» continuò a sghignazzare il comandante. Detto in quel modo sembrava ad entrambi una cosa sciocca, ma Danny si rifiutò di ammetterlo:

«Sì, è questo che mi preoccupa contento? E non capisco cosa ci trovi di tanto divertente.»

«Non c'è alcuna tensione tra l'FBI e i Five-0. In ogni caso, siamo noi ad avere l'autorità maggiore sull'isola. E giusto perché tu lo sappia, l'FBI ha già parlato con il nostro testimone. Quando Fry ha riconosciuto Montoya ha chiamato il suo vecchio ufficio. Sono stati i federali ad avvertire il governatore ed a richiedere di avviare urgentemente un'indagine.»

Sentendosi ancora più stupido Danny tornò a guardare fuori dal finestrino.

 

  
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