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Autore: darlene    17/01/2013    0 recensioni
Vicini di casa da sempre, migliori amici, compagni di scuola, di sport, di vita....
Dopo scandali e vite piene e confuse, Harry decide di lasciare tutto e partire, proprio come avevano sempre detto; il giro dell'Europa in macchina solo lui e lei, da vicini di casa, migliori amici e compagni di viaggio. Ma tra sesso, droga e alcool, c'è bisogno di qualcuno di stabile un amico, un ragazzo, un compagno di viaggio. Saprà l'amicizia tramutare nel bisogno d'amore reciproco?
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HARRY

Le mie borse ormai saranno marce nel baule della macchina, le leggo in faccia che qualcosa la turba, non voglio metterle ansia, mi sembra già abbastanza pensierosa. Ho preparato patatine fritte e bistecca, volevo qualcosa di semplice che rendesse questa cena tranquilla e serena, è davvero passato tanto tempo dall'ultima volta che abbiamo passato del tempo insieme, mi ero dimenticato quanto fosse casinista, mi ero dimenticato anche quanto le voglio bene, sono davvero un cazzone. L'ingresso è invaso dalle sue borse, è così carina quando va nel panico per aver paura di aver dimenticato qualcosa, ora picchietta le dita sul tavolo,
"tutto a posto Clair?"
non volevo chiederglielo, ma non ce la facevo più a vederla così,
"si si tranquillo, sono solo un po' agitata"
quel sorriso forzato mi spaventa un po'
"cucciola, sai che se c'è qualcosa ne possiamo parlare"
voglio che parli, ma non voglio forzarla'
"si tato lo so,  sono solo un po' stanca"
mente, non insisterò oltre,
"dopo riposiamo un po'"
dovendo partire alle 3:00 è la cosa più ragionevole,
"è buona la cena, penso io ai piatti, vai pure a riposarti"
sta cercando di tenersi impegnata, farò finta di niente, ma non credo che riuscirò a dormire, per fortuna sta mattina mi sono svegliato alle 12:00 e la mia autonomia durerà più a lungo, poi avrò un ora di traghetto per dormire. È passata quasi un ora da quando abbiamo finito di mangiare, ha già lavato i piatti li ha asciugati, ha sistemato la cucina, e ha fatto su e giù per le scale almeno dieci volte, sta ricontrollando morbosamente le valigie, ma piano piano si sta dando pace, stacca il phon dalla spina nel salone e lo rimette in una delle borse, apre la porta ed esce, mi sto preoccupando, torna in casa con le mie borse, tiene la porta aperta, sta caricando il baule della jeep, mi alzerei a darle una mano, ma crede che stia dormendo. Finito di caricare il baule, torna al piano di sopra, quando scende ha tre libri in mano, strano che se li fosse dimenticati, leggere la calma molto, ne prende in mano uno da cui fuoriesce un enorme segnalibro rosso, gli altri due li appoggia sul mobile all'entrata, in seguito si siede sulla sedia a dondolo, rannicchia le gambe al corpo, avvolge la coperta intorno a se e comincia a dondolarsi, apre il libro e inizia a leggere. Erano le 21:00 quando mi sono addormentato, la sveglia mi è suonata dritta nell'orecchio, la spengo velocemente, sento la risatina di Clair come sottofondo, mi alzo dal divano e lei è ancora li che legge, che bello vederla sorridere, si toglie lentamente gli occhiali da vista e mi sorride ancora,
" tesoro vatti a lavare la faccia, intanto ti preparo un caffè"
la sua voce era tornata vivace come sempre, leggere l'aveva davvero calmata. Vado in bagno, mi lavo la faccia e l'asciugo nell'asciugamano che si trova di fianco al lavandino, fa odore di Clair, è davvero da troppo che non entro in questa casa, quando arrivo in cucina lei mi ha preparato un toast, sta in piedi affianco ai fornelli in attesa che il caffè salga nella macchinetta, intanto fa mente locale per l'ennesima volta,
"grazie per avermi ricordato di chiamare la mamma"
sorride ancora, non è arrabbiata,
"ops, perdonami ero stanco"
ricambio il sorriso tra uno sbadiglio e l'altro,
"l'ho chiamata mentre caricavo borse e valige in macchina"
mi sta osservando con occhio scrutatore,
"lo so.."
ammetto spudoratamente che non dormivo,
"lo so che lo sai, potrai fingere con le tue fan, ma non con me... "
amo il modo in cui mi conosce così affondo.  Mi appoggia il caffè sul tavolo, è bollente, aspetterò qualche minuto prima di berlo, nel frattempo mi alzo e l'abbraccio
"ti voglio bene baby"
era davvero da tanto che non glielo dicevo con il cuore aperto e senza scappare via,
"anche io, ora bevi il tuo caffè non solo io dovrei fare mente locale"
adora e la imbarazzano da morire i nostri momenti d'affetto e devo ammettere che questo mi ha sempre divertito. L'aiuto a caricare le valige che non è riuscita a caricare da sola, facciamo il giro della casa a chiudere tutti gli scuri, Clair mette le ultime cose nella borsa, io prendo cellulare e portafoglio e me li infilo in tasca, prima di uscire, lei inserisce l'allarme, chiude la porta di casa facendo il numero massimo di giri possibili con la chiave, poi mi apre il garage che ha un sistema antifurto a parte, mi lascia parcheggiare il BMW poi lo richiude, inserisce l'ulteriore allarme, chiude e chiave e si dirige verso la sua macchina, nel frattempo ho già messo in moto, e acceso il riscaldamento, l'autunno a Londra è già abbastanza fresco. Clair si ferma in mezzo al giardino, rimane a guardare casa sua per un po', credo che dopotutto le mancherà molto, sale in macchina, mette la sicura allo sportello, ci appoggia la schiena, si avvolge nella coperta, rannicchia le gambe,
"partiamo"
la sua voce è sicura, buon segno.
  
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