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Autore: MrsEmMalik    17/01/2013    3 recensioni
-Chissà perché ero sicuro di trovarti qui.-
Lei sorrise e finalmente si voltò a guardarlo, era felice di vederlo infondo.
-Tu sai sempre dove trovarmi Cook.-
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elizabeth Stonem, James Cook
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fire Away

"You shout it loud 
But I can't hear a word you say 
I'm talking loud, not saying much 
I'm criticized but all your bullets ricochet 
shoot me down, but I get up 
I'm bulletproof nothing to lose 
Fire away, fire away" 

 

La luce del sole che filtrava dalle veneziane la colpì sul viso costringendola ad aprire gli occhi. Tra tutti i giorni in cui aveva dovuto alzarsi di controvoglia quello era il peggiore si tutti. Si tirò su dal letto e senza scendere prese i vestiti buttati ai piedi di esso e li infilò, non aveva alcuna voglia di guardarsi allo specchio, tantomeno di decidere cosa indossare. Uscita di casa di diresse verso il parco, che attraversava ogni giorno quando ancora andava al college e tutti i ricordi di quei momenti si impadronirono di lei. Era come pugnalarsi al cuore rifare quella strada, ma quel giorno avrebbe dovuto tenere duro e quel dolore avrebbe dovuto sopportarlo. Arrivò alla sua panchina, quella che si affacciava sul lago proprio all’interno del parco; aveva passato così tanto tempo lì seduta dopo essere uscita dalla clinica, perdendosi a guardare gli alberi o l’acqua del lago e le scie che lasciavano le anatre al loro passaggio. Il cielo no, quello non lo guardava mai, era come se avesse paura di farlo. L’ultima volta che si era fermata a guardare il cielo era con lui ed era passato davvero tanto tempo. Sentì dei passi alle sue spalle, ma non si voltò, era sicurissima di sapere a chi appartenessero, ci avrebbe scommesso qualsiasi cosa. Il nuovo arrivato si sedette accanto a lei sulla panchina, ma neanche in quel momento si voltò a guardare.
-Chissà perché ero sicuro di trovarti qui.-
Lei sorrise e finalmente si voltò a guardarlo, era felice di vederlo infondo.
-Tu sai sempre dove trovarmi Cook.-
-Questo è vero- rispose lui senza guardarla, non voleva voltarsi verso di lei mostrando la parte destra del suo viso.
-Ormai vengo qui sempre meno spesso, ma oggi, non so…- la sua voce sembrava sul punto di spezzarsi, ma cercò di trattenersi il possibile. Non aveva voglia di piangere, non di nuovo, non di fronte a lui ancora. Odiava sentirsi così vulnerabile e da quel giorno più che mai. –Oggi credo sia uno dei pochi luoghi che mi faccia sentire meno sola.- riuscì a finire la frase.
Cook sorrise triste. –Sai che non sei sola, vero Effs?-
Effy si sentì improvvisamente fragile, come se stesse sul punto di spezzarsi. Le vennero in mente tutti i momenti che avevano seguito quel giorno, tutti i volti, gli abbracci, le frasi che l’avevano accompagnata. E pensò a quel buco, a quel vuoto che non era stato colmato. Si riempì di rabbia e tristezza indirizzate al ragazzo che aveva accanto.
-Stare in mezzo a tanta gente non vuol dire non sentirsi sola, Cook. Anche se tutta quella gente è lì per te.- le sue parole erano piene di quella tristezza e rabbia che aveva dentro e non si riusciva a capire quale delle due prevalesse. –E tu non c’eri.- concluse a voce bassa senza voltarsi un momento verso di lui.
Cook fece lo stesso. Non riusciva a guardarla mentre gli metteva davanti la verità. Si sentiva una merda, un coglione codardo proprio come era sempre stato. Si mise una mano sul viso, sfiorando con le dita la grossa cicatrice che gli attraversava il volto dal sopracciglio all’orecchio destro. Credeva di essere cambiato, credeva che sarebbe potuto cambiare, ma era sempre lo stesso, il coglione pezzo di merda di sempre. Non gli era bastato fare la cosa giusta, sarebbe tornato a casa da eroe e avrebbe mantenuto tutte le promesse fatte, invece era scappato via, aveva fatto l’unica cosa che gli riusciva meglio.
-Sono solo un buono a nulla Effs, la gente continua a contare su di me e io deludo solo tutti.- quelle parole erano pugni allo stomaco per Cook, che neanche stavolta riuscì a guardare verso di lei.
-Hai ragione- Effy parlò seria – ma smettila di fare la vittima, non ti i addice.-
Cook si sentì colpito nel profondo e quelle parole pronunciate dalla persona che amava erano peggio di tutti i pugni allo stomaco.
-Forse adesso sei un po’ dura.-
-Il mio ragazzo è morto Cook, l’hanno ucciso! E io non riesco più a vivere. Nulla ha più senso adesso, nessuno potrà farmi stare bene, nessuno potrà mai prendere il suo posto o farmi sentire viva e amata come faceva lui, nessuno. E mi sento così vuota, così inutile, così morta dentro che neanche immagini. E l’unica persona che pensavo potesse aiutarmi  starmi accanto non c’era! Il mio migliore amico, il suo migliore amico, non c’era!- Effy aveva alzato la voce e le lacrime avevano cominciato a scendere senza che lei avesse potuto farci niente. Si era voltata verso Cook che se ne stava col le mani sulla testa e gli occhi stretti come se lo stessero uccidendo a poco a poco.
Non appena Effy finì di urlare, Cook si alzò in piedi e si mise di fronte a lei, mostrandole finalmente il suo viso per intero.
Effy lo guardò pietrificata.
-Credi che io non mi senta esattamente come te? Che non pianga ogni giorno perché mi è stata portata via l’unica persona che mi sia mai stata veramente accanto? Che non mi senta come se mi avessero strappato via il cuore e che questa cicatrice non mi ricordi ogni santo giorno di quanto mi manchi? E che non riesca a pensare ad altro che a quel pazzo che me l’ha ucciso e che mi ha fatto questo prima che io lo potessi colpire?- Cook teneva il tono della voce fermo e basso, cercando di trattenere le lacrime, mentre Effy di fronte a lui non riusciva a fare lo stesso. –Sono andato in quella casa, Effy, sono andato a cercarlo, sono stato io a scoprire tutto per primo e credi che non mi odi per essere scappato poi perché non riuscivo a sopportare tutto questo?- si buttò con le ginocchia per terra non riuscendo più a trattenere il pianto. Effy rimase a guardarlo tremante tra i singhiozzi. Passò un tempo che parve infinito pieno di silenzio e di dolore, poi Effy si alzò dalla panchina e, fermandosi di fronte a Cook, gli offrì la mano.
-Andiamo.-
Cook alzò il volto bagnato dalle lacrime e, asciugandosi alla meno peggio con la manica della camicia, prese la sua mano e si incamminarono insieme  con le dita intrecciate.

Il cielo era azzurro e privo di nuvole, come solo poche volte lì a Bristol, anche in estate inoltrata. Qualche filo di vento smorzava il caldo che il sole di mezzogiorno emanava e faceva svolazzare i capelli di Effy, che portava più lunghi del solito, sul suo viso e su quello di Cook che le stava vicino. Le lapidi sembravano risplendere, illuminate da quella luce accecante, soprattutto la sua, sulla qualche erano poggiati dei fiori freschi.
 Effy e Cook furono gli ultimi ad arrivare al cimitero di fronte alla sua tomba; Emily, Naomi, JJ e Katie erano lì da un pezzo. Non appena si accorsero della presenza di Cook, un sorriso sorpreso prese vita nei loro volti e, ad uno ad uno, lo abbracciarono, felici di vederlo.
Cook si sentì finalmente a casa dopo davvero tanto tempo.
Si voltarono poi tutti verso la lapide, guardando il sorriso del loro amico nella foto incastonata in essa. Cook riprese a stringere la mano di Effy che ricambiò la stretta con un sorriso.
-Buon compleanno Freddie.

 

emm's corner
HOLA!
eccomi con l'ennasima shot, ultimamente mi sento ispirata(?)
è la prima cosa in assoluto che scrivo su SKINS e ci tenevo davvero tanto a farlo. questo telefilm mi ha preso moltissimo e anche se non sono una fan da tanto tempo, non posso non dire quanto sia felice di averlo scoperto alla fine :)
come avrete di certo capito la mia generazione è la SECONDA in assoluto, non ho idea di come e perchè ma questa seconda generazione mi ha colpito da morire ed è la mia preferita in tutto (Freddie è il mio personaggio preferito di sempre ç_ç). i due personaggi della shot sono quelli che mi hanno più dato problemi in assoluto, ci ho messo davvero tanto per capirli e per, alla fine, amarli.
sto parlando a vanvera lo so.
quindi.
la shot OVIIAMENTE era tipo duemila volte meglio nella mia testa (as always) e invece è venuta una mezza cagata ma vabbe, ci tenevo comunque a pubblicarla per sapere che ne pensate. è stato tipo un parto.
spero davvero di conoscere i vostri pareri e di sapere sche via sia piaciuta almeno un po', ci ho messo il cuore per descrivere i sentimenti di queste due amine in pena e spero di avervi trasmesso quello che ho provato io mettendomi nei loro panni...
alla prossima :)
*much love
Emm


 

 

  
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