Dopo quell’unica parola, Ray lo guardò esterrefatta, mentre
lui sorrideva teso e agitava le mani in aria: -ma no! Sta tranquilla!- cercò di
smentire.
Dopo pochi secondi una
manina si vide agitarsi a destra e sinistra con l’indice alzato:
-papino! Lo sai che
non bisogna entrare dalle finestre?!- disse sempre quella
vocina.
-si si si…-disse
l’homunculus tendendo le braccia appena un po’ fuori dalla finestra e tirando
dentro alla stanza una bimba.
-ma papà!!! Non si fa
così!! Bisogna bussare prima di entrare e si bussa alla porta! Quindi su una
finestra dove bussi????-miagolò la piccola, mettendo in mostra l’evidente
riguardo ad entrare in casa d’altri.
-non fa una piega!-
notò Ray seduta sul letto alle spalle della bimba. Quest’ ultima si girò e si
misero a fissarsi.
Lei capelli tra il
biondo e il castano a caschetto fermati con due fermagli colorati a destra e
sinistra. Occhi scuri e pelle rosea, indossava un vestitino azzurro a fiorellini
rosa.
Le si illuminarono gli
occhi e indicò Ray col dito girandosi verso Envy: -hai visto che bel,la questa
signorina??-
Ray sorrise e cercò di
conoscerla: -allora piccolina…come ti chiami?-fece.
-io mi chiamo Lucy e
tu signorina? Come ti chiami?- chiese curiosa senza degnare più Envy di uno
sguardo, ma si sa, i bambini sono volubili per le
curiosità.
-io mi chiamo Ray e
sono un’alchimista di stato!- spiegò.
-uuh!! Che bello! Hai
visto papino! Il suo braccio luccica!!!- si, Ray era piuttosto curiosa a
vedersi. Non capita tutti i giorni di vedere una ragazza che sia anche
alchimista di stato, con un braccio luccicante, almeno, agli occhi di
Lucy.
-si si! Sta buona
però!- l’ammonì Envy facendola sedere, per non dare disagio a Ray per
l’auto-mail.
-ma no tranquillo, non
mi dà fastidio. Quanti anni hai?-
-io ne ho…così- mostrò
la mano con quattro dita alzate facendo sorridere la
ragazza.
-hem…- cominciò Envy
-…perché non vai a giocare? Che io devo parlare con
Ray…-
-si papino…-obbedì
Lucy, allontanandosi.
-Envy…chi è questa
bambina!?- chiese Ray piuttosto tesa.
Il ragazzo sbuffò
preparandosi a una spiegazione: -beh…lei è di Reole. Stavo tornando a Central
City e ha cominciato a seguirmi…-
Flashback
-signore…hey
signore?!- la bimba gli si avvicinò tirando il pezzo di stoffa svolazzante dei
suoi pantaloni.
-mh?- si girò stupito
e la vide sorridergli.
-ciao! Tu chi sei
signore?- chiese amichevole.
-veramente dovrei
chiederlo io a te, e poi non chiamarmi signore, non sono mica così vecchio
sai?-… “beh…in effetti si, ma mica li dimostro! Cavolo! Pensi a quest’aspetto da
figo per giorni e giorni prima di trovarlo…solo per farti chiamare
signore?!”
-ah si?? E allora quanti anni hai?-
-hem…io…di…diciassette!!-sparò un’età a caso che si avvicinava al suo
aspetto.
-ah…! Io mi chiamo
Lucy e ho quattro anni!- si presentò –e tu come ti
chiami?-
“sto già cominciando a
rompermi!!”-Envy- asserì.
-Annie?...ma guarda
che è un nome da femmina signore…ah…ma è per quello che porti la gonna e il
reggiseno!- disse lei confondendo le pronunce
simili.
Envy si girò,
fulminandola con un occhiata gelida, poi si mise a
sbraitare:
-NON SONO UNA
FEMMINA!!!!!-
-si. Lo so, ma hai il
nome da femmina e ti vesti come una femmina…- spiegò
innocente.
-NON HO IL NOME DA
FEMMINA!!! SEI TU CHE HAI CAPITO MALE!!! SI DICE ENVY!!! E-N-V-Y!!! HAI CAPITO
BRUTTA MOCCIOSA?-
Perfetto, cominciarono
a luccicarle gli occhi e le guance si fecero via via più arrossate, stava per
piangere.
-m...ma che fai?-
chiese lui prima di sentire un pianto disperato.
Sbuffò e cominciò a
camminare per andarsene, ma per ripicca la bimba urlò ancora di più, cosicché
cominciarono ad aprirsi le finestre e le porte, e tutti erano con gli occhi su
Envy.
“che trucco sleale!!!
La farei a pezzetti!!!”pensò.
La gente lo guardava
con rimproverò e presero a bisbigliare frasi
ingiuriose.
-aaah!!! Ok ok!!!
Vieni con me!!- la prese per un braccio e la portò via, mentre lei smise
automaticamente di piangere. Envy aveva già in mente di scaricarla in qualche
vietta, e chi s’è visto s’è visto, ma poi gli balenò in testa
Ray.
Invece di una delle
solite immagini poco caste, in cui spesso e volentieri indossava poche parti
dell’intimo, se non nessuna (figuriamoci i vestiti), era quella di lui sotto una
predica.
“MA COME HAI POTUTO
LASCIARE UNA BIMBA INDIFESA IN UN VIALETTO TUTTA SOLA?? SEI UN CRETINO!” gli
diceva.
La guardò un attimo e
sbuffò infastidito, se avesse cercato di seminarla, si sarebbe rimessa a
piangere…se le avesse detto di non seguirlo, non l’avrebbe ascoltata…che fare?
Beh, poteva riportarla a casa, così non gli avrebbe più
rotto.
Se non in un
combattimento, esitava un po’ ad uccidere, soprattutto una bambina…per quanto
petulante fosse.
-ok! Ok! Dove sono i
tuoi genitori!- “trovo i vecchi e la rottura finirà!”
pensò.
Eh no, no! Troppo
facile Envy!
-loro…non ci sono-
disse lei triste –i militari li hanno portati via, un giorno- finì
singhiozzando.
-hey! No! No! Non
piangere ancora!! Che ci devo fare io?!- chiese perplesso e ormai
stanco.
-mi porti con
te?-
-eh? Ma sei matta? Non
sai neanche chi sono o dove sto andando!-
-a Central City!-
disse sicura.
-e tu come
caz…c..cioè, come lo sai?-
-brontolavi che dovevi
tornare a un covo e che avresti voluto spaccare la testa a una certa Lust…a
Central City…- spiegò.
Il ragazzo si mise la
mani tra i capelli… “la devo finire di brontolare!” pensò. Ad un certo punto…si
accese una lampadina nel suo cervello…(risposta alla domanda da 100
milioni!)
“la porto da Ray!!!!
Così farò la figura del magnanimo angioletto e magari che non mi ci scappi
qualche lode! Di quelle che intendo io…hehehehe”
Fine
flashback
La ragazza si zittì
all’improvviso…poi trovò la forza di parlare: -e tu avresti usato una dolce
bambina per infinocchiarmi?- chiese
leggermente…arrabbiata.
-si beh…questo
particolare saltiamolo! Comunque non volevo ingannarti! Mi serviva il tuo aiuto!
Io non ci so fare coi bambini!- dichiarò.
-ma vedo che ti chiama
papino! Qualcosa di buono devi avere pur fatto!- notò parlando
stancamente.
-perché voleva che la
portassi qui?-
-per cercare i
genitori…dice che era diretta qui la spedizione che li ha portati
via-
Ray la guardò giocare
innocentemente: -povera piccola- disse sottovoce, per poi guardare Envy che era
occupato a staccarsela di dosso.
-e lasciami!!- -ma io
voglio giocare!! Dai a mosca cieca!- incitò la
bimba.
“credi che non l’abbia
capito? Tu non l’hai presa con te solo per quello…ti ricordava te stesso, quando
eri appena nato come homunculus e, chiunque sia ti abbia trasmutato, ti ha
lasciato da solo. Non sei bravo a nasconderlo…almeno da
me…”
-MAMMINA!- solo questa
parola la riscosse dai suoi pensieri e si mise a ridere guardando la
scena.
Lucy in piedi sulla
schiena di Envy steso a pancia in giù mentre leggeva il libro di
Ray.
-fidati…mi trattengo
solo perché ci sei tu!- disse sottovoce, mentre la bambina indicava Ray
ripetendo mammina.
-i…io?- chiese la
ragazza.
-si, l’ha detto
papino!-
-ah…- Ray guardò il
ragazzo che faceva finta di nulla –allora…PAPINO…perché proprio io??- chiese
“leggermente” infastidita.
Envy abbassò la testa
per non rispondere, sperando ancora che Ray potesse cascare nel tranello: “ma
no! È un’idea della bambina”.
Pensò Lucy a
rispondere al posto di lui…
-ma si certo!!! Ha
detto che vorrebbe passare tanto tempo con te, che ti sogna la notte, che
vorrebbe fare s…se…papino? com’era quella parola??- chiese
innocentemente.
-NO! NO! Lo sai che
non…- iniziò Envy, non potendo dire altro, vedendosi raggelato da uno sguardo
omicida di Ray.
-COME PUOI INSEGNARE
CERTE COSE A UNA BAMBINA?!?!?- gli urlò Ray strattonandolo a destra e a
sinistra.
-NON SONO STATO IO!!!-
rispose l’altro.
Ecco in scena i primi
diverbi circa l’educazione della “loro”
figlioletta.
-E ALLORA….- cercò di
calmarsi –allora…come ha fatto a saperlo?-
-ho sentito il papino
che ne parlava mentre dormiva! E poi abbracciava il cuscino e…- la bocca le fu
bloccata da Envy.
-OK! OK! Per oggi hai
detto abbastanza! Torna a giocare!- ordinò, vedendosi
ascoltato.
-allora, sogni erotici
a parte…- cominciò Ray facendogli girare la testa da un lato per l’imbarazzo
-…che hai intenzione di fare con lei?-
-beh…di certo ho
bisogno d’aiuto! Molto aiuto- finì guardando Lucy.
-posso aiutarti io, ma
non ho le possibilità di tenerla sempre, faremo un po’ per uno…anche se…-
s’interruppe fissandolo con la testa inclinata da un
lato.
-s..se?- chiese
l’altro perplesso.
-questo nuovo Envy
magnanimo e nobile…mi frastorna un tantino!- esclamò
sorridendo.
-Hey! Guarda che io
sono quello di sempre! Che credi?- disse sicuro alzandosi in ginocchio sul
letto.
-si…su questo non ci
piove, ma…non credi che sia normale essere più sensibilizzati alle sventure
altrui…se le si ha provate a propria volta sulla
pelle?-
Envy si riscosse dai
suoi pensieri, che fosse davvero quello il motivo? L’aveva aiutata per non farle
fare la sua stessa fine? Ma…i genitori non l’avevano abbandonata, erano stati
portati via…almeno, questo aveva detto. Ma…se così fosse, lui avrebbe fatto un
atto…CARITATEVOLE??? No, no! Impossibile!
-eeh si! Diventando il
suo papino temporaneo ti sei mostrato proprio come un bravo bambino!
Complimenti!- disse battendogli una mano sul capo come si fa ad un
cane.
Ad un certo punto lui
le prese il polso e la tirò a se stringendola e avvicinando la bocca a quella di
lei:
-si, ma non sai quanto
può cambiare in fretta quest’indole da bravo bambino!- sussurrò con occhi
maliziosi, mentre lei arrossiva vistosamente.
-1: ho già un ragazzo,
che si incazzerebbe a vederti qui!...
2: davanti alla
bambina? Sapevo che non avevi molto senso del pudore, ma non fino a questo
punto!- esclamò sentendosi poi lasciare.
-uffa! Mi devi sempre
tagliare le ali!- mise il broncio.
-si si si…. Comunque,
devi tenerla tu stasera, e domani in giornata…io ho degli impegni!- lo informò
Ray.
-e sarebbero?- chiese
curioso l’homunculus.
-purtroppo devo andare ad
ispezionare uno degli ultimi luoghi in cui ha agito Scar…-
-ma per quello c’è la
polizia!!- si lamentò l’altro, -lo so, ma avendo usato quella specie di
alchimia…ci vuole qualcuno di più competente in quella
materia-.
Il ragazzo sospirò
annoiato, si portò una mano al mento, pensoso.
-va bene… per me non
sarà un problema, non mi hanno affidato alcun incarico per ora. Ok Lucy possiamo
anda…re…-
La piccola si era
addormentata sul morbido tappeto, mentre giocava a provarsi le scarpe di Ray
trovate nell’armadio.
I due sorrisero, per
poi guardarsi a vicenda. Envy ovviamente si distaccò da quello sguardo pensando
preoccupato.
“SMETTILA DI SORRIDERE
COME SE FOSSI DAVVERO CONTANTO CHE QUELLA MARMOCCHIA TI GIRI ATTORNO, BRUTTO
DEFICIENTE!!” si urlò mentalmente, prendendo la bambina e caricandosela in
spalla, ancora dormiente.
-bene…-cominciò –e ora
me ne andrò…- disse con voce pietosa. Ray lo fissò con aria
perplessa.
-si, me ne andrò…in
quel laboratorio….DA SOLO….senza nessuno…- disse con la faccia da cane
bastonato.
-Envy…non ci provare!
Niente bacio!- gli rispose avendo ormai capito tutto. Il ragazzo sbuffò roteando
gli occhi, alla fine che le costava un bacetto???? Dai, l’ ultimo tentativo! Si
girò sfoggiando uno dei migliori sguardi tristi che aveva provato, per
elemosinare qualche effusione. Ray lo fissò ancora qualche secondo con
quell’aria come per dire “duri a capire eh??”, per poi avvicinarsi a lui e
dargli un piccolo bacio su una guancia –contento?- chiese alzando un
sopracciglio.
-speravo in qualcosa
di più, ma mi tocca accontentarmi!- sbuffò con un lieve
sorriso.
Si salutarono e poi
lei lo vide saltare giù dalla finestra con Lucy in
spalla.
“secondo me…saresti
proprio un bravo papà…” pensò, per poi mettersi a
dormire.
Fine secondo
capitolo.
Ecco, scoperto di chi
era quella vocina…
Scoperto che NON è di
Envy…
E spero di aver
risposto anche ad ulteriori domande.
Scusate se forse è
troppo OOC, ma a me non dispiace^^
Spero tanto che adesso
che sapete chi è…leggiate comunque i prossimi capitoli, in cui entrerà in scena
anche Wrath!
Recensite per
favore!^^
Bye Bye
Envy99
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