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Autore: myriamsilv    17/01/2013    1 recensioni
La figlia di Candy e Terrence, gli occhi della madre col velo di malinconia del padre, una storia forte
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO XXVI
LA SERA DELLO SPETACOLO
La sera dello spettacolo i ragazzi erano nervosi, avevano lavorato tanto, Ange ed Emily condividevano il camerino poiché erano le due Giuliette, la prima a esibirsi sarebbe stata Ange e poi Emily.
Emily – “come ti senti?”
Ange – “sono emozionatissima, ho le farfalle  nello stomaco. Stasera ci sarà anche mio padre. I tuoi genitori ci saranno?”
Emily – “mio padre è impegnato col teatro, mia madre non vuole che io faccia teatro, quindi non ci saranno”
Ange – “mi dispiace”
Emily rispose con un sorriso – “non ti preoccupare ci sono abituata, ci sarà mia nonna allo spettacolo e di questo sono contenta”
Ange guardò l’amica con ammirazione mentre si preparavano, d’un tratto furono interrotte da qualcuno che bussò alla porta del camerino, Emily – “avanti”
Lucas e Stear aprirono la porta, erano entrambi bellissimi nei loro costumi di scena, le strette calzamaglie mettevano ancora più in risalto le figure slanciate dei due ragazzi.
Lucas si levò il cappello e fece un teatrale inchino alle due ragazze salutando – “buonasera mie splendide Giuliette”, poi rivolgendosi a Stear disse – “hai visto quanto sono belle stasera? Certo sono un uomo fortunato ad avere due Giuliette di tanta bellezza”
Stear – “hai ragione sono splendide, spero che non penserai di tenerle tutte e due per te, ricordati degli amici” rispose strizzando l’occhio.
Lucas – “certo amico, scegli pure, vuol dire che sono così buono da lasciarti scegliere per primo”
Ange – “voi due cosa vi siete messi in testa? Guardate che noi due siamo qui”
Emily – “non penserete che noi ci facciamo scegliere così?”
Lucas – “amico mio, non so quanto ci convengono due Giuliette con un caratterino del genere”
Stear – “hai proprio ragione bisogna pensarci bene”.
I due ragazzi scoppiarono a ridere, Ange fece il gesto di lanciargli un cuscino, ma questo andò a sbattere contro la porta perché i ragazzi erano già usciti, nel corridoio si sentivano ancora le loro risate, Ange era felice di notare quanto Stear era cambiato in quei mesi, era una persona più sicura.
Arrivò il grande momento, il sipario si alzò sulla tensione dei giovani attori, lo spettacolo iniziava Ange aspettava di entrare in scena, si sentiva nervosa come mai  nella sua vita. Quando toccò a lei entrare in scena si sentì leggera sul palco come una farfalla, fin dalla prima entrata attirò l’attenzione di tutti gli spettatori, nelle scene principali riuscì a trasportare il pubblico, tutti  l’ammiravano estasiati, il più commosso di tutti era Albert colpito dalla bellezza della ragazza e dalla sua bravura, notava  che sul palco sembrava un’altra persona. Albert allo stesso tempo oltre a sentirsi orgoglioso venne preso da una profonda  tristezza, non poteva fare a meno di notare  il talento naturale di  Ange, guardandola   muoversi  sul palcoscenico si ricordava che in realtà non era sua figlia, che per quanto lui l’amasse ci sarebbe sempre stata una parte di lei che non gli avrebbe appartenuto, quella parte di lei che si notava sul palcoscenico, l’eredità che gli avevano lasciato Terence ed Eleonor.
Il sipario calò assieme al silenzio nel teatro della scuola, gli spettatori commossi per qualche attimo non riuscirono a muoversi poi scoppiò un fragoroso applauso.
Albert diede un occhiata al programma dello spettacolo, c’era un secondo spettacolo, quando lesse il nome della protagonista sgranò gli occhi “Giulietta :  Emily Granchester”, i suoi timori si erano avverati, la figlia di Terence e Susanna studiava nel collegio, non solo ma, come Ange aveva partecipato allo spettacolo ottenendo il ruolo della  protagonista. Albert vagò con lo sguardo per la sala del teatro cercando Terence, non voleva che Ange lo incontrasse, se l’avesse visto l’avrebbe portata via di corsa.
Anche il secondo spettacolo finì lasciando gli spettatori altrettanto colpiti, mentre gli attori si cambiavano fuori discutevano su quale delle due Giuliette era stata la migliore ma, non riuscivano a deciderlo essendo state due interpretazioni molto coinvolgenti anche se diverse.
Ange uscendo dal luogo dei camerini notò subito suo padre che l’aspettava, come al solito la figura slanciata di Albert era una testa sopra tutti gli altri, Ange gli  si lanciò tra le braccia dicendo – “allora papà, sono stata brava?”
Albert la strinse forte e rispose – “sei stata fantastica bambina”.
Padre e figlia restarono stretti così per un po’ senza la forza di parlare tanta era la gioia di rivedersi dopo tanto tempo, quando furono interrotti dalla voce di una donna – “signor William Andrew, che piacere rivederla”.
Albert osservò con attenzione i profondi occhi azzurri della donna e lo splendido viso su cui gli anni sembravano non essere passati.
 
   
 
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