Film > Pirati dei caraibi
Segui la storia  |       
Autore: dragon_queen    17/01/2013    1 recensioni
Personale seguito dell'incredibile trilogia dei Pirati dei Caraibi. Stavolta la protagonista è una ragazza di quasi 20 anni, che reca sulla schiena un singolare tatuaggio e nasconde un inaspattato passato...
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Kathy era stata malamente risbattuta nella stiva, dove ad attenderla c'era Kaleb, per fortuna illeso.

Il ragazzo chiese cosa mai il misterioso uomo avesse voluto da lei e la ragazza rispose semplicemente con l'essenziale.

Kaleb si accontentò di quel poco, anche perchè, imparando a conoscerla, sapeva che era inutile insistere se c'era qualcosa che lei non voleva dire.

Si sedettero così entrambi contro la parete di legno umido, vicini, cullati dal dolce movimento delle onde e dal suono che provocavano infrangendosi contro la murata.

-Kaleb, cosa faremo?- chiese ad un tratto la ragazza.

-Sono sicuro che il capitano e gli altri saranno già sulle nostre traccie. Non ci resta che aspettare-

D'un tratto avvertirono la nave rallentare, per poi udire il rumore dell'ancora che veniva gettata in mare. Kathy sapeva dello scambio e aveva messo al corrente anche Kaleb, ma non pensava che si sarebbero fermati così presto.

Poi delle voci risuonarono nella notte e un tanfo maleodorante si propagò per il vascello.

-Dannazione. Questo è odore di putrefazione- disse il ragazzo, alzando lo sguardo verso il ponte principale.

-Significa solo una cosa- aggiunse Kathy, improvvisamente in preda ad un profondo terrore.

In quel momento la porta della stiva si spalancò e sulla soglia stavano due pirati.

-Avanti, alzatevi. Il capitano vuole vedervi-

Con le mani ancora legate dietro la schiena i movimenti erano lenti e impacciati, quindi ai due bucanieri toccò agguantare entrambi i ragazzi per un braccio e metterli in piedi.

Dopodichè li spintonarono malamente per uno dei corridoi sino a raggiungere le scale che li avrebbero portati sul ponte.

Usciti allo scoperto, l'odore pestilenziale si fece sempre più pungente. Il ponte era poi nascosto da una nebbia nera che quasi non permetteva di vedere cosa stesse attorno a loro.

Poco distante intravidero due figure, entrambe ammantate, le quali voltavano loro le spalle e fissavano verso il mare scuro.

Kathy voltò un poco lo sguardo, notando il veliero dalle murate nere e le vele color del sangue che stava ormeggiata poco lontano.

Quando furono a pochi passi dai due pirati, furono spintonati talmente forte da cadere entrambi in ginocchio.

Finalmente gli incappucciati si voltarono.

-Bene, bene, vedo che sei riuscito a catturarla. Mi congratulo- disse uno dei due e i ragazzi rabbrividirono, riconoscendo la voce rauca e profonda.

-Vane- disse tra i denti Kaleb.

-Ci conosciamo, ragazzo? Ah, giusto, ci siamo incontrati durante l'attacco a Tortuga. Fai parte della ciurma di Anderson. Sai, il tuo capitano è sempre stato uno sciocco e un inetto a scegliersi i membri del proprio equipaggio. Ho sentito che predilige i ragazzini. Chissà poi perchè-

Kaleb schizzò in piedi con l'intento di gettarsi sul pirata, ma fu subito fermato da uno dei due uomini che li avevano portati sul ponte con un colpo alla nuca.

Anche Kathy tentò di alzarsi per andare a soccorrerlo, ma fu tenuta a terra dall'altro con una pressione sulle spalle.

-Oh oh oh, ho forse detto qualcosa che non dovevo?- sghignazzò Vane, scoppiando poi in un'attacco di tosse.

Pareva un vecchio malato di tisi giunto allo scadere dei suoi giorni. La maledizione aveva agito fino a quel punto? Era dunque vero che Vane stava lentamente morendo?

-E' inutile che continui ad insultare il mio capitano. Lui varrà sempre di più di quanto tu non varrai mai- sorrise Kaleb con il volto schiacciato contro le travi del ponte.

-Impudente moccioso, come osi?!?-

-Conosco la tua storia, Jacob Vane. So quello che eri e ciò che hai fatto per essere bandito dal Consiglio. Sei tu l'unico che deve provare vergogna-

Kathy soffocò un grido quando la spada di Black Shadow si conficcò a pochi millimetri dal naso di Kaleb, il quale trattenne il fiato, colto alla sprovvista.

La ragazza sperò per un attimo nella benevolenza improvvisa del pirata, ma quando alzò lo sguardo capì che il ragazzo non era stato mancato di proposito. Infatti Vane era stato fermato all'ultimo momento dal loro misterioso carceriere.

-Fermati- disse quello.

-Perchè? Ci serve la ragazza, ma lui no-

-Non è necessario fare fuori il ragazzo, per ora-

Kathy abbassò lo sguardo, serrando la mascella. L'uomo misterioso aveva impedito l'uccisione di Kaleb solo perchè lui era il fulcro del ricatto, altrimenti lei non sarebbe più stata al patto.

Con un rapido cenno ad uno dei suoi uomini, Kaleb fu rimesso in piedi e risistemato al fianco di Kathy.

-Stai bene?- gli sussurrò la ragazza.

Lui fece un veloce cenno di assenso con la testa, continuando a guardare però verso Vane. Non aveva mai visto quell'odio negli occhi di Kaleb. Probabilmente le battute su Anderson lo avevano fatto infuriare e non poco.

La ragazza avvertì dei passi farsi vicini e, con la coda dell'occhio, notò Vane che aveva iniziato a girar loro intorno, osservandoli come uno squalo che aspetta ad attaccare la preda.

-E così ci rincontriamo, signorina Turner. Spero stavolta di godere della sua presenza per un po' più tempo- disse il capitano.

-Mio padre non accetterà il vostro patto. Non cederà il cuore-

-Davvero? Ma diciamo che il cuore diventerà secondario. Io voglio l'Occhio-

-Sapete che quel manufatto vi ucciderà, non è vero?-

Con uno scatto improvviso, Vane prese Kathy per il collo, sollevandola da terra. La ragazza scalciava in cerca l'aria, mentre il volto stava assumendo una sfumatura bluastra.

-Non accetto critiche da una mocciosa- disse Black Shadow, lasciandola andare di colpo.

Lei ricadde a terra, iniziando a tossire e inspirare, cercando di far tornare i battiti del cuore e la frequenza del respiro normali.

In quel momento uno dei pirati si avvicinò all'uomo che ancora non aveva rivelato la sua identità.

-Capitano-

-Si?-

-Tre navi si stanno avvicinando da babordo. In meno di un'ora saranno qui-

-Bene. Iniziate con i preparativi. Saremo pronti ad accoglierli-

I due bruti che li avevano precedentemente trascinati sul ponte li rimisero nuovamente in piedi, portandoli via e risbattendoli nella stiva. Se la chiave dello scambio erano loro, allora perchè non li avrebbero fatti presenziare allo scontro.

 

-Li vedo- disse Anderson, posando il cannocchiale sulla balaustra del ponte.

-C'è anche quel cadavere che cammina?- chiese Sparrow, storcendo la bocca, in ricordo del loro incontro a Tortuga e del maleodorante fetore che aveva dovuto respirare.

-Si. La DragonSea è ormeggiata accanto alla nave sconosciuta. Dovremo stare attenti. Ci si può aspettare di tutto da Vane- rispose anche il capitano della Corallo.

-Consiglierei di avvicinarsi con una sola nave. Se è necessario, fate risalire Turner e Barbossa a bordo- suggerì Jack.

-E' la cosa migliore che hai detto da quando sei sulla mia nave. D'accordo, procedi ad avvertirli-

-Già fatto-

 

La Corallo Grigio si staccò leggera dagli altri due velieri, scivolando silenziosa sulla superficie dell'acqua, colorata dei colori del tramonto. Sul ponte principale stavano i quattro capitani, tesi e attenti, in quanto almeno tre di loro non sapevano cosa sarebbe accaduto mettendosi contro uno come Vane. Per non parlare del misterioso veliero che gettava la fonda al fianco della DragonSea. Chi era quest'alleato che non si era mai visto?

La Corallo gettò l'ancora a qualche metro dai due velieri, quanto bastava perchè si potessero sentire da entrambi i ponti.

Come spuntati da una coltre di buio, apparvero le due figure ammantate.

-Anderson- disse una dei due.

-Vane- rispose tra i denti l'uomo.

-Bene, adesso che vi siete i nomi avvicendevolmente, possiamo sapere dove sono i nostri due ragazzi?- intervenne Sparrow.

-Oh, i mocciosi stanno bene. Voi avete la vostra parte di accordo?-

Stavolta fu Turner a farsi avanti, tenendo tra le mani il cofanetto del cuore.

-Noi abbiamo rispettato la nostra parte di accordo. Adesso tocca a voi-

 

Kathy e Kaleb, rinchiusi nella stiva, avevano sentito il veliero avvicinarsi. Le voci dei loro amici risuonarono nella nave pressocchè deserta.

A guardia della porta stavano i due omaccioni ormai conosciuti, i quali non li perdevano di vista.

-Dobbiamo trovare il modo di andarcene. Non possiamo permettere che Vane si impossessi del cuore- le sussurrò il ragazzo, cercando di non farsi sentire dai due carcerieri.

-E come facciamo? Siamo ancora legati e se anche riuscissimo a liberarci, ci hanno sequestrato le armi-

-Una cosa alla volta, Kathy. Abbi un po' di ottimismo-

-Allora, volete fare silenzio voi due? Smettete di confabulare!!-

I due ragazzi si zittirono immediatamente, continuando però ad elaborare un piano per svignarsela.

All'improvviso qualcuno bussò alla porta e una voce disse ai due che il capitano li stava cercando. Il più basso tra i due tentò di replicare, ma dall'altra parte la voce si fece profonda e cavernosa, non accettando alcuna obiezione.

Così i due bucanieri, lanciando un'ultima occhiata a Kathy e Kaleb, uscirono dalla stiva e scomparvero dietro la porta che si richiusero alle spalle.

Dopo qualche secondo si rispalancò e sulla soglia spuntò un sorridente Zik.

-Ehi, cosa ci fai qui? Da solo poi. È pericoloso- disse Kaleb.

-Taci un attimo, amico- rispose il ragazzino, facendo segno a qualcuno di farsi avanti.

Sulla soglia apparvero Andres e Sam.

-Ragazzi, sono contento di vedervi- disse ilare Kaleb, tentando di alzarsi.

-Adesso se non chiudi il becco, ti imbavaglio. Così ci farai scoprire- disse Andres, raggiungendolo per liberargli le mani, mentre Sam si occupava di Kathy.

-Ops, scusa. Com'è la situazione lassù?-

-I nostri capitani stanno prendendo tempo, ma non ci riusciranno ancora per molto. Quindi sbrighiamoci prima che ci scoprano-

Così i cinque presero a percorrere il corridoio per tornare in coperta, rifacendo la stessa strada che avevano fatto i tre per salire a bordo. Veloci, non appena misero la testa fuori, si nascosero dietro una pila di casse, in modo che nessuno potesse vederli.

-Vedete quella parte di murata? La nostra scialuppa è esattamente là sotto- disse Sam, indicando il passaggio nella fiancata della nave a qualche metro da loro.

-D'accordo. Andiamo allora-

Zik andò per primo, poi Andres, Kaleb, Kathy e infine Sam. Qualcosa però non andò come previsto. La ragazza infatti, quando ormai erano giunti tutti al passaggio, urtò la catena di un cannone, provocando la caduta di una pila di palle. Come fossero stati tutti in sincronia, ogni persona presente si voltò a guardarli, amici o nemici.

Turner era a pochi passi da Vane, il cofanetto teso verso il capitano della DragonSea. Quando vide la figlia, però, diede un calcio al nemico, tornando a bordo della Corallo e gettando in mare la passerella che collegava le due navi.

-Io direi che sarebbe meglio muoversi- disse Andres, mentre un manipolo di pirati li stavano circondando.

-Concordo- aggiunse Kaleb.

Quando però si voltò in cerca di Kathy, vide che la ragazza era scomparsa.

 

Kathy correva a per di fiato in direzione della cabina del capitano. Doveva recuperare il contenitore per l'Occhio, altrimenti non sarebbe servito a niente recuperarlo se non lo potevano toccare.

Evitò un paio di pirati che correvano in coperta e finalmente giunse davanti alla porta della cabina. La schiuse con prudenza, volendo evitare un'imboscata. Accertatasi che non ci fosse nessuno, entrò, richiudendosi la porta alle spalle.

All'esterno avvertiva i rumori e le grida provenienti dal ponte e intuì che avrebbe dovuto fare il più in fretta possibile.

Ma adesso sorgeva un altro problema: dove lo aveva nascosto?

Iniziò a razzolare come una pazza nei cassetti della scrivania, nel baule poco sotto la grande finestra, ma niente.

-Cercavi questa?-

La voce alle sue spalle la fece sobbalzare, mentre l'incappucciato entrava nella cabina e si chiudeva la porta alle spalle, a chiave.

Tra le mani aveva il contenitore sferico.

-Ti conviene darmelo- disse lei, arretrando di un passo.

-Altrimenti?-

Veloce, la ragazza afferrò un taglia carte che aveva intravisto sulla scrivania e lo puntò contro l'incappucciato.

-Altrimenti ti infilzo come uno stoccafisso-

Quello scoppiò a ridere, nascondendo in una tasca del mantello il contenitore.

-Allora divertiamoci-

Come un felino, le balzò addosso e lei riuscì ad evitarlo appena in tempo. Lo spazio in cui muoversi era minimo e angusto e Kathy sapeva che non sarebbe riuscita a tenergli testa ancora per molto. Doveva trovare un modo per agire d'astuzia.

Mentre pensava ad un modo per raggirarlo, quello le fu di nuovo addosso, facendole perdere l'equilibrio e stendendola sulla scrivania, facendo cadere a terra le mappe e facendole scappare di mano il tagliacarte.

Kathy si trovò a fissare un volto scuro, invisibile, mentre il respiro accellerato dello sconosciuto le investiva il viso e la nauseava.

-Sai, è un vero peccato- disse quello, avvicinando il naso al suo collo e facendile assumere un espressione schifata.

-Non osare avvicinarti!!- gridò lei.

Agì d'istinto: alzò di scatto la testa, colpendolo in pieno viso. L'uomo, dolorante, la liberò, per poi cadere a terra, intontito. Prima che la confusione colpisse anche lei, gli assestò un calcio in pieno viso, facendogli stavolta perdere i sensi.

Con il fiatone, si appoggiò con una mano alla parete, cercando di reprimere il capogiro che la stava colpendo.

Poi, facendosi forza, si abbassò sull'incappucciato e lo perquisì, trovando finalmente i contenitore. Stava per andarsene, quando la curiosità di vederne il volto la invase. Così si riabbassò su di lui, calandogli finalmente il cappuccio.

Per lo stupore fece un balzo indietro.

-Non è possibile-

Prima che potesse formulare un altro pensiero, avvertì un'oscillazione pericolosa del veliero, così decise che era giunto il momento di andarsene.

Uscita dalla cabina non incontrò nessuno a bloccarle la strada, così giunse in coperta in pochi minuti. Sul ponte principale infuriava la battaglia. I quattro capitani combatteva contro gli uomini di Vane, i quali non cadevano però.

-Papà!!- gridò lei, intravedendo il padre poco lontano.

-Kathy!! Dobbiamo andarcene!!-

-Si. Ho il contenitore. Andiamocene!!-

L'uomo gridò la ritirata e gli uomini della Corallo tornarono velocemente sulla nave.

Kathy rimase indietro, aspettando che tutti se ne andassero, mentre i capitani ancora tentavano di tenere a freno i nemici durante la ritirata.

Quando ormai tutti erano tornati a bordo e solo lei e suo padre erano rimasti sul veliero nemico, lei si trovò divisa dall'uomo dalla lama di una spada, appartenente proprio a Vane.

-Pensavo che ci avesse pensato lui a te, mocciosa- disse, rivolto a lei.

Poi disse a Turner:

-Mi spiace capitano. O il cuore o la ragazza. Questi erano gli accordi-

In quel mentre però qualcuno colpì Black Shadow alle spalle, tramortendolo. Era Anderson, tornato indietro assieme a Kaleb, il quale raggiunse Kathy e la sorresse.

-Andiamocene- le sussurrò e la portò verso l'unica passerella che non era stata ancora buttata in mare.

Quando ormai erano in salvo sulla Corallo, si udì uno sparo. Nessuno si rese conto di quello che era accaduto fino a quando Kaleb non cadde a terra.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pirati dei caraibi / Vai alla pagina dell'autore: dragon_queen