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Autore: VidelB    07/08/2007    3 recensioni
Goku e Chichi chiamarono loro figlio Gohan, in onore del nonno adottivo di Goku. Ma di preciso come venne loro l’idea? In quale occasione ritrovarono la famosa sfera dalle 4 stelline?
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goku indossò la tuta, mentre Chichi aveva posato il piccolo sulla tovaglia per rivestirsi anche lei. Il ragazzo appena ebbe finito si riappoggiò con la schiena al tronco dell’albero e chiuse gli occhi rilassato. Adorava quella tranquillità: non faceva né troppo caldo né freddo, l’aria era pulita, nessun rumore fastidioso e presto avrebbe anche mangiato. Cosa poteva esserci di più perfetto? … Beh, un combattimento impegnativo aveva il suo fascino, ammise, ma senza momenti come quello non sarebbe potuto stare. D’un tratto lo stomaco brontolò come per contraddirlo e una risata squillante gli giunse alle orecchie; l’interessato guardò allora in basso vedendo il figlio, semicoperto da un asciugamano, tirare il tessuto arancione dei suoi pantaloni. Sorpreso, lo raccolse e lo fece sedere sulle sue ginocchia:

- Come mai sei arrivato fin qui? Cosa c’è?- gli domandò punto dalla curiosità. Il neonato fece una pernacchia, indicando lo stomaco del padre, e rise di nuovo.

- Perché, vorresti dire che il tuo pancino non brontola mai?- richiese ora minaccioso, prima di iniziare a fargli il solletico; il suo interlocutore mandò allora gridolini acuti scalciando come una furia e attirando l’attenzione di Chichi.

La ragazza aveva appena riempito l’ultimo piatto di cibo quando si accorse del vuoto accanto a sé e si affacciò dall’altra parte dell’albero pronta a sgridare Goku per non aver prestato attenzione, ma ciò che vide la distolse automaticamente dalle sue intenzioni: il marito stava tenendo in braccio loro figlio e giocando con lui. La ragazza allora sorrise intenerita ma decisa.

- Vedi di non esagerare, potrebbe passargli la fame proprio adesso che è pronto!- esclamò fermandogli le mani.

Goku alzò lo sguardo illuminato dalla gioia su di lei:

- E’ pronto? Sul serio?

- S-sì.- rispose un po’ intimorita, mentre prendeva fra le braccia il bambino… appena prima che il ragazzo si gettasse come un morto di fame sulle cibarie. Con un lieve sospiro la donna lo raggiunse, decisa a salvare almeno la sua porzione e il biberon del neonato… non si poteva mai sapere!

Passarono lì il resto del pomeriggio, chi giocando, chi leggendo e chi… dormendo, fin quando non decisero di tornare a casa.

Una volta giunti all’ingresso, Chichi deglutì decisa, annuendo a sé stessa. Per tutto il viaggio di ritorno aveva riflettuto ed ora era il momento di parlarne con Goku; non potevano rimandare oltre.

- Senti cara, io mi farei un altro pisolino adesso se non ti disp…- stava dicendo Goku, quando il telefono iniziò a squillare insistente.

- Per favore, rispondi tu mentre porto il bambino in camera.- replicò la ragazza allontanandosi verso il piano di sopra. Una volta tornata giù gliene avrebbe parlato, si ripromise. Con molta calma sistemò il bimbo nel lettino e la sfera del drago su un mobiletto; quindi ridiscese le scale, in fondo alle quali vi trovò il marito in attesa.

- Allora, chi era prima?

- Tuo padre Juma, sarà qui fra poco.

- Come mai?

- Non saprei, ha detto qualcosa riguardo ad un elenco e a dei nomi, ma non ho capito bene.- mormorò grattandosi la testa pensieroso.

La giovane impallidì… nomi! Suo padre voleva sicuramente proporne per loro figlio nel caso non ne avessero già scelto uno… e se l’intuito non la tradiva sarebbe stato duro da sopportare… ecco, come immaginava non avevano fatto in tempo! Ora se lo sarebbero dovuto sorbire… oppure magari potevano ancora farcela! Chichi acchiappò rapidamente il marito per la maglia trascinandolo fin sul divano e mettendosi cavalcioni su di lui.

- Non ti muoverai da qui finché non avremo finito. E in fretta anche!

Goku la fissava stralunato, mentre veniva strattonato per il bavero.

- C-cosa succede?- domandò, trattenendole le braccia.

- Non abbiamo più tempo! Dobbiamo fare in fretta prima che arrivi!- insistette lei presa dalla furia, prendendogli il viso fra le mani, agitata com’era.

- Non ci sto capendo niente!- protestò il ragazzo scuotendo il capo.

- Sì che hai capito, avanti, muoviti!- lo incitò Chichi, attirandolo per la maglia in modo da bloccargli ogni via di fuga. Goku sentiva il respiro affrettato della moglie sfiorargli le labbra.

- Ma non potevi pensarci prima?- disse incerto; lei non si allontanò, piuttosto continuò a fissarlo imperturbabile, facendolo arrossire- Va bene, se proprio insisti, non che mi dispiaccia…- concluse, stringendola forte a sé per baciarla. La ragazza emise un gemito soffocato, presa totalmente alla sprovvista, e si dimenò staccandosi quasi immediatamente dalla bocca del marito:

- Cosa diavolo fai?!- gli urlò sconvolta.

- Dobbiamo fare in fretta, giusto? Basta parlare.- la zittì Goku con un bacio più intenso del precedente e accarezzandole lascivamente i fianchi.

- Ma… non ti intendevo questo…- mormorò riprendendo fiato appena poté, proprio mentre il marito le stava baciando con tenerezza la pelle del collo. Lui rimase immobile. Silenzio di tomba se non fosse stato per il fiatone.

-… Cosa?- sussurrò incredulo cercando gli occhi della compagna. Volle accertarsi che non si trattasse di uno scherzo, anche se stupido.

- Volevo… che proponessi un nome… tutto qui.- cercò di spiegarsi lei, scostando tremante il collo dalle sue labbra. Goku arrossì violentemente e si rintanò contro lo schienale del divano, con gli occhi sgranati.

- S-scusa.- riuscì a sussurrare dopo qualche istante, non sapendo che altro fare.

Chichi si schiarì la voce e si rialzò in piedi mostrando un sorriso malizioso:

- Credevo non ti interessassero più di tanto queste cose e invece mi sbagliavo.

- Non pensare male, non avevo capito bene e quindi…- tentò di difendersi il ragazzo sentendosi in colpa come non mai- Mi dispiace davvero Chichi, non succederà più; io… dovevo fermarmi subito.- proseguì intimorito. La giovane non poté trattenersi dal ridere e si ributtò su di lui scompigliandogli i capelli:

- Va bene così, stai tranquillo.- lo rassicurò con dolcezza, e stava accarezzandogli una guancia quando trillò il campanello dell’ingresso. Quel suono li fece scattare, separandoli all’istante come una forza invisibile. Un paio di secondi dopo Chichi era alla porta.

- Papà, benvenuto!- esclamò con un sorriso un po’ tirato- Entra, entra, ti stavamo aspettando!

- Permesso. Eccoti figlia mia, ti trovo bene!- salutò col solito vocione rimbombante- Salve figliolo… spero di non avervi disturbato.- aggiunse subito, avendo notato l’aspetto sconvolto di suo genero.

- M-ma no che dice, proprio perché non avevamo niente da fare stavamo…- iniziò a spiegare Goku, ma un’occhiata assassina di Chichi lo ammutolì.

- …Stavamo per andare a fare un po’ di tè, ne vuoi papà?- concluse con naturalezza sorridendo più di prima, quindi prese il genitore a braccetto ammonendo con un altro rapido sguardo il marito. Il ragazzo ebbe così modo di mettersi in piedi e ridarsi un aspetto presentabile prima di raggiungere gli altri in cucina. Non fece in tempo a sedersi davanti al tavolo che subito Juma gli rivolse la parola:

- Allora ragazzo, come ci si sente a fare il padre eh?- chiese ridendo bonario.

- Ehmm… la notte non riesco a dormire.- rispose in tutta onestà.

L’omone scoppiò in una grossa risata, sbattendo una manona sul tavolo e facendolo tremare:

- E’ uno dei pochi svantaggi, ma ti assicuro che ci sono anche molti lati positivi. Non credi?- replicò scrutandolo con attenzione.

Goku si grattò la nuca mentre rifletteva:

- Beh, immagino di sì. Per ora mi piace giocare col bimbo e guardarlo mentre succhia il latte da Chichi ma…- spiegò provocando un forte imbarazzo nella moglie- … sento già di volergli molto bene.- concluse candidamente.

- Questo è l’importante!- annuì con energia il gigante alzandosi in piedi.

- Papà perché ti sei già alzato? Manca ancora parecchio per far bollire l’acqua.- intervenne la giovane stupita.

- Mentre aspettiamo potremmo andare tutti su dal mio nipotino, che dite?- propose non aspettandosi obiezioni. Chichi, temendo da prima che sarebbe accaduto, annuì sconfitta e andò avanti per fargli strada.

Quando il gruppetto entrò nella camera il silenzio era totale e la luce del tramonto si rifletteva sulle pareti. Con una sorta di riverenza Chichi si avvicinò fino a toccare la culla, seguita a ruota da Goku e da Juma. Quest’ultimo, dopo aver guardato per un po’, con aria soddisfatta tornò indietro e si sedette su una poltroncina.

- Oh, guardalo, com’è tenero!- esclamò a bassa voce Chichi, osservando il neonato dormire a pancia in su.

- Ma a te non sembra che sia un po’ piccolino? Ora che ci penso…- disse il marito indicando l’oggetto dei suoi dubbi.

- Ma cosa dici, se è il ritratto della salute!- ribatté accigliata lei.

A quel punto Juma non poté più trattenersi:

- Avete già pensato il nome da dargli?

Entrambi si girarono verso di lui.

- Ehm, perché?- rabbrividì Chichi fin troppo consapevole di dove volesse andare a parare il padre con quel discorso.

- Io avrei qualche idea se vi va.- rispose pronto e, senza dar tempo di ribattere, tirò fuori dal suo bagaglio un pergamena che srotolò fino a terra. Si schiarì la voce, quindi cominciò a leggere:

- Juma II, Piccolo Juma, Juma junior, Jumettolino, Juma baby, Jumoletto, Jumolino….- elencò in ordine sotto le espressioni atterrite dei due neo-genitori.

-… Oh s’è svegliato, poverino!- commentò Chichi d’un tratto, vedendo il piccolo sbattere gli occhi e iniziare a singhiozzare. Lo prese in braccio coccolandolo un po’.

- Credo che i tuoi nomi non gli piacciano papà.- ne approfittò la ragazza senza molto tatto.

- Che peccato, tu avevi qualche idea figliola?- rispose demoralizzato il gigante.

- Sì, si chiamerà Einstein, come lo scienziato famoso!

Il neonato riprese a lamentarsi.

- Mi sa che non gli piace neanche questo!- si intromise Goku con aria convinta.

-… Che ne dici di Archimede allora?

Pianto più che disperato.

- No no, non gli piace!- ripeté Goku sicurissimo.

- Beh proponi qualcosa tu!- sbottò spazientita la giovane, guardandolo storto mentre lui si accomodava su una sedia, con le braccia incrociate sullo schienale.

- Io?

- Sì, sei o no suo padre? Scegli un nome!

- Uhmm d’accordo.- mormorò pensieroso, accigliandosi nello sforzo.

Attimi di silenzio… rotto presto:

- Allora?- chiesero impazienti Juma e Chichi in coro.

- Ehmm…- Goku li guardò entrambi con espressione molto seria, pareva essersi deciso finalmente!

- Sììì?

- Beh, in realtà io avrei un po’ di fame!- confessò d’un colpo, facendo comparire un sorrisetto imbarazzato. Si stupì nel vedere i due svenire in contemporanea davanti ai suoi occhi.

Appena si riprese, la moglie lo spinse come una furia con le spalle al muro:

- Ma non ti vergogni? Come puoi pensare al cibo in un momento così delicato?!

- Sai com’è…

- E poi hai mangiato come un maiale a pranzo, possibile che tu non riesca a resistere?

- Scusami, sono fatto così…

- Beh, vedi di darti una regolata!!

Le risa del bambino riempirono la stanza mentre Goku sudava freddo. Chichi si ammutolì, sospirò e spinse il marito davanti alla culla.

- Ora, con calma, scegli.

Il ragazzo guardò impacciato il bimbo, il quale tendeva le braccia cicciotte verso di lui:

- Non ne ho idea…

Il piccolo cominciò a gridare sillabe sconnesse.

- Che ha?- domandò Goku stupito rivolgendosi alla moglie; quest’ultima scosse la testa e prese il figlio in braccio per poi consegnarglielo.

- Vuole stare con te, ecco cos’ha.- rispose, mentre il bambino si appigliava ai capelli del povero Goku… in realtà più che stare con lui sembrava voler salire il più possibile in alto. Il ragazzo mentre si lamentava per gli strattoni si voltò e vide dietro di sé il mobiletto bianco con sopra la sfera del drago. Contò al volo: quattro stelline. Si trattava della sfera ritrovata nel luccio. Il bimbo sembrava proprio voler raggiungere lei!

Goku sorrise, la prese e l’avvicinò al viso del bambino:

- Ti piace?

L’interessato vi schiacciò i palmi delle mani strillando di contentezza e cercando anche di morderla, ma senza grandi risultati.

- …Gohan!- esclamò all’improvviso il giovane, preso da un lampo di genio- Forse vuole che lo chiamiamo come il mio nonnino!

Chichi e Juma si voltarono sorpresi verso di loro: padre e figlio si sorridevano a vicenda divertiti; parevano l’uno lo specchio dell’altro in quel momento.

- Per me va benissimo, non faccio obiezioni.- intervenne il gigante bonario mentre annuiva.

La ragazza appariva invece stranita e si avvicinò ai due seria, senza smettere di fissarli.

- Allora, che ne dici?- continuò Goku rivolto al figlio- Gohan, Gohan… ti piace eh?- rise sollevandolo in aria; il bambino sembrava contento… e finalmente la madre si decise ad accennare un sorriso di pura felicità anche lei:

- Va bene, vada per Gohan.

****

Con enorme ritardo ecco a voi la conclusione della fanfiction! Spero sia stata di vostro gradimento; un grazie speciale per le recensioni che mi rendono felicissima, alla prossima! ;*

N.B. La fine di questo capitolo si ispira fortemente ad una scena dell’episodio n°171 intitolato “Il compleanno di Gohan”. Alcune battute sono state lasciate quasi uguali a quelle dell’anime mentre altre sono completamente inventate e in parte la scena originale è stata modificata.


Barbara

  
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