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Autore: vampirettafolle    18/01/2013    3 recensioni
Estate 2011
Casa di Isabella
“Vado in bagno”disse Jack rimettendosi i boxer.
“Ok,ma fai presto che T.J. passerà a prenderti fra un’ora”.
Al suono del campanello alle quattro del pomeriggio capii subito che si trattava di T.J. così mi infilai uno shorts di jeans e la T-shirt di Jack per non aprire proprio in condizioni indecenti, e senza nemmeno guardare dallo spioncino, cosa che sempre facevo,aprii la porta.
Storia in fase di REVISIONE, ma la pubblicazione dei nuovi capitoli proseguirà.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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S18
Puntualissima. Prima che voi iniziate a leggere vorrei spendere due paroline: probabilmente questo capitolo vi sembrerà fortemente in contrasto con quanto detto e promesso in quello precedente; bene vorrei dirvi di non farvi cattive idee e pazientare perchè tutto verrà meglio spiegato nel capitolo prossimo. So che questo momento vi sembrerà "appiccicato", ma prima che mi accusate di incoerenza vi ribadisco di pazientare e godervi il momento.
Anche questo capitolo è stato ispirato dal film Shall we dance? e soprattutto dalla colonna sonora di Peter Gabriel The book of love che vi consiglio di ascoltare più in là nella lettura, il momento lo capirete voi.
Buona lettura!






Capitolo 18

Crescere




Febbraio 2013
“Ragazze silenzio. Ho voluto questa serata tra donne per fare un annuncio importante”.
Alzai la bottiglia di birra come se fosse un calice di spumante. A dire il vero erano due gli annunci, il primo sicuramente le mie amiche se lo aspettavano, il secondo no di certo e di sicuro avrebbero reagito come i miei genitori: perplessi a riguardo.
“Fra due settimane ho la seduta di laurea” i primi applausi e fischi si erano levati in aria insieme a qualche schizzo di cocktail e birra.
“E fra più di un anno mi sposo”aggiunsi con in sorriso un po’ in certo.
In un primo momento sorrisero non avendo ben percepito la notizia, poi mi guardarono con la fronte aggrottata, tranne Rachele, a lei qualche cenno glielo avevo fatto, ma non volevo rovinarle la sorpresa.
“Non è un po’…avventato” disse Anna. Ci conoscevamo sin dai tempi del liceo. Era una buona e saggia amica, ma come tutti i saggi sapeva dispensare consigli, ma meno metterli in pratica.
“Complimenti” disse sinceramente soddisfatta Imma. Con lei mi conoscevo da poco più di un anno, era una ragazza che proclamava a gran voce che il matrimonio faceva schifo, ma aveva già scelto l’abito per un’ eventuale cerimonia.
“Bhè anche se sei giovane, congratulazioni” si aggiunse ora Rachele. Sapeva quello che avevo passato e credo che capisse che la mia anzi la nostra scelta non fosse dettata dalla passione del momento, ma fosse una decisione ponderata.
Sapevamo di essere giovani: io ventidue anni e Jack venticinque. Ci eravamo appena laureati, ma dovevamo ancora finire gli studi. Era il momento adatto. Lo volevamo e non c’era motivo per aspettare. Eravamo davvero pronti nonostante l’incertezza di molti. C’è chi ci mette una vita a diventare adulto e si sposa a quarant’anni e c’è chi è pronto mente e cuore prima.
Le nostre carriere erano pronte e aspettavano solo che noi le cominciassero. Saremmo ritornati in Inghilterra sia per i miei che per i suoi studi.
Sia i suoi che i miei avevano accolto la notizia con scetticismo, ma di fronte alle nostre parole e alla nostra sicurezza avevano sorriso comprensivi e felici.
E a quel punto presi la borsa e tirai fuori con orgoglio l’anello che mi aveva regalato Jack concentrando l’attenzione delle mie amiche ora su di lui. Tutte sorrisero e scherzarono e misero da parte i dubbi e le incertezze della convenzione per concentrarsi su di me e sulla mia felicità.


Isabella De Rossi
&
Jack Monroe


Annunciano con gioia la celebrazione
del loro matrimonio
30 Maggio 2014
 ore 17
35 Upper Oldfield Park,
 Bath, Inghilterra

Tutto era pronto.
Avremmo celebrato a Bath il nostro matrimonio. Ormai ci eravamo trasferiti da meno di un anno a Londra per iniziare i nostri studi e non potevamo spostarci per lunghi periodi così i signori Monroe ci avevano consigliato di sposarci  a Bath. Avevamo trovato una piccola cappella con uno stupendo parco e Jack aveva fatto avverare uno dei miei più grandi sogni: sposarmi all’aperto. Il percorso di ghiaia del giardino era stato ricoperto da un tappeto bianco che avrei attraversato sottobraccio a mio padre. Alla fine di questa navata avevamo fatto portare un semplice gazebo a quattro colonne dal quale cadevano ghirlande di glicine e fiori d’arancio. Gli stessi fiori accoglievano le sedie in legno bianche dei nostri ospiti; i quali avrebbero atteso l’arrivo della sposa sotto grandi querce addobbate con ghirlande di fiori e nastri bianchi per l’evento.
Poi il ricevimento si sarebbe svolto non molto lontano in un ristorante che aveva riservato per noi una magnifica sala dalle cui vetrate si potevano ammirare le campagne inglesi.
Gli amici c’erano; i più lontani mi avevano raggiunto con piacere. Rachele era splendida nel suo abito di seta marrone e T.J. era impeccabile nel suo completo grigio scuro. Formavano una splendida coppia di testimoni. Amy, in raso azzurro, invece era la testimone di Jack insieme a Paul, lo zio residente in Italia dei Monroe. Con Amy c’eravamo chiarite, avevamo pianto, poi litigato e di nuovo pianto. Nonostante tutto l’avevo perdonata: eravamo state entrambe due sceme.
I parenti erano trepidanti e pieni di commozione per l’evento. Avevo chiesto alla mia unica cugina da farmi da damigella insieme ad un paio di amiche; non eravamo state molto insieme, ma si sa i matrimoni uniscono tutti.
Ora mancava solo la sposa.

The book of love is long and boring

No one can lift the damn thing
It's full of charts and facts and figures
and instructions for dancing

Uscita dalla sagrestia con mio padre al mio fianco iniziai a sentire la tensione e allora cercai di concentrarmi su qualsiasi altra cosa, anche la più insignificante come il fruscio del mio abito in taffetà. Non aveva un lungo strascico, anzi era un abito piuttosto modesto, gonna morbida, vita alta, corpetto in pizzo con mezze manichine e scollo a V. Ma ero totalmente impazzita quando l’avevo visto, mi ero immaginata vestita così accanto a Jack con il suo abito blu scuro con camicia grigia e cravatta blu, con le scarpe laccate e i capelli, un po’ più lunghi, grazie a me, tirati all’indietro. Gli avevo persino chiesto di farsi crescere un po’ di barba. Potevo chiedergli qualsiasi cosa in quel periodo e lui me l’avrebbe data.

But I
I love it when you read to me
And you
You can read me anything

Sentivo I capelli tirare per l’acconciatura troppo elaborata, le scarpe troppo dure e gli orecchini troppo pesanti. Ma una volta messo piede sul tappeto tutto questo peso si annullò. Vidi i miei nuovi e vecchi amici voltarsi verso di me sorridenti e alcuni con qualche lacrima di già; meno male che T.J. aveva un fazzoletto con sé da porgere a Rachele. Mia nonna sorrideva ancorata a mio zio, mio zio mi guardava felice e mia zia mi indicava di aggiustare una ciocca ribelle che era scappata dall’acconciatura. I miei suoceri mi guardavano sereni, soprattutto il signor Monroe che con un cenno del capo mi diede un piccolo incoraggiamento. Mia madre era tutto un sorriso, era orgogliosa di me. Ci avevo messo un po’ a capire chi volevo essere, facendoli preoccupare come tutti i genitori, ma ero riuscita nella mia impresa e ora ero qui con l’uomo che avevo capito di amare prima di sapere chi fossi.

The book of love has music in it
In fact that's where music comes from
Some of it is just transcendental
Some of it is just really dumb

A braccia unite mi attendeva sotto il gazebo. Era più bello del solito, forse troppo, ma volevo un po’ ostentare con quale gran fusto mi stessi sposando; sapevo che molte sue colleghe dietro di me stavano sospirando.
Arrivata di fronte a lui salutai mio padre che con quello sguardo così simile al mio mi baciò le guance e mi lasciò andare verso quella mano che tendeva verso di me. La presi e salii i due gradini che mi separavano dal nostro per sempre.

But I
I love it when you sing to me
And you
You can sing me anything

Continuavamo a sorriderci incuranti del fotografo che ci tallonava, dei singhiozzi di mia madre e di Rachele. Eravamo solo noi due e il prete.
Il momento delle promesse fu brevissimo, forse perché non vedevamo l’ora che ci dichiarassero moglie e marito. Dopo esserci scambiati le fedi ci tenemmo stretti per mano come se quei due anelli potessero scivolare da un momento all’altro.

The book of love is long and boring
And written very long ago
It's full of flowers and heart-shaped boxes
And things we're all too young to know

Solo nel momento in cui ci dichiarò marito e moglie guardammo un attimo il prete, ringraziandolo con il nostro sorriso, per poi baciarci teneramente. Ci staccammo con la promessa negli occhi di baciarci decentemente dopo in macchina, per non scandalizzare ora i nostri parenti e ci voltammo verso di loro. Lanciarono riso e petali di rose bianchi mentre attraversavamo la navata, ma già a metà strada erano venuti a congratularsi e ad abbracciarci. Strinsi tanti volti ai quali non riuscii davvero a dare un nome data l’emozione. Ma uno solo era quello che mi interessava.

But I
I love it when you give me things

Lo trovai che mi stava cercando con lo sguardo e appena intercettata mi afferrò la mano e insieme sgattaiolammo via dai parenti. Alla fine della navata annunciò a tutti che ci saremmo rivisti più tardi al ristorante e così proseguendo la corsa mi trascinò nella nostra Rolls Royce d’epoca grigia.
“Ora è finchè divorzio non ci separi e sai quante scartoffie ci sono da compilare, io direi di starcene buoni buoni tra di noi. Che ne dici?” disse  stringendomi a sé e afferrando la mia mano sinistra con la sua.
“Hai ragione. Ormai il guaio è fatto e dato che siamo in ballo balliamo” risposi a tono e lui mi ricompensò con uno dei suoi magnifici sorrisi. Quelli che mi hanno portato a cadere a gambe all’aria la prima volta che l’ho conosciuto, quelli che mi facevano ingelosire e non capire se fosse serio con me, quelli che mi hanno fatto innamorare di lui più volte.

And you
You ought to give me wedding rings
And I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
And I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
You ought to give me wedding rings

Ci baciammo come prima ci eravamo promessi, lentamente, con passione. Le sue labbra mi stavano divorando da ogni angolazione, le mie stavano giocando con i suoi denti. Mi morse il labbro inferiore facendomi ridere, poi con la lingua toccò il punto ferito come a chiedere scusa e ricominciammo a baciarci fino a quando le grida degli invitati ci accolsero al ricevimento.






Il capitolo è breve e il motivo si spiega da sé.
Ebbene si, si sposano giovani; e ora vi starete domandando:"Ma scusa ci hai fatto una testa tanta che non erano pronti e ora eccoli qua?". Da quella litigata nel capitolo precedente sono passati ben tre anni, per alcuni possono sembrare pochi, ma per me sono sufficienti. Da quel momento sono riusciti a mettere le cose al loro posto sentendosi più sicuri di se stessi, sono cresciuti e la decisione di sposarsi a questa età è dettata dal fatto che non vogliono e soprattutto non vedono il motivo di aspettare; d'altronde il loro amore era l'unica cosa certa anche prima. Comunque il "come" sono arrivati qua lo scoprirete nel prossimo e forse Ultimo capitolo.
Ringrazio tutti voi che mi avete seguito e soprattutto recensito, grazie di cuore e spero che questo "momento" di vita vi sia piaciuto, fatemi sapere.

   
 
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